The Lost Name ...

Fan Fiction by O.o°†QueeN Of THe HeLL†°o.O

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  1. Vivaldi4love
     
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    mi è piaciuto molto ma la fine mi è sembrata un po' pasticciata... comunque attendo con ansia il seguito. ;)
     
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    Beatrice

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    Bella mi piace questa ff!! Un po' insolita, kissà cosa succederà a Jo, e xk Castiel e Gabriel la vogliono.. Ma soprattutto il caro Lucy k ruolo ha nella storia???
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  3. S a m¸
     
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    E adesso che voglio Cass e Gabriel?? °^°
    Fantastica! Continua JOOO!!!
     
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  4. O.o°†QueeN Of THe HeLL†°o.O
     
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    Fooooooooorse ho una ideazza per il continuo .....
    Una specie di flashback, che spero verrà bene.
    Anche se in questi giorni non ho la etsta per scrivere, presto la scriverò, spero.
    Ci sarà ancora un capitolo prima di questo, che posterò probabilmente stasera.
    Grazie per i complimenti e scusatemi se sembra un po' impasticciata come ha detto Romy :(
    Il perché i due fratelli angelici cercano Jo si saprà nei capitoli futuri ^_^
     
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  5. Vivaldi4love
     
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    si attende il seguito con cipiglio sicuro :lol:
     
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  6. O.o°†QueeN Of THe HeLL†°o.O
     
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    CITAZIONE (Vivaldi4love @ 13/8/2011, 18:50) 
    si attende il seguito con cipiglio sicuro :lol:

    Grazie tesoro per seguirmi :wub:
     
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  7. elly822
     
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    Anch'io aspetto il seguito, forza che la tua opera piace a tanti!!!
     
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  8. O.o°†QueeN Of THe HeLL†°o.O
     
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    Ecco il capitolo che aspettavate ^_^ buona lettura e siate clementi

    Capitolo 3

    Ero in sovrappensiero quando arrivammo davanti ad un vecchio motel.
    Entrammo dentro e mi scortò in una stanza.
    Lui chiuse la porta dandomi le spalle e poi si voltò.
    “Cos’è, cos’è successo?” chiesi spaventata e camminando per la stanza.
    “Loro ti cercano.” rispose solamente lui guardandomi agitata.
    “Perché? Perché io?” continuai a chiedere mettendomi le mani nei capelli.
    “Perché sei la loro Regina.” rispose ancora lui con voce affranta.
    “E … e tu, tu chi diavolo sei?” domandai, mentre lui trasformò, come per magia, il materasso in un letto confortevole. Dopo questo, tornò a guardarmi.
    “Sono Lucifero, o puoi chiamarmi Diavolo o Satana.” rispose poi.
    “Mi, mi hai mentito!” esclamai ricambiando il suo sguardo.
    “No Jo, non ti ho mentito. Io sono il tuo protettore.” ammise mentre io mi sedetti sul letto stanca.
    “Mio, mio protettore?” chiesi, aggrottando la fronte non riuscendo a capire.
    Lui annuì. “Si. Devo proteggere colei che gli angeli cercano. E colei ch cercano sei tu.” mi informò, continuando a tenere fisso lo sguardo sui miei occhi.
    “E perché mi cercano?” domandai infine.
    “Il perché … Non lo so.” mentì lui, girandosi di spalle e sospirando abbattuto. “Ora risposa, io arrivo subito.” aggiunse poi.
    “No! Ho, ho paura stare qui da sola.” ammisi io alzandomi di scatto e andandogli dietro. “Jo, due minuti e torno.”disse prima di sparire.
    Io guardai il vuoto e poi mi sdraiai sul letto. Mi addormentai quasi subito, restando sopra le coperte.
    Dopo un po’ sentii dei passi, che si fermarono vicino al letto. Poi un peso sul letto.
    Era Lucifero. Guardava fuori dalla finestra in stando silenzio.

    Una macchina … Un ‘altra … pensò osservando la strada, restando appoggiato all’albero.
    “Non dovresti osservarla sempre.” ammise una voce.
    Lui sospirò voltandosi e guardò l’uomo. “Crowley, non dirmi cosa fare e non. Sono sempre il tuo Re. E poi sono il suo …” non finì perché vide un auto sfrecciare dritta e una bambina attraversare la strada non curante dell’automobile. Lui fece uno scatto fulmineo e la prese appena in tempo. Si fermò sul marciapiede, tenendo la piccola stretta nel suo petto.
    “Oddio Jo!” esclamò la mamma della bambina. Arrivò di corsa vicino all’uomo e li guardò. “G- grazie per averle salvato la vita.”. La piccola guardò, senza dire parola, il suo salvatore. L’uomo le sorrise sfiorandole la guancia e poi passò la bambina alla madre. Quest’ultima la riempì di baci, mentre lei continuava a guardare l’uomo.
    “Come posso sdebitarmi? Ha rischiato la vita per lei …” ammise la donna, guardando con ammirazione l’uomo. “Non può farlo. Era mio dovere salvarla, a qualunque costo.” rispose sicuro, sfoggiando un mezzo sorriso. Poi si voltò e si incamminò verso il nulla.


    Scosse la testa a quel ricordo e credo che mi guardò dormire.
    Sentii il peso sul letto farsi più pesante e mi sentivo osservata. Poi sentii il calore di un altro corpo sulla mia pelle. In quel momento mi rilassai, i muscoli cedettero e mi lasciai andare sul letto.
    Non so perché ma quel corpo mi faceva sentire al sicuro. Protetta.

    Mi svegliai e mi strofinai gli occhi. Vicino a me non c’era nessuno. Sospirai profondamente. Mi misi seduta sul letto e una spallina dell’accappatoio scivolò giù.
    All’ improvviso entrò Lucifero. “Giorno. Ti ho portato dei vestiti puliti e un caffè caldo.” mi disse guardandomi il corpo mezzo scoperto e gli scappò un sorrisino.
    Io arrossii di colpo, mi coprii meglio ed annuii.
    “Cambiati, ti aspetto fuori.” mi disse infine prima di appoggiare il cartoccio del caffè sul comodino e di uscire dalla stanza.
    Io mi alzai appena sentii la porta chiudersi, mi cambiai velocemente e presi la tazza di cartoncino del caffè dal comodino. Aprii la porta e mi ritrovai faccia a faccia con lui. Sgattaiolai poco lontano da Lucifero e lo guardai.
    “Ora cosa dobbiamo fare?” domandai.
    “Cosa devi fare tu piuttosto …” disse lui incrociando le braccia sul petto.
    Io inarcai un sopracciglio. ”Cioè?” chiesi non capendo.
    “Oggi è il compleanno della tua amica …” rispose lui.
    “Come, come fai a saperlo?” domandai stupita. Lui tirò fuori dalla tasca dei jeans la mia agenda e girò gli occhi facendo finta di niente.
    “Ehi! Chi ti ha detto di …” non finii la frase, sospirai solamente. Presi l’agenda dalle mani di lui. Feci per rientrare in camera, ma mi bloccai. “Da quand’è che mi osservi?” gli chiesi senza voltarmi.
    “Da sempre.” rispose lui guardandomi la schiena. Io non aggiunsi altro ed entrai a prendere la borsa.
    Mi tornò in mente l’episodio dell’automobile e socchiusi la bocca mentre le palpebre continuavano a sbattere incredule. Corsi con la borsa in mano e abbracciai Lucifero senza pensarci troppo. Lui trattenne il fiato e mi guardò stranito.
    Quella volta mi hai salvato tu vero?” gli chiesi nel petto.
    Lui capì ed annuì, accennando un sorriso. Io lo strinsi un po’ a me e poi lui mi fece alzare la testa, prendendomi il mento con una mano. “Ora andiamo però, altrimenti farai tardi alla festa.” ammise poi guardandomi negli occhi. Mi prese per il polso ed uscimmo dal motel. Salimmo sulla moto e lui giudò fino a casa di Sarah.

    Arrivammo dopo una mezz’oretta, il motel era fuori città.
    Scendemmo dalla vettura ed andai a suonare al citofono. Poco dopo la porta si aprì.
    “Ehi tesoro! Ma dov’eri finita?!” esclamò Sarah guardando Lucifero in malo modo. Lui sospirò e guardò altrove. “Ehm storia lunga.” risposi per togliere quel silenzio fastidioso. Entrai in casa con il permesso di lei e Lucifero mi seguì.
    “Dai sbrigatevi, siete gli ultimi.” ammise Sarah prima di venire ad abbracciarmi. “Dopo mi racconti tutto eh?” mi disse all’orecchio. Io annui sospirando profondamente. Lei si staccò da me ed andò davanti a Lucifero. “Piacere Sarah.” si presentò allungandogli la mano, lui gliela strinse e la guardò in viso. “Piacere.” disse solamente lui in risposta. Sarah indietreggiò un po’ e mi guardò, facendomi segno con la mano di darle spiegazioni, io annui di nuovo.
    Poi lei ci fece cenno di seguirla in salotto, ma Lucifero mi fermò dal polso. “Ci possiamo fidare di lei?” mi chiese, avvicinando la sua bocca al mio orecchio.
    “C- certo, è una mia amica …” risposi io guardandolo con la coda dell’occhio. Lui annuì e andò in cucina a prendersi da bere. Io sospirai ancora, per la medesima volta guardandolo allontanarsi, poi raggiunsi le mie amiche in salotto.
    Mi sedetti su una poltroncina e mi ritrovai subito con gli occhi puntati addosso.
    “Ma dove lo hai incontrato?” mi chiese Elena curiosa.
    “Alla festa in maschera.” risposi io alzando le spalle.
    “Come? E il tuo cavaliere misterioso con la rosa bianca?” domandò Francy grattandosi la tempia. “Sarah mi aveva detto che …” cominciò a dire prima che la interrompessi. “Boh, non lo so … Io e lui ci siamo incontrati in circostanze strane.” ammisi, ma non ebbi il tempo di continuare che Lucifero mi chiamò.
    “Jo, possiamo parlare?” mi chiese sporgendosi un po’ dal muro della cucina. Io mi voltai ed annuii, mi alzai e lo raggiunsi in cucina. Elena e le altre fecero spallucce guardandosi l’una con l’altra per poi guardare me e Lucifero allontanarci.
    Arrivati vicino alle scale, mi buttò al muro lì vicino, appoggiò le mani sulla parete e stese le braccia. Mi guardò fisso negli occhi. “Non devi parlare di ciò che è successo, metteresti in pericolo pure loro … L’ho dico per il loro bene, ma soprattutto per il tuo, Jo.” ammise lui tutto di un fiato. Io cercai di parlare ma non c’è la feci. Lui mi baciò prima che potessi dire qualsiasi cosa. Dopo qualche minuto si staccò dalle mie labbra e tornò a guardarmi. “P- perché l’hai, l’hai fatto?” chiesi, un po’ scossa dal suo bacio e tenendo le labbra socchiuse. “Per non dare nell’occhio.” rispose lui facendomi l’occhiolino. Io annuii e fissai le sue labbra, scossi subito la testa. “Ora andiamo di là.” mi disse prendendomi per mano. Tornammo in salotto e lui prese le sua birra e andò a sedersi vicino alla finestra sulla poltroncina. Guardò fuori il cielo sospirando e gustandosi la birra.
    Io mi sedetti sul divano e feci posto da Elena. Lei si sedette di fianco a me e mi guardò per un po’. “Cosa c’è?” domandai sospirando e ricambiando il suo sguardo.
    “Nulla giuggiola … Volevo sapere come stavi …” rispose lei con tono dolce.
    Elena era sempre stata una vera amica con me. Era l’unica che riusciva a sopportarmi quando stavo giù e passavo dei momenti difficili … E per questo però non riuscivo mai a ringraziarla abbastanza.
    “Scusami se sono acida come sempre stasera, ma non è proprio periodo giusto questo per me …” ammisi io, stendendomi sul divano e chiudendomi a riccio come una bambina. Lei sorrise e mi accarezzò i capelli dando delle occhiate a Lucifero.
    Lui sospirò e finì la birra ricambiando le occhiate di Elena.
    “Te invece come stai?” le chiesi, tirandole la manica del copri spalle per farle capire di smettere di essere diffidente con Lucifero.
    Lei capì e si voltò a guardarmi. “Io bene grazie tesoro … Con James va tutto alla grande … E’ da più di un mese che stiamo insieme ormai.” rispose lei pensando al suo ragazzo e sospirando innamorata.
    “Almeno tu hai qualcuno che ti stia vicina quando ne hai bisogno …” dissi io con un sorriso amaro in viso.
    Sentendo quelle parole, lo sguardo di Lucifero si porse sul mio viso e poi sospirò alzandosi dalla poltroncina. Io lo guardai senza far nulla. Avevo detto qualcosa che non andava?
    Lo sentii allontanarsi e mi strinsi nelle spalle. “Ma lui chi è? Il tuo ragazzo?” mi domandò Elena osservando Lucifero uscire di casa.
    Udii la porta sbattere e mi misi seduta sul divano. “ No … un, un amico … credo.” risposi prima di andare dietro di lui.
    Quando passai oltre la porta, lo vidi seduto sugli scalini di legno a pensare.
    Mi misi sulle ginocchia davanti a lui e lo guardai negli occhi.
    “Tu pensi che io sia nessuno?” mi domandò con tono freddo.
    Io abbassi lo sguardo e non dissi nulla.
    “Grazie per la risposta.” aggiunse poi lui distogliendo lo sguardo dai miei occhi e porgendolo sul cielo.
    “Lucifero io … Ho, ho sbagliato a dire che non ho nessuno che mi protegga, ma … Questa situazione è … non so neanche come spiegare questa cazzo di situazione. Sono inseguita da degli uomini che lanciano fulmini, il Re dell’Inferno mi protegge e non so il perché di tutto questo. Non ci sto capendo più nulla e non puoi darmi torto … Ieri ero una ragazza come tante che aveva un lavoro part – time in una pizzeria, ed ora mi ritrovo ad essere pedinata e protetta da … da te.” dissi chinando la testa e socchiudendo gli occhi. Dopo qualche secondo, sentì il suo profumo, e le sue braccia racchiudermi nel suo petto. “Scusami … Non, non avevo pensato a questo …” mi sussurrò tra i capelli ed io sentii il cuore battere forte. Così forte che credo lo avesse addirittura sentito.
    Mi staccai goffamente da lui, quasi cadendo dalla scaletta. Lui mi prese al volo e mi guardò negli occhi. “Ti faccio imbarazzare?” mi chiese, notando il rossore in viso.
    Io mi coprii le guance con le mani e scossi la testa. “No … Ho, ho solo un po’ caldo.” mentii, scendendo da imbraccio a lui e varcando la soglia della porta.
    Lui sicuramente mi guardò entrare in casa, e sentii il suo sospiro profondo prima di tornare in salotto da Elena.
    “Cassandra …” sussurrò lui, chiudendo gli occhi e passandosi una mano sul viso.

    Ormai si erano fatto tardi, ed io sfacciatamente mi ero addormentata sul divano del salotto di Sarah. Mi sveglia dal sonno di colpo, dopo aver fatto il solito sogno.
    “Se sento ancora pronunciare quel nome …” iniziai a dire prima di notare Sarah entrare dalla porta che collegava il salotto alla cucina.
    “Se ne sono andati via tutti … pure il tuo amico.” mi informò stando sulla porta e guardandomi. Io annuii lentamente e cercai di asciugarmi dal sudore.
    “Tesoro, ma stai bene?” mi domandò un po’ preoccupata, vedendomi pallida più del solito in viso.
    “Ehm si c-credo …” risposi io e mi toccai la fronte. Lei scosse il capo. “Non mi sembra …” ammise lei togliendo la mia mano dalla fronte e poggiando la sua. “Ma scotti!” esclamò levandola e guardandomi. “Vieni …” mi disse prendendomi sotto braccio e portandomi nella stanza degli ospiti.
    “Sarah io non posso stare qui … Darei solo …” cercai di dire ma venni interrotta da lei che mi mise una mano davanti alla bocca per farmi stare zitta. “Tu non dai nessun disturbo, devi riposarti.” ammise facendomi coricare ed io sospirai.
    “Non fare la bambina, Jo. Dai, dormi un po’, se sale la febbre ti porto la tachipirina.” mi disse con tono gentile sorridendomi.
    Io annuì arrendendomi.
    Sarah fece un altro sorriso ed uscì dalla stanza.
    La guardai, per poi mettermi su un lato e guardare fuori dalla porta-finestra, sospirando profondamente.
    Dove sei? mi chiesi, pensando a Lucifero, e pensando a come lo avevao trattato.
    Chiusi gli occhi e mi addormentai quasi subito, non riuscendo a tenere gli occhi aperti.
    Volevo capire di più di ciò che stava succedendo nella mia vita, ma all'ora ... volevo solo dormire.
     
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  9. Vivaldi4love
     
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    che capitolo dolce... seriamente lo dico ^_^
    Un Lucifero così premuroso non si era mai visto :)
    Brava.
     
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  10. O.o°†QueeN Of THe HeLL†°o.O
     
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    CITAZIONE (Vivaldi4love @ 16/8/2011, 20:14) 
    che capitolo dolce... seriamente lo dico ^_^
    Un Lucifero così premuroso non si era mai visto :)
    Brava.

    In questa ff sarà tutt'altro che sadico :wub:
     
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    Beatrice

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    E' davvero tenero in questa ff Lucy.. :D
    Vorrei tanto capirci un po' di più, cosa diamine vogliono Cass e Gabe?? :mmm:
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  12. O.o°†QueeN Of THe HeLL†°o.O
     
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    CITAZIONE (BeaBea92 @ 17/8/2011, 10:31) 
    E' davvero tenero in questa ff Lucy.. :D
    Vorrei tanto capirci un po' di più, cosa diamine vogliono Cass e Gabe?? :mmm:
    Postaaa

    Ogni mistero verrà svelato andando avanti nella storia :rolleyes:
     
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  13. Vivaldi4love
     
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    :shifty:
    Un Lucy per nulla sadico???
    Mi intriga
     
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  14. O.o°†QueeN Of THe HeLL†°o.O
     
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    CITAZIONE (Vivaldi4love @ 18/8/2011, 14:11) 
    :shifty:
    Un Lucy per nulla sadico???
    Mi intriga

    Ahahah oh yes :shifty: più che altro più incompreso di altre volte :cry:
     
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  15. John7776
     
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    ciao ho conosciuto la tua fanfiction e mi interessa complimenti :) tu sei nuova di qui ?? Non ho mai visto il tuo nickname :)
     
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53 replies since 8/8/2011, 20:18   447 views
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