Trust me. Always.

Oneshot by PioggiaDiStelle

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  1. PioggiaDiStelle
     
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    ANGOLINO DELL'AUTRICE

    Eccomi di nuovo!
    Con un'altra oneshot, con protagonista questa volta Selvaggia Wilson, personaggio creato da me di recente ^___^. Nella oneshot precedente " Cover my shoulders! Always " il suo nome veniva solamente citato da Ellen, ma ora Selvaggia ha uno spazio tutto suo.
    Prima di lasciarvi alla lettura di questa oneshot, faccio le solite premessine...sarò brevissima, ve lo prometto :)

    1) Selvaggia ha come "volto umano" quello di Tiffany Giardina, di cui vi lascio una foto:



    2) Chiedo scusa a tutte le fan di Sam Winchester, se ho reso il loro personaggio preferito OC.

    3) Questa oneshot e ad alto contenuto di SPOILER, quindi se non volete scoprire cosa accadrà nell'ottava stagione di SPN non leggete, onde evitare di rovinarvi la sorpresa.

    4) Tiffany Giardina, non compare in nessun'episodio di nessuna stagione di SPN, ne come protagonista e neppure come guest star.

    5 ) Selvaggia Wilson è un personaggio creato da me, di conseguenza non è mai apparso in nessun episodio di nessuna stagione di Supernatural.

    6) Il triskele, simbolo celtico della buona sorte è questo qui:



    Ecco fatto.
    Come promesso sono stata breve ma essenziale, per quanto riguarda le mie solite premessine.
    Spero che questa oneshottina vi piaccia.
    Vi auguro buona lettura.
    Un bacione :*

    - - - -





    - Titolo Fan Fiction: Trust me. Always.
    - Nome/Nick autore: PioggiaDiStelle
    - Fandom : Supernatural
    - Timeline : Gli eventi narrati nella fanfiction, fanno riferimento al episodio n° 19 della 8° stagione dal titolo " Taxi driver".
    - Sommario : " Purtroppo le nostre vite, hanno preso direzioni opposte.Abbiamo fatto scelte di vita differenti.Abbiamo amato persone diverse.
    C'è voluto del tempo e qualche anno, ma alla fine io e Sam ci siamo trovati."
    - Spoiler: SI SPOILER (per chi ancora non avesse ancora visto la 8° stagione e l'episodio da cui è tratta questa oneshot consiglio di non leggere onde evitare di rovinarsi la sorpresa e passare oltre)
    - Disclaimer: Sam Winchester, Dean Winchester, Bobby Singer, Castiel e Crowley non mi appartengono l’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.
    - Note: Sam Winchester/Nuovo personaggio
    - Altro: Questa oneshot non è il sequel di " Cover my shoulders! Always "


    - - - -



    Non riesco a dormire.

    Allungo la mano sinistra verso il comodino e afferro il mio orologio da polso.
    Sono le 4.00 del mattino.

    Il silenzio regna sovrano nella stanza.
    Unica eccezione, il respiro di Sam contro il mio orecchio.
    Il suo corpo forte, premuto contro il mio.

    Questo in un certo senso, dovrebbe darmi sicurezza.
    Ma non questa volta, a quanto pare.
    Ho troppi pensieri in testa.

    La tensione accumulata in questi ultimi giorni inizia a farsi sentire.
    Ho un carattere forte.
    Non mi lascio abbattere facilmente.
    Anche di fronte alle difficoltà, stringo i denti e vado avanti.

    Ma questa volta è diverso.
    Anche il legno più robusto, alla fine può spezzarsi.
    E la cosa mi turba.
    Non tanto il mostrarmi spaventata o debole.
    No affatto.
    Quanto il non poter fare nulla, per impedire che certe cose succedano.

    Rimetto l'orologio al suo posto.
    Torno a fissare la parete di fronte a me, trovandola estremamente interessante.
    Mi trovo nel bunker dei letterati.
    La nuova "casa" che Dean e Sam hanno ereditato, da parte del loro nonno paterno.

    Mi trovo nella stanza di Sam
    Nel suo letto.
    Questo posto mi piace, perché tutto trasuda conoscenza e storia del passato.
    Però a volte, avverto un leggero senso di costrizione.

    Mi manca il non poter vedere il mondo esterno.
    Il cielo.
    Sentire il vento e l'aria che mi sferzano o accarezzano il viso.
    Come in questo momento.

    Vorrei poter uscire da qui.
    Fare una passeggiata per schiarirmi le idee.
    Ma è meglio di no.
    Se uscissi adesso, sveglierei tutti.
    Ma soprattutto, non voglio far preoccupare Sam.

    Così rimango a letto, ferma e immobile tra le sue braccia.
    Ignoro il mio leggero senso di claustrofobia.
    Al mondo c'è di peggio.
    E nessuno meglio di me, Sam, Dean e Ellen può saperlo.

    Infilo una mano sotto le lenzuola, e afferro il mio medaglione.
    E' un ciondolo d'argento che rappresenta una trappola del diavolo.
    Ce l'ho al collo fin dal giorno in cui sono nata.

    Margaret e Arthur Wilson, non sono i miei veri genitori.
    Loro mi hanno trovata davanti all'entrata del motel in cui alloggiavano e hanno deciso di tenermi con loro.
    Il 14 novembre del 1982.
    Decisero di chiamarmi Selvaggia, in onore delle circostanze in cui mi avevano trovata.
    Erano due cacciatori di demoni e come tale, hanno cresciuto anche me.

    Non so chi siano i miei veri genitori.
    Mi hanno abbandonata, poche ore dopo la mia nascita.
    L'unico ricordo che ho di loro è questo ciondolo.
    Forse erano dei cacciatori.
    O forse, delle persone normali con un'insana passione per il soprannaturale.
    Non lo so, e non mi è mai interessato saperlo a dire il vero.

    Non ho mai avuto una vera casa.
    Non ho mai frequentato la stessa scuola per più di due settimane.
    Non ho mai avuto dei veri e propri amici.
    Mai.

    Sempre in viaggio da una città all'altra, alla ricerca di un nuovo caso da risolvere.
    Vampiri da decapitare.
    Demoni da esorcizzare.
    Licantropi da uccidere con una pallottola d'argento nel cuore.

    Nonostante questo però, i miei genitori non mi hanno fatto mai mancare nulla.
    Mi hanno sempre dato tutto l'amore che un figlio possa desiderare.
    Ed io, ho fatto in modo di renderli orgogliosi di me.
    Come persona.
    Ma anche e soprattutto, come cacciatrice.

    Quando avevo sedici anni, mia madre morì.
    Un'attacco di cuore.
    Eravamo a Los Angeles e avevamo concluso una caccia agli zombi.
    La corsa in ospedale fu inutile.

    Per mio padre fu un colpo durissimo.
    Temevo che non si sarebbe mai più ripreso.
    Che cominciasse a bere.

    Invece no.
    Doveva occuparsi di me, e questo gli diede la forza per sopportare il dolore.
    Mia madre era tutto per lui.
    L'amore della sua vita.
    Dopo la sua morte, non si risposò più o cercò la compagnia di altre donne, anche solo per una notte.
    E' rimasto fedele al ricordo di mia madre fino ad ora.
    Fino alla morte.

    Voglio molto bene a mio padre.
    E' un uomo forte e un cacciatore in gamba.
    Tiene moltissimo alle tradizioni, e magari questo lo può far apparire come un'uomo testardo e burbero.
    Ma chi lo conosce bene, sa che non è così.
    Ed io sono orgogliosa, di essere sua figlia.

    Sospiro.
    Lascio andare il pendente e nel farlo accarezzo il braccio di Sam, quello che mi cinge i fianchi.
    Accidenti, quanto lo amo!
    Lo amo, come non ho mai amato nessuno.

    Il nostro, non è stato un vero e proprio colpo di fulmine.
    Cioè, in un certo senso lo è stato ma non, come si legge nei romanzi rosa.
    Lei guarda lui.
    Lui guarda lei.
    Il cuore smette di battere e il mondo attorno a te assume un nuovo significato.
    No.
    Niente di tutto questo.

    La prima volta che ho incontrato Sam e Dean, io avevo dodici anni.
    I miei genitori e John Winchester lavorarono insieme ad un caso.
    Da quella collaborazione ne seguirono altre, nel corso degli anni successivi.

    Tra me e Sam c'era sempre stata una sorta di "strana alchimia".
    Sam non mi era mai stato del tutto indifferente.
    La stessa cosa valeva per lui.

    Purtroppo le nostre vite, hanno preso direzioni opposte.
    Abbiamo fatto scelte di vita differenti.
    Abbiamo amato persone diverse.
    C'è voluto del tempo e qualche anno, ma alla fine io e Sam ci siamo trovati.

    Come è successo?
    Semplice! Mi sono fatta coraggio, ho stretto i denti e ho detto a Sam quello che provavo.
    Un secondo dopo, ero stretta tra le sue braccia che stavo ricambiando il suo bacio.
    Non so chi è stato a baciare chi.
    So solo che è successo, ed è stato tenero, dolce e incredibilmente bello.

    Ho sete.
    Decido di alzarmi, facendo attenzione a non svegliare Sam.
    Piano piano mi svicolo dal suo abbraccio, anche se con qualche difficoltà.
    Una volta seduta sul letto, non posso fare a meno di guardarlo.

    E' così bello.

    Gli occhi chiusi.
    La fronte leggermente aggrottata, come se anche nel sonno stesse pensando a qualcosa di importante.
    I tratti del suo viso, dolci ma allo stesso tempo forti. Tipici degli uomini.
    Le labbra leggermente dischiuse.
    La spalle larghe e possenti che tanto amo.
    Infine il torace, che lentamente si alza e abbassa ad ogni respiro.

    Sorrido.
    Mi chino su di lui dolcemente, allungo la mano destra e con la punta delle dita, gli accarezzo teneramente il viso,

    coperto da un leggero strato di barba.
    Le guance.
    Gli zigomi.
    La mascella.

    Infine, appoggio le mie labbra sulle sue e lo bacio.
    Prima nell'angolo sinistro della bocca.
    Infine sulle labbra.

    Vorrei che il tempo si fermasse qui, in questo preciso istante.
    Niente tavoletta elimina demoni.
    Niente tre prove da superare.
    Niente profeti di Dio nascosti chissà dove.
    Solo io e lui.

    Sam per fortuna non si sveglia.
    Anzi quando mi allontano, lui si volta a pancia su, il braccio sinistro appoggiato mollemente sul ventre.
    Io scendo dal letto ed a piedi nudi, raggiungo la scrivania.

    Sopra di essa, oltre ad alcune cose di Sam e il suo portatile c'è anche una bottiglietta d'acqua.
    E' mia.
    L'ho acquistata insieme ad alcune provviste, ad una stazione di servizio mentre tornavamo al bunker.
    Svito il tappo, porto la bottiglia alle labbra e bevo.
    Uno.
    Due.
    Tre sorsi.

    Continuo ad avere mille pensieri in testa.
    Alcuni belli, altri meno.

    Sono preoccupata per Sam.
    Da quando avevamo scoperto, che per chiudere i cancelli dell'inferno, bisognava superare tre prove niente era stato più lo stesso.
    La prima prova, consisteva nel ammazzare un segugio infernale e bagnarsi del suo sangue.

    Doveva essere Dean a completare le tre prove.
    voleva approffittare delle prove, per farla finita una volta per tutte con la sua vita; gettando la povera Ellen nell'angoscia.
    Ellen mi piace.
    E' una donna forte, intelligente e tenace.
    Non si lascia spezzare facilmente dalla prima difficoltà.
    A volte lei e Dean litigano, ma l'arrabbiatura dura una massimo due ore.
    Hanno entrambi due caratteri forti.
    Si sostengono e danno forza a vicenda.
    Quando Dean è sfiduciato, Ellen è subito al suo fianco, pronta a confortarlo e invitarlo a non mollare.

    Invece, per chissà quale assurdo scherzo del destino a completare la prima prova, era stato Sam.
    Toccava a lui, completare tutte e tre le prove.
    Due prove erano già state superate.
    Ne mancava solo una.

    Ma quale sarebbe stato il prezzo da pagare?

    Avevo piena fiducia in Sam.
    Sapevo che avrebbe chiuso i cancelli dell'inferno, eliminando tutti i demoni dalla faccia della terra.
    Io ero dalla sua parte, come sempre.

    Però dalla fine della prima prova, qualcosa aveva iniziato ad andare per il verso sbagliato.
    Sam aveva cominciato a sputare sangue dalla bocca.
    Era più debole, dal punto di vista fisico.
    Un demone stava quasi per ucciderlo, se non fosse intervenuto Castiel eliminandolo alla "maniera angelica".

    Mi aveva chiesto di non dire nulla a Dean.
    Io non ero d'accordo. Dean doveva sapere.
    Sam voleva tenere la cosa nascosta a suo fratello, che altrimenti si sarebbe preoccupato per lui.
    Abbiamo discusso a tale proposito. A volte capita, ma niente di irrimediabile.
    Alla fine ho mentito.
    L'ho fatto, anche se una cosa che non sopporto è proprio quella di mentire alle persone a cui voglio bene.

    Mai più detto fu più veritiero: alla fine tutti i nodi vengono al pettine.
    Dean non era uno stupido, si era accorto che in suo fratello c'era qualcosa che non andava.
    La verità era venuta a galla.
    E io, avevo tirato un sospiro di sollievo.

    Sono costretta a mentire sempre, ogni giorno.
    Essere un cacciatore, significa anche questo.
    Se vuoi avere determinate informazioni, devi fingerti ciò che in realtà non sei.
    E' rischioso, questo è vero.
    Ma non c'è altra scelta.

    Dean e Sam alla fine si erano chiariti.
    Purtroppo la verità, ne aveva portata con se un'altra ben peggiore.
    Il corpo di Sam era danneggiato in un modo, che neppure Castiel era in grado di curare.
    Quando Dean me lo ha detto, il sangue mi si è ghiacciato nelle vene.

    Era stato proprio l'angelo a rivelarglielo, prima che entrassero in quella catacomba per prendere la tavoletta degli angeli.
    Aveva menzionato qualcosa a livello subatomico e il campo elettromagnetico di Sam.

    Che voleva dire?
    Che Sam sarebbe morto?
    Esploso?
    Oppure che il suo corpo, non avrebbe retto a lungo il peso che quelle tre prove divine comportavano?

    Chiudo la bottiglietta d'acqua.
    La poso nuovamente sulla scrivania.
    Mentre lo faccio, la mia attenzione viene catturata da qualcosa di famigliare.

    Allungo la mano destra e afferro l'oggetto, che ha suscitato il mio interesse.
    E' un piccolo ciondolo di legno raffigurante un triskele.
    Un'antico simbolo celtico.
    Dicono che porti fortuna.

    Sorrido.
    Lo avevo regalato a Sam, prima che partisse per Stanford.
    Non credevo, lo avesse ancora con se.

    Ho sempre amato intagliare il legno, non solo per realizzare paletti da conficcare nel petto di creature soprannaturali.
    Intaglio per lo più piccoli oggetti.
    Bracciali.
    Ghiande.
    Piccoli monili.

    Il ciondolo che ho fatto per Sam è stato uno dei miei primi lavori.
    Faccio scorrere la punta delle dita sul triskele, saggiandone la ruvida superficie.
    Al ciondolo poi ho appeso una piccola cordicella.

    Consegnarlo a Sam è stata una vera e propria corsa contro il tempo.
    L'ho raggiunto un istante prima che salisse sull'autubus diretto al college.
    Glielo ho consegnato, facendogli promettere che mi avrebbe scritto, raccontandomi tutto della sua vita normale.
    Io non ne avevo mai vissuta una.

    Così è stato.
    Almeno, fino alla morte della povera Jessica.

    - Non riesci a dormire? - Mormora Sam sopraggiungendo in quel momento alle mie spalle, la sua voce è poco più che un sussurro mentre appoggia le sue mani sui miei fianchi, e mi bacia teneramente sul collo -

    Sorrido.
    Faccio un passo indietro, in questo modo la mia schiena si appoggia totalmente contro il petto di Sam, che è alle mie spalle.
    Lui ne approfitta, per accarezzarmi le spalle, muovendo su e giù le mani.
    Adoro, quando lo fa.

    E' assurdo!
    Ero talmente assorta nei miei pensieri, da non essermi accorta di averlo svegliato.

    - No. Ho troppi pensieri in testa. - Corrugo leggermente la fronte nell'ammettere il senso di disagio, che da un paio di ore a questa parte non mi da tregua.-

    - Stai bene? - A Sam non ci vuole molto per capire che c'è qualcosa che non va in me, forse, perché è una delle poche persone che mi conosce davvero. Sa quanto mi è difficile, ammettere che c'è qualcosa che non va in me, che sono triste o spaventata. A breve avrò un crollo è solo una questione di tempo e Sam, questo lo sa -

    - Non proprio. A proposito, non pensavo lo avessi ancora quest'affare. - Ruoto più che posso la testa in modo tale da poter guardare Sam in faccia e gli mostro il ciondolo triskele di legno, che gli ho regalato prima della sua partenza per il college reggendolo per la cordicella -

    - Perché non dovrei averlo? Me lo hai regalato tu. - Mi chiede Sam baciandomi con tenerezza la fronte, mentre le sue braccia mi cingono i fianchi coperti dalla maglia del pigiama rosso che indosso. -

    - Bhè, perché non ha portato molta fortuna. - Ammetto con una leggera nota di amarezza nella voce, mentre torno a guardare il ciondolo. Non posso fare a meno di chiedermi, se tutte le cose spiacevoli che sono capitate a Sam in questi anni, non siano dipese proprio da questo coso -

    Con la coda dell'occhio vedo Sam, sorridere alla mia sottile ironia circa la fortuna del mio regalo.
    Io ne approfitto per girare su me stessa, e abbracciarlo.
    Appoggio la testa contro il suo petto.
    Lui mi circonda le spalle con le sue braccia.
    Il suo respiro tra i miei capelli.
    L'eco dei battiti del suo cuore, contro il mio orecchio.
    La mia fronte, che sfrega dolcemente contro la stoffa della sua maglietta.

    Due giorni fa, Sam ha concluso la seconda prova per chiudere i cancelli dell'inferno
    Ha dovuto scendere all'inferno, trovare l'anima di Bobby, farla uscire da li e mandarla in paradiso.
    Luogo dove sarebbe dovuta andare fin dall'inizio.

    Non ero preoccupata.
    Mi fido di Sam e sapevo, che sarebbe tornato allo scadere delle ventiquattro ore.
    Aveva una sola occasione e non l'aveva certo sprecata.

    Come al solito Crowley si è messo in mezzo.
    Ha ucciso il mietitore, che doveva riportare Sam indietro.
    Avevo paura, ma l'ho ricacciata subito indietro.
    Dovevamo trovare una soluzione, non era il momento per farsi venire un crisi di nervi.
    Così è stato.
    La soluzione l'abbiamo trovata.
    Anche se, a caro prezzo.

    Dean ha chiesto a Benny, il vampiro che l'ha tirato fuori dal Purgatorio di sacrificarsi per andare a salvare Sam.
    Benny ha accettato di farsi ammazzare.
    O meglio decapitare.
    Il nostro mondo non gli apparteneva più, ormai.
    Quando ho visto Dean fargli saltare la testa con un machete, ho avuto modo di pensare, che forse non tutti i mostri sono tali.
    Forse il mondo sta davvero cambiando.
    Chi lo sa.

    Dean non ha bruciato i resti di Benny.
    Forse, crede in un suo ritorno.
    Io non lo so.
    Magari, un giorno.
    Forse.

    Ad ogni modo, dopo aver ucciso Benny, io, Dean e Ellen ci siamo recati di corsa nel Maine.
    Quando ho visto Sam, uscire dalla boscaglia sano e salvo, ho tirato un sospiro di sollievo.
    Felice ho guardato lui e Dean abbracciarsi.
    Sam ce l'aveva fatta.
    Non ne ho mai dubitato, nemmeno per un secondo.

    Abbiamo liberato l'anima di Bobby.
    Non certo senza qualche imprevisto.
    Ma alla fine tutto si è risolto nel migliore dei modi.
    Bobby è in paradiso, e il suo spirito riposa finalmente in pace.

    Kevin il profeta è sparito.
    Non sappiamo se è fuggito oppure qualcuno lo ha portato via con la forza.
    L'ultima volta che lo abbiamo visto era molto agitato e provato.
    Diceva di sentire Crowley nella sua testa.
    Non sappiamo dove sia.
    E neppure in cosa consiste la terza prova.

    Il solo pensarci, mi fa salire un brivido di paura lungo la schiena.

    Sam deve averlo percepito.
    Mi afferra per le spalle e dolcemente mi allontana da lui per potermi guardare negli occhi.
    I nostri sguardi si incontrano.
    Sento il mio cuore, mancare due battiti.
    Quando mi guarda così, sento le mie gambe molli come gelatina.
    Appoggio dolcemente, le mie mani sulle sue.
    Gli sorrido.
    Infine, lo bacio.

    Le nostre labbra si sfiorano.
    Un bacio dolce ma allo stesso tempo profondo.
    Entrambi ci abbandoniamo ad esso.
    Sam mi stringe a se.
    Io gli cingo il collo con entrambe le braccia.

    Lo amo così tanto.

    Quando respirare, diventa una necessità, lentamente ci allontaniamo l'uno dall'altra.
    Sam mi abbraccia.
    Io abbraccio lui.
    Rimaniamo per qualche tempo così.
    Avvolti nel più totale silenzio.

    - Stai bene? - Di nuovo Sam mi fa quella domanda, mentre con una mano mi accarezza dolcemente i capelli. Sto per crollare è solo una questione di minuti, anzi secondi e questo lui lo sa.-

    - No!Ho paura Sam. Non riesco a non pensare a quello che ti ha detto Castiel. Al fatto che il tuo corpo è danneggiato a tal punto che nemmeno lui è in grado di guarirti.- Colpita e affondata! Una dopo l'altra le mie difese crollano ed inizio a confidare a Sam, ciò che provo: timore, preoccupazione e molta, moltissima paura -

    - Andrà tutto bene Selvaggia. Sto bene, davvero. Mi resta una sola prova da superare, e una volta che i cancelli dell'inferno saranno chiusi, io e te, Dean e Ellen non dovremmo mai più cacciare. Vivremo una vita normale. -Mi stringo nelle spalle, al solo ripensare all'anno che io e Sam abbiamo trascorso insieme, vivendo una vita normale. Lui mi prende il viso tra le mani, lo solleva obbligandomi a guardarlo negli occhi, facendomi intendere che nonostante tutto, lui non perde la speranza. Ora più che mai Sam ha bisogno di me, e non posso abbandonarlo proprio adesso, che siamo ad un passo dalla fine di tutto -

    - Io non sono forte come pensi. - Distolgo il mio sguardo da quello di Sam, e un leggero tremito attraversa il mio corpo di fronte a quella ammissione. Ho paura. -

    - Si che lo sei. Sei una donna straordinaria e una cacciatrice in gamba. - Notando l'ennesimo brivido che squote il mio corpo, Sam mi sorride incoraggiante e mi solleva il viso delicatamente ponendo due dita sotto al mio mento. Infine mi bacia sulla fronte e poi sulle labbra, nella tentativo di rassicurarmi e cancellare dalla mia mente la pessima opinione che ho di me stessa in questo momento -

    - Ho paura Sam. Io ti amo, ti ho già perso una volta e il solo pensiero che possa succedere ancora...- Finalmente do voce ai miei pensieri, ed a ciò che sento dentro. Il ricordo di Sam che precipita nella gabbia di Lucifero è impresso a fuoco nella mia mente. Certe cose, non si dimenticano facilmente. E questo Sam, lo sa bene -

    - Ti amo anche io, e non succederà. Fidati di me. - Sam mi abbraccia intuendo forse a cosa stavo pensando o meglio ripensando, quando gli ho confessato che avevo una paura tremenda di perderlo di nuovo, come due anni fa. Poi si china su di me e mi bacia, chiedendomi di avere fiducia in lui, che tutto andrà bene -

    - Sempre. - Mormoro in un sussurro contro le labbra di Sam prima che lui mi baci e nel farlo gli sorrido, facendogli intendere chiaramente, che nonostante io abbia paura non lo abbandonerò mai e lotterò al fianco sempre. -

    Come è cominciato, il nostro bacio termina.

    Poso il triskele sulla scrivania dove lo avevo trovato.
    Sam mi prende in braccio, ed io subito gli cingo il collo con le braccia.
    Torniamo a letto.
    Durante il breve tragitto, mi stringo forte a lui.

    Anche se ho paura, mi fido di Sam.
    Io e lui ne abbiamo superate davvero tante, prima di riuscire a stare insieme.
    Supereremo anche questo, ne sono sicura.

    Sam mi posa dolcemente sul letto.
    Adoro il modo in cui mi fa sentire in questi momenti.
    Si comporta, come se tra le mani avesse un'oggetto incredibilmente bello ma allo stesso delicato, che va protetto ad ogni costo.
    Ed io amo sentirmi così, tra le sue braccia.

    Una volta a letto, mi rannicchio contro il corpo forte di Sam.
    Appoggio la testa sul suo petto.
    Lui mi solleva il viso dolcemente e dopo avermi guardato un'istante negli occhi, mi bacia di nuovo.
    Prima la bocca.
    E poi sulla fronte.

    Non servono le parole tra di noi.
    A volte, ci basta un solo sguardo per capirci.
    Io lo amo.
    E lui ama me.
    Solo questo conta.

    Lentamente il sonno, prende il sopravvento su entrambi.
    Finalmente!
    Tra qualche ora comincerà un nuovo giorno.
    Kevin è sparito e con lui la tavoletta.
    Non sappiamo in che cosa consiste la terza prova.

    Di una cosa però sono assolutamente sicura.
    Lotterò fino alla fine, per chiudere i cancelli dell'inferno e far sparire i demoni dalla faccia della terra.
    Non permetterò all'inferno di riprendersi un'altra volta l'uomo che amo.
    Questo è poco ma sicuro.

    Edited by PioggiaDiStelle - 12/4/2013, 14:02
     
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  2. sahany09
     
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    Commento qui tutte e due le tue one shot.
    Mi sono piaciute.
    Carina l'idea di due sorelle che si sono innamorate dei due fratelli Winchester.
    Hai creato siparietti intimi, "dietro le quinte" molto teneri che regalano un pò di pace ai nostri beniamini e anche ai nostri cuori. :)
     
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  3. PioggiaDiStelle
     
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    CITAZIONE (sahany09 @ 13/4/2013, 00:33) 
    Commento qui tutte e due le tue one shot.
    Mi sono piaciute.
    Carina l'idea di due sorelle che si sono innamorate dei due fratelli Winchester.
    Hai creato siparietti intimi, "dietro le quinte" molto teneri che regalano un pò di pace ai nostri beniamini e anche ai nostri cuori. :)

    Ciao :)
    Ma grazieee ^___^ sono contenta che le mie storie ti siano piaciute, e che le mie pg quella vecchia (Ellen) e quella nuova (Selvaggia) ti siano piaciute.
    Le due però non hanno alcun legame di parentela.
    Si sono conosciute, proprio cacciando insieme a Sam e Dean ^___^
     
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  4. sahany09
     
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    Si, scusa. Hai ragione. La sorella di Ellen è Layla, giusto? E non caccia più.
    Comunque, sono due piccole storie deliziose. E' bello vedere i due fratelli in lieta compagnia. Poverini. Nella serie hanno sempre storie tribolate con le ragazze !!
    A presto, spero, con qualche altro tuo raccontino. :)
     
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  5. PioggiaDiStelle
     
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    CITAZIONE (sahany09 @ 14/4/2013, 00:45) 
    Si, scusa. Hai ragione. La sorella di Ellen è Layla, giusto? E non caccia più.
    Comunque, sono due piccole storie deliziose. E' bello vedere i due fratelli in lieta compagnia. Poverini. Nella serie hanno sempre storie tribolate con le ragazze !!
    A presto, spero, con qualche altro tuo raccontino. :)

    Esatto.
    La sorella di Ellen si chiama Layla, e l'ho fatta uscire di scena.
    Invece della solita fine, ho optato per qualcosa di più "normale" :P
    Diciamo, che ci sto lavorando :P
     
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  6. sahany09
     
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    Prenditela pure comoda. Come puoi constatare, qui si va con calma. :)
     
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5 replies since 12/4/2013, 11:11   105 views
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