Il ritorno degli angeli

cosa è successo dopo the Apocalipse twins? qui potete scoprirlo

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  1. *Mary Angel*
     
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    - Titolo Fan Fiction: Il ritorno degli angeli
    - Nome/Nick autore: Mary
    - Fandom : Supernatural
    - Timeline : indefinito
    - Sommario : Cos'è successo dopo la fine di "The Apocalipse Twins"? Dean e li altri hanno superato la morte dei loro cari? e i problemi sono davvero finiti con la realizzazione della profezia?
    - Spoiler: no
    - Disclaimer: i personaggi delle serie non mi appartengono l’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.
    Note: eccomi qui, a due anni dalla fine di "the Apocalipse Twins" con il continuo. creo di averlo scritto un anno fa e lasciato in un cassetto a prendere polvere. Oggi mentre pulivo ho trovato dei fogli e rileggendoli ho scoperto questo capitolo. Mi sembrava un peccato lasciarlo li a marcire quindi ho deciso di imbarcarmi in quest'avventura. Spero che la maledizione dei sequel non venga a tormentare anche me e che questo non sia un fiasco. Buona lettura



    La notte stellata cadeva sulla piccola città come un manto bucherellato da cui traspariva la luce dell'infinito. Seduto sulla panchina, il ragazzo osservava il paesaggio davanti a sé e pensava.
    Era l'una di notte e le strade erano immerse nel silenzio. Quasi tutte le persone erano a letto o rinchiuse in qualche bar a bere.
    I suoi occhi verdi abbracciarono per intero la piccola cittadina. Non l'aveva mai vista, ma lì c'era qualcosa a cui era molto legato.
    Non conosceva le sue strade, i suoi palazzi, i suoi giardini, eppur in quel momento si sentiva più a casa che in qualsiasi altro posto, soprattutto quello in cui era stato fino a quel momento.
    Sospirò e si alzò on piedi. Era lì seduto da un'ora ormai, ma nonostante sapesse di non avere molto tempo, non aveva il coraggio di fare quello per cui era venuto.
    Lanciò un ultimo sguardo alla città e poi scomparve.

    Pochi attimi dopo al suo posto comparvero due figure.
    “E' questa la città?” chiese la figura più bassa e minuta.
    “Si è questa” rispose l'altra .
    “Beh allora dobbiamo sbrigarci, non abbiamo molto tempo a disposizione”
    L'altro annuì ed entrambe scomparvero.

    Dean aprì il frigorifero e prese una birra. Quel giorno la casa era deserta e poteva permetterselo. Non voleva bere davanti al figlio., così lo faceva quando era solo o con altri adulti.
    Samantha e Jake erano usciti per un qualche oscuro motivo e lui era rimasto a casa a lavorare sul nuovo caso. Jake Leonard Winchester era nato il 29 novembre di cinque anni prima. Era un piccolo uragano che aveva riempito la sua vita. Non avrebbe mai immaginato di poter sorridere di nuovo dopo tutto quello che era successo.
    Un bussare alla porta lo distrasse dai suoi pensieri. Gettò la bottiglia vuota nel cestinò e andò ad aprire. Aperta la porta s trovò travolto da un piccolo uragano che dalle braccia della madre gli saltò addosso.
    Jake, occhi verdi e sorriso spendente, avvolse le sue braccini intorno al collo del padre.
    “Jake ti sembra questo il modo? Potevi cadere e farti male”
    Il piccolo abbassò la testolina per un attimo, poi la rialzò facendo gli occhioni da cucciolo.
    “Gli occhi da cucciolo non funzionano con me” Il che non era vero perché Jake aveva gli stessi occhi del padre e questo la metteva inevitabilmente ko. “Scendi e vatti a lavare le mani. Stasera pizza per cena”mostrò i cartoni di pizza che aveva in una delle buste.
    “Tutta quella pizza solo per me?” chiese Dean sorridendo mentre metteva a terra il figlio.
    “Non è solo per noi” rispose Samantha “Tuo fratello mi ha chiamato e mi ha detto di apparecchiare per sei. Vengono anche loro a cena”
    Il sorriso di Dean si allargò. Sammy veniva a trovarlo.

    Era passata da un pezzo la mezzanotte quando finirono di cenare. Avevano messo a posto e poi si erano accoccolati in salotto, chi su un divano chi sull'altro. Era bello ogni tanto trascorrere una serata in famiglia, senza lo spettro di qualche mostro o qualche profezia a tormentarli.
    Dean osservava quel gruppetto e si sentiva felice. Dietro quella felicità però c'era un'amarezza, una parte oscura che rimaneva latente.
    Quella famiglia non era completa, mancavano molte persone. Più osservava Jake e più la mancanza dei suoi fogli si faceva forte. Nonostante la vita tranquilla non aveva dimenticato che tutto quello aveva avuto un prezzo. Cinque vite erano state spezzate per quella pace.
    Leonard, Daniel e Luise erano troppo giovani per morire, troppe cose avrebbero potuto fare ma il destino era contro di loro. La loro vita era stata spezzata alla tenera età di diciassette anni.
    Qualcosa attirò la sua attenzione. Avevano suonato alla porta.
    Sam si alzò e andò ad aprire e rimase di stucco. La figura che gli si presentò davanti era qualcosa che non si sarebbe mai aspettato di vedere.
    Non poteva credere ai suoi occhi.
    “Ciao zio Sam” Leonard era in piedi davanti alla porta di casa. Un sorriso illuminava il suo volto e i suoi occhi brillavano.
    Non vedendo tornare Sam Dean e gli atri si erano allarmati ed eranno accorsi all'ingresso. Un silenzio scese sul gruppo.
    La prima reazione di Dean fu quella di puntare la pistola contro lo sconosciuto. “Chi sei? Cosa vuoi?”
    Leonard sorrise “Vedo che le cose non sono cambiate”
    Dean non si mosse di un centimetro. La famiglia osservava la scena attonita.
    “Capisco la sorpresa, ma sono io Leonard, tuo figlio”
    “Impossibile. Mio figlio è morto sei anni fa” Si stava arrabbiando. Un mostro molto stupido aveva preso le sembianze di suo figlio per farlo cadere in una trappola. Questa non avrebbe dovuto farlo. Era stato un grosso errore.
    “Chiunque tu sia torna al tuo aspetto normale e vattene prima che ti trasformi in uno scolapasta” Rivedere suo figlio aveva risvegliato in lui un dolore immenso.
    “Ti prego lasciami spiegare” la voce dell'essere si era fatta bassa e implorante, e la mano di Dean per un secondo tremò poi tornò ferma.
    “D'accordo, ti lascerò spiegare, ma se scopro che i stai ingannando sei morto”
    Leonard si avvicinò lentamente sempre tenendo le mani sollevate e chiudendo gli occhi fece in modo di manifestare le sue ali. Due ali grandi e scure vennero proiettate sulle pareti della casa.
    Il gruppo rimase scioccato, ma un sollievo s diffuse. Quello era Leonard, non c'erano dubbi.
    Padre e figlio si guardarono per un lungo momento negli occhi, comunicando senza parlare tutto quello che non si erano detti in quegli anni.
    Poco dopo, la pistola di Dean era a terra e Leonard era tra le sue braccia. Lacrime scesero sule guance di entrambi.
    Tutti li stavano osservando, ma non importava. Suo figlio era vivo, stava bene ed era tra le sue braccia.
    Sam aveva un sorriso sul volto, anche a lui era mancato molto il nipote e non vedeva l'ora di riabbracciarlo.
    Pian piano, Leonard li salutò tutti. Sara gli diede un leggero abbraccio e Alysia lo stritolò.
    Arrivato a Samantha si bloccò. Da dietro le gambe della donna spuntava una testolina mora e due occhi verdissimi.
    Jake osservava quell'estraneo con timidezza mista a curiosità. Chi era quel ragazzo?
    Dean gli si avvicinò e gli mise una mano sulla testolina sorridendogli.
    “Tranquillo Jake, va tutto bene” il bambino sollevò i suoi dolci occhioni e incontrò quelli del padre, così uguali ai suoi.
    Leonard si abbassò al suo livello e porgendogli la mano gli disse “Ciao Jake, io sono Leonard”
    Il bambino lo guardò curioso e disse “Anche io mi chiamo Leonard, lo ha scelto il mio papà come secondo nome”
    Il ragazzo sollevò lo sguardo e ricevette un cenno d'assenso da Dean, il quale si avvicinò e prese in figlioletto in braccio. Jake gli avvolse le braccia intorno al collo.
    “Non devi aver paura Jake. Questo è Leonard, tuo fratello”
    Il bambino e il ragazzo sgranarono gli occhi contemporaneamente.
     
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  2. cassandra_87
     
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    oddio io ero bella e tranquilla al cinema a vedere anna karenina e su whatsapp mia moglie mi dice di questo sequel!!!
    inutile dire che io sia felicissima! xD
    già il titolo ke dice angeli mi rende felicissima!!!
    un altro bimbo per dean e per noi!!! la dolcezza e la mia glicemia è già salita...
    dean che ricorda chi è orto e a me si stringe il cuore. fortuna che ha ancora una famiglia anche se con grandi sacrifici soprattutto umani.
    l'arrivo di leonard!! mi avevi scritto secoli fa questa singiola scena!! me la sono ricordata subito!!! ma tutto il resto!!! sì sì sì dean che riabbraccia il figlio e i due fratelli che vengono presentati. il prossimo cap è online adesso vero?
    sai che io tornerò la sera da lavoro e stalkerizzerò questo topic?
     
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  3. *Mary Angel*
     
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    sono felice ti sa piaciuta quest'idea xD
    giuro che lo scriverò il più presto possibile, questo era già scritto ed era anche abbastanza lungo. non so cosa mi fosse preso, forse ero sotto stupefacenti. comunque si arriverà presto è mi sono venute in mente un paio di ideuzze
     
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    Beatrice

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    Uh finalmente è arrivato il seguito di quella TAT!! *_* K mi è piaciuta molto, tralasciando i vari massacri spero che con questa ti limiterai un po' e non muoiano tanti personaggi..
    Awww dean versione daddy è troppo dolcioso e patatoso e qnd ricorda??? Sarei voluta entrare nella ff e abbracciarlo!! E qnd padre e figlio si ritrovano?? E la rivelazione??? *_*
    Wow.. davvero complimenti!! Nn vedo l'ora di leggere il prox cap!!!
     
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  5. *Mary Angel*
     
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    grazie grazie grazie ^^

    si beh ho voluto riprendere il progetto di tanto tempo fa, la ff di partenza è solida e ci si può costruire un seguito facilmente ^^
    sui massacri non prometto nulla
     
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  6. *Mary Angel*
     
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    ecco il secondo capitolo. un pò cortino ma pieno di informazioni


    “E così sei un angelo”
    Seduti al tavolo della cucina, Dean e Leonard avevano passato la notte a parlare. Tante cose avevano da raccontarsi.
    “Già. Non avrei mai pensato di poter finire così. Se sei anni fa mi avessero detto che sarei diventato un angelo, mi sarei arrabbiato molto. Ora però la mia visione del mondo è cambiata. Questi anni passati in paradiso mi hanno fatto capire molte cose”
    Guardando gli occhi del figlio Dean capì che quello che aveva di fronte non era più l'adolescente che aveva perso sei anni prima, ma era un uomo. Un uomo che aveva visto molto, anche troppo. Il suo istinto fu quello che di stringerlo di nuovo a sé, ma si trattenne.
    “Com'è lassù? Cosa hai fatto per tutto questo tempo?”
    “Lassù è diverso, non è per niente come la Terra. Ci sono ordini e gerarchie. Dopo la morte di Micheal, si è cercato un nuovo capo, una guida” gli occhi di Leonard si scurirono e il suo sguardo si perse lontano, per poi tornare al presente.
    “Ed è stata trovata questa guida?”
    “Diciamo di sì” il suo tono però era contrariato, come se quella decisione non fosse ben accetta. “L'ordine è stato ristabilito, e pian piano il paradiso è tornato ad essere un luogo di pace e tranquillità. Almeno all'apparenza. La nuova guida dice di fare essere nel giusto e di volere il bene delle anime che vi abitano. Gli altri angeli sembrano credergli, ma io no. Io so la verità”
    Dean lo guardò accigliato. “Quale verità?”
    “C'è un traditore a capo del paradiso. Io ed alcuni angeli stiamo cercando un modo per smascherarlo e far tornare tutto come era prima. Per questo sono qui. Ho bisogno di te papà”
    La schiena di Dean si irrigidì. Non gli era mai piaciuto immischiarsi nelle faccende angeliche, ma qui non si trattava di qualche angelo spennacchiato e presuntuoso che pretendeva che lui eseguisse i suoi ordini. Qui si trattava di suo figlio, che era in difficoltà e che aveva bisogno di lui. Avrebbe fatto di tutto per aiutarlo, avrebbe dato la sua stessa vita.
    “Dimmi cosa devo fare. Noi siamo la tua famiglia e ti aiuteremo. Sempre” gli mise una mano sulla spalla e gli diede una leggera stretta.
    “Grazie papà, non sai quanto apprezzi il tuo aiuto”
    Rimasero a parlare fino a tardi. Quando si alzarono le luci del sole erano ormai penetrate dai vetri delle finestre e dal piano superiore si sentivano i primi rumori mattutini.
    Pochi minuti dopo un leggero scalpicciò echeggiò per la tromba delle scale e una testolina mora fece capolino dallo specchio della porta.
    “Uhm papà?” Il piccolo Jake si strofinò gli occhi e mezzo assonnato si diresse verso a sedia più vicina e si sedette.
    Dean si alzò per preparargli la colazione, non prima di avergli posato un bacio sulla testolina. Il piccolo sorrise al padre poi spostò il suo sguardo verso l'altra figura seduta davanti a lui. Gli occhi verdi di Leonard lo stavano guardando con tenerezza e un sorriso colorava il suo viso.
    Jake lo scrutò per un attimo, poi anche lui sorrise e gli gettò le braccia al collo.
    L'angelo non si aspettava tanto affetto, ma seguì l'istinto e avvolse il bambino tra le braccia.
    “Giorno Lenny” una voce sopraggiunse alle loro spalle. Una voce che Leonard conosceva bene.
    Sulla soglia si stagliava la figura di sua cugina Alysia.
    Quanto era cambiata in tutti quegli anni, era cresciuta e da bambina si era trasformata in adolescente. Sempre tenendo Jake in braccio si avvicinò alla cugina e l'abbracciò. Era passato così tanto tempo dall'ultima volta.
    “Ciao Aly. Ancora insisti con questo nomignolo, dopo tutto questo tempo?”
    “Sempre”

    Ben presto la cucina si riempì di gente e la famiglia si trovò a fare colazione tutti insieme.
    Fuori dalla finestra però una figura li osservava, indecisa sul da farsi. Quella scena le riportava in mente tanti ricordi. Ricordi dolorosi. Ma ormai aveva fatto la sua scelta e non poteva tornare indietro.
    Il suo sguardo si posò per una frazione di secondo su una figura in particolare, per poi distogliere lo sguardo.
    Persa nei suoi pensieri, non si accorse che qualcuno le era arrivato alle spalle.
    “Cosa ci fai qui?”
    Sobbalzò e voltandosi trovò di fronte a sé l'ultima persona che in quel momento voleva vedere. “Aniel, che cosa vuoi? Ti hanno mandato a controllarmi?”
    “Non dovresti essere qui, lo sai bene. Potrebbe vederti”
    “Non mi vedrà starò attenta. Era solo curiosa di sapere che fine avesse fatto. E' sparito da molto ormai”
    “Bene ora che lo hai visto, torniamo a casa. Abbiamo ancora tanto da fare. Conosci gli ordini” e detto questo sparì.
    La ragazza lanciò un ultimo sguardo all'interno della stanza poi sparì a sua volta.
     
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    Uh già un altro cap?? Ma così mi vizi ^_^ poi vorrò un cap al giorno
    Mmh direi k in questo c sta la giusta dose di suspance, dici qualcosa ma nn troppo, così poi mi tocca arrovellarmi per trovare risposta alle domande k mi sn sorte leggendo il cap.. Ah vorrei proprio sapere cosa ti frulla nella tua testolina!!!
    Awwww tenero Jake appena sveglio e l'abbraccio con il fratello *_*
    Dean daddy è veramente molto dolcioso *_*
    Nn vedo l'ora di leggere il prox cap!!!
     
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  8. *Mary Angel*
     
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    in questa testoina? xD ah boh bisognerebbe chiedere a cricetino, è lui che fa tutto.
    uhm vedrò quello che posso fare, credo che cercerò di postare il più presto possibile anche perchè la storia ce l'ho in testa basta metterla giù
     
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  9. cassandra_87
     
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    allora il piccolo jake ruba il cuoricino!!! cucciolo lui!!!
    tu e i bimbi mi ucciderete!!

    leonard che ha bisogno del papino papuccio!! la dolcezza...
    il traditore?! il traditore?!
    e chi sarà?!

    il cliffhanger? pensare che sono complice di questo!!!!
    e mi mordo le unghie...
     
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  10. *Mary Angel*
     
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    i miei bimbi uccidono, dovrei metterlo nel curriculum.
    Eh sì è stata tutta colpa tua e di Bea.
    la mia tecnica è vi butto giù idee e vi faccio soffrire
     
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  11. Vivaldi4love
     
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    ma awwwwwwwwwwwwwwwww :wub:
    Già amo questa storia!
     
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  12. *Mary Angel*
     
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    Romi ci sei anche tu *-* grazie sono contenta ti piaccia
     
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  13. *Mary Angel*
     
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    Nuovo capitolo di una dolcezza allucinante. non abituatevi però


    Leonard osservava il paesaggio pensieroso. Qualcosa nella sua mente gli diceva che presto sarebbe accaduto qualcosa di brutto. La stanza intorno a lui era silenziosa, i suoi compagni erano usciti lasciandolo solo a riflettere. Erano tutti stanchi, sfiniti, questa guerra li stava distruggendo, corpo e anima. Voleva con tutto il suo cuore che finisse, che in paradiso tornasse la pace.
    Sentì il rumore della porta che si apriva. Non si voltò, sapeva bene chi era. Una figura minuta, avvolta in un abito azzurro, entrò e chiuse la porta alla sue spalle. Rimase li ferma, quasi aspettando il permesso di avvicinarsi. Ma non ottenne nulla, Leonard rimase immobile, le spalle alla porta e lo sguardo rivolto all'orizzonte. Dalla linea delle sue spalle si poteva percepire l tensione che l'attanagliava.
    Louise si avvicinò lentamente fino a raggiungerlo e a poggiare le sue mani sulle sue spalle. Il lungo mantello le sfiorava le gambe. “Dovresti riposare. E' stata una lunga giornata per tutti”
    “Come posso riposare, quando la fuori ci sono persone che piangono i loro morti? E tutto per colpa mia”
    Louise si allontanò mentre Leonard si voltava e le rivolgeva uno sguardo strano. Un misto tra rabbia, rassegnazione e senso di colpa. Leonard si sentiva in colpa, si sentiva responsabile di tutti i morti causati da questa guerra.
    “Non è colpa tua, lo sai questo”
    “Certo che è colpa mia, se io non avessi organizzato tutto questo, se io non mi fossi ribellato, tutto questo non sarebbe successo. Molti angeli sarebbero ancora vivi” Appoggiò stancamente la mano sul tavolo e chinò la testa. Tutto il peso delle responsabilità sembrava gravare sulle sue spalle. Improvvisamente dimostrò tutti gli anni che aveva.
    “Non dire così. E' vero sei stato tu a dare inizio a tutto, sei stato tu a capire che qualcosa non andava e che c'era bisogno di reagire; ma gli altri ti hanno seguito di spontanea volontà. E' stata una loro decisione, nessuno li ha costretti. Hanno visto in te un capo, una guida e ti hanno ascoltato, ti hanno seguito. Loro hanno fiducia in te” si avvicinò e e gli poggiò una mano sulla spalla.
    Il ragazzo sollevò lo sguardo e si specchiò in quegli occhi azzurri che lo osservava con amore. Quegli occhi che riuscivano a dargli forza e coraggio anche quando tutto sembrava perduto.
    Le prese il viso tra le mani e si perse in quel mare cristallino.
    “Cosa farei senza di te?”
    “Aaaah, non combineresti niente” rispose lei sorridendo, mentre l'altro le si avvicinava alla ricerca di un bacio.
    Un bussare alla porta interruppe però il momento.
    Allontanandosi da Louise, Leonard raddrizzò la schiena e disse “Avanti”
    Un angelo vestito con un'armatura semplice entrò. “Chiedo scusa signore, ma c'è un problema al campo 3”
    “Arrivo subito”
    Il soldato fece un inchino e uscì.
    “I tuoi doveri ti chiamano. Vai, io devo occuparmi dei rifornimenti e fare in modo che quei pazzi dei miei uomini non si rilassino troppo” una luce combattiva scuriva quegli occhi blu.
    “Non maltrattarli troppo mi raccomando, è già abbastanza frustrante avere come comandante una donna, se poi questa ti comanda a bacchetta è l'inferno”
    Un ghigno le adornò il volto. “Tu ne sai qualcosa, vero... comandante?” ed uscì senza aggiungere altro.
    Scosse la testa. Prima o poi quella donna l'avrebbe fatto uscire pazzo.


    Leonard venne risvegliato dai suoi ricordi dalla voce del padre. “Ehi mi ascolti? Sto parlando con te”
    “Eh?” sbatté le ciglia un paio di volte, prima di riuscire a scorgere la figura del padre davanti a sé.
    “Scusa papà ero perso nei ricordi. Mi hai chiesto qualcosa?”
    “Sì volevo sapere se ti andava di fare qualcosa insieme. O sei troppo grande per andare a sparare col tuo vecchio?” e gli arruffò i capelli, proprio come quando era piccolo.
    Un fiume di ricordi invase il giovane, che ne rimase travolto. Ricordi di quando era piccolo, delle uscite con il padre. Quanto gli erano mancate.
    “Naaaa sono sempre felice di stracciarti”
    “Ehi moccioso, non si parla così al tuo vecchio. Casomai sono io che ti lascio vincere, per non abbassare la tua autostima”
    “Sisi continua a ripetertelo” scoppiò in una risata fragorosa e prese a correre inseguito dall'altro, anche lei in preda alle risate.

    Da una finestra Sam osservava la scena col sorriso sulle labbra. Non vedeva il fratello ridere così da tantissimo tempo. Forse qualche speranza per un futuro sereno c'era ancora da qualche parte. Non restava che aspettare e vedere.
     
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    Awwww ma k capitolo superdolcioso!!! Immagino k nn mi ci devo abituare troppo xk questa situazione idilliaca nn può durare a lungo, conoscendoti.. -_- Leonard perso nei ricordi, tenero!!! E poi con dean versione daddy lo sai k mi fai sciogliere ogni volta!!
    Nn vedo l'ora di leggere il prox cap! Brava
     
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  15. *Mary Angel*
     
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    no chi io??? :wub: :wub: grazie grazie ^^
    sono contenta ti sia piaciuto ho voluto mettere un pò di zucherro prima della batsta
     
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17 replies since 3/3/2013, 19:02   159 views
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