The last dance of Phoenix-L'ultima battaglia

Sono ritornata...

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  1. Vivaldi4love
     
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    :o:
    E adesso? Nathaniel incontrerà la Moira e???
    Non lasciarci così!!!
    ^_^
     
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    Beatrice

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    E ade??? Xk hai questo brutto vizietto di lasciare sul più bello??? (nn lo fai solo tu, lo so!! )
    Attendo il prox cap! Intanto ti faccio i my complimenti!!
     
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  3. sahany09
     
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    Deliziosa questa puntata con i bimbi !!!
    In certi momenti sembra di sentire i discorsi di Mary Winchester Sr. nell'episodio di SPN appena visto (4x03) e mette un pò di tristezza nell'animo poiché ti fa pensare che certe situazioni paiono ritornare nel tempo.
    Brava.
     
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    Io sono una cercatrice del mistero e del paranormale, viaggio nel cuore della notte e caccio i vostri incubi..Vivo tra le tenebre e una nuova alba

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    Da Casa Winchester o dal Paradiso

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    E ade??? Xk hai questo brutto vizietto di lasciare sul più bello???

    Perchè così ho la vostra attenzione No dai che sono buona in fondo :wub: Mantengo alta la suspance :wub:

    Grazie Sahany Sono così felice che consideri Mary Winchester Jr degna nipote della mitica Mary Winchester ^_^

    Grazie Romy, Bea e Sahany :kissing:

    Ecco due nuovi capitoli della storia, nel primo c'è Christine che dialoga con Cass e arriverà Dimitri e nel secondo ci sarà un ritorno... Ma non dico nulla per non rovinarvi la sorpresa...Buona lettura, spero che vi piaccia :pray: :pray:

    Mentre Nathaniel Winchester si apprestava a incontrare Lachesi, Christine si riprese dall’attacco delle sue ali e guardò Castiel che rimase impertubabile. L’angelo dagli occhi azzurri si alzò dal divano e si avvicinò alla ragazza.
    “Dimmi che è uno scherzo”
    “Vorrei Hesy, lo vorrei tanto” disse Castiel scuotendo la testa, anch’esso dispiaciuto “Ma devi collaborare con Lucifero”
    L’arcangelo della giustizia e della misericordia lo fissò senza sapere cosa dire e dopo rovesciò una caraffa di ceramica che andò in mille pezzi. Sam la fissò, ma non intervenne. Durante quei mesi in cui l’aveva cercata, mentre era all’interno dell’inferno, si era immaginato come si era sentita. E la comprendeva a pieno.
    Di certo Lucifero non si sarebbe aspettato un comitato di benvenuto. Strinse i pugni ma si costrinse a non dire nulla. Ad ascoltare e basta.
    “Tu hai la minima idea di quello che ho passato?” strillò con rabbia crescente “Lo sai che ha fatto? Lo sai che ogni giorno avevo la paura di abortire?”
    “Sì” disse Castiel fissandola negli occhi “Lo so ed è proprio per questo che te l’ho detto. Gli angeli e i demoni stanno morendo a decine e l’unico aiuto è quello che tu collabori con Lucifero.”
    “Tu non sai nulla” disse Christine arrabbiata “Essere stato torturato da Crowley non è stato nulla in confronto a Lucifero.. è come paragonare il maestro con il più miserevole degli apprendisti”
    “Vorresti che i tuoi fratelli morissero?” disse Castiel pungendola sul vivo.
    “Sono stata, sono e sarò fedele al Paradiso “ disse Christine solenne “Ma da quando avevate deciso di uccidere Violet in quanto vessillo di Sandalphon, perdonatemi se non vi salto addosso dalla gioia”
    “Vorresti essere la causa principale della morte dei tuoi fratelli?” domandò Castiel, poi si morse l’interno della guancia destra; aveva esagerato.
    Nella cucina si calò un silenzio supernaturale e nessuno seppe cosa dire.
    “Io non ti riconosco più” disse Dean sconvolto.
    Castiel si lasciò andare a una risata amara “Tu non mi hai mai conosciuto veramente Dean. Il paradiso e l’Inferno sono in grave pericolo e l’unico modo per uscirne..”
    “Sarebbe quello che la mia amata si metta a collaborare con il suo sequestratore?” disse Sam ironico “Adesso capisco ancora meglio perché Gabe se ne è andato dal Paradiso..siete una massa di stronzi che pensate solo a voi stessi”
    Un solo movimento repentino, due spade angeliche che si incrociavano. Il fratello minore dei Winchester disse “Ricordati che io sono un’arcangelo e non mi farò scrupolo a punirti”
    Negli occhi chiari c’era lo scintillio di Chamuel, l’arcangelo della Potestà.
    Castiel sospirò e disse “Ci serve il vostro aiuto”
    “Potremmo aiutarvi quando vi pare e piace” disse Christine perentoria “Ma per nessun motivo io aiuterò Lucifero”
    “Dovete collaborare” disse Castiel “Altrimenti…”
    Poi si girò verso Violet che sobbalzò spaventata. Dean si mise accanto a lei e sibilò arrabbiato “Adesso basta con le minaccie velate Cass”
    Castiel si girò verso il suo protetto e disse con la voce più grave che gli uscì:
    “Altrimenti i cercatori degli angeli moriranno insieme a tutti gli angeli”
    In quel momento si odiò per il suo tono. Lo sapeva benissimo che cosa aveva passato Christine all’inferno e anche lui non era d’accordo su questa collaborazione. Ma che cosa fare quando tutti gli angeli e i demoni erano completamente spacciati?
    L’urlo fu più che un ululato. L’arcangelo della giustizia tenne Cass per il colletto del trench e lo sollevò a più di trenta centimetri da terra. Cass poteva vedere le rughe che si formavano sotto gli occhi per la rabbia interiore. Poi lo sbattè dall’altra parte della cucina, troppo arrabbiata. L’angelo rotolò, finendo contro la credenza dei piatti che caddero con un gran fragore. Rimase così, fissando gli occhi arrabbiati di Hesediel, colmi di lacrime.
    “Non accetto ricatti” disse Christine arrabbiata “Hai capito?”
    “La vorresti vedere morta?” disse Castiel.
    L’arcangelo della giustizia e della misericordia strinse i pugni, aprendo e chiudendo istintivamente la mano destra, più essere umana che arcangelo “No”
    “Allora devi aiutarci” disse Castiel “Per favore” negli occhi azzurri c’era uno scintillio di lacrime “Non te lo chiederei se non fosse importante, ma il Paradiso sta andando in pezzi”
    I quattro rimasero a guardarsi negli occhi e in quel momento qualcuno suonò alla porta. Aprirono la porta e Violet si trovò di fronte a un giovane dai capelli castano scuro e occhi azzurro. Lo fissò sbigottita. Il ragazzo giocherellò con il ninnolo di un cellulare, un po’ imbarazzato. Poi alzò lo sguardo e sorrise. Fu come guardare il Paradiso dagli occhi dell’Inferno.
    “Sei tu Violet Gyselle CrystalLight?”
    La cercatrice d’angeli non seppe cosa rispondere e Dean si mise accanto a lei in tono protettivo “Chi la desidera?”
    L’uomo si morse il labbro, in chiaro tentativo di conquistare la loro fiducia “Mi chiamo Dimitri CrystalLight”
    A quella affermazione calò un silenzio assurdo e innaturale “Sono tuo fratello”
    Nessuno seppe cosa dire.
    *
    31/Maggio/2026 ore 6.30 in un vicolo buio…


    Buio, solo buio in quel vicolo..
    Vedo solo morte, angeli con le ali spezzate, demoni dalle corna spezzate, il Paradiso e l’Inferno piegato..Loro che si credono di avere il potere su di tutto, stanno soccombendo sotto i colpi di Semeyraza l’angelo del Male. L’essenza del Male.
    Sono stati uccisi da una spada d’ombra.
    Quello stesso angelo che aveva convinto Lucifero a danzare tra le fiamme dell’Inferno e a ribellarsi alle regole del Paradiso.
    E l’unico modo per sconfiggere Semeyraza è una spada di fuoco di fenice, impugnata da un Nephilim angelico, mentre il canto del cercatore d’angeli e la danza del cercatore dei demoni. Avanzo tra i cadaveri degli angeli, cercando di vedere se qualcuno di loro ha una flebile traccia del filo di Persefone, se qualcuno lo posso salvare..
    Tocco il polso di un demone donna dalla coda di sirena, cercò il filo di Persefone ma non lo trovò.. Se ne era andato da troppo tempo…
    Buio, solo buio e solitudine..
    Vedo solo gli angeli e i demoni caduti per cercare di salvarsi..Mi accorgo che uno degli angeli che avevo trascurato, ancora si muove.. Ancora c’è un flebile respiro…Mi avvicino a lui e sospirò sorridendo.
    È ancora vivo.
    L’angelo sorrise un po’ debolmente ma non può guardarmi. I suoi occhi sono stati bucati brutalmente da Semeyraza. Stringo i pugni dalla rabbia. Nessuno meriterebbe tanta crudeltà. Mi accorgo che ha un tatuaggio al polso, un fiore di campagna, e pensò che è un angelo custode. Solo gli angeli custodi hanno quel tatuaggio.
    Si accorge che io gli ho toccato il tatuaggio e disse “Io non l’ho mai dimenticata”
    “Lo so” dissi “Lo so”
    L’angelo sorrise un po’ triste e nella sua mano comparve una rosa nera con le spine, alla luce sembrava quasi viola scuro “Io non l’ho mai dimenticata. Ogni giorno vado alla sua tomba, mi inginocchio, con la pioggia, con la neve, con il vento, pur sapendo che lei non potrà mai vedermi, pur avendo saputo che non mi ha potuto vedere..” strinse il fiore “E ho stretto i pugni quando ho visto la luce dei suoi occhi brillare per l’ultima volta”
    La Moira sorrise indulgente. Il tipico esempio di angelo caduto che si era innamorato della sua protetta umana.
    “Non avere paura..”
    “Io..” disse l’angelo con voce strozzata “Sto morendo…”
    “No” disse la donna dai capelli rossi e occhi viola “No, non stai morendo Micheal”
    L’uomo ridacchiò e in quel riso la Moira ebbe un sussulto. Il misterioso uomo la prese per il polso e disse “Io non posso morire..”
    “Non morirai..”
    Prese il suo filo d’oro, il filo di Persefone, lo intrecciò e lo legò al polso. Ci fu una lieve musica, poi il respiro dell’angelo si fece più regolare e la Moira tirò un sospiro di sollievo. Lo aveva salvato, almeno lui. Si guardò intorno, decine di angeli e demoni morti”

    Lachesi si riscosse dai suoi pensieri e si girò a vedere un ragazzo che si stava avvicinando. Il suo apprendista. Nathaniel Winchester. Sospirò e si avvicinò “Meno male che sei arrivato”
    Nathaniel guardò i corpi degli angeli martoriati, dei demoni e disse “Che cosa succede Lachesi?”
    La Moira della Rinascita disse “Semeyraza”
    “Hai recuperato il loro filo di Persefone?” disse Nathaniel preoccupato.
    “Per molti non c’era nulla da fare” disse la Moira e in quelle parole c’era la frustazione; difficilmente non ci riusciva “Per alcuni il filo di Persefone è troppo debole”
    “Perché tutto questo disastro?” disse Nathaniel triste; ma era più una domanda retorica.
    La Moira si mise accanto a lui, gli scompigliò i capelli, in una rada manifestazione d’affetto e dopo disse “Io non capirò mai la brama di potere che colpisce gli angeli e i demoni”
    Nathaniel si guardò intorno, disseminato di angeli e i demoni uccisi in tutti i modi possibili e immaginabili e in quel momento ripensò al dolore di sua madre con le ali che andavano in fiamme. Per un po’ di tempo lui aveva creduto che gli angeli fossero esseri invicibili.
    Il figlio di Christine si inginocchiò davanti a un demone e chiuse gli occhi. Le ali si aprirono sulla schiena, appoggiò la mano sulla cavità del suo cuore e cercò il filo di Persefone. Un filo d’oro con alcune chiazze di rosso, a testimonianza di una vita che aveva fatto del male. Una luce rossa e bianca splendente scoppiò tra di loro e il demone rise “Un angelo che cerca di salvarmi?”
    Nel suo tono c’era ironia e molto rispetto. A volte era molto difficile essere un demone.
    “Già” disse Nathaniel “Le sorprese a volte accadono”
    Il demone si girò a vedere Nathaniel e il ragazzo si accorse che aveva metà cranio fracassato, senza pietà “Tu sei un Nephilim angelico”
    “Non capisco” disse Nathaniel turbato.
    “Sto troppo male per essere sarcastico “ disse il demone “Tu sei il figlio di due angeli, molto potenti”
    “Sì”
    Per un po’ non si dissero nulla. Lachesi si mise accanto a lui “Hai trovato il suo filo di Persefone?”
    Il ragazzo lo mostrò e poi insieme lo intrecciarono,legandolo al polso. Il demone rise “Vi devo la mia riconoscenza stronzi”
    La Moira scosse la testa disgustata ma non disse nulla. Poi continuarono a riparare il filo di Persefone di tutti gli angeli e i demoni che era possibile salvare. Gli angeli li ringraziarono con affetto sincero, i demoni con risatine e battutine sarcastiche. Ma tutti erano determinati a fargliela pagare a Semeyraza e al suo folle desiderio di uccidere tutti gli angeli e i demoni. Nathaniel avanzò tra le creature divine, aiutando dove era possibile.
    Troppo buio, troppo solitudine..
    “Nath” una voce debole, una voce troppo debole.
    Nathaniel si girò alla ricerca della voce che lo chiamava, tra le decine di angeli che doveva ancora salvare. Lo vide, era un bell’angelo dagli occhi ambra e capelli castano chiaro, con le ali spalancate, fortunatamente integre. Nathaniel si mise accanto a lui e cercò il filo di Persefone. Questa volta era un filo di Persefone d’oro con alcuni diamanti. Segno di una persona che si era sacrificata per un bene supremo. Più lo guardava, più aveva l’impressione di averlo conosciuto. Ma dove?
    “Come sei cresciuto” disse l’angelo sorridendo “Assomigli a tua madre”
    Il ragazzo lo fissò sbigottito e Lachesi intervenne “Pensavo che eri morto”
    “Bel modo per accogliere una persona” disse l’angelo ironico “Grazie Lachesi”
    La Moira sorrise e disse “Vedo che non hai perso il tuo charmè nell’ironia”
    L’angelo disse “Schiocchezze”
    Nathaniel guardò l’angelo ferito e disse “Chi sei?”
    “Tu porti uno dei miei nomi apocrifi “ disse l’angelo a fatica “Dovresti sapere chi sono…”
    Il ragazzo scosse la testa, ancora troppo confuso. L’angelo lo guardò in uno sguardo ambrato che si tuffa in un mare d’inverno.
    “Il mio nome è Gabriel” disse l’angelo “Ma tu mi puoi chiamare Gabe”
    Nathaniel fissò la Moira e non seppe cosa dire. A volte la realtà superava la fantasia.
     
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  5. Vivaldi4love
     
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    Ohhhhhhhhhhhh il mio Gabeeeeeeee
    E bravo Nath che incontra/ritrova lo zietto
    Mi fa tenerezza il giovane Nathaniel mentre Chris, povera, di nuovo con Lucy... uhm...
    Ottimo Cristina ;)
     
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  6. sahany09
     
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    Concordo.
     
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    Da Casa Winchester o dal Paradiso

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    Grazie Romy e Sahany
    Sono così contenta che vi sia piaciuto
    Eh sì Gabe è ritornato...E ci saranno varie sorprese...Allora in questi capitoli conosceremo il cattivo della storia, ci sarà una discussione tra Nath e Gabe, tra Dimitri e la famigliola Winchester e alla fine arrivano Lucifero e Michele...
    Sono tre capitoli ricchi di emozioni.. Spero che vi piacciono.. Ho fatto del mio meglio :pray: :pray:
    31/Maggio/2026 ore 7.45 Da qualche parte nel mondo sui monti dell’Himalaya..Palazzo di Semeyraza

    “Non notate la bellezza di questi monti?” sospirò un uomo appoggiandosi alla ringhiera in tono mellifluo “Sembra quasi poetico”
    Appoggiò la mano nel muro, ormai vecchio e consunto, e si preparò a guardare fuori per la prima volta. Vide il sole sorgere dal monte più alto del Mondo e lo interpreto come un segno della sua supremazia. Un pugnale di raggi sanguigni su neve immacolata.Diede un’occhiata disprezzante dietro di sé, dove su un tappeto di lana rossa, tessuto in modo egregio, c’era due uomini con il capo chino, i polsi e le caviglie legate da catene scritte nell’antica lingua Proibita del Paradiso.
    “Non volete ancora parlare” mormorò l’uomo in tono meditabondo “Peccato vorrei tanto chiacchierare”
    Il primo uomo, quello di sinistra, con i capelli castano scuro e occhi verde-grigio, gli diede un’occhiata furibonda ma non disse nulla. Accanto a sé c’era la sua spada angelica, rotta per metà. Fissò l’arma e scosse la testa. Era ancora profondamemte umiliato da quello che era successo.
    Il secondo uomo accanto sibilò in gaelico, la faccia tumefatta, i corni di avorio spezzati per metà e i tendini erano sfilacciati “Go dtachta an diabhal thù!”
    “Spero che lo possa fare con una sciarpa morbida” disse Semeyraza divertito “Sono di costituzione debole”
    L’angelo e il demone si guardarono esasperati, ma non dissero nulla. Sapevano entrambi che la loro vita era ormai al limite della loro vita e non era tempo di combattere tra di loro. Semeyraza perse l’interesse verso di loro e guardò il panorama innevato di fronte, quel panorama che, nonostante fosse primavera inoltrata, non cessava di nascondere il fascino dell’inverno. L’uomo si mise le mani sotto il mento e quasi sorrise di fronte a una famigliola di pastori che cercava da mangiare. Come erano fragili e insignificanti gli esseri umani. Una piccola bambina, di circa 10 anni, vestita alla maniera della sua tribù, con una tunichetta di color rosso scuro con una giacchetta di lana spessa, con i capelli castani, intrecciati in un’unica treccia, strattonò la tunica della madre e cominciò a dire “Mamma guarda c’è un angelo”
    “Ehioooo” disse un uomo dai capelli neri, fermando un cane “Dhuma chiama tua figlia e digli che non esistono gli angeli. Dobbiamo portare le pecore al pascolo prima che l’altra tribù ci freghi il pascolo”
    “C’è veramente un angelo” s’ostinò la bambina “Non mi prendete mai seriamente”
    “Ci pensi tu Dhuma?”
    “Sì, sì”disse Dhuma e si girò verso la figlia.
    La donna scosse la testa, da quando era venuto padre Joseph, della Congregazione Cattolica, la sua piccola Nima aveva cominciato ad appassionarsi di queste creature con le ali, che secondo, sempre padre Joseph, erano gli infaticabili servi di Dio e servivano anche gli esseri umani. Totalmente lontano dalla loro religioni. Addirittura nella loro capanna molto povera, aveva messo un disegno di un essere alato. Per quanto era una bambina molto piccola, doveva rendersi conto che la realtà era ben diversa.
    La donna frenò con fatica la pecora del gregge che stava scortando e disse “Cosa dici?”
    La bambina si fermò e indicò il castello nascosto tra le montagne. Semeyraza sorrise selvaggio, rivelando una fila di denti aguzzi e le ali spezzate e infiammate. La donna lo guardò e gridò spaventata “Mettetevi al riparo”
    “Ma lui è un angelo”
    La donna scosse la testa, il terrore negli occhi e poi la sua tribù fuggì via. La bambina guardò di nuovo Semeyraza che le inviò un tenero bacino e sembrò dire “Abbi cura di te”
    “Non guardarlo “la rimproverò la madre “Altrimenti non andrai mai in Paradiso “
    C’era un’antica leggenda della sua tribù in cui un essere leggendario sarebbe sceso sui loro monti per portare la guerra e la distruzione. Semeyraza alzò la mano incurante e in quel momento accade l’inevitabile. Quanto amava sentirli urlare. Le pecore cominciarono a belare sempre più impazzite e fuggirono via, in preda a un terrore crescente. I pastori si lanciarono all’inseguimento delle bestie, ma i cani che avevano cominciarono a tossire e a sputare, poi si accasciarono morti, con la bava. Il panico si diffuse tra la gente. La povera donna andò a sdrucciolare e non vide che dietro c’era un precipizio di almeno trenta metri. La donna cercò di appigliare le mani nel terreno scivoloso ma scivolando sempre. La bambina l’afferrò, ma la donna disse “Non pensare a me”
    “Non ti lascio”
    “Fuggi dal villaggio “ disse la donna terrorizzata “Fuggi dall’angelo”
    “Ma gli angeli sono buoni”
    “Lui no” disse la donna “Abbi cura di te, mia piccola Nima”
    Nima si asciugò le lacrime “No, non ti lascio”
    Poi non ce la fece più e con un sforzo spasmodico lasciò la mano della madre. La vide precipitare, sbattere la testa su un costone di roccia, una copiosa ferita alla base del cranio e poi più nulla. Nima gridò “Mamma”
    La piccola bambina si girò verso il castello di Semeyraza e alzò i pugni in segno di rabbia. Semeyraza le mandò un bacio e poi rientrò di nuovo dentro. Per oggi aveva creato abbastanza scompiglio. E poi quella bambina avrebbe odiato a morte tutti gli angeli. Una bella notizia per lui. Diede un’occhiata all’ampia sala dove si trovavano. Poteva essere chiamata sala del trono, visto che c’era una sedia rozzamente intagliata.
    Due occhi azzurri fissarono con strafottenza e arroganza due corpi malmenati disposti ai suoi piedi..Avanzava in maniera fluida e leggera, quasi elegante. Ma non c’era eleganza nei suoi movimenti, nessuna bontà.
    Solo Male in assoluto.
    Aveva una veste rosso scuro che avvolgeva il corpo come un’onda. E nelle caviglie e nei polsi c’erano i segni delle catene che lo avevano legato tanto tempo fa. S’inginocchiò e disse “Sono così contento di essere qui”
    “Vuoi che buttiamo i fiori?”
    “Oh no” disse Semeyraza con falso dispiacere “Non sono così trionfo”
    “Non c’eravamo accorti “sibilò il demone “Poi perché vuoi uccidere anche i demoni? Puoi uccidere solo gli angeli”
    L’angelo gli diede un’occhiata sprezzante ma non disse nulla. Era nella sua natura di demoni. Semeyraza rise ancora, una risata che gelava “Avete fallito anche voi. Per me non siete nulla”
    “Grazie per l’interessamento” disse il demone in tono caustico.
    “Tutti quelli anni a passare sotto terra “ disse Semeyraza in tono meditabondo “Mi sentivo così solo”
    “Volevi avere qualcuno che ti tenesse la manina e ti cantasse la buonanotte?” disse l’angelo ironico, sollevando l’ala destra rotta per metà “O povero cucciolo che ha la sciafobia”
    “Meno male che ho dei prigionieri così divertenti”
    Una luce innaturale, di persona maniaca gli illuminava gli occhi. Poi si toccò il mento e disse “Però possiamo fare un accordo. So che esiste una leggenda in cui un Nephilim angelico mi ucciderà, quando il canto di una cercatrice d’angeli e la danza di un cercatore di demoni lo aiuteranno. E io devo vivere abbastanza a lungo “
    “La lunga prigionia ti ha reso cieco” disse il demone caustico “Non esiste nessun Nephilim angelico.. I Nephilim sono solo i figli degli angeli caduti e degli esseri umani”
    “Che carini che siete” disse Semeyraza accarezzando la spada d’ombra “Ma il vostro coraggio non vi salverà”
    “Io sarei contento di vederti bruciare all’inferno” disse il demone.
    “E poi se mai esistesse, non diremmo nulla” disse l’angelo indispettito “Non siamo traditori”
    “Questa te la potevi risparmiare “ disse il demone alzando gli occhi.
    Semeyraza non disse nulla e poi con un movimento aggraziato, tagliò la gola al demone e all’angelo. I due corpi stramazzarono al suolo, senza vita con i corpi vitrei. Semeyraza si appoggiò accanto a loro e fischiettando cominciò a spiumare l’angelo e a rompere le corna al demone. Ci fu una cosa strana, l’angelo che stringeva la mano al demone.
    “Che peccato che vi siate addormentati”
    La luce della luna aveva finito per calare un manto di tenebre. E lui ne era il cavaliere e vassallo.
    31/Maggio/2026 In un vicolo buio
    “Nathaniel” disse Gabriel ammirato “Dono di Dio…Hesediel ha avuto sempre gusto per i nomi”
    Nathaniel fissò lo zio che si rialzò da terra con qualche difficoltà. Anche Lachesi era in difficoltà. Era la prima volta che un angelo morto ritornava di nuovo in vita. Quello stesso zio che aveva affrontato Lucifero ed era finito sotto la spada angelica. Quello stesso angelo di cui aveva il nome apocrifo.
    “Lo so “ disse Gabe “Sono così splendido che faccio rimanere tutti di sasso”
    Nathaniel parve riprendere la parola e disse a fatica “Come hai fatto a ritornare di nuovo qui?”
    Gabe diventò improvvisamente serio e fece vedere una collana di ametista “Ho visto questa collana incandescente e ho chiesto a Cloto di farmi ritornare di nuovo. Semeyraza è ritornato e tutti gli angeli morti e non devono prepararsi a combattere”
    “Tu hai chiesto aiuto a Cloto?”
    “Non prenderla sul personale” disse Gabe minimizzando i toni “ Tu avevi il telefono staccato”
    “Dopo tutto quello che ho fatto per te?”
    “Avevo fretta di fuggire dal concerto di Zaccaria” disse Gabe, strappando una risata a Nathaniel “Quello quanto canta è un vero inferno”
    Lachesi mise le braccia conserte e cominciò a borbottare tra di sé. Sollevò i sopraccigli e poi sorrise. Era impossibile essere arrabbiata con lui.
    Poi Gabe si mise a guardare Nathaniel “Non sei contento di vedermi? “
    Nathaniel non disse nulla e dopo lo abbracciò forte forte. Gabe sorrise commosso, Nath gli ricordava tantissimo la sua cara sorellina che lo aveva sostenuto quando aveva deciso di fuggire via dal Paradiso. Si guardarono negli occhi, un mare d’inverno in uno scintillare d’ambra “Sì sono contento”
    “Allora andiamo a trovare tua madre” decise Gabe “Mi è mancata così tanto”
    Nathaniel prese la mano di quello strano zio. Un Nephilim angelico, questa poi.
    *
    Nel frattempo che Gabe e Nathaniel stavano chiaccherando del più o del meno, la situazione a casa Winchester era un po’ strana. Dimitri osservò Christine, Violet, Sam, Dean e Cass e mormorò “E chi avrebbe mai detto che avrei collaborato con voi?”
    “Io non credo che tu sia il fratello di Violet” disse Dean prevenuto “Chi sei? Sei un demone?”
    Dimitri si accarezzò la barba e disse “Mi dispiace deluderti, ma lo sono” poi sorrise in modo animalesco “ E non sono un demone “
    Violet si prese di coraggio “Perché allora mamma e papà non me l’hanno detto?”
    Uno sguardo azzurro e uno castano scuro per un po’ e Dimitri singhiazzò “Ma se qualche tempo non conoscevi i tuoi veri genitori. E poi non sono una sorpresa da scartare”
    “Perché ci sei tu?” disse Sam in tono indispettito “Arrivi qui e dici di essere il fratello di Violet? Che prove abbiamo?”
    Dimitri si tolse la maglietta e mostrò una voglia a metà schiena. Violet sbuffò innervosita “Ho la stessa cicatrice a metà schiena anche io “
    “Mistero risolto” disse Dimitri compaciuto “Allora ho fretta di risolvere questa storia”
    “Ancora non ci hai detto che cosa sei” disse Christine seria.
    Dimitri non disse nulla. Questa volta fu Castiel a rispondere “Dimitri è un cercatore di demoni”
    “Cosa?” disse Dean stupefatto “Cosa mi devo aspettare, un clown ballerino che gioca su un triciclo?”
    “Dean” disse Sam spaventato “Smettila di chiamare i clown”
    “Scusami Sam “ disse Dean e poi aggrendendo Dimitri “Non ho proprio voglia di collaborare con un cercatore di demoni. Già è abbastanza gravoso farlo con Lucifero”
    “Neanche io sono contento” disse Dimitri mettendo il cuore in mano “Io creo demoni, quando mia sorella crea angeli. Ma devo farlo per la mia famiglia”
    “Uno che crea demoni che ha una famiglia?” disse Dean sfottendolo “Ma non farmi ridere”
    “Non ti permettere di insultare la mia famiglia, figlio di buttana” disse Dimitri.
    Il cercatore di demoni e il cacciatore di mostri si guardarono in cagnesco. I quattro si guardarono e non seppero cosa dire nulla. Era una bella situazione davvero. Violet prese per un polso Christine e disse “Tu lo sapevi?”
    “Sapevo che avevi un fratello” disse Christine “Ma non sapevo assolutamente che tua madre lo avesse partorito e né che era un cercatore di demoni”
    “Tu lo sapevi allora”
    “Sapevo solo questo” disse Christine sospirando.
    “Che cos’è, questo si può sapere e questo no?”
    Christine la guardò fredda, uno sguardo più da arcangelo che da essere umana e le prese il polso. Era così vicine che si potevano anche sfiorare. L’atmosfera era palpabile. L’arcangelo della giustizia chiuse gli occhi, cercando il coraggio e dopo disse “Tu non hai la più pallida idea di quello che io farei per te. Non hai nemmeno idea”
    “Io sono adulta, so badare a me stessa” disse Violet .
    “Lo so” disse Christine “Lo so, ma non posso fare a meno di proteggerti”
    Le due ragazze si guardarono negli occhi e dopo Violet disse ridacchiando“Sei tremenda”
    “Sono il tuo arcangelo custode” Christine l’abbracciò teneramente. La cercatrice d’angeli prima la squadrò e dopo ricambiò l’abbraccio. Sapeva quanto aveva fatto per lei. E quanto gli costava non dirle nulla.
    “Ma che carini” disse Dimitri sorridendo “Formate una coppia in grande stile”
    “Non sei divertente” dissero Christine e Sam indispettiti.
    “Ok prima che voi due vi baciate appassionamente” disse Castiel interrompendo tutto “Vi devo dire che per sconfiggere Semeyraza bisogna prendere una spada di fuoco di fenice, mentre il canto di una cercatrice d’angeli e la danza del cercatore di un demone completano il quadro “
    “Che gli hai dato al posto dell’acqua?” volle sincerarsi Dean “Guarda che sono geloso”
    “Lavorare con Crowley ha ampliato il mio orizzonte” disse Castiel ridacchiando e dopo ritornò di nuovo a essere serio “La situazione è davvero pericolosa e dobbiamo collaborare con i nostri nemici più efferati”
    “Voi siete dei colleghi”disse Dimitri mettendo le carte in tavola “Niente di meno e niente di più…Non appena questa avventura sarà finita, io me ne andrò”
    “Non ti importa di tua sorella?” disse Violet meravigliata.
    “Mi importa della mia famiglia” disse Dimitri “Io ti sto aiutando perché sono un padre e non voglio che mia figlia venga uccisa. Mi importa della mia piccola Rhiannon “
    “Che grande padre di famiglia” disse Dean caustico “Un padre che crea dei mostri”
    “Nessuno sceglie il proprio destino “ disse Dimitri “Non appena Semeyraza sarà rinchiuso, io scomparirò dalla vostra vita”
    “E allora dirò che i miracoli sono esistiti” ridacchiò Dean
    Christine scosse la testa e dopo sentirono suonare la porta.Due uomini erano fuori dalla porta. Uno aveva i capelli castani e gli occhi verde-grigio, con una tunica viola e con una palma. L’altro aveva una spada d’ombra. Vedere il primo era una gioia per lei, anche se non gli era andato giù il fatto che l’avesse lasciata all’inferno, ma il secondo no. Una rabbia cieca si impadronì di lei, ma si trattene. Per colpa sua aveva quasi rischiato di abortire.L’arcangelo spalancò la bocca, quando uno di loro due s’inginocchiò e disse “Sono tornato a casa amore”
    L’arcangelo della giustizia disse furibonda “Tu hai di nuovo la Grazia” si rivolse a Michele “Come hai potuto? Proprio tu”
    “Dovevo farlo uscire dalla gabbia” disse Michele solenne “E poi non sono tenuto a giustificarmi”
    “Ha ucciso Gabe, ha ucciso Haniel” disse Christine incollerita “Ha fatto possedere Violet.. Non me lo sarei aspettata da te Michele”
    “Quando hai un paradiso da difendere, non sai mai che cosa potresti fare” disse Michele “Lo so che cosa ha fatto,ma qui c’è un bene superiore da difendere”
    “Sì” disse Lucifero “Bè sono ritornato a essere parte del club “Amici pennuti”
    Christine guardò infiammata Michele che disse serafico “Possiamo prendere le decisioni dentro?”
    Hesediel li fece accomodare e sospirò. Sam la prese e la circondò “Questa volta ci sarò io a difenderti”
    Christine lo guardò ammirata e si preparò a guardare Castiel, Dean, Violet, Dimitri, Michele e Lucifero. Quanto avrebbe voluto avere mille attimi di pace. Ma con Sam, Violet e Dean si sentiva più forte. Anche se questo avrebbe significato collaborare con un cercatore di demoni e con Lucifero stesso.
    Sospirò e poi si preparò a sostenere un’altra discussione.
     
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  8. sahany09
     
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    Certo che ci sono piaciuti !!!!
    Brava come sempre, Gabry.

    Non so se hai visto, ma ho postato anch'io :)
     
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  9. Vivaldi4love
     
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    ma bene bene... e qui si svelano gli arcani... ottimo Cri che poi, lo sai, io amo Gabe su tutti *_*
     
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    Beatrice

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    Ma io nn so cm mai ogni tanto mi perdo i cap.. Nn mi viene fuori la stella colorata k mi segnala k c'è stato un aggiornamento.. Bah!
    Cmq molto belli i due cap! Li ho letti in un attimo :D Complimenti!
     
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    Io sono una cercatrice del mistero e del paranormale, viaggio nel cuore della notte e caccio i vostri incubi..Vivo tra le tenebre e una nuova alba

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    Da Casa Winchester o dal Paradiso

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    Grazie Romy, Sahany e Bea ^_^ Sempre gentilissime

    Buon pomeriggio a tutti,
    oggi vi posto altri due capitoli della storia...Spero che vi piacciono.. Ho cercato di fare del mio meglio.. Spero che ancora vi interessi come storia :pray: :pray:
    C'è un nuovo ritorno :wub:

    02/Giugno/2026 ore 6.35 Irlanda del Nord- Casa privata

    Un uomo dai capelli biondi e occhi verdi stava seduto con le mani incrociate sotto il mento, incerto se credere o no alla ragazza che si trovava proprio di fronte a lui. Rimasero a fissarsi senza dire nulla, mentre il sole di prima mattina creava giochi di luce sui mobili di mogano e l’atmosfera era davvero surreale. L’uomo non si ricordava affatto di come quella ragazza era entrata nel suo studio privato, ma adesso era lì che lo fissava. Sapeva solo di essere entrato nella sua biblioteca cercando un libro dove documentarsi, in quanto aveva la cattedra di Storia Antica e Medievale alla Università, e si era ritrovato una donna dai capelli castani, acconciati a boccoli, con occhi verdi. Cercò di darle un’età approssimativa,ma era impossibile stabilirla, in quanto era in bilico tra la giovinezza e la maturità. Tra il sapere e la curiosità. Si muoveva con estrema eleganza all’interno della biblioteca, come se fosse ella stessa una bibliotecaria. Prese un libro e lo sfogliò con delicatezza. La fissò incantato, i suoi studenti avevano il barbaro coraggio di sfogliare velocemente il libro. Lei sembrava quasi venerare le pagine macchiate d’inchiostro.
    “Noto che ha un grande rispetto per i libri” disse il professore imbarazzato, cercando di riportare la conversazione a un livello normale.
    “Lavoro in una biblioteca, già”disse la giovane donna in tono sbrigativo e poi riportando di nuovo la conversazione al suo livello“Mi dispiace essere entrata in modo così irruento.Ma tavolta come dice, il buon vecchio Macchiavelli, il fine giustifica i mezzi”
    “I miei bambini, Cearùillin..” disse l’uomo sbigottito “E se hanno già chiamato la polizia?”
    “Sua moglie e i suoi bambini stanno dormendo” disse la donna sorridendo “Molto pacificamente direi. Non ha nessun timore. Poi non ho nessuna intenzione di farle del male”
    “Vuol farmi credere che..?” disse l’uomo ridendo, accarezzandosi la barba incolta “Impossibile”
    “Le sto dicendo la pura verità” disse la donna con solennità “Professore O’Brehaida quello che sto raccontando è la pura verità”
    “Eliana giusto?”
    La donna annuì. Il professore congiunse le mani “Ammettiamo che io le creda anche solo per un minuto. Ma come sia possibile che ci sia uno sterminio di angeli e demoni? Ho sempre considerato le creature divine invicibili”
    Eliana si mordicchiò il labbro, non poteva dire che bastava una semplice spada ad ucciderli “Non siamo così invicibili come tutti credono”
    “ E cosa succede alle anime che voi possedete?” domandò il professore curioso.
    Eliana rimase spiazzata dalla domanda, da quando era scesa sulla Terra, prima seguendo gli insegnamenti di Semeyraza, poi ribellandosi a lui, e poi disse “Vanno in un posto migliore”
    “Ma non è il Paradiso e né l’Inferno?” domandò il professore
    “Non posso dire nulla” disse Eliana.
    L’uomo si alzò dalla sedia e si apprestò a vedere il sole che sorgeva dalle colline di fronte a lui. Il dolce canto di un usignolo lasciava lo spazio al tepore di una primavera che lasciava il posto all’estate. Tutto quello che stava sentendo, gli sembrava così assurdo. Assurdo.
    Angeli, demoni uccisi… Avrebbe creduto che l’Invisibile Unicorno Rosa(*) fosse dietro la porta a bussare. E che l’Ostrica Viola la inseguisse a bordo della slitta di Babbo Natale.
    (* esiste davvero una corrente di pensiero denominata così)
    “Quindi lei mi sta dicendo che Semeyraza, un angelo imprigionato tantissimo tempo per danno all’umanità, è stato liberato e progetta di far fuori il Paradiso e l’Inferno?”
    “Può sembrare assurdo, ma è la verità” disse Eliana “Anche io ero un vigilante, un angelo caduto per ribellarmi a Dio, poi una volta scesa sulla Terra mi sono messa a insegnare agli esseri umani”
    “Notevole come angelo” disse o’Brehaida ammirato “E io che cosa centro con questo Semeyraza?”
    Eliana sospirò, era arrivato il momento della verità, stava per distruggere la quiete della sua vita “Perché tu sei uno dei discendenti dei Tùatha de Danann”
    Il professore la guardò sbigottito,non credendo alle proprie orecchie “Potresti ripetere?”
    “Ti sei mai chiesto il perché della voglia a forma di spirale celtica sulla spalla?”
    “Ho creduto che era una semplice voglia” disse il professore meravigliato “Non avrei mai creduto che potesse avere un altro significato”
    “Una semplice voglia” disse Eliana ridendo di buon gusto “Una semplice voglia”
    Il professore non seppe come rispondere e l’angelo disse “Non ha mai avuto la sensazione di vedere il piccolo popolo, di sapere respirare un po’ di più sott’acqua, di maneggiare un sapere senza avere mai studiato prima?”
    Il professore non seppe quello che dire, in poco meno di un minuto Eliana aveva detto tutte le stranezze che gli erano capitati negli ultimi anni. E c’era una luce di trionfo negli occhi, come se avesse scoperto una cosa nascosta da troppo tempo.
    “Vedo che ho colto il segno!”
    “Ho sempre considerato il vedere il piccolo popolo come una mia fantasia estrema” disse il professore un po’ esasperato “Chi mi avrebbe creduto!”
    “Non sa nemmeno quanta gente c’è “ disse Eliana comprensiva “Sa la storia dei Tùatha Dè Danann?”
    “Naturalmente” disse il professore un po’ risentito; non era diventato un professore per niente “I Tùatha Dè Danann erano considerati uno dei cinque popoli che colonizzarono l’Irlanda prima dell’arrivo dei Galli. Il loro nome dovrebbe derivare da Danu, l’antica dea madre delle acque, anche se l’etimologia della parola è troppo incerta, alcuni ritengono che ci sia un paragone da Danu e Anu. Oppure la fanno derivare da Danann, la madre di tre famosi bardi di nome Brian, Iuchar e Iucharba, divenuti famosi per le loro arti magiche. La loro storia è troppo complessa per parlare così”
    “Le ho chiesto anche perché c’è gente che non conosce il suo passato” disse Eliana evasiva “Cosa sa dei quattro tesori dell’Irlanda?”
    “Intende dire La lancia di Lùg, Il Calderone di Dagda, La Spada di Luce,La Pietra del Destino?”
    “Proprio quelli” disse Eliana sorridendo
    “So quello che dicono le leggende” disse il professore “So che furono i quattro tesori portati da questa tribù, ma non ci ho mai dato tanto spessore. Diamine sono solo leggende!”
    “No” disse Eliana seria “ No, non solo solo leggende”
    Il tono della voce era cambiato. E la luce negli occhi era cambiata.
    “Non sono leggende professore” disse Eliana, il tono sempre più sbrigativo “Sono gli ingredienti per custodire la spada di fenice che il vero Nephilim angelico dovrà sguainare. E non sono nemmeno gli unici…”
    “Tutto vero?” disse il professore.
    “Dannatamente vero” disse Eliana sospirando “Purtroppo è vero”
    Il professore guardò il cielo e sospirò “Quale è il mio compito?”
    Eliana ebbe un moto di compassione verso di lui e disse “Dovete andare nel regno di Sidhe per convincere le tribù di Tùatha de Danann a donarvi un pezzo del loro tesoro”
    “Da solo?”
    “No” lo rincuorò Eliana “Ci saranno delle persone che la guarderanno e la proteggeranno durante il suo viaggio”
    Sembrava tutto troppo assurdo.. Con un tuffo al cuore disse “Posso dire ai miei che sto per partire?”
    “Dovrebbe essere segreto “ disse Eliana sospirando, ma poi vedendo che il volto del professore era sbiancato si corresse “Bada però di non dire nulla di quello che abbiamo detto ora”
    Il professore annuì e non rispose.Appena si girò, Eliana era appena sparita, come non fosse mai esistita.Si strofinò gli occhi e pensò che in realtà era tutto un sogno. Una piuma nera cadde nella sua mano.
    E una voce dolce disse “Non è un sogno”
    Come iniziare bene una giornata. Uscì dallo studio e si preparò ad affrontare la sua famiglia. E pensare che era appena arrivato da poco.
    *
    Tempo imprecisato- Regno dei Sidhe.
    Luce ed ombra..
    Caos e disordine-..
    Tra il bene e il male..
    Tra l’essere prigioniero e l’essere liberati..
    Un uomo dalle ali di cristallo osservò tutto quello che stava succedendo all’interno di uno specchio fatto di essenza di tenebra e splendore di luce. Una cosa strana era che il braccio destro, era fatto di un materiale simile all’argento ma dalla consistenza di diamante. Era il re di quel posto da quando, dopo la battaglia dei Fomori, erano scesi sottoterra e aveva costituito il Sidhe, il regno ultraterreno, non visibile agli occhi mortali ma palpabile con il cuore.
    Egli era Nauda, uno dei re dell’antico popolo, quello che i mortali chiamavano fate, folletti, gnomi, il Re “dalla Mano d’Argento”.
    Guardò ancora e si girò a guardare una giovane donna dai capelli bianchi e occhi azzurri. Non appena la giovane donna si materializzò, tutto d’intorno si cristallizzò e un grande freddo si impossessò della stanza. Nauda disse “Buon pomeriggio Beira”
    “Non mi sembra un buon pomeriggio” disse la Regina dell’Inverno seccata “Perché gli angeli e i demoni devono scontrarsi tra di loro e dopo siamo noi a risolvere tutto?”
    Nauda sospirò “Almeno non ci annoiamo”
    Beira rise, una risata che colpiva al cuore “Dovremmo dare un po’ dei nostri quattro tesori a dei miseri mortali?”
    Nauda la guardò negli occhi e disse “Non sono dei semplici mortali quelli che dovranno venire”
    La Regina dell’Inverno sbattè gli occhi basita “Chi intendi dire?”
    “Sto parlando dei fratelli Winchester”
    “Stai parlando di quel Sam e di quel Dean Winchester?”
    “No, sto parlando degli idraulichi del piano di sotto” disse Nauda esasperato.
    La luce degli occhi azzurro slavato di Beira cambiò e disse sbarazzina “Finalmente potrò conoscerli”
    “E ci sarò anche Christine”
    La Regina dell’Inverno sorrise ancora più ampiamente “è sempre un onore rivederla, è stata lei a salvare…” poi una rivelazione la colpì, come un pugno allo stomaco, e Nauda le disse comprensivo “Mi dispiace Beira”
    La giovane donna annuì, un po’ spiazzata “Il destino non si può cambiare”
    “Lo si può solo plasmare”
    La Regina dell’Inverno e il Re del Regno di Sidhe si guardarono negli occhi. La spada della fenice stava per risorgere alla luce, per riportare tutto al bene e alla luce. Anche se Beira sperava che il finale fosse leggermente diverso. Dovevano aspettare, solo aspettare.
    Una fenice dalle fiamme color oro e occhi viola volò via.. quasi un presagio, quasi un segno di quello che doveva accadere.

    Edited by GabrielleWinchester - 23/2/2012, 08:40
     
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  12. sahany09
     
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    Gabry, sei semplicemente fantastica !!!!
    Mi fai quasi catapultare nel fatato mondo di Frodo & Co. !!!!
    Brava davvero !!!
    Postata altra puntata della mia ff. Se t'interessa...;)

     
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  13. Vivaldi4love
     
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    sempre più complesso, che poi mi hai fatto venire in mente la mitologia norrena, stupendo... ;)
     
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    Ancora una volta mi sn persa il cap, sorry per il ritardo! Sempre più affascinante, davvero complimenti!!
     
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    Io sono una cercatrice del mistero e del paranormale, viaggio nel cuore della notte e caccio i vostri incubi..Vivo tra le tenebre e una nuova alba

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    Grazie Sahany,Romy e Bea ^_^ Sempre molto gentili addirittura catalputare nel mondo di frodo e company? troppo onore

    Buonasera a tutti,
    ecco a voi altri due capitoli di questa storia....spero che vi piacciono, ho fatto del mio meglio....:pray: :pray:

    romy hanno subbato la 2x08 di angel o demonio...Io l'ho vista ed è molto bella... Te la consiglio :wub:


    01/Giugno/2026-ore 7.35 Casa Winchester

    Nel frattempo che nel regno ultraterreno del popolo dei Tùatha de Danann, ovvero sia il Sidhe, Nauda e Beira decidevano le prove per far sì che i prescelti prendessero i quattro tesori d’Irlanda per costituire la famosa spada di fenice, scelta per essere impugnata dal primo Nephilim angelico, ovverosia Nathaniel Winchester, per sconfiggere l’essenza del male Semeyraza e scongiurare la minaccia di vedere il Paradiso e l’Inferno collassati, l’atmosfera a casa Winchester era abbastanza tesa. Tesa era quasi un eufemismo. Sembrava l’atmosfera prima di un temporale, quando l’aria era satura di crepitante elettricità. Sam Winchester prese tra le sue braccia Christine, come a voler dimostrare che per lei non c’era alcun timore. La ragazza si girò e gli diede un tenero bacio. Sapeva quanto poteva diventare nervosa la sua compagna, alla sola vista di Lucifero. Nella stanza c’erano tre arcangeli, un serafino caduto, un angelo, una cercatrice d’angeli, un cercatore di demoni e un cacciatore di demoni. Mancavano solo Crowley e Bobby e il quadro era completo.
    “Oh ma che carini che siete” disse l’uomo dagli occhi azzurri in tono sarcastico “Siete la cura per tutti i diabetici e per tutti quelli che vogliono fare la dieta”
    Il serafino caduto era seduto comodamente sul divano di pelle nera e disse in tono dolciastro “Non si potrebbe avere un bicchiere? Penso che sarebbe buona educazione offrire qualcosa agli ospiti”
    “Oh stai zitto” borbottò seccata Hesediel, facendo materializzare un cocktail dal nulla”Tieni offre la casa”
    “Oh su non fare questo faccino Hesy, ti vengono le rughe intorno agli occhi ed è un vero peccato per una bell’arcangelo come te” disse Lucifero, sorridendo in modo birichino “Buono questo cocktail..gli hai aggiunto un po’ di brandy?”
    Hesediel gli lanciò un’occhiata incendiaria e non disse nulla. Gli aveva dato un cocktail con la speranza che sarebbe stato zitto almeno per un po’. Lo vide sorseggiare lentamente il cocktail, sentendosi il padrone della stanza e della situazione. Strinse i pugni e non disse nulla. Pensava che dopo il suo soggiorno all’inferno, non avrebbe più rivisto Lucifero..speranza vana. Si guardarono negli occhi e il creatore dell’inferno sbuffò, gli occhi azzurri che scintillavano divertiti “Avanti, non stiamo qui a pettinar le bambole”
    “Come le tratti tu le bambole” disse Sam sarcastico “Come minimo devono chiedere la protezione testimoni”
    “Ma come, sono una persona così affettuosa” disse Lucifero falsamente meditabondo “Come minimo mi aspettavo un’entrata in grande, con squilli di tromba e petali di rosa danzante” poi fece l’occhiolino a Hesediel “E te mia cara vestita da odalisca “
    “Bè scusami se non ti salto addosso e non ti bacio” disse Hesediel soffiando furibonda “Sai sto chiedendo il rimborso spese”
    “Pensavo di essere stato un buon padrone di casa” disse Lucifero malizioso “Ci siamo divertiti così tanto insieme, mi manchi così tanto ”
    Divertiti sì, disse Hesediel chiudendo gli occhi per un minuto, tu ti sei divertito con il mio dolore…
    Michele alzò gli occhi al cielo e disse “Rimandate a dopo le vostre discussioni, abbiamo un lavoro importante da svolgere”
    “Riformula la frase, voi abbiamo un lavoro da fare” lo corresse Dean piccato “Voi combinate guai, noi gli risolviamo”
    L’arcangelo della guerra lo guardò e gli disse, una minaccia appena velata “Ti consiglio di non sottovalutarmi Dean. La stagione della moda primaverile sta per iniziare”
    “Sono fuori catalogo” disse Dean ironico “Le scorte sono appena terminate. Ripassate prossimamente, la ditta provvederà a risolvere al più presto il disguido”
    Cass lo guardò sconvolto, l’ultimo umano che aveva rischiato di fare battute con Michele, bè non era finito bene. Era ancora terrorizzato da quello che era successo. Il cacciatore dei demoni guardò con sfida l’arcangelo della guerra, sentendosi incurante, almeno in apparenza, di quello che stava succedendo. Michele lo guardò e scosse la testa, divertito. Con la sua testardaggine e orgoglio, la stima per Dean stava per aumentare sempre di più. Con la mente vagava all’idea di averlo come vessillo, poi il suo entusiasmo si raffreddò quando Dean gli ricordò beffardo “E poi non sapevo che gli angeli avessero la memoria corta”
    Michele sbuffò, si era appena ricordato che aveva promesso che non lo avrebbe più cercato come vessillo. C’era sempre la possibilità di ripiegare con Adam Millingan, il fratellastro di Dean, ma era stato ucciso da un ghoul e al momento si trovava nel suo paradiso personale, dovevano passare alcuni mesi prima di fare la richiesta.. Era pratico, ma non era indifferente all’affetto umano. Ed aveva predisposto che Zaccaria non incontrasse mai Adam..quell’angelo certe volte era davvero imprevedibile. Inutile ricordarsi che aveva detto, mellifluo “Pensavo che fossi il tuo preferito”
    Oh Zaccaria…Non era una sorpresa che né angeli né umani lo sopportassero granchè..
    Sam Winchester guardò Lucifero che stava bevendo il cocktail e disse, non credendo ai suoi occhi “C’era proprio bisogno che Lucifero riconquistasse la sua grazia?”
    “Ah io non volevo” disse Lucifero annoiato “Ma mio fratello ha voluto che io rientrassi di nuovo nella categoria “Amici pennuti”
    “C’è bisogno di tutti gli angeli per sconfiggere Semeyraza” disse Michele piccato “Compreso Lucifero” poi fece un sorriso selvaggio “Ma non preoccupatevi, la sua grazia gli verrà tolta dopo la fine della battaglia”
    “Tipico di mio fratello” borbottò Lucifero “Prima dona e poi toglie. E poi dicono a me che sono un’insensibile”
    “Perché te la meriti in realtà la grazia” borbottò Sam a mezza voce
    “E come mai tutta questa bontà nei nostri confronti?” disse Dean meravigliato.
    “Perché non vedo l’ora di battermi con lui” disse Michele semplicemente, poi sbattè le ali e disse “Vi lascio adesso, questa volta non partecipo alla battaglia”
    “Ma come ti avevo prenotato un posto migliore per farti vedere lo spettacolo” disse Lucifero sarcastico.
    Michele sorrise in modo minaccioso e dopo cominciò ad avviarsi verso l’uscita.
    “Un comandante non abbandona la sua truppa” gli ricordò Hesediel meravigliata “Il tuo primo comandamento quando insieme abbiamo cacciato Lucifero dal Paradiso” fece un sorriso sarcastico “Pensavo che fosse una cosa da non dimenticare”
    “Che pugnalata al cuore, milady” disse il creatore dell’inferno teatrante “Il mio cuore sanguina”
    “Ma quale cuore??” si domandarono Violet e Dean perplessi “Non sapevamo che tu avessi un cuore”
    “Ehi, sono un sentimentale vecchio stile” disse Lucifero fingendosi profondamente offeso. Michele era a un passo dalla porta e toccando uno dei cardini di ottone disse “Questa volta il comandante della truppa sei tu Hesediel. Ho piena fiducia in te”
    “Pensavo che ti importasse di me quando mi hai visto all’inferno” disse Hesediel sconvolta “Pensavo che ti importasse dei miei figli, di Nathaniel e di Michelle” poi fece un affondo finale, proprio per provocarlo “O li consideri solo dei Nephilim angelici?”
    L’arcangelo della guerra la guardò, sembrava per dire qualcosa, ma poi ci ripensò. La sua scelta di ridare la grazia a Lucifero era stata fatta, per evitare che tutti gli angeli morissero, compresa lei. Non si era affatto dimenticato che cosa Hesediel aveva passato all’inferno, le sue grida ancora gli rimbombavano nelle orecchie, aveva voluto strapparla dalle fiamme dell’inferno, ma c’era sempre in gioco un fine più grande. Era così difficile essere il comandante militare di tutto il corpo celeste, tutte le decisioni più importanti erano tutte nelle sue mani. Aveva visto popoli scomparire, nascere e ricrescere, tante e troppe volte, aveva visto la gioia e il dolore. E tra una Hesediel morta e sanguinante, con Chamuel,l’arcangelo delle Potestà alla calcagna, e una Hesediel viva, anche se lo odiava..Bè preferiva la seconda opzione. Meglio che lo odiava, ma che era viva e che poteva ancora una volta educare i suoi figli.
    Poi chiuse la porta e Violet commentò “Bè un arrivederci sarebbe stato gradito”
    “Bè mio fratello non è stato un gran chiaccherone “fece notare Lucifero “Arriverderci non è nelle sue corde”
    Poi il silenzio si fece sempre più oppressivo e dopo Dimitri CrystalLight si schiarì la voce. Tutti sobbalzarono sorpresi, si erano dimenticati totalmente del cercatore di demoni. Il ragazzo sorrise e i suoi occhi azzurri brillarono come il cielo di sera d’estate. Se non si fosse saputo chi era veramente, magari poteva essere scambiato per un fotomodello.
    “Che cosa dovremmo fare per sconfiggere questo Semeyraza Cass?” disse Dimitri curioso
    “Cass lo chiamo io, razza di imbecille” invenì Dean furibondo.
    Castiel li guardò con un’occhiata azzurro cupo, sorridendo tra se e sé, e disse “Dovete formare una spada di fenice con i quattro tesori d’Irlanda”
    “Una cosa da niente”
    “I quattro tesori d’Irlanda?” ripeterono Violet, Dean e Dimitri stupefatti “ E cosa sono?”
    “I quattro tesori d’Irlanda vengono denominati quei tesori che furono portati dall’antico popolo dei Thuatha de Danann, uno degli antichi popoli che, poi, sconfitti dai Fomori, scomparvero” disse Sam sovrappensiero “Sono la Lancia di Lug, La Spada di Luce, Il Calderone di Dagda e la Pietra del Destino”
    “C’è qualche cosa che non sai Sam?” disse Dean ironico
    Sam alzò gli occhi divertito “Mi documento, tutto qui”
    “Che cosa dovremmo fare con questi tesori?” domandò Violet curiosa.
    “Li conoscete quali sono i poteri di questi quatto tesori?” disse Cass congiungendo le mani serio.
    “No” dissero Violet, Dean e Dimitri alquanto sconcertati e Dean disse, mentre Cass ritornava nel suo significativo silenzio “Hai bisogno di uno stimolo per andare avanti?”
    Cass alzò gli occhi e si rivolse verso Chamuel e Hesediel “Chi lo dice?”
    “Prima del telegiornale delle 20.00 mi raccomando” disse Lucifero ironico.
    “I quattro tesori d’Irlanda,Lià Fiall, Pietra del Destino, una pietra che se calpestata dal vero re d’Irlanda emette un grido, la Lancia di Lug,la mitica lancia che avrebbe sconfitto ogni nemico,così calda da dover essere conservata in un recipiente pieno d’acqua, per evitare che bruci il luogo dove si trovi, il Calderone di Dagda, o Coire Ansic un calderone che non si svuota mai e che serve come contenitore della Lancia di Lùg, la Spada di Luce, o Claìomh Solais, una spada così splendente e luminosa da spaccare in due un nemico” disse Hesediel incrociando le dita.
    Dean guardò Sam e disse ammirato, riferendosi alla Clàiomh Solais “Chissà se esistono alcune copie?”
    Sam scosse la testa e Cass disse “Dovete andare in Irlanda a incontrare l’altro prescelto e introdurvi all’interno del Sidhe”
    “Saremo sempre soli?” disse Dean provocatorio “Deciderai di andare via alla chetinella per caso?”
    Cass scosse la testa, gli occhi azzurri come il cielo di sera e disse serio “No vi accompagnerò in questo viaggio. Non posso stare a guardare sempre”
    “E i nostri figli?” domandarono Christine e Violet spaventate.
    Cass si avvicinò alla porta, spalancò le ali, e chiuse gli occhi. Per un attimo la stanza cominciò a tremare di una luce così splendente, da rischiare le tenebre più oscure e Cass disse affannato “Non dovete temere assolutamente”
    Christine annuì rilassata e fece un sorriso a Violet per tranquillizzarla. Dimitri disse “Allora se ho ben capito noi dobbiamo andare nel Sidhe, o l’oltretomba dei Thùatha de Danann, a recuperare i quattro tesori d’Irlanda e costituire la Spada di Fenice”
    “Alla faccia dell’ignoranza” disse Lucifero sarcastico.
    Ci fu un momento di imbarazzo, in cui Dean fu trattenuto a viva forza da Sam e Violet e intanto ringhiava “Ma chi crede di prendere per il culo questo qui?”, Dimitri fece un sorriso accondiscente e da sfinge, Cass e Christine sospirò. Fortunatamente in quel momento suonarono alla porta.
    “Spero che non sia un altro amante” disse Lucifero ironico “Siamo già in troppi”
    Sam dovette trattenersi a prendere la spada d’ametista e lasciò Christine ad aprire la porta. Due uomini erano vicino alla porta. L’uno era il figlio Nathaniel che disse tutto contento “Guarda mamma chi è venuto a trovarci" L’altro era un uomo dagli occhi color ambra e un sorriso da sciogliere il cuore. Aveva una tunica rosso scarlatta, bucata in molti punti, specialmente all’altezza dello sterno, dove un pugnale dalla consistenza d’argento aveva inciso la sua lama. Ma era davvero lui.
    Gabe.
    “Ciao sorellina, non mi abbracci?”
    Hesediel non potè credere ai suoi occhi e abbracciò calorosamente il fratello. Gabriel strizzò l’occhio a Sam e disse “Non ti preoccupare, sono un gentiluomo”
    “Lo so” disse Sam ridacchiando.
    “Ma come?” disse Hesediel stupefatta “Pensavo che un angelo ucciso da una spada angelica non potesse ritornare nuovamente sulla Terra”
    Gabriel le fece fare un giravolta e le fece fare un caschè. Hesediel rise di cuore, era il loro modo in Paradiso per salutarsi. Era pur sempre il suo migliore amico insieme ad Haniel. Lucifero fece finta di vomitare e Gabriel disse ironico “Noto con estremo piacere che la galanteria con te è morta”
    “Morta e sepolta” ridacchiò il creatore dell’Inferno “Mi ero stancata di lei”
    Gabriel scosse la testa e ignorò il commento ironico del serafino caduto “Hai problemi di cuore ancora?” e in quel momento Nathaniel disse tutto eccitato “Sai mamma Gabe è forte. Mi ha raccontato tutti i suoi scherzi, di quelli che ha fatto a papà e allo zio. Sono proprio contento”
    Hesediel non disse nulla, troppo contenta della contentezza del figlio e disse “Vai per favore di sopra”
    Nathaniel non se lo fece ripetere, ma prima abbracciò sia sua madre e sia suo padre, un tredicenne dal cuore tenero “Sono proprio contento che sia ritornato”
    Poi saltellò sopra e Gabe disse quasi commosso “Hai cresciuto proprio un bel figliolo”
    “Ho anche una figlia, Michelle” disse Hesediel.
    “Michele dovrebbe dedicarti una statua mi sa” disse Gabriel meditabondo, mentre Sam annuì convinto.
    In quel momento Cass s’alzò e disse “Giusto in tempo, Gabe potrà rimanere a badare ai figli di Christine e Violet. Dobbiamo andare a conoscere l’altro prescelto”
    “Gabe non distruggerci casa” disse Dean
    Hesediel abbracciò Gabe e disse “Abbi cura dei miei figli”
    “E anche dei miei” disse Violet.
    L’arcangelo delle annunciazioni rivolse un’inchino e dopo i prescelti svanirono. Gabe disse con voce allegra “Chi vuole un plumcake allo yogurt?”
    “Noooiii” dissero quattro voci divertite.
    L’arcangelo delle annunciazioni fu letteralmente travolto dalla simpatia e dalla giovinezza dei figli dei fratelli Winchester. Tutti e quattro speciali.
    “Gabe” disse Mary seria.
    “Dimmi violetta speciale”
    Mary Winchester avvampò e disse “Ci proteggerai?”
    Gabe che sapeva che Mary aveva delle remore nei confronti di Cass e le diede un bacio di consolazione “Non tutti siamo degli stronzi patentati”
    Mary annuì un po’ rincuorata e dopo tutti si fiondarono a mangiare i plumcake. Ci voleva un po’ di normalità.
    3/Giugno/2026 ore 3.30 della notte in un Vicolo Cieco

    “Hai paura di darmi il colpo di grazia?” ridacchiò un demone combinato male “Non ti facevo così sentimentale”
    Occhi neri e bianchi osservarono impassibili gli occhi neri del demone “Avanti dimostra ancora un po’ di cattiveria”
    Semeyraza non lo deluse tanto, la lama affondò nel corpo e lo lasciò cadere. Sentì il filo di Persefone andarsene via, poi gli diede uno sguardo schifato e un calcio nelle parti basse. Intorno a lui c’erano cadaveri d’angeli e dei demoni, tutti morti per evitare di dire chi era il Nephilim angelico.
    Non avrebbe importato nulla, lo avrebbe scoperto da solo. Canticchiando “My Bloody Night”, andò via. Avrebbe ucciso ogni singolo angelo e demone all’interno del Creato, loro esseri che non meritavano nulla, che avevano fallito.
    Fece una giravolta e affondò la lama d’ombra nel cuore dell’angelo che lo aveva seguito, l’angelo si mise le mani al cuore, il respiro affannoso, ci doveva essere odio, ma c’era solo pietà. Semeyraza affondò ancora di più la lama, fino ad arrivare a bucare un polmone destro. L’angelo non volle morire ancora “Ti atteggi a grande giustiziere, ma poi abbiamo avuto ragione a rinchiuderti”
    Poi spirò. A differenza del demone lo lasciò cadere, un corpo inerte in una strada abbastanza deserta, dove l’unica cosa viva erano i barboni che chiedevano un po’ di considerazione da parte di gente troppo indaffarata.
    Se ne andò. E non si accorse che occhi dorati lo stavano osservando nel buio assoluto.

    Edited by GabrielleWinchester - 5/3/2012, 19:02
     
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