L'ultimo capitolo

episodio conclusivo della trilogia del Portale

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  1. Vivaldi4love
     
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    che capitoletto fine ^^
    Mi piace Bernardo e ritrovare il cavalier apocalittico è sempre un piacere, ottimo ^^
     
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  2. sahany09
     
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    @Vivaldi4love
    Eh eh, che bella sorpresina, eh? ;)
    Grazie cara.
    E la prossima puntata sarà ancora più succulenta.:)


    @Bloodyjane:
    Rispondendoti, ho nominato Bernardo di Chiaravalle.
    Faccio una rettifica: Bernardo di Chiaravalle non è il diretto fondatore dei Templari, ma ne è l'ispiratore morale e teologico. Il vero fondatore è Ugo de Payns, suo stretto parente. Anno 1119. Ma non c'entra nulla con la mia fiction. Ho messo al mio personaggio il nome di Bernardo solo perché mi è venuto in mente quello, mi piace e sa di antico. Tuttavia, per coincidenza, Bernardo di Chiaravalle ha avuto a che fare con i Bendettini, così come il mio personaggio. Fine OT.



    A presto. :D
     
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  3. bloodyjane
     
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    Grazie per le spiegazioni: il nome non mi era sconosciuto, in effetti, essendomi interessata ai Templari qualche anno fa e avendo fatto delle piccole ricerche. Riguardo al capitolo.... wow, hai fatto parlare Death esattamente come abbiamo visto in Spn, complimenti, e adesso sono ancora più curiosa di sapere chi è Bernardo.
     
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  4. sahany09
     
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    CITAZIONE
    Grazie per le spiegazioni

    Prego. Figùrati!! Anch'io mi sono interessata alla storia dei Templari e, tempo fa, ho letto un libro che raccontava la vera fine dell'Ordine.
    Molto interessante, ma raccapricciante.

    CITAZIONE
    e adesso sono ancora più curiosa di sapere chi è Bernardo

    Nella prossima puntata lo saprai.

    CITAZIONE
    hai fatto parlare Death esattamente come abbiamo visto in Spn, complimenti

    Grazie. :)
    Si, mi è piaciuto inserire il personaggio di Morte. La trovo una figura fantastica e non è detto che non la faccia ricomparire nel corso della fiction. Sono contenta di essere riuscita a renderlo bene. Nel complesso è un tipo molto all' "inglese" e io amo questi personaggi.

    Allora, a presto con la nuova puntata dove ne usciranno delle belle.
    Ora vado a mangiare.
    A più tardi.
    Buona cena a tutti !! :D
     
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  5. {William Angelus Halliwell}
     
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    Eccomi. Mi piace molto il tuo passare dal passato al presente/futuro. I miei soliti noiosi complimenti, scrivi benissimo, sei chiara, sei coincisa, le tue descrizioni sono ammalianti. La trama mi piace, è un bel prequel. Finalmente abbiamo anche scoperto cosa ha indotto la buona donna al suicidio, Morte ci ha saputo fare ;) Vediamo un po' cosa scopriranno i bros leggendo qualche libro sulle menti :D
    Una mia curiosità forse inopportuna, quando torna Marcine? ahah :P -_-
     
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  6. sahany09
     
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    Ciao William.
    Hai finito con i tuoi impegni di studio?
    Beh, la scuola si, immagino; e dovresti anche aver dato l'esamino del Trinity che, spero sia andato bene.
    E spero anche che tu torni presto con la tua Rewitched.

    Grazie dei complimenti. Ciò che mi rallegra di più è la tua, e la vostra soddisfazione a leggere le mie pazzie narrative. Da parte mia c'è l'impegno, ma anche il divertimento a scriverle.
    Purtroppo la signora Apcombe non sarà l'unica persona a togliersi la vita, ma non mi dilungherò a descrivere ogni singolo suicidio. Apprenderete gli eventi attraverso i discorsi dei bros con Bobby, nonché le loro ricerche sul web e anche in giro per le strade.
    Quanto a Marcine, per il suo rientro non dovrai aspettare molto. :)

    Alla prossima, presto.:):)
     
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  7. {William Angelus Halliwell}
     
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    Si, la scuola è finita e ho passato il mio esame trinity con B (voti americani). Ora se A è il massimo e sarebbe 10 io mi accontento della mia B ;)
    Comunque sono curioso di continuare a leggere la tua storia e vedere Marcine, mio pg preferito, che ruolo avrà. A presto :)
     
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  8. sahany09
     
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    Direi che B è un ottimo voto. Dovrebbe corrispondere a 8 o 9, quindi, bravissimo!!!
    Per Marcine....beh, vedrai! ;) :ph34r:
     
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  9. sahany09
     
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    Rieccomi.

    A dirla tutta, ho scritto almeno altre 2 puntate e mezzo, ma non posso proporvele tutte insieme poiché sarebbero troppo lunghe, però ve le proporrò a intervalli brevi.


    In questa:

    - altri dettagli importanti sulle vicende di Bernardo (saprete finalmente chi è)

    - i bros fanno visita ad un luminare della medicina che illustra la sua ottica sul suicidio di Margareth. Avrà ragione lui?




    L'ULTIMO CAPITOLO


    3) L'ANIMA E LA MENTE



    Cesena, 1575


    "Ora siete convinto di ciò che ho detto?" disse Erminia sorridendo trionfante.
    Bernardo non rispose e, dopo essersi guardato allo specchio, si voltò verso la ragazza che lo stava visibilmente ammirando.
    "Guardatevi bene, amico mio. - gli consigliò poi lei - Voglio che memorizziate ogni vostro particolare".
    Bernardo tornò a guardarsi.
    "Ora, - scherzò alla fine - credo che mi riconoscerei a occhi chiusi".
    "Adesso, - propose la donna più anziana - facciamogli vedere l'altra cosa".
    Erminia riprese lo specchio e, aiutata dalla donna che lo sostenne, strappò con forza la tela che copriva il retro, la quale rivelò un dipinto. Erminia girò il quadro affinché Bernardo potesse vederlo bene.
    Di primo impatto, il dipinto non gli disse molto, ma osservandolo meglio, Bernardo si sentì mancare il respiro.
    Sulla tela era stato riprodotto il ritratto di due uomini, vicini, sorridenti, di cui uno cingeva le spalle dell'altro con un braccio in evidente atteggiamento amichevole. L'uomo a destra aveva una gran massa arruffata di capelli rossicci, barba e baffi di identico colore che coprivano a metà un viso sottile con tratti duri e affilati, e occhi di intenso azzurro, mentre l'altro, a sinistra, era biondo scuro cenere, con lineamenti regolari e delicati, e occhi verdi grandi e luminosi. Tolto il colore degli occhi, l'uomo a sinistra era la copia di Bernardo. Il ragazzo fissò, esterrefatto, il dipinto.
    Era come se stesse continuando a guardarsi allo specchio.
    Poi si girò verso Erminia e la sua meraviglia s'ingigantì.
    La ragazza aveva lo stesso viso sottile, gli stessi tratti affilati, gli stessi capelli rossi e occhi azzurri dell'uomo ritratto a destra.
    "Voi...siete...!"
    "Erminia Visconti" finì la ragazza in tono fiero.
    "E io..." continuò Bernardo, allibito.
    "Bernardo Confalonieri" rivelò Erminia.
    "Sono... - balbettò Bernardo, incredulo, indicando i due uomini - i nostri padri?".
    "Si. - confermò Erminia - benché, a dire il vero, non ci abbiano mai conosciuti e riconosciuti, né noi li abbiamo conosciuti però....mi piace portare il suo cognome".
    "Potete dirmi altro di lui? - chiese Bernardo, ansioso - Io non ho mai saputo nulla della mia famiglia".
    "C'è una ragione, figliolo. - disse la donna anziana - Che, per fortuna è stata smentita".
    "Ditemi!" la pregò Bernardo.
    "Quest'uomo, - cominciò la donna - Bartolomeo Visconti, che è il padre di Erminia, e avrebbe dovuto essere mio marito, è morto sul rogo 25 anni fa a causa di quei fogli e, in un primo momento, era corsa voce che fosse stato quest'altro, - e indicò l'uomo biondo - Paolo Confalonieri, a tradire Bartolomeo consegnandolo ai carnefici della Santa Inquisizione, ma poi questa notizia si rivelò falsa in quanto Paolo morì, pochi giorni prima che Bartolomeo fosse stato citato al tribunale, per mano di un brigante che lo uccise come un cane, per la strada, rubandogli poi il poco che aveva. Ma quella voce circolò per parecchio tempo finché non si scoprì chi veramente aveva denunciato Bartolomeo".
    "E chi è stato?" chiese Bernardo, morso dalla curiosità.
    "Un suo vicino di casa. - rispose Erminia - Per denaro. Sembra che i nostri due genitori avessero litigato per quei fogli e qualcuno li avesse sentiti, facendo scattare la denuncia per un pugno di monete".
    "E quei fogli?" chiese Bernardo, sempre più eccitato dal racconto.
    Erminia rientrò nella porta a destra della stanza, da dove era uscita con lo specchio/quadro, e ne uscì di nuovo dopo alcuni secondi tenendo in mano una sbarra di ferro con la quale dette un colpo secco e deciso ad una doga di legno sul pavimento. Questa si staccò ribaltandosi in verticale e facendo uscire alcuni fogli compressi che si sparsero sulle doghe vicine.
    Intuendo che gli altri erano nascosti sotto alle altre doghe, Bernardo corse a raccogliere quelli fuoriusciti e cominciò a leggere avidamente ciò che vi era scritto, scoprendo subito che la lingua usata non era l'italiano, o il latino, bensì il tedesco che, comunque, conosceva abbastanza bene da tradurlo con una certa facilità. E fin dalle prime righe ebbe conferma di quel che aveva sentito dire dai religiosi dell'abbazia della Madonna del Monte: il testo trascritto in quei fogli era indubbiamente eretico, ai confini con la blasfemia. Ciò nonostante, ne rimase colpito, quasi affascinato.
    Esaminò veloce gli altri fogli e scoprì che non erano susseguenti. Non c'era continuità discorsiva fra l'uno e l'altro. Chi li aveva radunati e nascosti non aveva di certo badato che l'ultima parola di una pagina, e la prima della successiva, dessero senso al periodo, in più, le pagine non erano neanche numerate, rendendo in questo modo il riassemblaggio dell'intera opera un'impresa lunga e ardua a chi avesse voluto tentarla. Ma forse quella era stata una tattica strategica atta a impedire di mettere le mani sopra a chi non avrebbe dovuto farlo.
    Lesse qualche altra riga qua e là disseminata fra quei fogli.
    "Padre, ti ho chiamato, ma tu non mi hai risposto. Ed ora a chi darò la mia anima?"
    (....) Verrà un giorno in cui il vero Dio sarà di carne e sangue"
    Bernardo restò un attimo perplesso.
    Quelle due frasi gli sembrarono in antitesi: una pareva esprimere un crollo di fede; l'altra era chiaramente riferita all'arrivo di Cristo in Terra, pertanto, foriera di speranza.
    Molto tempo dopo, l'ultima frase avrebbe acquisito un significato diverso rivelandosi una terribile profezia.
    "Padre, ti ho chiamato, ma tu non mi hai risposto....."
    Quella frase riattraversò la mente di Bernardo in maniera dolorosa, con una fitta lancinante alle tempie, come se una mano crudele gli avesse conficcato la lama di un pugnale fra di esse.




    Lawrence, settembre 2012, il giorno dopo

    Prima di salire in macchina, Dean consultò l'agenda sul cellulare dove aveva memorizzato nome e indirizzo del medico a cui Margareth Apcombe si era rivolta per consulenza sui disturbi cerebrali.
    Lo studio del dottore si trovava dall'altro capo della città, all'interno di una palazzina color crema, al secondo dei tre piani da cui era costituita.
    Il dottor Cartwright aveva l'aspetto del luminare della scienza: sui 60 anni, alto, magro, capelli radi bianchi, guance glabre, solcate da due profonde rughe, e occhi grigi ingranditi da un paio di occhiali con montatura leggera metallica.
    Essendo specializzato in alterazioni neurologiche conseguenti a neoplasie cerebrali, la sala d'aspetto non era affollata di pazienti, pertanto, Dean, Sam e Bobby non dovettero attendere molto tempo per essere ricevuti. Mostrarono i loro distintivi federali e passarono quasi subito al sodo.
    "Ho saputo della signora Apcombe. - si rammaricò il medico - E ne sono molto dispiaciuto. Era una donna molto dolce, ma anche molto tormentata. Almeno, ultimamente".
    "Cosa la tormentava, dottore?" chiese Bobby.
    "Lamentava strane improvvise emicranie, - informò Cartwright - ma di breve durata e....".
    "E?" incalzò Dean.
    "E di avere strani pensieri" terminò Cartwright, dubbioso.
    "Di che tipo?" chiese Bobby.
    "Beh, - esitò il medico - pensieri piuttosto rari e disturbanti per una persona come lei, molto credente".
    "Del tipo: c'è davvero l'aldilà?" aggiunse Dean.
    Già. - confermò Cartwright - Più o meno di quel tipo. Ma la cosa strana era che lei affermava di non produrre quei pensieri col suo cervello".
    "Erano indotti?" domandò Sam.
    "Era come se arrivassero dall'esterno" rispose il dottore.
    "Si era fatta visitare?" chiese Bobby.
    "Era venuta da me su consiglio e insistenza di amici. - rispose Cartwright - Fosse stato per lei non sarebbe mai venuta. Aveva paura".
    "Paura di scoprire che aveva un male grave?" domandò Sam.
    "Si" rispose il medico.
    "E lo aveva?" chiese Dean.
    "No. - rispose il dottore - Margareth Apcombe non aveva nulla. Era sana come un pesce".
    "Dottore, - ritornò Sam - lei ha una spiegazione per i pensieri della signora Apcombe?".
    "Tecnicamente parlando, - iniziò Cartwright - i pensieri contrari alle proprie convinzioni sono una specie di autodifesa del cervello alla saturazione di pensieri ricorrenti. In parole semplici, la sua fede la portava sempre a pensare a Dio, a Gesù e a tutte le figure mitiche della religione, tanto che, ad un certo punto, il suo cervello deve aver cominciato a rifiutare quel tipo di pensiero, producendo pensieri opposti. Una lotta fra la coscienza e l'inconscio".
    "Quindi, - rientrò Dean - l'improvviso dubbio sull'esistenza dell'aldilà sarebbe stata solo una reazione del cervello che si era stufato di pensare a Dio".
    Cartwright sorrise.
    "Ha espresso il concetto molto chiaramente" affermò.
    "Allora, - riprese Bobby - è solo un fenomeno cerebrale".
    "Credo proprio di si" confermò Cartwright.
    "E la signora Apcombe si sarebbe suicidata per questo?" chiese Sam, meravigliato.
    "Il conflitto di questi pensieri deve averle provocato un forte stress - spiegò il medico - che si è aggiunto a quello procurato dalle molte traversie della sua vita. Lei credeva di essere forte in virtù della sua fede, ma non era così. Può capitare".
    "Grazie, dottore" disse infine Bobby alzandosi per lasciare lo studio.


    Alla prossima, piuttosto presto. :) :)









     
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  10. {William Angelus Halliwell}
     
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    Eccomi. Oramai sempre puntuale a commentare... Mi è piaciuta molto il pezzetto del passato. Abbiamo scoperto chi è Bernardo. E poi i fogli e il loro contenuto, che fantasia. Come al sempre chiara in tutto, anche nella descrizione di quello che era successo alla signora Apcombe. A presto. :)
     
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  11. bloodyjane
     
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    Quindi, Bernardo è il figlio di Paolo... e sembra che quel testo avesse già una specie di "potere", almeno così mi sembra di aver capito dalle ultime righe. E, sempre se ho capito bene, la stessa cosa potrebbe essere successa a Margareth :mmm: ... la storia si fa sempre più interessante. Complimenti per le tue descrizioni, sono assolutamente perfette.
     
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  12. sahany09
     
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    @William:
    Ed io sono felicissima di ritrovarti qui a commentare, e ti ringrazio sempre della tua attenzione e della tua fedeltà. :D :D


    @Bloodyjane
    CITAZIONE
    Quindi, Bernardo è il figlio di Paolo...

    Si. Ed Erminia è la figlia di Bartolomeo Visconti. Ma tutti e due sono nati dopo la morte dei genitori (poco tempo dopo). Erminia ha qualche mese più di Bernardo.

    CITAZIONE
    e sembra che quel testo avesse già una specie di "potere", almeno così mi sembra di aver capito dalle ultime righe. E, sempre se ho capito bene, la stessa cosa potrebbe essere successa a Margareth

    Si, Bloody. Veritas è indubbiamente un testo "stregato". Nonostante Bernardo sia cresciuto in un convento, rimane affascinato dal contenuto di quelle poche righe che è riuscito a leggere. Ma c'è un altro elemento che si affianca al fascino di Veritas e lo si vedrà nel corso della storia.

    A prestissimo poiché la prossima puntata è praticamente pronta.
    Come al solito, devo aggiustare gli ultimi dettagli.
    :) :)
     
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  13. Vivaldi4love
     
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    molto bello, tutto perfetto.
     
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  14. sahany09
     
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    Grazie Vivaldi. :D

    @Bloodyjane (ma anche agli altri):
    Dimenticavo di dire che Margareth non si è uccisa per aver letto Veritas. Il testo è sparito da Internet da un pezzo. Il piano diabolico dei Custodi di far fuori un pò di gente con il testo in rete e un aggeggetto elettronico che amplificava gli effetti, è fallito grazie alla sinergica azione dei bros, dei Fringes e degli X-Filers. Ora però, si profila un nuovo pericolo molto più sottile. E niente tecnologia !!!


    Ecco un'altra puntata che, probabilmente, vi piacerà.
    E' piuttosto....Supernatural !!!!
    Protagonisti: poteri psichici.
    E un gradito ritorno.
    Non vi anticipo altro.


    Ops! Sorry. Spoilers 3a stg FRINGE
    Ebbene si, ma ricompare solo Olivia, per telefono.



    L'ULTIMO CAPITOLO


    3) L'ANIMA E LA MENTE






    Qualche giorno dopo




    Italia, settembre 2012, un pomeriggio...

    La sala era piuttosto ampia, con tre pareti completamente celate da librerie fitte di volumi racchiusi e protetti per metà da vetri leggermente scuriti e smerigliati . La visitatrice si domandò il perché di una simile misura di sicurezza. Perché non mostrare i tesori che di certo erano custoditi dietro a quei vetri?
    Ma qualcosa si intravedeva e lei avrebbe voluto vedere di più.
    Cos'era venuta a fare fin lì se non poter guardare da vicino ciò che aveva sempre sognato?
    Un'addetta ai lavori entrò nella sala e la ragazza la fermò chiedendo se si potessero consultare quei volumi per ricerche.
    "Mi dica cosa cerca, - rispose l'impiegata - e io le darò i libri che le servono".
    La visitatrice rimase qualche secondo dubbiosa e indecisa. Doveva inventare un argomento per dare all'impiegata il motivo valido per aprire una di quelle librerie.
    "I Templari" improvvisò su due piedi.
    In mezzo alla sala, disposti parallelamente, c'erano due lunghi tavoli di legno scuro ad un'estremità dei quali campeggiavano due computers. L'impiegata si avvicinò ad uno degli apparecchi e digitò veloce i dati per la ricerca.
    La visitatrice si allontanò dalla libreria muovendosi verso le grandi finestre che davano sulla città e si affacciò ad una di esse per ammirare il panorama. L'edificio antico dove si trovava era posto su una piccola altura che permetteva una visione piuttosto ampia dell'abitato.
    Era una giornata grigia che prometteva pioggia, ma la vista era ugualmente bella.
    Richiamata dall'impiegata che aveva trovato i volumi, la ragazza si girò verso la libreria in fondo e rimase bloccata lì dov'era, colpita da un particolare. Da vicino non lo si notava, ma da lontano, al centro, i vetri che proteggevano i libri cambiavano il disegno della smerigliatura e l'effetto era quello di evidenziare la forma di una saetta che percorreva gli sportelli dall'alto al basso della vetrata.
    Ma la visitatrice non si meravigliò di questo.
    Sapeva di trovarsi nella sede dei Custodi della Verità.
    Il particolare che aveva notato era un altro.
    Si riavvicinò alla libreria, ma senza arrivarci sotto, mantenendosi a metà dalla sala.
    E dietro ai vetri ambrati e smerigliati riuscì a scorgere delle lettere, abbastanza grandi, che dovevano essere stampigliate sulle coste dei volumi: V, E, R, I, T, A, S !
    I volumi non erano disposti l'uno accanto all'altro, bensì messi a zig zag, seguendo il disegno della saetta, dall'alto verso il basso.
    Strano, pensò, i volumi sono sei e le lettere, sette!
    E mentre meditava, la bibliotecaria richiamò la sua attenzione posando i libri da lei richiesti sul tavolo. La ragazza la ringraziò e, con gesti lenti, si sedette per consultarli. In realtà sapeva molto sui Templari, ma doveva mostrare di cercare altre informazioni. Dal taschino della giacca di grossa tela color castagna estrasse la busta degli occhiali e, una volta aperta, assieme agli occhiali, sul tavolo cadde una monetina da 5 centesimi americani. Si ricordò subito perché la monetina era lì e si ricordò di chi era.
    Sorrise.
    La prese e, con l'indice e il pollice destro, la sfregò per qualche secondo.
    Le bastò per visualizzare il proprietario.
    Poi si voltò verso la libreria con la saetta in rilievo virtuale sui vetri degli sportelli.








    Lawrence, settembre 2012, lo stesso giorno, la mattina*

    Dean e Sam erano seduti vicini, al tavolo della cucina di Bobby Singer e scorrazzavano in rete sul portatile di Sam alla ricerca di notizie ed indizi per la loro indagine.
    E ne trovarono.
    Altri strani suicidi si registravano sparsi per il mondo, ma non casualmente. Le vittime degli insani gesti si trovavano soprattutto in Europa meridionale e Sudamerica, le aree a maggior densità cristiana e cattolica. E avevano un altro dettaglio che le accomunava: alcune di esse erano passate per l'esperienza di andata e ritorno dalla morte. Quest'ultimo dato era emerso dai loro sfoghi sui social networks dove qualcuno aveva virtualmente gridato, scrivendo in lettere maiuscole seguite da molti punti esclamativi:" Dall'altra parte non c'è un cazzo!".
    Dean scosse la testa, sorridendo a metà.
    "Perché non lo chiedono a noi?" disse, manifestando l'intenzione di rispondere al post.
    In quel preciso istante, gli parve che una mano invisibile e assassina gli infilasse con violenza una lancia tra una tempia all'altra. Il dolore fu breve, ma molto intenso e, per una frazione di secondo un'immagine si materializzò davanti agli occhi.
    "Dean! - esclamò Sam, preoccupato per aver visto il fratello portarsi una mano alla fronte e contrarre il viso - Stai bene?".
    La crisi sembrava essere passata.
    Dean restò con la mano a mezz'aria e guardò Sam.
    "Tutto okay" lo rassicurò.



    Italia

    Lo aveva visto.
    Per un attimo lo aveva visto.
    Il contatto era avvenuto.
    Ci riprovò continuando a guardare la libreria.



    Lawrence

    Di nuovo, la mano sadica gli conficcò la lancia fra le tempie.
    E il dolore durò più a lungo, fortissimo, da impazzire.
    Ma la visione fu più nitida.
    Dean si portò le mani alle tempie e Sam gli cinse le spalle con un braccio.
    "Che hai, Dean?" urlò quasi Sam.
    In quel momento rientrò Bobby che vedendolo in quel modo, corse accanto a lui.
    "Per la miseria, ragazzo mio! - lo scosse - Non dirmi che anche tu....".
    "Non sto recependo parole" riuscì a mormorare Dean, con la voce alterata dalla sofferenza.
    "Che diavolo ti prende, allora? - protestò Bobby, che un istante dopo si fermò - Aspetta!...Stai vedendo qualcosa, vero?".
    La visione era sempre più chiara.




    Italia

    Si era incantata, non rendendosi conto di continuare a sfregare la monetina.
    Tornò in sé e smise, rimettendola dentro la custodia degli occhiali.
    Chissà se il messaggio gli era arrivato?



    Lawrence

    Come per magia, il dolore svanì portandosi via anche l'immagine.
    Dean riprese fiato.
    Era pallidissimo, e aveva gli occhi arrossati.
    Con gesto paterno, Bobby gli passò una mano sulla fronte e sui capelli.
    "Va meglio?" gli chiese.
    Dean annuì e Bobby gli portò un bicchiere con tre dita di whisky.
    "Hai visto qualcosa, Dean?" chiese Sam che ora conosceva il "segreto" del fratello.
    Dean annuì nuovamente.
    "Cosa?" incalzò Bobby.
    "Una libreria" rispose Dean.
    "Una libreria?" ripeté il cacciatore, sorpreso.
    "Un negozio di libri?" chiese Sam.
    "No. -rispose Dean, ancora leggermente affaticato - Un mobile"
    "Antico o moderno?" chiese Bobby.
    "Antico" rispose Dean fornendo poi i dettagli che era riuscito a carpire nel corso della visione.
    Alla termine del resoconto, i tre si scambiarono le consuete mute occhiate interrogative.
    Bobby si accarezzò e si grattò la barba con fare meditabondo. Il mobile di stile antico si trovava sicuramente in un edificio anch'esso antico, dunque, in un luogo pregno di storia. C'era da considerare però che molti amano arredare le proprie case, o edifici pubblici, con mobilio d'epoca, a dispetto dell'architettura moderna delle costruzioni, pertanto quella teoria non stava molto in piedi. Ad un tratto, mostrò di aver trovato una soluzione.
    "Io scartabello i miei libri. - dispose - Voi guardate in rete alla voce mobili antichi e passate in rassegna tutti gli stili che esistono. Il primo che fa fuoco vince una doppia razione di dolce a pranzo".
    Ma Dean stava pensando al mittente di quel messaggio visivo.
    Chi gli aveva mandato l'immagine della libreria?
    Era importante saperlo.
    Bobby si spostò al suo angolo studio e tirò giù un pò di libri dagli scaffali impilandoli sulla sua scrivania, psicologicamente pronto a consultarli tutti per aiutare i ragazzi, ma aveva cominciato a sfogliare il primo quando si bloccò folgorato da un ricordo che forse avrebbe risparmiato loro quella lunga e sfibrante ricerca. Dean aveva avuto un contatto mentale con qualcuno allorché si erano recati a Boston, la prima volta, per andare a vedere i tomi di Veritas esposti nella sala Koussovetsky della Biblioteca pubblica della città.
    E ricordava anche con chi.
    Tornò in cucina e provò a rinfrescare la memoria a Dean.
    "L'agente FBI?" rammentò Dean.
    "Olivia Dunham? - caricò Sam - Quella del Dipartimento Fringe?".
    Al vedere che i ragazzi non avevano dimenticato, Bobby sorrise.
    "Proprio lei" confermò.
    "Si, - disse Dean - è vero. Avevo perso una foto di papà. Lei l'ha ritrovata sotto un tavolo, l' ha toccata e io ho visto lei. Dopo l'episodio di Old Oak, quella è stata la seconda volta che qualcuno è riuscito a entrare in contatto telepatico con me".
    "E ti ricordi cos'aveva detto Walter Bishop? - incalzò Bobby - Forse tu hai dei poteri nascosti".
    "Talmente nascosti che non li ho mai trovati. - ironizzò Dean, acido - Sono stati gli altri a trovarli".
    "Beh, - replicò Bobby, stizzito - questa è la terza volta che ti càpita. Non ti dice proprio niente?".
    Dean sospirò, prese il cellulare e controllò se sulla rubrica avesse ancora il numero di Olivia Dunham. C'era ancora e la chiamò.
    Olivia rispose dopo quattro squilli e, nonostante l'entusiasmo di risentirlo, Dean percepì nella sua voce una nota triste.
    "Tutto bene, Olivia?" chiese, un filo allarmato.
    "Non una meraviglia" rispose lei abbandonando il tono falsamente festoso.
    "Che è successo?" si preoccupò ulteriormente Dean.
    La sentì sospirare.
    "Walter è stato di nuovo internato nella clinica psichiatrica. - lo informò Olivia - E Peter è scomparso. Letteralmente nel nulla".
    "Oddio!" sussurrò Dean, mettendo Sam e Bobby in agitazione.
    "Ma sono comunque contenta di sentirti, Dean. - riprese Olivia - Ho speranza di rivedervi a Boston?".
    "Chissà. - vagheggiò Dean - Non la perdere. - si fermò un attimo per inumidirsi le labbra e seguitò a parlare - Olivia, hai per caso qualcosa di mio?".
    Piccola pausa.
    "In che senso?" domandò la Dunham.
    Dean le spiegò cosa gli era successo.
    "No, Dean. - rispose Olivia - Ma so chi potrebbe aver tentato un contatto con te".
    "Chi?"
    "Marcine Cornwell. - rispose Olivia - Te la ricordi? I suoi poteri sono più forti dei miei. Non ha bisogno di oggetti per stabilire un contatto telepatico con qualcuno".
    Marcine Cornwell!
    La dolce, forte e fragile Marcine!
    Non l'aveva dimenticata.
    "Sai dov'è?" chiese, ansioso.
    "No. - rispose Olivia - Nessuno lo sa e lo deve sapere".
    Si salutarono mestamente e Dean chiuse il telefono con gesto lento e volto triste, riportando le ultime notizie da Boston che sgomentarono sia Sam che Bobby.


    * è solo una questione di fuso orario. Fra l'Italia e il Kansas ci sono 7 ore di differenza. Quando in Italia sono le 16, in Kansas sono le 9 del mattino. E' solo un esempio.


    A dopo.;)





     
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  15. sahany09
     
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    Pubblicata nuova puntata.

    Nota: grazie alla nostra nuova amica, ho scoperto l'esistenza di EFP.
    Dite che anch'io potrei invaderlo con le mie ff pazzesche?
     
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521 replies since 1/6/2011, 20:00   4107 views
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