"Life is complicated, even for us ..."

Fan Fiction by O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O

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  1. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    Titolo Fan Fiction: "Life is complicated, even for us ..."
    Nome/Nick autore: O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
    Fandom : Supernatural
    Timeline : questa fan fiction, diversamente dalla mia prima, non è ambientata nel telefilm, bensì sul set del mio "spin-off" di quest'ultimo, ovvero ho immaginato la mia fan fiction in "carne ed ossa" e su essa ho pensato a questa fan fiction diversa dalle solite che si leggono qui sul forum ^_^
    Sommario : questa fan fiction racconta le "avvenuture" e sventure che dovranno affrontare Olivia e Mark nel corso della loro vita, che ormai è intrecciata e non si può più slegare ...
    Spoiler: nessuno spoiler sul telefilm ;)
    Disclaimer: i personaggi Mark Pellegrino, Olivia Wilde, Mark Sheppard (dato che è ancora in fase di sviluppo inizio a mettere solamente quelli che si "vedono" nella fan fiction. Più avanti, man mano che posterò i capitoli, aggiungerò i restanti) non mi appartengono, scrivo senza alcuno scopo di lucro e non intendo violare alcun copyright.
    Note: beh che dire ... amo la coppia Mark/Olivia, penso che stiano bene insieme, quindi ho deciso di fare una fan fiction dedicata a loro. Spero che non vi dispiaccia, lo so, stresso con sti due. :rolleyes:



    Capitolo 1


    Coperta fino alla punta del naso con le coperte, con nessuna intenzione di alzarsi. Ma doveva farlo.
    Sentì la sveglia suonare e quasi la volle gettare dalla finestra, colpendo forse un passante senza farlo apposta.
    Ma non fece ciò. Si limitò a tastare l’altro lato del letto in cerca di …
    “Tao …” gemette sbadigliando silenziosamente e strofinandosi gli occhi.
    Lui si sedette sul letto e la guardò con dolcezza. “Amore sono le sette e mezze … Non hai un provino alle otto?”
    Lei si mise subito seduta spalancando gli occhi. “Me ne ero totalmente dimenticata!” esclamò ruzzolando fuori dal letto velocemente e correndo in bagno.
    “Non fai colazione?” domandò lui ridacchiando divertito e alzandosi per poi andare in cucina.
    “Non ho tempo amore ora.” ammise lei facendosi una doccia veloce. Uscita dalla cabina, si lavò i denti di fretta per poi pettinarsi i capelli con poca attenzione.
    Tornò in camera e si cambiò velocemente, mettendosi la prima cosa che le era capitata: un jeans scuro stretto e una fascia bianca.
    Non fece neanche in tempo di asciugarsi i capelli che dovette scappare a prendere la borsa con tutto il necessario dentro.
    “Non mi saluti?” chiese lui, restando seduto al tavolo della cucina con in mano una tazza di caffè freddo.
    Lei sospirò e si avvicinò per dargli un bacio lieve sulle labbra. “Ciao amore, tornami vittoriosa.” disse Tao alzando la tazza al cielo sorridendo. Lei ricambiò il sorriso annuendo e poi uscì di casa.
    Non le piaceva girare con l’auto in città ma quella mattina non poteva fare altro.
    Entrò in macchina e accese il motore, controllò gli specchietti e poi si allacciò al cintura.
    Olivia calmati … E’ un provino come gli altri … cercò di tranquillizzarsi. Anche se era ormai da almeno due o tre anni che non ne faceva uno e men che meno non recitava in un film o telefilm. Ma questa volta voleva quella parte. Anche se da come era iniziata la giornata sembrava che il destino non volesse essere dalla sua parte.
    Guidò fino ad un incrocio in mezzo al traffico, smog, rumori, grattacieli e persone.
    Stava aspettando che il semaforo diventasse verde. Canticchiava per ammazzare l’attesa e guardava fuori dal finestrino. Scattò il verde e subito si avviò per passare quando …
    Un urto, appena sentito, e airbag scoppiato. “Ma che …” cercò di dire con voce goffa liberandosi dall’ingombro bianco sbuffando. Scese dall’auto, in viso paonazza di nervoso e rabbia.
    “Ma come cazzo guidi?!” urlò agitando le braccia al cielo e trattenendosi dall’imprecare, cosa che non faceva spesso.
    L’altro guidatore, scendendo dalla sua vettura, si tolse gli occhiali scuri e guardò male Olivia. “Tu piuttosto come guidi, carina. Era mia la precedenza.” le fece notare avvicinandosi a lei e andandole davanti.
    Lei fece finta di ridere, mentre gli altri automobilisti suonavano i clacson innervositi e seccati.
    “Senti senti, ma vaffanculo va!” esclamò lei stufa facendo il gesto con la mano di andarsene.
    “Senti Barbie, almeno abbi il buon gusto di ripagarmi i danni.” disse l’uomo guardandola con fare annoiato.
    “Io non pago niente a nessuno, bell’imbusto.” disse lei portando le mani sui fianchi. “Sei tu ad avere torto quindi paghi tu.” aggiunse poi in modo ovvio.
    “Non farmi ridere, sono io quello che ha ragione qui. Se la patente te l’ha data Topo Gigio non so che dirti” ammise lui incrociando le mani sul petto sospirando.
    “La patante io …” iniziò a dire prima di ricordarsi del provino. “Senti coso io non ho tempo di litigare con te, ho un appuntamento importante quindi non rompermi il …” disse prima di essere interrotta da una vecchietta che urlava di togliersi dalla strada. “Toglietevi!” urlavano altre persone stanche di quel siparietto.
    “E statevi calmi voi!” esclamò Olivia prima di cacciare un urlo dal nervoso. “Zitti!” aggiunse poi respirando innervosita.
    “Forse quella che si deve calmare qui sei tu …” ammise l’uomo ridacchiando divertito per la scena appena assistita.
    “Tu …” ringhiò lei. “Oggi è proprio la mia giornata sfortunata …” disse tra poi tra sé e sé prima di tornare vicino alla sua macchina. L’uomo fece lo stesso e mise in moto sospirando.
    Eppure l’ho già vista da qualche parte … pensò lui dirigendosi ad un edificio indistinto.
    Eppure l’ho già visto da qualche parte … pensò lei guidando fino ad una palazzina alta e grande, con un parcheggio vicino a un viale di alberi latifogli.
    Parcheggiò l’auto proprio lì e scese dalla vettura di fretta, prendendo la borsa.
    Corsa al portone e bussò due volte. Questo si aprì e un uomo la guardò standole davanti. “Si?” chiese.
    “Sono qui per il provino.” rispose lei con il fiatone. Lui capì a le fece entrare guardandole prima documenti e pass per poter visitare il set.
    Olivia si guardò intorno incuriosita.
    “Posso aiutarti?” le chiese un altro uomo spuntando dal nulla. Lei sobbalzò e sospirò lentamente. “Ehm … dovrei fare il provino per una parte di questo telefilm ma … non so dove si fa.” rispose imbarazzata.
    “Vieni, io faccio parte del cast, ti faccio strada.” le disse gentilmente facendo notare l’evidente accento inglese.
    “O ... oh grazie.” disse lei con voce timida seguendo l’uomo. Camminarono per dei corridoi che sembrava tutti uguali per lei. Dopo un po’ l’uomo si fermò e si voltò verso la ragazza.
    “Scusami la mia assenza di cordialità. Io sono Mark.” disse allungandole la mano. Lei la strinse decisa. “Olivia piacere.” disse con un sorriso gentile sulle labbra.
    “Sbaglio o non sei nuova nello spettacolo vero?” chiese ironico avendo subito riconosciuto la ragazza.
    “Già … Diciamo che … sono abbastanza di questo settore.” rispose lei ridacchiando. Lui fece un sorriso per poi aprire la porta innanzi a loro. “Ecco qua la sala provini e prove.” la informò mostrandole la stanza.
    “Ehm ma … sono l’unica a fare questo provino o …?” domandò grattandosi la nuca.
    Lui scosse la testa. “Le altre l’hanno già fatto, sei l’unica ad essere in ritardo.” ammise.
    “C- cosa?!” esclamò lei sospirando. “Lo sapevo. Mannaggia a me che non sento mai la sveglia.”
    Lui rise. “Non ti preoccupare, sono anche iniziati più tardi per colpa del ritardo di un mio collega.” le comunicò sorridendo.
    Olivia sospirò di sollievo. “Meno male.” disse calmandosi e posando la borsa su una sedia vicina.
    “Quando tocca a te ti vengo a chiamare, tranquilla.” disse Mark prima di uscire.
    Lei si sedette su una poltroncina e poggiò la testa allo schienale guardando il soffitto bianco della stanza.

    Passò una mezz’oretta e Mark fece ritorno. “Vieni pure.” le disse con un filo di voce. Lei si alzò immediatamente e prese la borsa. Uscì insieme a lui dalla sala e raggiunsero una stanza vicina. Lui le tenne la porta aperta per farle entrare e lei sorrise solcando la soglia della porta.
    “Giorno a tutti.” disse continuando a sorridere alle due persone sedute dietro un bancone che la fissavano.
    “Sei l’ultima.” le fece notare l’uomo seduto in mezzo scherzando. Era rasato con due occhi piccoli e castani, una faccia gentile e un blocco di fogli in mano.
    Lei ridacchiò nervosa e salì sul palco prendendo coraggio.
    “Sbaglio o …?” iniziò a chiedere sempre lo stesso uomo, mentre Mark si sedette in uno dei due posti vuoti.
    “Sono Olivia Wilde.” si presentò lei posando la borsa davanti a sé.
    “Non mi dice nulla di nuovo.” ammise Mark grattandosi il mento pensieroso.
    “Mark, tu conosci solamente attrici inglesi.” disse la donna seduta alla sinistra dell’uomo rasato.
    “Ehi …” disse Mark guardandola male e lei rise.
    Olivia li guardò non sapendo che fare ed evidentemente tesa.
    “Ragazzi, abbiamo una ragazza che vorrebbero fare un provino.” fece notare il rasato indicando Olivia con il blocco di fogli arrotolato.
    I due tornarono con gli occhi sulla ragazza.
    “Con cosa sei venuta?” domandò la donna curiosa.
    “Ehm … io … ho portato dei pezzi di film abbastanza famosi.” rispose prima di schiarirsi la voce. Chiuse gli occhi per concentrasi e poi li riaprì. “Per questo mi servirebbe qualcuno però.” ammise poi.
    Nel momento in cui disse quella frase, arrivò un quarto uomo, che non fece in tempo a sedersi dietro al bancone che …
    “Mark, eccoti pronto per aiutare questa ragazza nel suo provino.” disse il rasato sorridendo.
    L’uomo inarcò un sopracciglio e guardò la ragazza. Sgranò gli occhi ricordando chi fosse.
    Lui … pensò Olivia sbuffando.
    “Forza vai …” lo spronò l’altro Mark ridacchiando. L’uomo sospirò e raggiunse Olivia sul palco.
    “Cosa devo dire?” chiese, facendo finta di non averla mai vista.
    Lei gli passò il foglietto con le battute. “Le parti maschili, grazie.” disse facendo faccette. Poi prese un altro bel respiro e si sistemò.
    “Pronta?” chiese il rasato guardando i due al centro del palco di legno.
    Lei annuì e aspettò che lui iniziasse.
    Mark lesse la battuta e poi guardò la ragazza negli occhi. “Sei così bella che fa male guardarti.”
    Olivia ricambiò lo sguardo. “È il naso che ti fa male.” ribatté lei.
    Lui continuò a fissarla negli occhi. “No, credo sia il cuore.” disse come la battuta.
    La ragazza si voltò verso i tre che guardavano la scena. “Qui dovremmo baciarci.” disse.
    “E che aspettate?” chiese il rasato alzando le spalle.
    Lei tornò a guardare Mark, che senza avvertirla le si avvicinò e la baciò lievemente. Dopo ciò, si allontanò da lei e sospirò. Olivia restò ad osservarlo per un po’ e poi diede un occhiata al foglietto per ricordarsi la scena seguente.
    Mark lesse la sua battuta e la recitò. “Se dovessi partire stasera, verresti con me?”
    Lei si ricordò la sua parte. “Cosa?” disse.
    “ Se dovessi andare a New York per viverci, stasera, verresti con me?”
    “Sì.”
    Mancando una terza persona, Olivia si era studiata anche il pezzo in più di parte. “Ragazzi, non direte sul serio? Tu sei solo una ragazzina e lui... è un malato di mente! Finirete a vivere in uno scatolone per strada.”
    “Non sono più ragazzina di te. Possiamo usare i miei soldi per la chirurgia plastica.”
    Mark fissò Olivia negli occhi. “Non è necessario, ho più di quarantamila dollari e in città conosco della gente che può aiutarci.”
    “Chi, altri spacciatori?”
    “Sì.”
    Lei deglutì a vuoto sentendosi osservata. “Jane, saresti pazza ad andare via con lui.”
    “Cos'è quest'interesse?”

    “Perché sei la mia amica!”
    Lui abbozzò un sorriso vedendola un po’ agitata. “Lei non è la tua amica. È una persona che usi per stare meglio con te stessa.”
    “Vai a fare in culo, pazzo!”
    “Ehi sta zitta, puttana!”

    “Jane, è uno sballato!” continuò a recitare da sola, entrando nel personaggio e aiutandosi con gesti delle mani.
    “Lo sono anch'io, allora! Saremo sempre degli sballati, non saremo mai come le altre persone! E tu non sarai mai una sballata perché sei... troppo perfetta.”
    “Già, beh... io almeno non sono brutta!”
    Mark la osservò incuriosito. Recitava veramente bene, ed erano della stessa opinione anche gli altri tre seduti al bancone. “Sì che lo sei. E anche noiosa. E anche una donnetta qualunque. E lo sai.”
    “ Siete fatti l'uno per l'altra...” finì lei, prima di mettersi a piangere e voltarsi.
    “Ehi tutto bene?” si preoccupò Mark vedendola piangere sul serio.
    Lei si voltò e fece un sorriso smagliante. “Certo, mi ero immedesimata.”
    Lui ridacchiò insieme al rasato e alla donna. “Bene, anzi benone. Mi piace molto come reciti, brava. Direi che puoi presentarti qui domani alle otto in punto.” le comunicò il secondo facendole l’occhiolino.
    Olivia si trattenne dall’esultare. La parte era sua, lo aveva capito. Si limitò a un candido sorriso e si chinò a prendere la borsa. Mark scese dal palco facendo gli scalini a due a due per poi avvicinarsi al bancone dei tre.
    La ragazza andò davanti al rasato e gli allungò la mano, lui gliela strinse sorridendole. “Eric Kripke, regista e produttore di questo telefilm. Benvenuta nel cast.” si presentò.
    “Ed io sono Sera Gamble, aiuto regista.” si intromise la donna seduta alla sinistra di Eric. “Piacere mio.” disse Olivia ai due mettendosi la borsa sulla spalla.
    Mark, il più bassino, si offrì di accompagnarla all’uscita dell’edificio mentre l’altro Mark, il biondo, la osservava da lontano allontanarsi. Gli scappò un sorriso.
    Non credevo fosse così … scosse subito la testa prima di poter finire il pensiero, poi tornò nel suo camerino infilando le mani nelle tasche dei jeans.

    “Non ho mai visto un provino del genere.” ammise Mark mentre si avvicinavano alla porta.
    “E’ un complimento o …?” chiese lei non capendo.
    Lui rise. “Scusami mi sono espresso male. Eric è stato entusiasta della tua performance.” le confessò aprendole la porta come un signore.
    “Tu dici?” domandò lei, sotto sotto contenta di quelle parole.
    Mark annuì sicuro. “Glielo leggevo negli occhi. Gli piaci, ne sono certo.”
    Lei varcò la soglia della porta e lo guardò. “Grazie per la gentilezza.” disse sorridendo.
    “Come non potrei essere gentile con una bellezza del genere?!” domandò lui facendole l’occhiolino. Lei arrossì. “Grazie per la galanteria anche …” aggiunse facendo un mezzo inchino.
    Lui sorrise divertito. “A domani nuova collega, credo che ci divertiremo assieme.” ammise convinto.
    “Lo penso anche io.” disse lei ridacchiando e poi lo salutò.
    Tornò alla macchina e cacciò un urlo di felicità. Squillò il cellulare nella borsa e rispose euforica.
    “Mi hanno presa!” esclamò contenta.
    “Ne sono felice piccola …” disse Tao dall’altra parte della cornetta.
    “Inizio domani … e stasera festeggiamo.” disse un filo maliziosa e ridacchiando.
    “Non vedo l’ora …” ammise lui ridacchiando insieme a lei.
    Dopo la chiamata saltò in auto e raggiunse casa.

    Edited by O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O - 24/6/2011, 22:10
     
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    Io sono una cercatrice del mistero e del paranormale, viaggio nel cuore della notte e caccio i vostri incubi..Vivo tra le tenebre e una nuova alba

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    Che dire complimenti Jo :D
    Mi è piaciuta molto la prima parte di lei che si sveglia e che va al provino.. Quando prova con Mark... sei molto brava a scrivere.. Aspetto il seguito
     
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    CITAZIONE (GabrielleWinchester @ 24/6/2011, 19:21) 
    Che dire complimenti Jo :D
    Mi è piaciuta molto la prima parte di lei che si sveglia e che va al provino.. Quando prova con Mark... sei molto brava a scrivere.. Aspetto il seguito

    Grazie mille Cris il seguito sarebbe già pronto ma ... aspetto un po' di giorni, prima preferisco andare avanti ^_^
     
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    la mia piccola è davvero talentuosa :wub:

    Già adoro questo tuo nuovo lavor :) ;)
     
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    CITAZIONE (Vivaldi4love @ 24/6/2011, 22:20) 
    la mia piccola è davvero talentuosa :wub:

    Già adoro questo tuo nuovo lavor :) ;)

    Tesoro :wub: :wub: son contenta che ti piaccia tra qualche giorno posterò il secondo capitolo ... Sta volta andrò lenta e calma xD
     
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    Capitolo 2

    Il mattino dopo si alzò presto, per non fare la stessa figura di arrivare in ritardo due volte.
    Alle otto in punto era già al parcheggio dei set. Scesa dall’auto, si diresse alla porta dell’edificio, entrò e si aggirò per le stanze curiosa, il giorno prima non aveva esplorato chissà quanto.
    “Chi vedono i miei occhi …” disse una voce familiare. Lei si voltò e sorrise. “Mark …” disse avvicinandosi all’uomo.
    “Pronta per il tuo primo giorno qui?” chiese scortandola alla sala prove.
    “Sissignore.” rispose lei mettendosi sull’attenti e lui rise. Arrivarono alla stanza e c’erano Sera e altri due ragazzoni.
    “Loro due sono Jensen e Jared.” li presentò la donna e loro sorrisero ad Olivia. Quest’ultima ricambiò il sorriso e li squadrò con lo sguardo. Mica male … pensò ma poi si ricordò che era fidanzata da anni con Tao, ma non le era impedito di guardare altri uomini, no?
    Iniziarono ad abbozzare le battute e poi un oretta dopo Olivia andò a cercare un distributore di bibite perché assetata.
    “Mark …” disse l’inglese sospirando guardando il collega dispiaciuto.
    “Capita nella vita …” disse lui solamente alzando le spalle e girando con il cucchiaino l’ormai caffè freddo.
    La ragazza prese una bottiglia di coca cola per poi notare Mark seduto al tavolino. “Ehi!” esclamò avvicinandosi a lui.
    “Ciao bellezza.” disse lui voltandosi e sorridendole. “Ti sentivo provare. Com’è andata?” le chiese scordandosi dell’altro Mark, che stava ancora girando il caffè in silenzio.
    “Bene … bene …” disse lei notando il troppo silenzio del biondo e gli si sedette vicino. “Tutto bene?” gli domandò mettendogli una mano sulla spalla.
    Lui la guardò negli occhi e lei si accorse solo allora di quanto fossero profondi e … tristi. “S … si.” mentì lui tornando a guardare il caffè nel bicchierino di plastica e fece un altro sospiro.
    “Non mi sembra …” ammise lei guardando i suoi movimenti. “Senti … M … Mark giusto?” chiese lei. Lui annuì restando a guardare il tavolo.
    “Mark, che ne dici se facciamo una passeggiata per il viale qui fuori?” gli propose sorridendo in modo solare.
    Lui si voltò a guardarla e rimase ad osservare il suo sorriso, splendente. Non aveva mai visto una persona sorridergli così. Lei era la prima.
    “Niente obbiezioni.” aggiunse poi Olivia.
    “Beh … se non posso rifiutare allora …” disse lui bevendo tutto di un colpo il caffè per poi alzarsi e buttare il bicchierino nel cestino lì vicino.
    La ragazza sorrise e si alzò anche lei per poi affiancarlo. Lo prese a braccetto. “L’uscita?” chiese poi imbarazzata. Lui abbozzò un sorriso a quella domanda e poi gliela indicò con un cenno del capo. Lei lo trascinò fuori dall’edificio sotto gli occhi dell’inglese, che li guardava sorridendo. Forse quella ragazza può strappargli una parola … pensò prima di tornare dagli altri sul set.

    I due stavano camminando per il viale alberato e in fiore.
    Olivia lo guardò senza sapere cosa dire.
    “Inizio io?” chiese lui a voce bassa tenendo le mani nelle tasche.
    “S … scusami. E’ che ho il vizio di studiare le persone prima di parlarci.” gli confessò ridacchiando.
    “Studi le tue prede prima di mangiarle, vedova nera?” domandò lui facendo un mezzo sorriso.
    “Oooh si, ho la tana sotto casa mia e devo ancora finire di tessere la tela per un uomo che ho incontrato l’altro giorno …” rispose lei. “Un uomo che mi ha tamponato senza darmi la precedenza al semaforo …” aggiunse poi facendo faccette.
    Lui inarcò un sopracciglio facendo finta di non ricordare. “Poveretto, non vorrei essere nei suoi panni.”
    “E chi l’ha detto che quell’uomo non sia tu?” disse lei avvicinando il volto a quello di lui con sguardo torvo.
    Mark la guardò con un sopracciglio alzato e rise. “Non starmi così vicina, Barbie.” disse lui scrollando le spalle.
    “Perché? Grande e grosso come sei ti metto in soggezione?” domandò lei divertita.
    “No … E’ che sai … se una non si lava i denti al mattino …” cominciò a dire lui prima che Olivia gli desse uno schiaffo sul braccio. “Ehi …” disse poi guardandola.
    “Ed io che ero preoccupata per te … Tsk …” disse lei accelerando il passo e andando più avanti.
    Mark la osservò divertito per poi prenderle il polso con delicatezza. “Non sfuggire.” le disse con tono pacato.
    Lei rabbrividì a quel contatto, senza capirne il motivo. Si fermò dal camminare e si voltò a guardarlo. Si soffermò a fissarlo negli occhi e sentì il cuore battere più velocemente.
    “Tutto bene?” le chiese Mark sorridendole gentilmente.
    “S … si, scusami.” rispose lei scuotendo la testa e deglutendo a vuoto. “Dicevi?” domandò poi.
    “Stavo dicendo che … mi ha fatto bene questa passeggiata, grazie.” le disse avvicinandosi e lei e tornando a guardarla negli occhi. Lei arrossì, non era abituata ad essere guardata in quel modo da qualcuno.
    “P … prego.” disse sorridendogli. “Se vuoi possiamo farle più spesso, collega.” disse poi ridacchiando avvicinandosi all’entrata dell’edificio.
    “Mmh … come idea non mi dispiace.” ammise lui facendole l’occhiolino. Lo aveva tirato un po’ su di morale, almeno quel che bastava per non pensare alla litigata avuta con Tracy la sera prima.
    Olivia sorrise e aprì la porta lentamente. Entrarono nell’edificio e Mark si chiuse la porta alle spalle. Tornò al tavolino mentre Olivia andò al suo camerino.
    L’inglese si avvicinò al biondo e lo guardò. “Quell’Olivia è davvero una ragazza particolare …” gli confessò.
    Il basso osservò il collega e poi porse lo sguardo sulla ragazza che entrava nella sua stanzetta privata.
    “Dici?” domandò, come se non se ne fosse già accorto. Il biondo annuì sicuro e poi andò a provare sul set.

    “Quindi … sono davvero fighi come dicono?” chiese l’amica curiosa mentre guardava tra i vestiti se ci fosse qualcosa di decente.
    “Beh … sono davvero dei bei ragazzi.” confessò Olivia pensandoci su.
    Lei ridacchiò. “Quindi … me ne presenti uno vero?” domandò facendo un sorrisino malizioso.
    “Elena … la maggior parte sono sposati.” le fece notare sospirando.
    “Uffa …” disse lei sbuffando e prendendo un vestitino aderente. “Perché non ti metti questo stasera? Tao impazzirà.” ammise mostrandoglielo.
    Beh era davvero un bel vestito ed a Olivia poteva stare divinamente. Ma non lo scelse, non voleva apparire troppo quella sera. Dopotutto era solamente una bevuta tra amici.
    “ ‘Naaa … Preferisco qualcosa di meno appariscente.” ammise scegliendo tra gli altri vestito uno più sobrio.
    “Come vuoi tu …” disse l’amica abbattuta sospirando.
    “Perché non lo compri per te quello?” le chiese Olivia alzando le spalle.
    “Perché? Perché non mi sta, è troppo stretto per me. Sei tu quella a non avere problemi di linea …” le ricordò tastandosi i fianchi.
    Lei sospirò. “Ti ho già detto che non è vero, smettila.” disse sbuffando. Odiava quando parlava così. Elena era una bella ragazza ma non lo voleva ammettere, aveva anche tanti corteggiatori ma faceva finta di niente. Lei aspettava l’uomo giusto.
    “Tesoro, non voglio litigare, sono a pezzi. Scegliamo cosa metterci e torniamo a casa.” la supplicò prendendo un altro vestito a caso e andando alla cassa.
    “Dico io, perché vengo a fare shopping con te …” disse Elena scuotendo la testa amareggiata, per poi seguire l’amica.
    Dopo aver pagato, uscirono dal negozio e andarono a prendersi una bibita fresca al bar vicino.
    Prese due coca cole, camminarono per il parco tranquille e con calma.
    “Allora con Tao va tutto bene vero?” domandò Elena ad un certo punto.
    Olivia si voltò a guardarla. “Certo perché me lo chiedi?”
    “Così … vedo che non porti la fede, per questo.” notò lei alzando le spalle.
    Lei sbarrò gli occhi. Cazzo! pensò andando in agitazione. Aveva perso l’anello nuziale. Se fosse andata a casa senza Tao chissà cosa le avrebbe fatto.
    “Oddio devo ritrovarla!” esclamò correndo indietro verso il bar.

    “Mmmh …” disse un uomo studiando un oggetto che aveva in mano.
    “Cos’è?” chiese il biondo affiancando l’uomo delle pulizie.
    “Penso sia una fede di matrimonio.” rispose lui drizzandosi in piedi e toccandosi la schiena. “Non dovrei chinarmi troppo, la vecchiaia si fa sentire.” ammise poi sospirando.
    “Jack, sai ancora giovane.” disse Mark sorridendo e dandogli una pacca sulla spalla.
    “Ehi ragazzo, non picchiarmi tanto sulla schiena perché mi stacchi un polmone!” disse l’uomo ridacchiando.
    Mark ridacchiò insieme a lui e poi gli prese dalle mani il sottile e piccolo anello d’oro.
    Chissà chi l’ha persa … si chiese tra sé e sé osservando la fede. Poi lesse una data, scritta in piccolo all’interno dell’anello.
    Fece spallucce e mise l’oggetto in tasca della giacca, si diede una pacca su quel punto e poi si avviò verso l’uscita della palazzina.

    Olivia arrivò stremata al bar e respirò affannosamente guardando il barista.
    “Signorina?” chiese quest’ultimo preoccupato.
    Lei deglutì a vuoto ritrovando fiato. “Scusi ma ha visto per caso una fede nuziale?” domandò guardando sul bancone.
    “Ehm no … Pensa di averla persa qui?” si informò l’uomo asciugandosi le mani in uno straccio.
    “Sinceramente … Ma che domande mi fa?! Se l’ho persa vuol dire che non so dove sia! Ma che …” iniziò a dire prima di sospirare e sedersi in un tavolino con sguardo abbattuto.
    Una mano si posò sulla sua spalla e lei sobbalzo sulla sedia.
    “Cercavi questa?” le chiese una voce al suo orecchio e lei si voltò di scatto finendo faccia a faccia con …
    “Mark! Cretino mi sono spav … La fede!” esclamò scattando in piedi e prendendo l’anello dalle mani di lui.
    “Beh un grazie potresti almeno dirmelo …” ammise lui facendo finta di guardare altrove sbattendo la punta del piede a terra.
    Lei si avvicinò al biondo e gli diede un bacio lieve sulla guancia, poi lo guardò negli occhi sorridendo. “Grazie …” disse con un filo di voce mentre si metteva la fede al dito.
    Lui sorrise. “L’ha trovata un uomo delle pulizie sul set.” le disse mettendo le mani nelle tasche dei jeans.
    “L’avevo persa sul set?! Ma come …” si chiese tra sé e sé a voce alta pensando. Lui la osservò scuotendo la testa sospirando divertito. “Ma comunque come mai qui?” domandò poi lei.
    Lui fece spallucce. “Di solito vengo qui a fare una pausa dopo il lavoro, ormai è da qualche mese che vengo in questo bar.” rispose sedendosi al tavolino lì vicino.
    “Capisco … Beh, io devo scappare.” disse lei guardando i suoi movimenti.
    “Ci vediamo allora …” disse lui con un sorrisino.
    “Ci vedremo …” disse in risposta lei guardandolo per l’ultima volta negli occhi, poi si voltò e uscì dal bar.

     
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  8. Vivaldi4love
     
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    bellinoooooooooo Jo :wub:
     
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    CITAZIONE (Vivaldi4love @ 26/6/2011, 15:16) 
    bellinoooooooooo Jo :wub:

    Thanks my darling :kissing:
     
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  10. Vivaldi4love
     
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    mi piace assai ;)
     
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  11. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    CITAZIONE (Vivaldi4love @ 26/6/2011, 15:22) 
    mi piace assai ;)

    ^_^ ne sono contenta (:
    Putroppo il ritmo è abbastanza lento xD
     
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  12.  
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    Io sono una cercatrice del mistero e del paranormale, viaggio nel cuore della notte e caccio i vostri incubi..Vivo tra le tenebre e una nuova alba

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    Molto bello Jo... .. Mi è piaciuto molto come secondo capitolo e non ho trovato il ritmo lento...la parte che mi è piaciuta è stata quando fanno la passeggiata...

    Aspetto il prossimo capitolo :D :wub:
     
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  13. {William Angelus Halliwell}
     
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    Bella idea quello di creare una FF basata sui personaggi della tua storia. Come se fosse stata realmente girata, che dirti? Anche a me sono molto simpatici Mark Pellegrino e Olivia Wilde, li ho seguiti in vari progetti e devo dire che sono degli ottimi attori specie Mark. Complimenti, scrivi bene :)
     
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  14. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    CITAZIONE ({William Angelus Halliwell} @ 27/6/2011, 16:37) 
    Bella idea quello di creare una FF basata sui personaggi della tua storia. Come se fosse stata realmente girata, che dirti? Anche a me sono molto simpatici Mark Pellegrino e Olivia Wilde, li ho seguiti in vari progetti e devo dire che sono degli ottimi attori specie Mark. Complimenti, scrivi bene :)

    Ti ringrazio per il commento ^_^
    Io dire che li amo è troppo poco :wub:
    Spero che quando posterò i prossimo capitoli commenterai ancora.
     
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    Capitolo 3

    Stavano camminando per la via principale di quel quartiere. Olivia e Tao erano mano per la mano mentre Elena bighellonava insieme ad un secondo amico.
    “Beh ma sai che … Essere tutti e quattro nella stessa città è stata una fortuna, io non ci speravo più …” ammise la ragazza facendo per aprire la porta di un bar.
    “Perché dici così?” domandò Olivia, seguendo gli altri tre ed entrando nel bar.
    “Beh sai … Tu sei una attrice e vai di qua e di là, io mi sono trasferita qui per lavoro e Shannon viaggia molto. E’ stato un miracolo trovarsi tutti e quattro qui.” ribadì sicura avvicinandosi al bancone.
    “Forse non ha tutti i torti Elena …” ammise Tao sorridendo e poggiando i gomiti sul ripiano di legno.
    “Forse …” ripeté Olivia ordinando da bere per tutti e quattro. Arrivate le ordinazioni, presero ciascuno un bicchiere di birra e si sistemarono in un tavolo.

    “Sicuro che sia la cosa migliore da fare?” domandò l’inglese sospirando e bevendo un sorso di vodka.
    Il biondo annuì lentamente.
    “Sei un idiota, fattelo dire …” ammise lui scuotendo la testa.
    “Cosa posso fare?” chiese lui abbattuto. “Lei … vede cose che non esistono ed io non c’è la faccio più. Stiamo ancora insieme solamente per i ragazzi. Sembra che tutti questi anni insieme non abbiano significato nulla per lei … Crede che potrei tradirla con una appena conosciuta …” gli spiegò, bevendo di tanto in tanto un sorso di birra.
    L’inglese lo guardò dispiaciuto. “Ma bere non risolverà i vostri problemi Mark.” gli cercò di far capire.
    Il biondo deglutì a vuoto e chinò la testa. Cosa poteva fare? Tracy non gli credeva più … Cercava di mascherare ciò che provava ma … Era difficile. Anche per lui che era un attore.
    Mark si alzò vedendo l’amico in quello stato, forse voleva essere lasciato solo. Si avvicinò al bancone del bar e ordinò un'altra media, poi il suo sguardo si posò su una figura familiare. Spalancò gli occhi vedendo chi fosse. Olivia? pensò stupito.
    La ragazza intanto stava ridendo con i suoi amici e Tao la coccolava tra le sue braccia. In fondo era suo marito.
    Mark andò vicino al tavolo e tutti lo guardarono.
    “Scusate se vi ho interrotti ma … Ciao dolcezza.” disse ad Olivia sorridendole.
    “Mark?!” chiese stupita alzandosi e andandogli davanti.
    “In persona.” rispose lui ridacchiando.
    Lei rise. “Scusate, lui è Mark Sheppard, lavora con me nel telefilm.” lo presentò agli altri.
    “Quel Mark?” domandò Elena rimanendo un po’ delusa. Beh, se lo era immaginato diverso, dopo tutto Olivia lo aveva descritto come …
    “No, non quello. Lui è il Mark inglese.” rimediò al fraintendimento ridacchiando.
    “Ops … scusami, che vergogna.” disse la ragazza arrossendo imbarazzata.
    Mark rise divertito. “Scusami ma ti ho vista e ho voluto salutarti.” disse poi ad Olivia sorridendole.
    “Hai fatto bene, grazie per il pensiero.” disse lei ricambiando il sorriso. Poi lo prese a braccetto. “Vado a prendere le altre birre.” disse ai tre al tavolo. Loro annuirono e Mark e la ragazza si diressero al bancone.
    “Sei da solo o … ?” domandò lei dopo aver ordinato al barista al quattro birre medie.
    Mark scosse il capo. “C’è il biondone con me ma … non sta molto bene. E’ giù di corda.” le rispose sospirando.
    “Ancora per …?” cercò di chiedere prima che lui annuisse sospirando di nuovo. Olivia lo guardò dispiaciuto. Non osò chiedere altro.
    “Senti … dove siete seduti?” domandò poi rompendo il silenzio creatosi. Lui fece un cenno con il capo e lei guardò la direzione indicata dall’uomo. Olivia vide il biondo con la fronte appoggiata alle mani congiunte sul tavolo.
    Lei decise di avvicinarsi e lui iniziò a dire qualcosa a bassa voce.
    “Mark … quanto ci hai …” iniziò a dire prima di alzare la testa. Guardò Olivia con aria sorpresa.
    “Ehi ragazzone. L’inglese laggiù mi ha detto che stai giù. Cos’hai?” gli domandò sedendosi vicino a lui e dandosi l’autorizzazione di accarezzargli i capelli. Sapeva come si potesse comportare, dato che aveva già avuto a che fare con uomini depressi e ubriachi.
    Lui la guardò a labbra socchiuse. La guardò negli occhi senza sapere cose dire e fare. L’alcool non lo reggeva molto e … fece una cazzata. Si avvicinò a lei e la baciò con dolcezza, permettendosi di accarezzarle una guancia.
    Olivia restò ferma immobile e si irrigidì. Non riusciva a respingerlo o … forse non lo voleva del tutto.
    Mark continuò a baciarla avvicinandola a sé, mettendole una mano sulla schiena e lei la inarcò.
    Ma poi, presa dal buon senso, lo fermò, prendendogli il viso tra le mani. Lo guardò negli occhi cercando di capire cosa avesse voluto dire baciandola in quel modo.
    “Biondone … non migliorerai le cose se …” cercò di dire, prima che lui tornasse a baciarla.
    “Olivia, ti prego non parlare …” disse lui tra i baci, ovviamente portato a fare quel gesto dall’ ubriachezza.
    In quel momento, si sentì uno scatto, come di fotocamera, e lei si voltò stando a bocca semi aperta. Spalancò gli occhi vedendo un uomo uscire dal bar di fretta, vestito con un giubbino verde scuro e in mano una macchina fotografica.
    Chiuse gli occhi deglutendo a vuoto. Era un paparazzo. Ormai non riusciva più a prenderlo in tempo.
    Mark si mise una mano sulla fronte sentendo un emicrania forte.
    Senza neanche accorgersene, Tao, Elena e Shannon erano usciti dal bar. Olivia li cercò con lo sguardo ma … niente. Era rimasta sola. Pure l’inglese era andato via.
    Sospirò vedendo Mark che non riusciva a tenere gli occhi aperti.
    Lei si alzò, portandoselo sotto braccio, e pagò il conto per lui. Uscì dal bar e lo guardò.
    “Hai la macchina?” gli chiese sperando in almeno un gesto o segno.
    Lui le diede le chiavi dell’auto nella mano.
    Cercarono l’auto e, trovata, salirono in essa. Olivia si mise al posto del guidatore. Allacciò la cintura a Mark. Come faceva a stare così dopo solo un po’ di bottiglie? Forse l’effetto “depressione” ci giocava tanto …
    Sospirò dispiaciuta per la sua situazione, ma arrivare a casa in compagnia di una ragazza a lui non giovava molto. Anzi, sperava che a casa di lui dormissero tutti per non farsi vedere.
    Guidò fino a casa di lui, leggendo l’indirizzo sulla carta d’identità presa dal portafoglio riposto nella tasca della giacca di lui.
    Arrivata davanti alla villetta, fermò l’auto e lo guardò. “Lasciala qui fuori l’auto per stasera, scendi e dì che …” cercò di dirgli prima che lui le si avvicinasse col viso al suo e la guardasse negli occhi.
    “Grazie …” le disse con un filo di voce, volendo tanto darle un altro bacio.
    “Mark … vai a dormire, fatti passare la sbronza.” disse lei con tono premuroso. Cosa poteva dirgli? Grazie coglione per avermi baciato proprio nel momento in cui un fotografo di ha scattato una foto? No … non era stata colpa di lui, era ubriaco. Il giorno dopo non se ne sarebbe ricordato. Era stata colpa sua, di lei. Avrebbe dovuto fermarlo prima, ed invece …
    “Mi con … concedi un … ultimo bacio?” le chiese, sfiorandole il viso con l’indice e guardandola negli occhi.
    Lei deglutì a vuoto. Cosa le prendeva? Si stava agitando e non ne capiva il motivo.
    Olivia gli prese il viso tra le mani e lo baciò con dolcezza. Tanto ormai la frittata era fatta.
    Mark però la attirò più a sé e schiuse le labbra infilandole la lingua in bocca.
    Lei giocò con la lingua di lui e la intrecciò con la sua accarezzandogli la guancia con delicatezza. Si stava facendo trasportare e non andava bene.
    “M … Mark …” disse dopo essersi staccata da lui passati un bel po’ di minuti. “Vai a dormire.” gli consigliò di nuovo mordendosi il labbro inferiore.
    Lui annuì e scese dall’auto. Si avviò alla porta di casa attraverso il vialetto di pietre e lei sospirò chiudendo gli occhi.
    Cosa aveva fatto? Aveva baciato un altro uomo e con questo … tradito Tao.
    Si prese il viso tra le mani e trattenne le lacrime.
    Poi scese dall’auto e corse via in direzione di casa sua.

     
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