The last dance of Phoenix-L'ultima battaglia

Sono ritornata...

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  1. Vivaldi4love
     
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    wow, sai che sto adorando come riesci a tratteggiare il rapporto Michele/Dean e Lucy/Sam?
    Good sister...
    grazie per l'avviso, io sono ferma alla 2x04, mi tocca recuperare e alla svelta... :P
     
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  2. sahany09
     
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    Sempre più magica, Gabri !!!!!
     
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    Beatrice

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    Complimenti gabry!! Davvero bei cap!! :D
     
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    Io sono una cercatrice del mistero e del paranormale, viaggio nel cuore della notte e caccio i vostri incubi..Vivo tra le tenebre e una nuova alba

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    Da Casa Winchester o dal Paradiso

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    Grazie Romy, Sahany e Bea ^_^ Gentilissime ^_^

    Buonasera a tutti,
    ecco i nuovi capitoli di questa ff un pò improbabile...Ci saranno dei ritorni particolari.. Spero che vi piacciano ^_^ :pray: :pray:

    3/Giugno/2026 Pochi attimi dopo l’uscita di Semeyraza…

    “Ti credi tanto un angelo importante, ma poi alla fine sei un miserabile come il peggiore dei demoni”
    Due occhi dorati osservarono Semeyraza andarsene impunito, dopo aver ucciso molti angeli e demoni quella notte. Due occhi dorati osservarono quello scempio indistinto tra i messaggeri di un Dio quasi sempre in vacanza e i messaggeri di un Lucifero quasi sempre con l’agenda completamente piena. Uscì fuori dal nascondiglio, la mole gigantesca e aprì le ali enorme, abbracciando la fresca calura della notte. Era un magnifico esemplare di drago dorato.
    “Non si può stare nemmeno in santa pace” borbottò il drago “Ci toccherà di nuovo combattere”
    Poi cominciò a sbattere le ali e si librò in un cielo pieno di stelle, ma che aspettava solo una rivincita. Vide molti angeli feriti o moribondi, accasciati sulle nuvole, e la rabbia montò in lui. Semeyraza non aveva nessun rispetto per i suoi simili.
    Nuove battaglie, nuove guerre…
    Con un colpo d’ali ritornò in un battibaleno nel regno di Camelot.
    C’era bisogno di Merlino.
    *
    Camelot- Casa di Gaius

    Un ragazzo si girò spaventato e continuò a correre via, via da un incubo che era più reale che fantasioso..
    Non aveva più fiato per correre, doveva farlo…
    “Merlino, inutile che corri, ti prendo comunque..”
    Il giovane mago continuò a correre nella foresta che circondava Camelot, a perdifiato,sapeva che era solo un sogno ma sembrava tutto così reale, sapeva di essere nel suo letto, che di lì a breve si sarebbe alzato e avrebbe svolto i suoi lavori come servitore ufficiale di Artù..
    Ma sembrava tutto così reale..
    Tremendamente reale..
    L’essere misterioso era appoggiato su un ramo e aveva un atteggiamento distaccato, come se non gli interessava di nulla. Era un angelo come Christine, ma, a differenza sua,aveva un carisma di demone. Riuscì a schivare una palla di fuoco, deviando le fiamme con un colpo di vento, ma cadde a bocconi, quando non si accorse di una radice di un albero. Cadde a bocconi, spaccandosi il naso in quattro punti..
    Si doveva ricordare, era solo un sogno, solo un sogno.. Una cosa effimera, una cosa che poteva svanire da un momento all’altro..Ma allora perché sentiva il gusto acre e metallico del sangue?
    “Io ucciderò tutti gli angeli e i demoni del Paradiso e dell’Inferno e tu non potrai fare nulla”
    “Tu sei pazzo”
    “Chiamami pazzo” disse Semeyraza ridacchiando “Ma nessuno dei demoni e degli angeli che esistono merita la vita”
    Merlino continuò a correre e alla fine arrivò al lago dove era stata gettata la mitica Excalibur, Accaio Tagliente,l’unica arma nata da un pezzo di metallo caduto dal cielo e benedetta dal sacro fuoco di uno degli ultimi draghi.
    “Non sfidarmi Merlino” disse Semeyraza ridacchiando e poi aggiungendo minaccioso “Resta a Camelot e non impicciarti”
    Merlino si girò e non vide nessuno..
    Semeyraza era scomparso e nella radura dove ora si trovava c’era un silenzio assoluto e assortante. Quel Semeyraza era un pazzo scatenato, non poteva uccidere tutti gli angeli e i demoni del Paradiso e dell’Inferno, anche perché avrebbe creato una spaccatura, difficile da riparare..
    Anche all’interno del mondo della magia..
    Guardò il lago e si sedette. Sentiva i postumi del sonno andare via, stava per svegliarsi, quando si accorse che il lago cominciò a incresparsi e dalle acque si materializzò una figura femminile, dall’aria famigliare ma non troppo, una donna che raggruppava la figura della Madre e della Vergine..
    La Dama del Lago..
    “Viviana”
    “Salve giovane Emyris” disse la Dama del Lago avanzando leggiadra tra le onde del lago “Ci rivediamo di nuovo in un epoca buia”
    “Già” disse Merlino in tono mesto “Vorrei utilizzare la magia senza vergognarmi”
    “Lo so giovane mago” disse Viviana comprensiva “Quando ero ancora viva, esistevano tre isole, l’isola delle Sacerdotesse, l’Isola del Drago dove le persone venivano iniziate all’antico culto, pur non diventando sacerdoti, l’Isola dei Druidi. Eravamo liberi, avevamo il potere, ma siamo stati troppo avidi e troppo presentuosi a usarlo. Ed è stata questa la rovina”
    Merlino la guardò senza sapere cosa dire, anche se Viviana non apparteneva più a questo mondo, conservava quell’emozione umana, resa ancora più forte da quella saggezza che si trovava in un mondo al di là della nebbia…
    “Noto che nei tuoi occhi hai mille domande” disse Viviana “Domanda e ti sarà data la risposta. Non avere paura”
    “Chi è Semeyraza?”
    “Un angelo che ha dentro di sé troppo rancore e non si rende conto di quello che fa potrebbe avere gravi conseguenze anche all’interno del labile mondo della magia. Non permettere che lo faccia”
    “Che cosa posso fare?” disse Merlino spaventato.
    “Attento giovane Emyris “ disse Viviana con voce flatuata “Gli antichi nemici saranno i tuoi nuovi compagni d’avventura”
    “Intendi dire Morgana e Nimueh?”
    Viviana sorrise e non disse nulla..Poi gli affidò di nuovo Excalibur e disse “Partirete il giorno dopo la festività del torneo e aiuterete i prescelti, a costruire la spada di fenice con i quattro tesori d’Irlanda, per sconfiggere Semeyraza.Ma, attento giovane Emyris, la cattiveria si trova tra i veli di Tersicore”
    “Non capisco”
    “Non c’è bisogno di capire ora” disse Viviana “Il tuo aiuto sarà molto importante per evitare delle spaccature, gli uomini hanno bisogno degli angeli e dei demoni.. Senza di essi, sono solo delle pedine impazzite”
    Merlino guardò ancora il lago e vide Viviana scomparire.. “Aspetta”
    “Il tuo aiuto è molto importante anche per Albion”
    Gli aveva lasciato più dubbi che certezze..
    Una cosa era sicura.. Avrebbe rivisto di nuovo Morgana e Nimueh..
    *

    “Buongiorno sire” disse il vecchio medico appoggiando il pestello e il coltello per triturare le erbe medicamentose “Posso fare qualcosa per voi?”
    Un ragazzo dai capelli biondi appoggiò sul tavolo di legno una magnifica spada dall’elsa a forma di croce, decorato con un rubino “Sì Gaius, c’è Merlino?”
    “Di sopra” disse il vecchio medico e aggiungendo dubbioso “Ma non sarà troppo presto per svegliarlo?”
    “Non è mai troppo presto per lui” disse Artù baldanzoso e attingendo da una fontana nascosta prese a riempire un secchio di legno “Vado a dargli il lieto buongiorno”
    Gaius ridacchiò silenziosamente e riprese a sminuzzare le erbe e i fiori medicamentosi per curare una bambina di 7 anni, affetta dalla febbre delle paludi. Intanto Artù stava avanzando silenziosamente, stando attento,e aprì la porta. Ci fu un cigolio sommesso che lo fece imprecare.
    Camminò in punta di piedi, mentre il povero Merlino ronfava della grossa, con la mano appoggiata sul cuscino, prese la mira con il secchio di legno e…
    “Splash”
    Un ragazzo scosse la testa frastornato mentre un secco di acqua fredda, anzi ghiacciata, gli fu rovesciato addosso. Strabuzzò gli occhi, diede un’occhiata fuori, notando che c’erano ancora le stelle e il verde dell’aurora era ancora lontano e disse “Ma avete la vaga idea di che ore sono?”
    “Ora di alzarsi Merlino” disse un ragazzo biondo ridendo “Le armature non si lucidano da sole”
    “Voi non siete un re giusto, siete un tiranno” si lamentò Merlino mettendosi un cuscino in faccia “Lasciatemi in pace per cinque secondi”
    “D’accordo” disse Artù e cominciò a contare. Allo scadere dei cinque secondi afferrò saldamente il letto e fece cappotare. Merlino che aveva ripreso il sonno, fu scaraventato contro la porta. Il mago scosse la testa e Artù rise “Avevi detto cinque secondi”
    Merlino scosse la testa fracida e non disse nulla. Aspettò che Artù fosse uscito dalla sua stanza, salutato allegramente Gaius e dopo si affacciò alla finestra. La città si stava risvegliando lentamente, i contadini si stavano alzando per risolvere le incombenze dell’orto e le guardie il loro turno di protezione. Da quando avevano sventato il folle piano dei Daemonus, sembrava che il regno di Camelot fosse al sicuro. Ma il suo istinto non era convinto, Morgana era da qualche parte a tramare qualche oscura vendetta e chissà se qualche demone dell’altra parte del tempo avesse deciso di creare altre mostruose creature. Non gli sarebbe dispiaciuto avere un’altra avventura con i fratelli Winchester e con Christine e Violet.
    Sistemò il letto, prese la scarsella che portava sempre con sé e si preparò a scendere sotto. Ma era mai possibile che quando faceva un bel sogno, Artù spuntava all’improvviso.
    Guardò il letto e corrugò gli occhi..
    Ricordava di avere sognato la Dama del Lago e che correva.. Ma cosa significava?
    *
    “Buongiorno Merlino”
    “Buongiorno Gaius” disse Merlino sbadigliando e cominciando a mangiare la colazione.
    “Artù mi ha appena detto di dirti che le armature si sentono molto sole senza di te”
    “Non sono mica il loro marito per caso” sbottò Merlino arrabbiato “Non capisco perché tutta questa foga” si mise a girare con il cucchiaio la poltiglia e disse un po’ sarcastico “Penso che abbasserebbe un po’ la cresta con un po’ di sana magia”
    “Sì e così farai la candela per la festività di Samhain” disse Gaius ironico “Merlino lo sai bene che ancora non puoi dirgli nulla”
    “Lo so” disse Merlino seccato “Ma un minimo di riconoscenza sarebbe gradito”
    “Penso che in fondo Artù ti prenda in considerazione” disse Gaius convinto.
    “Oh non oso immaginare se lui non mi prendesse in considerazione”
    Per un po’ non parlarono, solo il rumore delle mascelle e dopo disse un po’ seccato “Non capisco perché tutto foga. Nemmeno se arrivasse una principessa”
    “In realtà è un torneo dedicato a una principessa” disse Gaius “La principessa di Lyonesse”
    Merlino a quella parola sputò in faccia il porridge che stava mangiando e disse “State scherzando?”
    Gaius si asciugò con uno strofinaccio e disse serio “Sono contento che mi hai scambiato per uno strofinaccio.Non sto scherzando Merlino”
    Il mago non seppe cosa dire, Lyonesse era sprofondata molto tempo fa,quando ancora i maghi erano rispettati e i draghi erano padroni indisturbati e incontrastati. Non era possibile che ci fosse una principessa di quel luogo. A meno che…
    “Devo andare Gaius”
    “Merlino”
    “Devo andare” disse Merlino in tono trafelato “Dite ad Artù che sono andato via”
    “E dove?”
    “Basta non alla taverna” lo pregò Merlino “Una cosa di vita e di morte”
    “Morgana?” disse Gaius preoccupato.
    “Possa Brigit sperare di no” disse Merlino “Mi raccomando Gaius, copritemi”
    Il giovane mago sbattè la porta in preda all’ansia e sperò che tutto andasse per il meglio.
    *
    “Tutto pronto”
    Una giovane ancella dai capelli castani e occhi azzurri girò intorno a una donna anch’essa con i capelli castani. Le fece alzare le braccia,prese la circonferenza del seno, della vita e dei fianchi e dopo le fece indossare un abito blu oltremare con ricami intarsiati d’oro, acconciando i capelli in una raffinata acconciatura a boccoli.
    Era arrivato il loro momento, il momento in cui tutti a Camelot, dalle guardie ai semplici contadinotti, si sarebbero inginocchiati di fronte ai loro piedi,chiedendo pietà e misericordia. Loro che avevano accettato passivamente le leggi stupide e ignoranti di Uther, quando era stata la stessa magia a fargli avere la gioia di essere padre.
    Ma l’Antica Religione non perdonava chi l’aveva tradita e usata quasi con leggerezza.
    “Grazie Nimueh”
    “Il piacere è mio Morgana” disse la giovane ancella “Farei di tutto per poter vedere il giovane Artù e il giovane Merlino soccombere”
    “Non vedi l’ora di vendicarti, non è così?”
    Nimueh mise il broncio e cominciò a sorridere misteriosamente. Da quando era stata colpita da Merlino, era finita ad Avalon, l’antico popolo fatato l’aveva guarita ed era andata alla ricerca di una vendetta e a metà strada aveva incontrato Morgana.
    Della serie la Dea gli fa e poi gli accoppia..
    “Ha interrotto ogni legge naturale della magia” disse Nimueh mettendosi un bracciale “Una vita per una vita. Nulla può vivere se non c’è un sacrificio da fare”
    Morgana finì di sistemarsi e disse “Sai com’è. A volte i miracoli non li devi aspettare, li devi rincorrere”
    Nimueh annuì e dopo alzò le braccia, sollevando una cascata e permettendo aMorgana di passare incolume sotto litri d’acqua. Era tempo di andare a Camelot, era tempo di riprendersi ciò che avevano perduto. Morgana fu scossa da un brivido interno e guardò il cielo sereno e immacolato. Sembrava tutto calmo e tranquillo, ma era la calma prima della tempesta. Prima dello scontro finale.
    Ed ebbe l’impressione che Merlino sarebbe stato il loro compagno d’avventura..
    “Nimueh?” disse Morgana stupefatta.
    “Arrivo” disse Nimueh distratta e sbattè la portiera, sperando che così avrebbe cancellato la sua preoccupazione”
    Non fu così.
    *
    05/Giugno/2026 ore 14.35 Aeroporto di Seattle

    “Che cosa?” gridò un ragazzo in preda all’ansia “Ma stiamo scherzando?”
    “Dean” disse Castiel sospirando “Dobbiamo prendere l’aereo per andare a Dublino”
    “Io non ho nessuna intenzione di salire su un aereo” disse Dean infervorato “Cass non potresti teletrasportarci?”
    I prescelti erano all’interno dell’aeroporto di Seattle da dove sarebbero partiti per l’Irlanda del Nord. Erano in fila al check in per il controllo dei bagagli. L’attesa sarebbe stata molto lunga e non potevano arrischiarsi di utilizzare i loro poteri. Sarebbero dovuti partire per incontrare il professore o’Brehaida, il docente di Storia Medievale, discendente dell’antica tribù dei Thùatha de Danann, l’antico popolo che aveva portato i quattro tesori d’Irlanda, gli stessi tesori che avrebbero costituito la spada di fenice, l’unica arma in grado di sconfiggere Semeyraza.
    “Mi dispiace Dean” disse Castiel scuotendo la testa “Lo sai bene che mi hanno scongliato i viaggi con il teletrasporto. Non riuscirei a fare nulla”
    Il cacciatore di demoni sbuffò stizzito e si rivolse a Sam “Tu non potresti farlo?”
    Il fratello alzò gli occhi un po’ imbarazzato e scosse la testa. Dean alzò le braccia e disse incredulo “E io che pensavo che avere un angelo in famiglia sarebbe stato grandioso”
    “Sono contento che i miei figli vengono uccisi da un uomo coraggioso come te” disse Lucifero in tono mellifluo “Adesso sì che posso dormire sogni tranquilli”
    “Ci stavamo chiedendo se eri ancora qui tra noi” disse Christine in tono sarcastico “Stavo quasi per gridare al miracolo”
    Lucifero si passò una mano sulla corta e rada barba e disse meditabondo “Non potrei mai abbandonare la mia amata” poi le mandò un bacio.
    Violet fece finta di vomitare e Lucifero disse furibondo “Ho ancora il contatto msn di un demone che sarebbe molto felice di possederti e farti fare le cose più orribili”
    “Peccato che la Colt non funzioni su di te” disse Sam arrabbiato.
    “Attento potrei pensare che mi ami” disse Lucifero sghignazzando.
    L’arcangelo della giustizia e della misericordia e la cercatrice d’angeli si guardarono negli occhi e non dissero nulla. Con Lucifero era meglio lasciare perdere.
    “Un cacciatore di demoni che ha paura di un aereo” sghignazzò Dimitri gongolante “La cosa più divertente che ho mai sentito” poi si rivolse a Violet e disse in modo trionfante “Come sei caduta in basso sorellina”
    Dean stava per prendere il coltello di Ruby, quando venne trattenuto da qualcuno. Violet scosse la testa “Non ne vale la pena”
    “Saggia decisione” convenne Dimitri in tono trionfo “D’altronde voi cercatori d’angeli siete delle papamolle in confronti a noi cercatori di demoni”
    Violet alzò gli occhi spazientita, ma non si arrischiò a utilizzare il suo potere. Ma chi si credeva di essere? Spuntava all’improvviso, diceva di essere suo fratello e per giunta era un cercatore dei demoni. Non si fidava di lui, non si fidava. Si fidava di Dean, di Sam e Christine.
    Ma Dimitri..
    Sembrava nascondere un segreto oscuro e inconfessabile..Una luce intensa e oscura.. Una luce che portava dolore.. Anche a lei gli sembrava strano che avesse una famiglia..
    Come per presentimento si girò e vide un cane lupo che ringhiava contro di lei. Il cane lupo danzava e in esso c’era tutto il potere dei cercatore dei demoni. Il suo caro fratello scomparso stava cercando uno scontro diretto con lei. Cominciò a danzare e la sua parte cattiva, quella parte che era stata contaminata dal tocco di Sandalphon si risvegliò e i suoi occhi castani divennero neri. Scosse la testa e stava per cantare, quando il cane lupo la buttò giù e cominciò a ringhiarle a pochi centimetri dalla faccia. Dean stava per andare ad aiutarla, quando Dimitri ringhiò e lo circondò con un cerchio di fiamme..
    Non potevano avere aiuto da nessuno.. Nessuno poteva vedere l’attacco, solo loro. Violet vide Christine stare a pochi passi e fissava arrabbiata il cercatore dei demoni.
    Dimitri sorrise ancora, un sorriso ferino e cattivo, ma un cattivo diviso tra la cattiveria e l’amore per la famiglia..
    “Non sei così brava come cercatrice d’angeli. Non so se essere contento di non combatterti. Ma sappi che tra me e te io sono più forte”
    “Cosa vuoi Dimitri?” domandò con voce fredda.
    “Andare dalla mia famiglia e dimenticarti” disse Dimitri “Ma non posso farlo”
    Poi si ritrasformò di nuovo. Violet venne sollevata da Dean che le domandò “Tutto bene, amore?”
    “Sì sì” disse Violet “Tutto bene”
    “Se ti aggredisce un’altra volta, lo uccido” promise Dean.
    Violet annuì rabbuiata e poi finalmente la fila al check in era terminata. Ebbe un presentimento e si girò. Possibile che Christine si fosse trasformata? No, non era possibile.. Aveva avuto l’impressione che accanto a lei c’era una lince nera dagli occhi viola.
    “Che ne dite di movimentare un po’ la situazione?”
    “No” disse Cass “Non ci pensare Lucifero”
    “Di questo passo, Semeyraza farà piazza pulita sia degli angeli e sia dei demoni. Non pensavo che fossi così insensibile”
    Cass alzò gli occhi e non disse più nulla. Si rivolse in tono austero al guardia del metal detector “Si potrebbe saltare la perquisizione?”
    “Io vorrei tanto andare alle Maldive e godermi il sole, ma non posso” disse la guardia in tono annoiato “Ma non posso. Dovete fare la perquisizione”
    Cass si morse il labbro e toccò la fronte dell’uomo. La guardia sgranò gli occhi, come per una grande meravigliata e disse balbettando “Prego signori, da questa parte”
    Dean, Violet,Christine,Sam e Lucifero e Dimitri si prepararono ad andare in Irlanda. Violet guardò Christine che stringeva la mano a Sam. Possibile che si fosse trasformata?
    Che cosa poteva fare quell’angelo che aveva deciso di proteggerla?
    *
    Tempo imprecisato- Limbo
    “Che cosa pensi?”
    “ A nulla, a niente” disse una ragazza accarezzando un petalo di viola “E tu?”
    Delia era con le ginocchia abbracciate e non rispose subito, ammirando un tramonto che era dipinto con pennellate d’alba. Era passato un anno da quando erano morte.
    “Anche io” disse Delia in tono mesto “Ti manca?”
    “Chi?” disse Mystia svicolando.
    Delia voleva ridere, Mystia era brava a svicolare nelle cose che gli interessavano, ma era per questa sua riservatezza che la rispettava e che le voleva bene. Si accorse che era diventata rossa. Erano passati molti anni da quando erano morte,avevano visto le loro famiglie passare dal dolore alla rassegnazione, avevano visto i loro amori sposarsi e avere famiglia..
    La conosceva fin troppo bene che lei ci era rimasta male, quando lo aveva visto mettere la fede a un’altra donna..
    “La tua ombra” disse Delia ridacchiando “Lo sai a chi mi riferisco”
    Mystia scosse la testa e alzò le spalle “Ho trovato la mia pace e spero che l’abbia trovata anche lui”
    Delia sorrise e poi non disse nulla. Non lo avrebbe ammesso mai. Poi si accorse che qualcuno le prendeva la mano. Mystia. Il suo cuore cominciò a battere forte dall’emozione.Non era sola. C’era lei.
    Anche l’amicizia era una forma d’amore, seppur blanda.. Era tutto amore..
    “Ho la netta impressione che saremmo importanti ancora” disse Mystia sorridendo.
    “Sono io la sensitiva tra di noi” disse Delia fingendosi offesa.
    Mystia la baciò sui capelli e poi camminarono. Mystia non poteva sapere che quelle parole, dette quasi per scherzo, avrebbero un significato profondo.
     
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  5. sahany09
     
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    I personaggi della saga di Re Artù !!!!! Fantastico !!!!
    Delia e Mystia sono personaggi nuovi?
    Comunque l'insieme è notevole.
     
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    Da Casa Winchester o dal Paradiso

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    Grazie Sahany.. Sono contenta che ti piacciono come capitoli.. Li ho scritti quasi di getto e mi scuso se sono un pò confusionari..E un'altra cosa
    Sto facendo tutto di getto in questa ff, è tutta completamente nuova e non so nemmeno se il risultato alla fine sarà degno dei vostri commenti.. Ma io ci provo.. L'importante è provarci..

    No, Delia e Mystia non sono personaggi nuovi, sono già comparsi in Crystal Spume...
    Grazie ancora per il commento ^_^
     
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  7. Vivaldi4love
     
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    ahhhhhhhhhhhhh Merlinuccio mio
    Che poi è notizia di ieri che sono ricominciate le riprese della nuova stagione
    Bellissimo capitolo, densissimo di dettagli e personaggi... allora che succederà?
    I nostri magici eroici torneranno nel tempo di Dean???
    Brava Cristina :kissing:
     
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    Ma Wow!!! Sn senza parole gabry!! Davvero complimenti!! Questi cap sn meravigliosi!! :D
     
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  9. sahany09
     
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    CITAZIONE
    No, Delia e Mystia non sono personaggi nuovi, sono già comparsi in Crystal Spume

    Ah, scusa. Non li ricordavo bene. Comunque, il tutto è okay.
     
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    Da Casa Winchester o dal Paradiso

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    Buongiorno a tutti,
    ringraziando ancora tutti per i complimenti e per essere sati gentili a commentarla, ecco a voi alcuni nuovi capitoli della storia che spero vi piacciano :pray: :pray:

    Ci saranno delle sorprese da rivelare e emozioni forti...

    Faccio i miei complimenti a tutti gli autori delle fanfiction che si somo susseguite nel corso di questo tempo e posso dire che sono molto belle ^_^ Ah Romy ho visto l'ultima puntata di Angel o Demonio ed è stata molto bella :wub:


    Ecco a voi i capitoli...Ho fatto del mio meglio :pray: :pray:

    Tempo imprecisato- Regno dei Sidhe

    Due persone si guardarono negli occhi, senza dirsi nulla, troppe cose da dirsi e troppo poco tempo per dover decidere, il tempo scorreva senza remore e alla fine il Paradiso e l’Inferno rischiavano di cadere in un baratro profondo.. L’uomo si passò una mano sui capelli e guardò la sua mano d’argento e disse risoluto:
    “Dobbiamo farlo”
    “Ne siamo proprio sicuri?” disse Beira dubbiosa “Non sappiamo nemmeno se arriverà o ci ignorerà”
    Il re dei Sidhe appoggiò una mano in una pietra luminescente, materializzando una farfalla di colore indaco che andò a creare una scia di fuoco, e disse “Hai un altre idee per caso?”
    “Sì” disse Beira infervorata “Prepariamo le prove per i quattro tesori d’Irlanda, facciamo sì che ritorni la spada di fenice e aiutiamo i prescelti. È da troppo tempo che gli Dei sono occupati”
    “Non dire così” disse Nauda rimproverandola “Non puoi parlare così di Brigid”
    Beira sbuffò irritata ma non disse nulla. Si accorse che non erano soli.
    L’atmosfera si era fatta più grave e preannunciava l’arrivo della Veggente, della Dea che squarcia il Tempo e lo Spazio, la Dea che guardava il futuro del presente e il passato del futuro,la Viaggiatrice e la Viandante..
    Quella che poi sarebbe stata chiamata Santa Brigida dai cristiani, perché in qualunque modo si chiami il principio femminile della vita, era sempre bello onorarlo..
    Brigid, la Dea Celtica della Poesia..
    La stavano aspettando tutti, Beira, con il suo mantello bianco, candido come la prima neve che cade sul limitar del solstizio d’inverno e i folletti al suo seguito, Mabon, la Signora della Corte d’Autunno, vestita di foglie autunnali e reggente un bastone di topazio e ambra,con ninfe e muse che mangiavano castagne e noci, Ostara, la Signora della Primavera, con le fate della natura che danzavano, bilanciandosi in petali di margherita e petali di violette, bagnate di gocce di rugiada e di brina, Litha, la Signora dell’Estate, con i capelli biondo miele e una veste ricoperta di raggi di sole.
    Tutte le personificazioni delle Stagioni erano lì..
    Il regno dei Sidhe era in trepidante attesa. Il mondo della magia era in trepidante attesa in quanto se gli angeli e i demoni fossero del tutto morti, gli esseri umani avrebbero perso le persone che li custodivano e alla fine non sarebbero andati da nessuna parte. Se Semeyraza fosse riuscito nel suo folle intento, ogni persona magica avrebbe finito per morire.
    “Ma ha bisogno dell’ingresso trionfante ogni volta?” disse Beira sbuffando innervosita.
    “Guardate” disse una ragazza della Corte dell’Estate volteggiando “Guardate lì”
    Tutti si voltarono e all’improvviso, dopo che le varie regine delle corti dei Sidhe ebbero danzato per invocare Brigid, ci fu una forte scossa di terremoto e dalla terra scaturì un violento raggio di luce, rompendo la volta della grotta del regno, mescolandosi a un fascio di ombra e dopo comparve una figura dal nulla.
    Beira e Nauda si strinsero la mano e dissero meravigliati “Ha accettato il nostro invito”
    La figura ci impiegò un po’ di tempo affinchè prendesse una forma materiale. Essendo uno spirito antico, uno spirito che albergava all’interno delle nuvole del Cielo, in una dimensione parallela tra la Terra e il Cielo, così vicino da poter il suolo e da poter giocare con le nuvole, Brigid preferiva la forma spirituale a quella materiale. Nessuno sapeva quale forma avrebbe scelto, era molto eclettica e difficilmente sceglieva una forma che aveva già scelto in precedenza, ma di una cosa si era sicuri.
    Ogni forma che lei rivestiva, c’era sempre il suo grande potere.
    “Salve Brigid” dissero le corti fatate contente “Salve Spiritessa del Tempo e della Poesia”
    La Dea Celtica della Poesia si palesò come una giovane donna,di un’età compresa tra i ventidue anni e i ventisette, dai capelli rosso scuro e gli occhi color verde smeraldo. Aveva una veste fatta di raggi di luna e sospiri di ombra. Guardò tutta la Corte dei Sidhe e disse con voce flautata “Salve a voi, o piccolo Popolo”
    Era uno degli Antichi Spiriti, uno dei più antichi in assoluto, ma non si era mai atteggiata a persona importante e si era sempre prodigata ad aiutare coloro che la invocavano, sia che la chiamavano Dea e sia che la chiamavano Santa Brigida. Perché non era tanto la religione ad essere importante per lei, quanto il rispetto e l’onore che i suoi le tributavano.
    Una della Corte della Primavera, di nome Ciòrdha, si avvicinò con un mazzo di rose viola per la Dea, ma poi si fermò vedendo la faccia della Regina dell’Inverno. Ostara la prese e le disse in tono affettuoso “Potrai darle dopo le rose viola”
    Ciòrdha si morse il labbro, chiaramente dispiaciuta, voleva ringraziare la Dea per aver salvato sua figlia, ma sapeva che c’erano cose più importanti di co. Visto che da qualche tempo a questa parte, un certo angelo caduto aveva deciso di fare le cosidette “pulizie di primavera” ai regni ultraterreni del Paradiso e dell’Inferno,minacciando di rovinare anche l’atmosfera dei regni magici. Beira fissò con trepidazione e reverenza quella Dea misteriosa, raccogliendo tutto il coraggio che aveva dentro di sé.
    “Brigid ci serve il tuo aiuto” disse Beira in tono sbrigativo “Il regno degli Dei è disposto a concedere il loro aiuto?”
    Brigid si avvicinò a lei, eterea e consistente, e le appoggiò una mano per una dichiarazione d’affetto “Calmati figliola, gli Dei vengono sempre quando c’è bisogno di aiuto”
    Detto questo Brigid abbassò le braccia e tutti si stettero in silenzio, in reverendo silenzio. La Veggente, la Squarciatrice del Velo del Tempo e dello Spazio, materializzò una ciotola d’argento con dentro una polla d’acqua e i suoi occhi divennero vitrei.
    Prese po’ d’acqua e la trasformò in un filamento di luce ed ombra che dipanò davanti a sé, come uno schermo. Chiuse di nuovo gli occhi e disse con voce profonda, da profetessa:
    “Vedo sangue tra il bene e il male, vedendo anime perdute ritrovarsi improvvisamente materiali e donare il loro amore, vedo il tradimento negli occhi di Tersicore e la disperazione di Melpomene, vedo un angelo delle tenebre illuminarsi di una grazia perduta e un altro angelo che infiamma e il suo simile prendere la Spada di Fenice”
    “Vedo il secondo angelo infiammare le sue ali e viaggiare tra il lembo della vita e della morte, vedo un bacio inaspettato”
    “I prescelti riusciranno a risolvere la loro missione?”
    Brigid li guardò con sguardo più divino che terreno “Lo faranno ma le loro risate saranno bagnate con le lacrime”
    Poi spalancando le braccia si congedò dicendo “I prescelti dovranno danzare tra le fiamme di Belenos, l’abbraccio di Zefiro, il vortice di Anfitrite e la dolcezza di Cerere”
    “Quindi una prova tra le fiamme, tra l’acqua, l’aria e la terra?” dissero Nauda e Beira sconcertati.
    La Dea li guardò sorridendo misteriosamente e disse “Io sono la profetessa. A voi le interpretazioni”
    Dopo fece una giravolta e mescolando un filo d’ombra e di luce scomparve. Nauda e Beira si guardarono negli occhi e poi dissero a tutti “A lavoro”
    Nauda mentre dava istruzioni a Hyadr, una ninfa dell’Estate, di creare un fuoco eterno per proteggere la Lancia di Lug, si domandò l’interpretazione della profezia. Brigid aveva profetizzato il tradimento di Tersicore e la tristezza di Melpomene.
    Chi era la Fenice tra i prescelti?
    *
    Tempo imprecisato-Limbo

    “Delia, Mystia”
    Una voce possente e solenne interruppe il momento di pace delle due ragazze e all’improvviso si trovarono di fronte a un uomo muscoloso seduto a cavalcioni di un ramo di betulla. Al sol guardarlo era come essere al cospetto della luce illuminata dall’ombra. Evocava sia immagini buone che cattive.
    Aveva capelli biondo cenere e occhi del color della lavanda appena baciata dal sole. Il Paradiso con occhi che evocavano oscuri segreti. Un Paradiso che spalancava le porte all’inferno.
    “Spero che il soggiorno qui sia di vostro gradimento” disse annoiato
    Delia lo squadrò confusa e disse “Con chi stiamo parlando?”
    L’angelo sorrise misteriosamente e allugando le ali disse “Io sono Raziel”
    “Un altro angelo” sbuffò Delia innervosita “Sono morta a causa di quel bastardo di Graziel, che Dio lo mandi a fare la lap dance con Lucifero, inseguito da mille cerberi “ poi disse triste “ Michele non c’è?”
    “Aveva l’agenda piena” disse Raziel divertito “Siamo molto apprezzati da tutti” si leccò il labbro e disse con fare sensuale “Più o meno. Mi sembra che Graziel gode della tua profonda ammirazione”
    “Faccio parte del suo fan club, sono la presidentessa” disse Delia sarcastica.
    Mystia lo guardò ancora sconcertata e poi si girò in cerca di chiarificazioni. Delia si morse il labbro dubbiosa e disse “Quel Raziel che è l’autore del libro dei Misteri?”
    “Congratulazioni milady” disse Raziel con un largo sorriso “Vedo che sei appassionata di mitologia angelica”
    Delia si mise a guardarsi le punte dei piedi, non sapendo cosa dire, se essere imbarazzata o lusingata. Da piccola pensava che gli angeli fossero creature solo buone, che proteggessero i loro protetti con la sola intenzione di fare del bene, ma si accorta a proprie spese che il bene e il male avevano mille sfaccettature difficili da scoprire. Come Graziel che si era dimostrato da subito mellifluo e presuntuoso di vincere. Anche se prima vista le era sembrato il più dolce dei medici. Erano proprio veri i proverbi, l’apparenza inganna e l’abito non fa il monaco. Raziel si mise a guardarla meditabonda e disse sinuoso” So molto di te Delia”
    “Che cosa sai di me?” disse Delia tremando.
    Raziel si mise ad odorare una viola selvatica e disse “Posso scrivere su un filo d’erba tutto quello che pensi in questo momento”
    La ragazza arrossì di botto e balbettò “Quello che penso non ti riguarda”
    “D’accordo, d’accordo” disse Raziel accomodante “Ma sai se vuoi un confidente che ti aiuti, bè sono a tua disposizione”
    Delia mise le mani esasperata e non disse nulla, sconfortata. Le dava un fastidio tremendo essere come uno specchio trasparente per tutti gli angeli. Mystia invece riusciva a essere imperturbabile in quasi ogni situazione e a volte questo la intimidiva parecchio. Come se non sapesse come comportarsi con lei. Mystia la guardò incuriosita e disse “Che cosa vuole dire Raziel?”
    “Nulla Mystia” disse Delia rassicurandola “Nulla di importante”
    Passò un momento imbarazzante e poi Mystia chiese a Raziel e Delia sospirò perché finalmente l’attenzione si era distolta da lei “Come mai sei qui?”
    Raziel guardò ancora una volta Delia divertito e poi divenne improvvisamente serio “Il Paradiso e l’Inferno sono in grave pericolo”
    “Non ditemi che sono di nuovo ritornati Graziel e compagnia bella “ disse Delia sbuffando “Non ho preparato il comitato di benvenuto”
    Mystia la guardò comprensiva e poi si girò a vedere gli occhi dell’angelo dei Misteri, così oscuri da rendere plumbea la luce più luminosa del creato.
    “Peggio” disse Raziel tetro.
    Chiuse gli occhi color lavanda e poi disse “L’essenza del male”
    “Lucifero” dissero Delia e Mystia terrorizzate.
    “Chi, la Stella del Mattino?” disse Raziel scuotendo la testa “In confronto all’essenza del Male, Lucifero è un principiante serial killer che deve prendere il diploma” si morse il labbro e chiese con voce profonda “Conoscete la storia di Semeyraza?”
    Delia annuì vigorosamente mentre Mystia scosse la testa un po’ imbrazzata“Mi sento fuori posto “
    “Devi sapere Mystia che Semeyraza era uno degli angeli che scesero sulla Terra,denominati anche Angeli Vigilanti o Grigori, con l’obbiettivo di proteggere gli umani. Si accorsero che eravamo così belli che decisero di ribellarsi al Cielo e avere figli con noi e insegnarci i segreti più nascosti del Cielo, tra cui l’arte orafa, le guerre e la medicina. Il Cielo si ribellò a questa cosa e li perseguitò”
    “Che cosa orribile” disse Mystia scandalizzata.
    “Il bello deve ancora venire” commentò Raziel “Aspetta il seguito”
    “Mandò Uriel, Gabriel e Michele a sconfiggere gli angeli disertori, in quanto avevano dimenticato la giustizia e avevano corrotto i costumi dell’essere umano. Semeyraza fu sepolto tra le sabbie del deserto del Dudael e secondo le antiche scritture sarà riportato in vita solamente alla fine del mondo, al giudizio finale”
    “Potresti essere l’allieva perfetta di Binael” disse Raziel ammirato.
    Delia lo guardò di sottecchi e non seppe cosa dire. Quell’angelo era particolare, era sia buono e sia cattivo, ma dentro di sé non potè non dimostrarsi orgogliosa di quello che aveva fatto. Fece un sorriso d’intesa a Mystia che la guardò confusa e disse “Mi sento un po’ fuori posto” “Non sei fuori posto” disse Delia rincuorandola “Sinceramente io sono brava in certi tipi di cose, tu in altri tipi” ”Questo è vero” dovette ammettere Mystia con un leggero sogghigno.
    “Che bontà d’animo” disse Raziel tra lo scherzoso e il serio “Ok prima dell’atmosfera “Siamo tutti carini e coccolosi” abbiamo bisogno del vostro aiuto” “Che cosa possiamo fare?” dissero le due ragazze stupefatte “Noi siamo già morte, non possiamo fare nulla di importante” “Non saremo tanto sicuri” disse Raziel scuotendo la testa. “Che cosa intendi dire?” disse Delia indispettita “Non mi stanno piacendo le allusioni nascoste che stai mettendo” Raziel si mise una mano sui capelli, lasciò perdere le allusioni e i misteri, e si mise a raccontare, mettendo a nudo la sua anima da angelo: “Semeyraza è fuggito via e sta uccidendo tutti gli angeli e i demoni che incontra. Vuole distruggere sia il Paradiso e l’Inferno, perché li ritiene incapaci di gestire il bene e il male e se riuscirà a fare tutto questo, gli esseri umani non avranno nessuno che gli consiglierà nel bene o nel male,il che potrà compromettere il carattere del giudizio quando tutto finirà, perché ancora l’umano non ha la piena conoscenza del bene e del male, non conosce ancora tutte le sfumature di questi due sentimenti, il mondo della magia perderà un po’ di potere e le porte dei regni ultraterreni e fatati perderà consistenza e la gente dimenticherà le leggende e i miti” disse Raziel a perdifiato. “Non è possibile tutto questo” disse Mystia sconvolta “Scusami ma io sapevo che gli angeli e i demoni non si potessero uccidere” “Se venisse ucciso Graziel e la sua banda “disse Delia infervorata “Non piangerò manco una lacrima, mi ha fatto passare per un’assassina” “Ci sono alcuni segreti che dobbiamo tenere nascosti” disse Raziel serio. “Ma secondo l’antica leggenda solo Dio può liberare Semeyraza alla fine” disse Delia sconcertata. Raziel sospirò e disse “C’è una parte nascosta nell’antica leggenda che nessuno degli angeli, di nessuna gerarchia angelica, e nessun demone di ogni girone infernale vuole divulgare al mondo intero. Sarebbe come consegnare un’arma letale così a cuor leggero. Ad ogni modo, Semeyraza può ritornare in vita e liberarsi dalle catene di ferro immerse nel sangue della donna che ha amato profondamente, solamente quando un’Apocalisse viene sventata per più di una volta” “Vorresti dire che se un demone ha deciso di fare l’Apocalisse e viene fermato più volte, c’è il rischio di vedere Semeyraza?” disse Mystia terrorizzata. L’angelo dei misteri le scompigliò i capelli a metà tra il divertito e l’irritato “Non è così semplice e non deve essere un demone di ultimo livello, ma bensì uno dei livelli superiori” sbuffò e disse cinico “Semeyraza non si scomoda per così poco”
    “Vale a dire Lucifero” disse Delia mordendosi un labbro. “Touchè madame” disse Raziel ammirato “Semeyraza è uscito dopo che Chamuel e Hesediel hanno sconfitto Lucifero e lo hanno spedito nel luogo del non-ritorno” ”Hesediel?” domandò Delia stupefatta “Stiamo parlando dell’angelo della giustizia e della misericordia, il braccio destro di Michele?”
    “Sicura di non voler presentare una domanda per l’aiutante di Binael?” domandò Raziel colpito “Esatto”
    “E quindi ora si è messo a fare il giustiziere tra il Paradiso e l’Inferno?” disse Mystia. “Esatto” disse Raziel “Ed è per questo che ci serve il vostro aiuto” “Bell’aiuto” dissero le due ragazze sarcastiche “Non possiamo aiutare granchè, siamo morte” “Secondo alcuni la morte non è altro che una seconda vita rincarnata” disse Raziel “ E poi sarete di grandissimo aiuto, un grandissimo aiuto per i prescelti. Dovrete formare i cancelli della Fenice Dorata” “La Fenice Dorata?” domandarono le due ragazze sconcertate “Sappiamo che esiste la fenice come animale mitologico, l’unico animale che muore e rivive, ma i Cancelli?” Raziel si mise a cavalcioni e cominciò a raccontare “Secondo un’antica leggenda ebraica-cristiana Eva, dopo aver mangiato il frutto proibito, indusse gli altri animali a fare altrettanto. L’unico animale che resistette fu la Fenice, chiamata anche Milcham, che fu proclamata simbolo di rettitudine e giustizia e Dio la nominò guardiana dei Cancelli, l’unico luogo dove la malvagità non è ammessa e Semeyraza non avrebbe nessuna possibilità di fuga” “E così si potrebbero salvare il Paradiso e l’Inferno?” domandarono le ragazze incuriosite. “Tecnicamente sì” disse Raziel misterioso. “E come?” disse Delia, poi si accorse che Raziel distoglieva lo sguardo “Raziel guardaci” L’angelo lo fece e nei suoi occhi color lavanda danzavano immagini sia buone che cattive e disse con voce profonda “Dovete sacrificarvi” Delia e Mystia si guardarono sgomente e dissero “Noi siamo morte, non possiamo morire di nuovo” “Dovrete convertire le vostre anime, le vostre essenze da fantasma in essenza luminosa in modo tale da costituire un cancello” “Perché noi?” disse le due ragazze “Perché noi due?” “Perché siete state tutte e due uccise da un angelo” disse Raziel “ E solo chi è stato ucciso da un angelo può fare il privilegio o l’onere di fare i Cancelli” Delia e Mystia si guardarono negli occhi, incapaci di dire alcunché e dopo Mystia domandò “Ma dopo aver fatto i cosidetti Cancelli e imprigionato Semeyraza, noi ritorneremo qui?”
    “No” disse Raziel secco “Scomparirete per sempre”
    Raziel spalancò un’ala di piume nere e fece vedere la battaglia, dove loro avrebbero donato la loro essenza ed ebbero una breve anticipazione di quello che sarebbe successo. Un cancello di ferro battuto, con incisi dei cipressi e dei salici, rivestito d’oro e con degli angeli dalla spada di fuoco. All’interno una donna con le corna d’ariete e la bilancia d’oro che convertiva le loro anime in due fiori purpurei che avrebbero costituto la decorazione iniziale.
    Delia si morse il labbro sconvolta, era la loro ultima possibilità di vivere e poi disse a bruciapelo “Io vengo, ma lei lasciatela stare”
    “Delia non ci pensare nemmeno” cercò di convincerla Mystia.
    “Ci servirete tutte e due” disse Raziel fermo “Non mi è possibile in questo momento disobbedire all’ordine divino”
    “Fammi il piacere” sbottò la ragazza arrabbiata “Voi angeli avete fatto il bello e il cattivo tempo e adesso volete voltarvi di fronte a una richiesta di una protetta?”
    “Quanto affetto, quanto amore” disse Raziel in tono mellifluo, ma dentro di sé sinceramente ammirato dalla correttezza di Delia nei confronti di Mystia “ Così bene gli vuoi?”
    “Basto solo io” disse Delia furibonda “ Vado io”
    Raziel scosse la testa, ammirato dall’orgoglio di quella ragazza e disse “Come vuoi”
    Delia rimase sconcertata, non pensava di averla vinta subito “Ti arrendi subito?”
    “Abbiamo una battaglia da fare, abbiamo uno stronzo da sconfiggere e non possiamo perdere tempo” decise Raziel “Non voglio muovere il mio pedone, voglio sconfiggere il re direttamente”
    Raziel avrebbe voluto aiutarla a risolvere il tormento che affliggeva Delia, ma preferì di no. Sapeva che avrebbe preferito vedere Mystia felice, piuttosto che vederla morta. Quante umane avrebbe fatto così? Lui che aveva visto la sconfitta e la dipartita di Eva e Adamo, lui che aveva visto la nascista, la crescita e la decadenza di tante civiltà, si meravigliò di tanta lealtà e tanto rispetto volontario. Da parte di una semplice umana.
    Mystia la fissò terrorizzata “Smettila con questo atteggiamento da kamikaze Delia, mi fai paura”
    Delia l’abbracciò e le sussurrò all’orecchio “Pensi che non sento come piangi mentre guardi nello Specchio dell’Aldilà per vedere come il ragazzo che ti piace si diverte con un’altra donna?”
    “Tu lo sapevi?” disse meravigliata.
    “Io so molte cose” ridacchiò Delia “E so che il tuo destino non è morire dentro i Cancelli della Fenice Dorata. Meriti una seconda chance”
    “No” gridò Mystia angosciata “No Delia, non puoi sacrificarti sempre”
    “Meriti una seconda chance” disse Delia ferma nelle sua decisione.
    Poi Mystia prese la mira e la schiaffeggò, ripetutamente, finendo per terra, continuandola a picchiare. Delia la guardò sorridendo, senza fare nulla. La lasciò fare, accogliendo quei pugni come per oppurtunità di farla sfogare. Mystia si rialzò e Delia chiuse gli occhi.
    “Porca buttana, Delia tu non puoi metterti sempre in disparte. Non puoi sempre mettere al primo posto le esigenze degli altri, anche tu sei importante” sbottò Mystia perdendo la pazienza “Non puoi morire” ringhiò “Non devi morire”
    “Se serve per darti un’altra possibiltà” disse Delia facendola ragionare “Allora lasciami andare via…sciogli i legacci che mi legano qui..Sii felice”
    “Cosa mi stai nascondendo Delia?”
    “Scusami”
    All’improvviso Delia la prese per le spalle e all’avvicinò così vicina da farle sentire il cuore che batteva come non mai. Rimasero per un tempo quasi interminabile, petto contro petto. Mystia contò quasi 200 battiti al minuto, una cosa impossibile, e capì che anche per Delia era straziante andarsene e non vederla mai più. La ragazza la guardò e vide che gli occhi erano luccicanti di lacrime “Io non voglio vederti morta”
    Mystia non seppe cosa dire e la fissò. Poi Delia la baciò teneramente sulla fronte, stando ancora cinque minuti, non sapendo cosa fare. Poi l’abbracciò ancora.
    Raziel la prese per mano e una luce incandescente illuminò l’anima di Delia e poi Mystia la chiamò “Delia”
    “Addio Mystia”
    “Che cosa volevi dirmi l’altra volta quando siamo andate a prendere delle rose bianche per Michele?”
    Delia sorrise imbarazzata “Semplicemente che ti voglio così bene, che quando sto con te mi sembra di aggrapparmi alle nuvole del Cielo”
    Mystia la fissò commossa “Mi mancherai”
    “Tu non sai quanto per me” disse Delia sorridendo misteriosamente e poi scomparve.
    Mystia fissò la solitudine, la prima volta che era sola. Prese una viola e la spezzettò,non sapendo cos fare. Poi si accorse che c’era un ragazzo dagli occhi nocciola che la fissava sorridendo e al contempo serio, lo stesso sorriso di cui si era innamorata. Ma all’anulare sinistro, la via del cuore, aveva una fede d’oro, simbolo di fedeltà. Stava per abbracciarlo, ma poi si fermò. Lo aveva lasciato con il loro primo bacio, dato all’ombra di un campanile di una città antica ma attuale, poi era stata brutalmente massacrata.
    “Nicholas”
    “Mystia”
    “Che cosa ci fai qui?” disse Mystia tra il contento e il sospetto.
    Il ragazzo si avvicinò a lei e le scompigliò i capelli castani, tagliati a metà lunghezza “Sono il tuo custode per andare di nuovo sulla Terra. Delia ha chiesto un lasciarpassare da Cloto, una delle Moire”
    “Delia mi ha fatto rivivere” sussurrò Mystia sgomenta.
    “Si direbbe che ti abbia amata più di me” disse scherzando Nicholas “Potrei essere geloso”
    Mystia scoppiò a ridere “Mi fa sempre voluto un mondo di bene, è sempre stata affettuosa con me” e poi pensò “Grazie Delia”
    Poi nell’aria si sentì la voce di Delia mentre decantava i versi di una poesia di Saffo, una delle più belle poesie dedicata all’allontamento di un’amica e la speranza di augurarle di trovare un futuro migliore. A volte l’amicizia era una delle più forti forme d’amore:
    “Vai e sii felice e di me serba memoria; tu sai quanto ti volevamo bene; ma se non ricordi, allora io voglio farti ricordare tutti i momenti belli che abbiamo vissuto insieme”
    Mystia fissò ammirata il cielo mutevole del Limbo e poi prese la mano di Nicholas. Era diventato il Guardiano dell’Oltretomba, l’unico essere in grado di scortare le persone dall’aldilà alla vita reale.
    “Sei pronta?” volle sincerarsi Nicholas.
    “No” disse sinceramente Mystia “Mi mancherà questo posto”
    “Sei felice con lei?” domandò la ragazza curiosa e imbarazzata al contempo.
    Nicholas non rispose subito e disse incolore “è la madre dei miei figli. Sì sono felice “
    “Allora ti auguro che possiate vivere una vita assolutamente speciale”
    Nicholas annuì brusco e Mystia chiuse gli occhi. Chissà cosa avrebbe visto nella sua nuova occasione di vita?
    Doveva vivere.. per se stessa, per un futuro migliore.. e per lei.
    Nel frattempo mentre se andava Raziel si rivolse a Delia “Tu sei..”
    “Lo so” disse Delia seria “Ma abbiamo un lavoro da fare”
    Raziel la guardò ammirata, non aveva visto un’umana con così tanta tenacia e che teneva a una persona. Delia gli domandò “Quell’angelo che è stato imprigionato da Lucifero, è vivo?”
    “È uno dei prescelti”
    “Bene” disse Delia “Allora andiamo ad aiutarli”
     
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    Beatrice

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    Eccomi qui cm promesso oggi mi sn messa d'impegno e sto recuperando tutto.. Fiuuu pensavo k tu avessi postato molti più cap, fortuna k nn mi sn persa molto..
    Davvero mtol bello anke questo cap :D Complimenti, attendo i prox sviluppi :D
     
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    Grazie Bea :wub:
    Sono contenta che ti sia piaciuto Grazie ancora :kissing:

    Ecco a voi altri due mini capitoli che spero vi piaceranno :pray: :pray: Ho fatto del mio meglio :pray: :pray:
    Buona lettera, o almeno lo spero :unsure:

    Tempo imprecisato- Luogo imprecisato

    C’era un’atmosfera di assoluto mistero all’interno della radura dove Viviana aveva deciso di dare udienza ai custodi dell’antica Avalon. Uno di loro, fatto di sola sostanza di luce, disse “Non abbiamo molto tempo”
    “Lo so” disse Viviana gravemente “Che cosa dice la profezia?”
    *Tra le viscere della Terra, tra l’abbraccio dell’oceano, tra le carezze del fuoco e il bacio dell’aria, solo tre maghi proteggeranno i prescelti”
    Viviana, la Dama del Lago, vide uno dei custodi dell’antica Avalon prendere una tavoletta e dire “Emyris”
    “Allora la profezia è vera” disse Viviana allargando le braccia “Che si possia compiere”
    *
    Tempo imprecisato-Casa di Gaius

    Mentre nel regno dei Sidhe, Nuada e Beira stavano coordinando i lavori per formare le quattro prove per formare la Spada di Fenice, con i quattro tesori d’Irlanda, l’unica arma in grado di sconfiggere Semeyraza, e Delia diventava l’anima sacrificale per i Cancelli della Fenice Dorata, a Camelot Merlino stava per percorrere il suo destino. La notte stava avanzando lenta e inesorabile e mancava pochissimo al che il sole spuntasse, i raggi di un verde brillante toccassero gli alberi, rivestendoli di una luce nuova. Mentre le guardie e i Cavalieri della Tavola Rotonda sorvegliavano dai torrioni e lungo le mura interne ed esterne, attente a ogni possibile minaccia per Artù Pendragon, i contadini dormivano della grossa, per caricarsi in vista di una lunga giornata nei campi. Il lavoro sarebbe stato duro, nei giorni precedenti c’era stata una violentissima grandinata che aveva rovinato gli alberi da frutto e le verdure, alimenti importantissimi per il proprio sostentamento.
    Ognuno faceva il proprio lavoro in quella notte.
    Ma nessuno sospettava che le azioni scellerate di un angelo avrebbe avuto ripercussioni nella loro vita. Una guardia salì le scale per la torre di vedetta e per un attimo si lasciò travolgere dall’immensità della foresta di Camelot. Era passato un bel po’ di tempo da quando Morgana aveva tentato di impadronirsi del potere di Camelot e cercato di uccidere Artù per i suoi sporchi piani. Tutto sembrava destinato alla normalità, ma ci poteva sapere quello che sarebbe avuto di lì a breve.
    Quello che avrebbe affrontato Merlino, Morgana e Nimueh..
    A casa di Gaius, Merlino si agitava nel suo letto, cercando di capire il significato dei suoi sogni, passò dal sogno in cui lui lucidava le infinite armature di Artù a un sogno davvero particolare..
    Era vicino al lago in cui un giorno aveva gettato Excalibur, Acciaio Tagliente, la lama adagiata sul fondo, un’arma che avrebbe cambiato le sorti future di Camelot. Merlino si guardò intorno ed ebbe l’impressione di esserci stato lì..
    Ma quando?
    “Merlino”
    Una voce flautata, più dolce del canto di qualsiasi usignolo, lo distolse dai suoi pensieri e si trovò a guardare una ragazza dai capelli castani e gli occhi azzurri che lo guardava con aria mesta e solenne, sopra un onda del lago. La Dama del Lago in una delle sue innumerevoli forme.
    “Signora”
    “Merlino abbiamo bisogno di te” lo implorò Viviana “Semeyraza sta uccidendo tantissimi angeli e demoni e se li elimina tutti, tutti noi che abbiamo la magia saremmo in grave pericolo”
    “Io non ricordo” disse Merlino dubbioso.
    “Le porte dei sogni sono così mutevoli che tavolta mi dimentico che voi esseri umani possiate dimenticare la verità” disse Viviana sospirando “Ma pensavo che tu, essendo un Signore dei Draghi, fossi immune” scosse la testa e sbuffò “Non sono così infallibile come credevo”
    “Sono stato qui?” domandò Merlino curioso.
    “Abbi solo un po’ di pazienza”
    Viviana scosse la testa, sorridendo ancora mestamente, e si avvicinò a lui, toccandogli lieve il viso. A quel lieve tocco, Merlino ricordò tutto. La fuga da quell’angelo particolare, un angelo che per la voglia di potere stava uccidendo i suoi simili, solo perché non erano stati all’altezza della situazione.
    “Viviana”
    “Emyris” disse Viviana con voce dolce “Il mondo della magia e del bene ha bisogno di te”
    “Cosa dovrei fare?”
    “Fai degli antichi nemici i tuoi alleati vincenti”disse Viviana “Recupera antichi amici e andare alla ricerca della Spada che Brucia”
    “Io non capisco”
    “Capirai a tempo debito” disse Viviana con un sorriso accondiscente “Ascolta l’antico Drago e vai vincitore”
    Poi la Dama del Lago scomparve, lasciando tanti dubbi, e Merlino si ritrovò di nuovo nel suo letto. Questa volta ricordava tutto, ogni singola traccia del sogno. La Dama del Lago, il suo avvertimento nei confronti di Semeyraza, l’aiuto per evitare che gli angeli e i demoni morissero tutti. C’era bisogno di lui.
    Prese la sua roba e diede uno sguardo a Gaius..
    Ancora una volta non poteva dire nulla a nesssuno..Doveva fare il ruolo del mago pasticcione.
    Mentre andava a chiedere spiegazioni all’antico drago, una domanda gli balenò in mente “Come era possibile che un solo angelo potesse fare tutto quel casino?”
    Non aveva risposta questa domanda, ma poteva fare del suo meglio..
     
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    Beatrice

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    Ecco, avevo appena pensato "Fiuuu finalmente ho recuperato tutto" e no invece!! Tu hai aggiornato.. :D
    Ancora mi chiedo cm fai a gestire tutti i personaggi e complimenti per l'inventiva.. cioè trovare un modo per legarli tutti.. Complimenti!! Nn so k altro dire :D
     
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  14. Vivaldi4love
     
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    molto belli questi ultimi capitoli, brava
     
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  15. sahany09
     
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    Ma cara Gabrielle, quanto a gestione di varie serie non mi sei seconda.
    Siamo pari, eh? ;) Con questa puntata mi hai teletrasportato a Camelot.
    Brava !!!

     
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128 replies since 20/1/2012, 16:48   1330 views
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