Don't Play With The Fire

Fan Fiction by O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O

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  1. Vivaldi4love
     
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    ;)
    Grazie per il chiarimento!
     
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  2. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    Capitolo 7

    Il grande portone si chiuse dietro di se, con un grande tonfo. Si guardò intorno e sospirò.
    “Guarda chi è venuta dallo zio Lucy.” le disse accarezzandole un fianco.
    Lei rabbrividì e si voltò di colpo, così che si ritrovò facci a faccia con Lucifero.
    “Ehi, non devi avere paura di me.” la rassicurò sfiorandole il viso.
    Le incominciò a battere il cuore. Di nuovo. Come la prima volta che lo vide.
    Scosse il capo e lo guardò dritto negli occhi. “Non ho paura di te e poi perché dovrei averne? Perché sei il re dell’Inferno? Ma fammi il piacere.” disse poi facendo l’altezzosa facendo un gesto con la mano, con il quale si scostò i capelli dal viso.
    Lucifero accennò un sorriso divertito porgendo il suo sguardo altrove. “Te la stai cavando bene come aiutante, devo ammetterlo. Vuoi diventare un demone?” le domandò con voce profonda avvicinandosi al suo orecchio.
    Jo respirò lentamente, quella sensazione, la stessa che provò quando lui la prima volta le parlò da così vicino. Si voltò verso di lui e lo guardò negli occhi, in quegli occhi colore del ghiaccio, così intensi e puri.
    “Perché dovrei diventarlo? Per diventare del tutto una come voi? No grazie, io sono un essere umano e rimarrò tale fino alla morte.” rispose deglutendo a vuoto sentendo il respiro di lui sul suo collo.
    “Ne sicura Jo? Io potrei farti diventare tutto ciò che vuoi essere.” ammise Lucifero camminando verso di lei, così che Jo indietreggiasse fino al letto lì vicino.
    “Si, ne sono sicura, e poi sono già cosa voglio essere: me stessa.” disse lei sicura mentre indietreggiava ed, ad un certo punto, inciampò su un qualcosa e cadde sul morbido, sul letto.
    Lui sorrise divertito e la guardò coricata, si chinò verso di lei e la fissò intensamente negli occhi, quasi come voler catturarle l’anima con un solo sguardo.
    Jo cominciò a respirare in modo irregolare, agitandosi lievemente.
    “Ti metto in soggezione, Jo?” le domandò avvicinandosi ancora di più a lei, così da farla scivolare ancora di più sul letto.
    “N-no …” rispose lei balbettando un po’ e continuò a guardarlo negli occhi.
    Lui si sedette sul letto e allungò una mano verso le gambe di lei, che ritrasse subito deglutendo a vuoto.
    Lucifero si mise sopra di lei. “Non voglio.” disse prima che lui la baciasse.
    “Puoi anche non volerlo, Jo, ma sei mia, di mia proprietà e di te posso farne ciò che voglio.” le fece notare mordendole il labbro e lei gemette anche se non voleva farlo, non voleva dargli questa soddisfazione.
    Fece scivolare una mano sotto la maglietta di lei e le accarezzò la pelle, Jo voleva liberarsi ma non ci riusciva. “Non voglio.” continuò a ripetere cercando di sgattaiolare via da quella presa.
    “Non puoi fermarmi, la tua anima e il tuo corpo mi appartengono e non puoi farci nulla …” le ricordò sussurrandoglielo all’orecchio, per poi leccarle il collo con la punta della lingua.
    Lei gemette ancora, lasciandosi andare sul letto, comprendendo che non poteva far nulla che lasciarlo fare.
    Lucifero sorrise e le sfilò la maglietta e con grande sorpresa vide che era senza reggiseno. Cominciò a baciarle la pelle, mentre lei sospirava e guardava il soffitto, facendo dei piccoli gemiti di piacere.
    “Sarà una dolce tortura.” le promise arrivando a baciarle la vita guardandola, poi si tolse la maglietta e lei continuò e non ricambiare il suo sguardo.
    Lui la bloccò ai polsi e cercò il suo sguardo, guardandola fissa negli occhi. Jo respirò affannosamente e riusciva a malapena a sostenere il suo sguardo.
    Lucifero le sbottonò i jeans e le morse la gola, lei continuò a gemere ed inarcò la schiena.
    “Perché vuoi me? Le altre sono o … occupate?” chiese tra i gemiti mentre lui le sfilava lentamente i pantaloni, accarezzandole le cosce.
    “Le altre non sono occupate, ma sono meno disponibili di te, Jo.” rispose semplicemente Lucifero sfiorandole le parti intime e lei fece un piccolo gemito.
    Le tolse le mutandine e continuò a baciarle la pelle mentre lei si agitava, cercando di respirare normalmente.
    Lucifero si tolse i pantaloni ed i boxer tutto insieme e entrò in lei baciandola con passione.
    Quando lo sentì in lei, Jo gemette e si aggrappò d’istinto alle sue spalle. “Brava così, concediti a me.” le disse all’orecchio con voce calda e mordicchiandole il lobo dell’orecchio.
    Jo si avvinghiò a lui mentre la baciava passionalmente e si muoveva in lei con voglia.
    Intanto, fuori dalla stanza, c’era Brady, che si aggirava per il salone nervoso e stringendo i denti.
    Stronzo, sa cosa provo per lei e me la porta via … pensò mentre fissava con lo sguardo il portone di metallo in attesa che lei uscisse.
    “Brady …” disse una voce vicina a lui. Il demone si voltò e sospirò abbassando lo sguardo. “Meg … Cosa vuoi?” le chiese sedendosi sulla panchina nera e tenne lo sguardo basso.
    “Era suo piano sin dall’inizio e lo sapevi. E sapevi anche che non puoi innamorarti di …” iniziò a dire prima che fosse fermata da lui. “Io, io non la amo … Mi sono affezionato a lei e …” le disse non molto sicuro e poi sospirò passandosi una mano fra i capelli.
    “Vedi, lo sapevo. Ormai se la sta sbattendo Brady, e diventerà un demone ed una sua concubina così.” gli fece notare fintamente dispiaciuta.
    “No!” esclamò lui dando un pugno al muro. “Perché?! Lei era sotto la mia protezione.” continuò tenendosi le nocche un po’ sanguinanti.
    Meg gli prese la mano e gli sfiorò la pelle sospirando. “Brady, non devi farti del male, è sempre stato così Lui e sempre lo sarà. Sai com’è fatto il Capo.” gli ricordò guardandolo negli occhi.
    Lui sospirò ancora abbattuto e si risedette sulla panchina, guardando il pavimento. Meg si sedette vicino a lui e gli accarezzò la spalla. Stettero lì, in silenzio senza dir nulla, perché non c’era nulla da dire.
    Passò un oretta. Lui era seduto sul letto ad abbottonarsi la camicia.
    Jo lo guardava da dietro, restando sotto le coperte cercando di recuperare fiato.
    “ Mmmmh è da così tanto tempo che non stavo così bene dopo un po’ di sesso.” ammise Lucifero facendo scrocchiare il collo.
    “Dovrei essere onorata di aver fatto godere il re dell’Inferno?” domandò lei girandosi su un lato e sospirando stancamente.
    Lui inarcò un sopracciglio e si voltò verso di lei sorridendo divertito. “Come vuoi tu, mia piccola demone.” rispose lui guardandola maliziosamente.
    Jo si nascose sotto le coperte e deglutì a vuoto.
    Lucifero si avvicinò a lei e la scoprì fino alla vita. “Come mai ti nascondi da me?” le domandò accarezzandole la pelle.
    “Non, non mi sto nascondendo, ho solamente freddo.” rispose lei rapita dal suo sguardo.
    “Capisco. Vuoi che ti scaldi di nuovo?” le chiese leccandole tutto il fianco. Jo gemette, riuscendo a malapena a tenera gli occhi aperti, ma scosse la testa.
    Lucifero salì sopra di lei e sorride divertito, accarezzandole il viso con un pugnale, fatto apparire come per magia. Lei guardò la punta della lama deglutì a vuoto, sbarrando gli occhi. Lucifero finì ad accarezzarle il collo con la punta del pugnale ricambiando il suo sguardo. “Cosa, cosa vuoi farmi?” gli chiese un po’ spaventata.
    “Nulla, mia piccola rosa.” rispose lui incidendole un po’ la pelle in mezzo al petto. Lei fece un gemito, non di dolore, ma di piacere e Lucifero sorrise leccandole il sangue che fuoriusciva dalla ferita infertale.
    Jo gonfiò il petto e osservò i gesti di lui, un po’ preoccupata ma anche divertita.
    “Vedo che non ti dispiace … Però ora, mia piccola servetta, ti devo chiedere con gentilezza di andare.” le disse all’orecchio con voce profonda, facendola gemere.
    Lei annuì e si alzò da letto, scivolando da sotto la morsa di lui e raccolse i suoi vestiti. Lucifero la osservò cambiarsi con sorrisino malizioso. Finito di rivestirsi, si voltò e respirò profondamente ricambiando lo sguardo gelido di lui. Lucifero si alzò e si avvicinò a lei, le sfiorò il viso facendo cadere lo sguardo sulle labbra di Jo. “ Ci vedremo molto presto mi sa.” disse lui sicuro prima di baciarle il collo con voglia e poi le fece cenno di uscire. Jo annuì e si incamminò verso il portone, lo aprì e lasciò che si chiudesse dietro le sue spalle.
    Brady, sentendo il tonfo, alzò la testa e guardò Jo. Andò vicino a lei e la guardò negli occhi. “Sei un demone ora, ne sarai felice.” le disse abbassando un po’ lo sguardo.
    “Brady, io non volevo diventarlo, ora sarà più difficile per me instaurare un rapporto con Dean.” ammise Jo guardando il demone, che le sembrava arrabbiato e abbattuto.
    Lui disse niente e sospirò sfiorandole i capelli. “Perché non dici nulla?” gli domandò non capendo cosa avesse il demone.
    “Perché non c’è nulla da dire. Ora che ti sei divertita possiamo passare al lavoro?” le domandò frettolosamente passandole vicino e andando avanti. Jo annuì chinando la testa. Cosa aveva fatto? Perché la trattava così? Eppure non aveva fatto nulla che …
    Alzò la testa e guardò il demone allontanarsi con passo nervoso.
    “Brady …” sussurrò Jo, poi non disse più niente, sparì ritornando alla sua stanza di motel.
     
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  3. sahany09
     
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    Wow! Scivoliamo nel hot !!! Ma con classe !!! E la situazione ci sta tutta.
    Complimenti. :) :)
     
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  4. Vivaldi4love
     
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    Paola mi hai tolto le parole dalla bocca, bel capitolo e direi che ci sta tutto con quel Lucifero...
     
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  5. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    Ecco un altro capitolo, con questo vi do la buona notte :)


    Capitolo 8

    Era al pc. Digitava nomi a caso per cercare qualcosa sul caso che stava seguendo con Dean e Sam, ma non trovava nulla. Sospirò e bevette un sorso di birra.
    Guardò l’ora. E’ già così tardi? pensò ritornando con lo sguardo sullo schermo del portatile respirando stancamente e strofinandosi gli occhi.
    Brady non si era fatto più sentire, e non ne capiva il motivo. Non riusciva a lavorare con tutti quei pensieri in testa. Decise di smettere e concedersi una pausa.
    “Mia piccola rosa.” disse una voce da dietro le sue spalle. Lei saltò sulla sedia e si voltò di colpo. “Tu …” disse Jo sospirando e alzandosi dalla sedia.
    “Non sei contenta di vedermi?” le chiese Lucifero mettendosi comodo sul letto e osservando i suoi movimenti.
    “No … Devo andare avanti con il caso, se no sarann ...” iniziò a rispondere prima che lui si alzasse e le baciasse il collo. Lei gemette e lo allontanò. “Non posso, non ora.” disse deglutendo a vuoto.
    “Ooooh si che puoi invece. Perché lo voglio io.” le fece notare avvicinandola a se prendendola per un fianco. Jo inarcò la schiena quando lui le mise una mano a fine schiena e lo guardò negli occhi. “Vuoi capirlo che non sei tu che controlli me ma il contrario?” le domandò a fior di labbra.
    Lei cercò di indietreggiare un po’ e trattenne il respiro.
    “D- d- devo cercare delle informazioni sul, sul, sul caso ..” disse poi balbettando e agitandosi un po’.
    Lucifero sorrise vedendo la reazione di lei e le sfiorò il viso guardandola negli occhi. “Jo, puoi farlo dopo, quando ti sarai rilassata …” ammise lui baciandole il collo.
    “No.” ribadì la ragazza cercando di sgattaiolare dalla braccia di lui ma non vani risultati.
    Lui la buttò sul letto e si tolse la camicia. Si mise sopra di lei ed incominciò a baciarla passionalmente.
    Non riesco a muovermi … si disse tra sé e sé guardando i muscoli di lui contrarsi e muoversi sulla sua pelle. Lucifero continuava a baciarla, scendendo a leccarle il collo e fece scivolare le mani sotto la maglietta di lei.
    Si sentì uno squillo, che interruppe i gemiti di Jo. Lei fece andare Lucifero su un lato del letto e si alzò, prendendo il cellulare in mano.
    “Dean? Oh ciao … No no, sono libera.” disse guardando Lucifero, che intanto sospirò e si rimise la maglietta sbuffando. “Certamente, arrivò il più presto possibile anche a quest’ora tarda. A dopo.” finì poi chiudendo la chiamata, mise il cellulare nella tasca del giubbotto e se lo mise. “Puoi anche andare ora, devo incontrarmi con i Winchester.” gli disse spegnendo il computer e prendendo con se degli appunti scritti su un blocco note.
    Lui sospirò e le andò davanti. “ Tanto verrai tu da me.” le disse prima di baciarle le labbra con passione e poi svanì nel nulla.
    Jo si tenne il collo respirando profondamente, poi prese le chiavi della stanza ed uscì. Prese l’ascensore e diede in custodia la chiave all’uomo dietro il bancone della hall, poi corse fuori dal motel e si diresse al pub dettagli da Dean.
    Arrivata lì, entrò e cercò con lo sguardo i due, che erano seduti ad un tavolo vicino alla finestra. Dean le fece cenno e lei lo notò, camminò verso di loro e li salutò.
    “Ehi ciao, sei sempre in splendida forma.” ammise il fratello più grande osservando il corpo di Jo.
    “Beh grazie, lo so.” disse sedendosi al tavolo con loro e ordinò una birra.
    Dean ridacchiò e si schiarì la voce. “Allora, cos’hai trovato di interessante su questa cittadina?” si informò bevendo un sorso della sua birra.
    “Mmmmh, cose interessanti direi.” rispose Jo porgendogli gli appunti, lui li prese e li studiò per bene.
    “Va bene, diciamo che non è poi così tranquilla come città.” ammise passando i fogli a Sam, che li lesse con interesse.
    “Già, beh … Voi cosa avete trovato? Oltre a quel finto gruppetto di vampiri intendo.” chiese mentre il cameriere le portò la sua birra e le sorrise prendendola in mano e ne bevve un sorso.
    “Mmmmh poco purtroppo, diciamo che non è una città conosciuta per avvenimenti sovrannaturali.” rispose Dean guardando i movimenti di Jo.
    “Capisco … Beh iniziamo dalle cose che ho trovato io, studiatevele bene, io mi arrangio da me.” disse finendo di bere la birra e si mise comoda, stiracchiandosi.
    Dean la osservò malizioso e bevve un altro sorso di birra.” Mmmh stanotte sei impegnata?” si informò gustandosi il sorso.
    “S- stasera? Emh non …” iniziò a dire prima che una voce bisbigliò nella sua mente. “Tutto bene?” le chiese Sam vedendola un po’ preoccupata. Lei annuì e si alzò. “Scusatemi credo che debba andare ora, sto dormendo praticamente in piedi.” disse alzandosi dal tavolo e poi si avvicinò a Dean. “Accetto l’offerta di “dormire insieme” ma sarà per un'altra volta.” gli sussurrò all’orecchio maliziosa. Lui si voltò verso di lei e le diede un bacio sulle labbra, mentre Sam girò il capo e fece finta di avere la tosse. Jo ridacchiò e accarezzò il viso a Dean. Lo salutò con un gesto della mano accennando un sorrisino ed andò a pagare la birra, poi uscì dal pub e sospirò lentamente.
    Tornò al motel e si tolse lentamente la giacca. La buttò sul letto e aprì un po’ la finestra.
    “Ciao Jo.” disse una voce dietro le sue spalle.
    Lei si voltò e vide Brady seduto sul letto che la osservava. “Ciao Brady.” gli disse avvicinandosi a lui. “Non ti sei fatto più vivo, ero preoccupata.” ammise poi sedendosi vicino al demone e lo guardò negli occhi.
    Lui abbassò lo sguardo e sospirò abbattuto. “Non so quanto tu potessi esserlo dato che … lascia stare.” disse il demone alzandosi ed andando alla finestra guardando la luna.
    Jo lo guardò dispiaciuta. “Non è colpa mia se devo stare qui sulla terra.” ammise giocando con una ciocca dei suoi capelli.
    “Non è per quello.” disse Brady senza voltarsi.
    Jo strizzò gli occhi. “E per cosa allora?” domandò senza capire aggrottando la fronte.
    “Ti ho detto di lasciar perdere.” disse il demone sospirando profondamente.
    Lei si alzò di scatto e gli andò dietro. “No, ora me lo dici.” disse decisa prendendolo per un polso facendolo voltare verso di lei.
    Brady la guardò negli occhi senza dir nulla.”Odio come ti tratta.” sbottò con tono innervosito pensando a Lucifero.
    “Chi?” domandò Jo passandosi una mano sul viso.
    “Lui … Quello di cui il tuo corpo puzza del suo odore.” rispose Brady stringendo i denti.
    Jo abbassò lo sguardo e sospirò lentamente. “Non posso farci nulla. Ogni volta che provo a fermarlo lui …” inizia a dire ma poi si bloccò.
    “Lui …? Lo sai che è Lucifero, il re dell’Inferno, e che non può amare nessuna vero? Sarai solo una sua puttanella come tutte le altre.” le fece notare duramente.
    “Io non lo amo Brady, e poi se fosse perché ti interessa?” chiese Jo puntandogli il dito sul petto.
    “Perché mi interessa?! Perché io ti …” cercò di rispondere ma non ce la fece.
    “Tu mi …?” domandò per farlo continuare avvicinando il viso verso di lui.
    Lui non rispose e la baciò dolcemente, accarezzandole la guancia. Jo sbarrò gli occhi a quel gesto e lo lasciò fare.
    Si staccò subito da lei e si prese il viso tra le mani. “S- scusami, non, non dovevo farlo.” disse Brady un po’ imbarazzato scostandosi da davanti a lei e camminò verso la porta.
    “Brady …” sussurrò Jo guardandolo allontanarsi. Lui si voltò e la guardò intensamente negli occhi. “Jo, ho capito che tengo molto a te e non voglio che uno stronzo ti faccia fare quello che tu non vuoi. Non mi è mai capito di provare queste cose per qualcuna prima di te e credo che sia importante. Proprio per questo io devo fare una cosa.” le disse con sincerità con tono deciso prima di sparire.
    Lei sospirò e si lasciò andare sul letto, fissò il soffitto mentre si accarezzava le labbra, incredula su quello che era appena successo.
    Perché tutte a me? si chiese socchiudendo gli occhi, mentre sprofondava nel materasso.
    Un sospiro, poi più nulla. Si addormentò, sperando che fosse solo un sogno, un sogno da cui voleva svegliarsi.
     
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  6. Vivaldi4love
     
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    molto bello mi piace il tuo stile e sto rivalutando Brady.
    Solo che secondo me Jo dovrebbe lottare di più contro Lucy comunque la storia è perfetta ^^
    Brava
     
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  7. sahany09
     
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    Sto pensando che Jo potrebbe avere un suo modo di lottare, fingendo di cedere, oppure....
    Però il tutto è interessante.
     
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  8. mely winchester
     
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    Jò che capitoli interessantissimi mi hai fatto accapponare la pelle...Luicfero poi in versione hot mi sembra strano ma è ben fatto! Brady davvero niente male...la trama è sempre più avvincente comunque! davvero complimenti sei bravissima tesoro
     
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  9. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    Grazie ancora per i bellissimi commenti, ecco a voi un altro capitolo :)

    Capitolo 9

    Brady comparì davanti al portone di metallo e bussò ripetutamente.
    “ Mmmmh scusami tesoro …” disse Lucifero alla demone con cui lo stava facendo, lei sospirò e lo aspettò sdraiata sul letto.
    Lui si alzò e andò ad aprire. “ Oooh Brady, qual buon vento ti porta qui?” chiese con tono sarcastico e il demone strinse il pugno. Non posso darti un cazzotto, ma lo vorrei tanto fare … pensò mentre gli faceva la domanda. “Smetti di importunare Jo.” gli disse quasi ringhiando.
    “ Ehi ehi … Calmati cowboy, come mai tutto questo interesse per lei?” si informò curioso appoggiandosi alla porta.
    “Non te ne frega nulla il perché, non darle più fastidio facendola per forza stare con te e basta.” rispose Brady guardandolo fisso negli occhi in malo modo.
    Lucifero rise alle sue parole e fece finta di asciugarsi le lacrime.
    Il demone a quel punto non si trattenne più e gli diede un rovescio in viso con rabbia.
    Lui barcollò un po’ e si tenette lo zigomo colpito. “Cosa cazzo hai fatto?!” tuonò inferocito buttando al muro Brady, che dopo il colpo sputò sangue a terra e chinò la testa.
    “Solo quello che ti merito, stronzo.” rispose il demone tossendo liquido rosso cercando di liberarsi dalla presa di Lucifero.
    Quest’ultimo lo guardò in cagnesco e poi sorrise maleficamente. “Ma guarda un po’, il demone che si innamora della propria allieva umana. Bravo. Ah no scusami, non è più umana ora, l’ho trasformata IO in un demone.” disse sogghignando divertito vedendo l’espressione del viso del demone.
    “Io non la amo … Tengo troppo a lei per vedere come la tratti.” disse sputandogli in viso.
    Lucifero si pulì schifato e girò un po’ il collo a Brady. “Amico, non è colpa mia se è di mia proprietà e ne posso fare ciò che voglio.” gli disse con tono sarcastico guardandolo negli occhi.
    Brady strinse i denti per non far vedere che provava dolore e non disse nulla.
    “Fattene una ragione.” disse infine Lucifero lasciandolo cadere a terra, il demone si tenne lo stomaco e sputò ancora sangue. Lo guardò allontanarsi e rientrare nella sua stanza. Sospirò abbattuto. Forse ha ragione, lei non potrà provare le stesse cose che provo io nei suoi confronti per me … pensò mentre cercava di rialzarsi da terra.
    Qualcuno gli porse una mano. “Ti rendi solo ridicolo per difenderla Brady.” ammise la voce davanti a lui.
    “Meg …” disse lui prendendo la mano di lei ed alzandosi. “Lo so, ma mi da fastidio come la tratta. Lei non è una ragazza come le altre, non è un demone, non è una puttana.” ammise toccandosi il collo per sentire se fosse ancora intero.
    Lei sospirò alle parole di lui e scosse la testa. “Brady, non puoi farti così: per una cazzata ti sei quasi fatto uccidere dal Capo.” gli fece notare accarezzandogli il viso.
    Lui la guardò negli occhi e le prese la mano con cui lo accarezzava. “Meg, non capisci.” le disse prima di stringerle la mano e sparire nel nulla.
    Meg sospirò e chinò la testa, poi svanì pure lei. Ricomparve nella stanza di motel di Jo.
    “Alzati stronza.” le disse con rabbia buttandola giù dal letto. Jo si svegliò per colpa della botta presa cadendo per terra. Si tenne il gomito e guardò la demone. “Chi cazzo sei?!” esclamò spaventata.
    “Smetti di far soffrire Brady! Sta da schifo per colpa tua, perché ti scopi il Capo. Ed oggi si è quasi fatto ammazzare per te.” le urlò contro stringendo i denti.
    “C- cosa?!” chiese preoccupata sbarrando gli occhi.
    “Già …” disse Meg sospirando e si grattò il collo.
    Jo si agitò un po’. “Ora dov’è?” domandò poi.
    Meg alzò le spalle e la guardò negli occhi. “Spero solo che non stia facendo cazzate.” rispose infine posando lo sguardo sul cielo.
    Lei sospirò abbattuta e svanì nel nulla. Ricomparve vicino a Brady, seduto su una panchina. Lui si voltò di poco.
    “Brady, io …” iniziò a dire Jo guardandolo. Il demone si alzò e le andò davanti. “ Tu non hai colpa, piccola Jo. E’ colpa mia, che lo odio così tanto per come ti tratta, come se fossi un oggetto.”ammise accarezzandole il viso.
    Jo abbassò lo sguardo e lui cercò i suoi occhi, le prese il mento con una mano. “Non mi arrenderò così facilmente: se ora non provi ciò che provo io per te, avanti nel tempo, ti farò cambiare idea.” le promise con tono dolce prima di svanire nel nulla.
    “Brady …” disse lei quando il demone se ne andò. Si tenne il collo sospirando e guardò il cielo. Perché è tutto così complicato? si chiese mentre camminava senza una metà per il parco.
    “Ehi! Fai … Jo?” chiese Dean dopo la botta che le diede Jo sulla spalla scontrandosi con lui.
    “Ciao Dean.” disse lei mettendogli a posto la giacca.
    “Tutto bene?” le domandò vedendola un po’ giù.
    Jo annuì e sospirò tenendo lo sguardo basso. Lui alzò un sopracciglio e la fece sedere su una panchina. “Problemi di famiglia? Di cuore?” si informò cercando il suo sguardo. Lei scosse il capo e si voltò verso di lui. Dean la guardò negli occhi, si poteva perdere in quell’azzurro intenso, finì sulle labbra, così carnose e da baciare. Distolse lo sguardo e si grattò la nuca. Lei si avvicinò poco a lui e gli sfiorò il viso. “Problemi di famiglia? Di cuore?” fece la stessa domanda detta da lui ridacchiando.
    Dean rise e tornò a guardarla. “Non copiarmi le battute.” le disse fingendo un tono minaccioso.
    Jo gli diede una spinta e rise insieme a lui. “Non mi fai paura.” gli fece con espressione torva. “Sicura?” domandò Dean ricambiando lo sguardo con in volto un sorrisino divertito.
    Lei si avvicinò al suo viso, guardandolo dritto negli occhi. “Si.” rispose con la esse serpentina.
    Dean le da un bacio accarezzandole una guancia dolcemente. Lei ricambiò il bacio e si sedette a cavalcioni su di lui continuando a baciarlo.
    Lui sorrise malizioso e fece scivolare le mani sotto la maglietta di lei accarezzandole la schiena. Lei la inarcò e gemette mordendogli il labbro inferiore.
    “Forse è meglio andare da qualche altra parte.” ammise lui gemendo per il morso infertogli da Jo.
    Lei annuì toccandogli il petto e lo guardò negli occhi. “ Mmmmh che fisico, signor Winchester.” disse poi mordendogli il collo.
    “Vieni.” le disse all’orecchio prendendola per i fianchi, facendola aggrappa a lui, e salirono sull’Impala. La fece sdraiare sui sedili posteriori e riprese a baciarla.
    “Bel auto, complimenti.” disse lei mentre Dean le tolse la maglietta e il reggiseno. Cominciò a baciarle la gola finendo sulla vita.
    “ Era di mio padre, è passata in eredità a me. Amo questa piccola.” ammise tra i baci. Lei gemette ed inarcò la schiena sfilandogli la camicia e poi la canottiera.
    Gli accarezzò il petto guardandogli i pettorali e armeggiò con la cintura dei jeans di lui. Quando riuscì a slacciargliela, gli tolse i jeans ed i boxer tutto insieme e gli morse il collo. Dean le sbottonò i pantaloni e glieli sfilò accarezzandole le cosce e li buttò davanti, sul parabrezza. Le tolse l’intimo ed entrò in lei dolcemente. Jo gemette ed inarcò la schiena.
    Lo fecero per tutta la notte sotto la luce della luna che entrava dai finestrini e risplendeva sulla pallida e bianca pelle di lei.

    “Buon giorno.” disse Dean vedendo Jo aprire un po’ gli occhi e le diede un bacio dolce sulle labbra. Lei sorride e ricambiò il bacio.
    “Giorno a te.” disse stiracchiandosi e facendo un piccolo sbadiglio.
    Dean si mise seduto e si infilò i boxer. “Mmmmh che ore sono?” chiese cercando il suo reggiseno.
    Lui guardò l’ora sul cruscotto. “Beh sono le otto. Lo abbiamo fatto per tutta la notte. Sei instancabile eh?”domandò poi ridacchiando mentre la osservava rivestirsi.
    “Ti aiuto.” le sussurrò all’orecchio, le diede un bacio sul collo mentre le allacciava il reggiseno. “Grazie.” disse lei rabbrividendo per il bacio datole e si infilò la maglietta.
    Dean finì di rivestirsi e si sedette sul sedile avanti, accese il motore.
    “Dove ti lascio?” domandò poi guardandola dallo specchietto retrovisore, lei ricambiò lo sguardo e si abbottonò i jeans. “Al mio motel, di fronte al bar nel quale siamo andati giorni fa.” rispose guardandosi al finestrino per sistemarsi un po’.
    Lui annuì ed imboccò la strada verso il motel.
    Arrivato davanti all’edificio, Jo scese dall’auto e diede un lieve bacio a Dean.
    “Grazie per la notte passata.” gli disse con un sorrisino malizioso.
    “Grazie a te.” ammise lui guardandola negli occhi e le accarezzò il viso. “Ci sentiamo se vuoi. Una birra stasera?” domandò chiudendo la portiera e affacciandosi al finestrino.
    Jo annuì e gli fece l’occhiolino. Dean sgommò via con l’auto e lei sospirò guardando il cielo.
    Ora puzzerò di sesso … si ammise voltandosi ed entrando nel motel. Andò nella sua stanza e chiuse la porta alle sue spalle, si fece una doccia veloce e si avvolse in un asciugamano. Tornò di là e si buttò sul letto, fissò il soffitto in silenzio e poi s addormentò non avendo neanche voglia di vestirsi.

    Edited by O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O - 2/5/2011, 14:45
     
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  10. Vivaldi4love
     
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    Cavolo, che situazione complessa... mi piace il coraggio di Brady ma raggirare Dean per niente...
    Aspetto gli sviluppi, molto brava;)

    PS: Ma che modi eh il caro Lucy xD !
     
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  11. sahany09
     
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    Quoto Vivaldi e anch'io attendo gli sviluppi.
    Faccenda molto calda! Mmmm.....
    Brava.
     
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  12. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    Volevo far apparire Brady sotot un altra luce, quella che nella serie per molti motivi non è venuta fuori.




    Capitolo 10

    Passarono qualche settimane, Jo si stava rilassando nella vasca.
    Troppi pensieri. Troppi. Tutto complicato. Tutto... pensò guardando le gocce d’acqua scivolare sulla parete e sospirò, poggiando la testa alla ceramica e si passò una mano sulla gola.

    Intanto all’Inferno Lucifero si aggirava inquieto per la sua stanza tenendo lo sguardo fisso su un librone sul tavolo, centrale alla stanza.
    “Come mai così nervoso?” gli domandò Meg comparendo vicino a lui. Quest’ultimo non distolse lo sguardo dal libro e sospirò, continuando a camminare in cerchio tamburellandosi il labbro inferiore con l’indice della mano sinistra.
    “Ho scoperto una cosa.” rispose semplicemente fermandosi dal camminare e sospirò. Lei non capì e si avvicinò al tavolo. “Cos’è?” domandò cercando di leggere cosa ci fosse scritto su quelle pagine.
    “Una profezia, su di me.” le disse grattandosi il collo sbuffando.
    “E come mai sei così nervoso?” chiese ancora non capendo la sua preoccupazione.
    “Quella cazzo di profezia dice che per battere Michael nella Grande Battaglia devo trovare … devo trovare la mia metà.” rispose avvicinandosi al libro e stropicciando le pagine. Meg lo guardò stranita inarcando un sopracciglio.
    “La tua metà?” chiese ridendo, ma si fermò subito vedendo Lucifero fulminarla con lo sguardo. Lei si schiarì la voce ammutolendosi.
    “Non ridere, stupida.” disse serio sospirando mentre si sedette sul letto pensieroso.
    Meg deglutì a vuoto e gli si avvicinò. “Sei preoccupato perché non sai chi sia la lei?” chiese poi guardandolo.
    “Non sono preoccupato, è che vorrei solamente sapere chi è e basta.” rispose grattandosi il polso un filo preoccupato.
    “Una cosa del genere ti mette così in agitazione?” si informò lei guardando i movimenti di Lucifero.
    Lui si alzò e ritornò a camminare per la grande stanza, guardando il soffitto. “Il fatto è che non c’è scritto nulla su come sia fatta o come dovrebbe essere. Una umana, un demone o che cazzo ne so.” ammise poi alzando le spalle.
    “Capisco … Beh tanto la grande battaglia non ha una scadenza, una data. Hai tutto il tempo di …” iniziò a spiegare Meg prima che lui desse un calcio alla gamba del tavolo e lei fece un sobbalzo.
    “Non c’è tempo per nulla, scema. Devo trovare questa … questa e farla mia.” disse perdendosi nei suoi pensieri, poi guardò Meg. “Esci, mi sei inutile adesso.” le ordinò con tono rigido. Lei annuì e si congedò, poi scomparve nel nulla.
    Lucifero sospirò profondamente e porse ancora lo sguardo sulla pagina in cui il librone era aperto. “Proprio ora dovevi venir fuori eh?” chiese al libro sbuffando.
    Continuò a parlare da solo mentre gli altri demoni lo sentivano da fuori sogghignando.

    Jo finì di rilassarsi e uscì dalla vasca e prese un asciugamano per coprirsi. Sciolse lo chignon e si guardò allo specchio. Sospirò abbassando lo sguardo e si toccò il collo sul morso infertole da Dean la notte prima. Bene, ora questo quanto ci metterà ad andare via? si chiese mentre ritornava di là e si asciugava i capelli sedendosi sul letto. Osservò il traffico da fuori la finestra, poi si alzò e si cambiò velocemente per non prendere freddo. Si sistemò la maglietta e guardò l’ora. Sospirò e svanì dalla stanza.

    Un gruppetto di demoni si era riunito poco avanti al portone della stanza del grande Capo per ascoltare il suo delirio.
    “Ora parla anche da solo?” chiese Alaistar ridendo.
    “Meglio che non ridi tanto, amico.” ammise Crowley sedendosi su una panchina. Guardò il portone della stanza e sospirò. “Ci sarà un motivo per questo, penso o almeno credo.”
    “ Mmmmh beh la compagnia non gli manca, se vuole parlare, dovrebbe farlo con qualche demone prima di scoparselo.” suggerì giocando con il suo pugnale.
    “ Perché tu parli prima di farlo? Se lo fai ancora …” lo stuzzicò Crowley ridendo sotto i baffi. Alaistar alzò un sopraciglio e lo guardò un cagnesco, lui ricambiò lo sguardo.
    “Basta litigare voi due.” disse Azazel guardandoli litigare come due infanti.
    Jo comparì all’Inferno e guardò stranita il gruppetto di demoni. “Ooooh guardate chi è arrivata … La mia compagna di giochi.” esclamò Alaistar vedendola apparire e le sorrise. Lei fece una smorfia di disgusto e si avvicinò agli altri. “Che succede? Come mai tanta …” iniziò a chiedere prima di sentire una voce provenire dall’interno della stanza di Lucifero. “Che ha?” domandò facendo un sorrisino di risata.
    “Non lo sappiamo. Non so da quanto è là dentro a parlare da solo come un folle.” rispose Crowley guardando Jo. “Qualcuno dovrebbe andare a vedere.” aggiunse poi continuando a guardarla.
    Lei strinse le spalle sentendosi osservata da tutti. “Ehi, no, io non ci entro là di nuovo.” ammise indietreggiando un po’.
    Loro continuarono e camminare verso di lei e Alaistar sorrise divertito. “ Oh si che ci andrai tu, piccola Jo.” le disse poi prendendola per le spalle e la spinse sino davanti al portone. Lei deglutì a vuoto e osservò l’uscio di metallo. Alaistar tornò vicino agli altri e tutti le puntarono lo sguardo addosso. Quegli sguardi le pungevano quasi la schiena, spingendola sempre di più addosso alla porta. Decise si bussare. La voce si fermò nel parlare e si sentirono dei passi avvicinarsi sempre di più, ben scanditi. La porta si aprì davanti ai suoi occhi e si vide davanti Lucifero che la guardava male.
    “Sì?” chiese solamente lui dal piccolo spiraglio di porta e fissando i suoi occhi con sguardo gelido.
    “Ehm tu … tutti si chiedevano perché parlassi da …” iniziò a chiedere prima che lui la prendesse per un polso e la portasse dentro con se. “Ma che d … Cos’è?” domandò, riprendendosi dallo spostamento e tenendosi la tempia, notando poi il libro sul tavolo.
    “Cose che non ti …” disse Lucifero prima di fermarsi a pensare. “Spogliati.” le ordinò subito dopo guardandola. “C-Cosa?!” chiese Jo voltandosi di colpo. “Io non mi …” cercò di dire prima che lui le baciasse il collo e lei gemette.
    “Deve provare una cosa. Se fosse …” iniziò a pensare a voce alta.
    ”Non, non voglio.” disse lei prima che Lucifero la buttasse sul letto e lo guardò iniziando a respirare in modo accelerato.
    Lui si tolse i vestiti restando solo in boxer, Jo cercò di scappare ma inciampò nelle lenzuola e cadde a terra. “Vieni qui, bocconcino, non ti farò del male.” le promise abbracciandola da dietro e la strinse così tanto che lei non ebbe quasi più respiro. Lei si morde il labbro e iniziò a piangere silenziosamente. Lucifero le leccò il collo con la punta della lingua guardando le lacrime solcarle il viso e gliene leccò via una. “Non devi piangere, Jo. Sono mai stato violento con te?” le chiese accarezzandole la gola con la punta di un pugnale, preso da sopra il tavolo poco prima.
    Lei deglutì a vuoto e sbarrò gli occhi. “No ti prego.” lo pregò singhiozzando.
    “Perché? Non ti eccita un pugnale che scivola sulla tua candida e linda pelle?” le domandò facendole un taglietto sul viso e le levò via il sangue con un bacio.
    “N-No ...” rispose Jo cercando di liberarsi dalla presa di lui ma non ci riuscì. Lucifero continuò a procurarle degli taglietti sulla pelle e le tagliò, con un colpo deciso, la maglietta sulla schiena e Jo, d’istinto, la inarcò per non farsi ferire. Lui iniziò a baciargliela mentre con il pugnale le accarezzava la coscia. Lei gemette per i baci e guardava la punta della lama preoccupata avvicinarsi sempre di più a lei. Lucifero con un taglio netto, le lacerò la pelle sul fianco destro e Jo gemette dal dolore mordendosi il labbro. Lui leccò il sangue dal pugnale e lo gustò. “Mmmmh hai un sangue così dolce, piccola Jo.” ammise inspirando il profumo dei suoi capelli. “Sanno di miele.” aggiunse poi scostandole i capelli dalla nuca e mordendole il trapezio.
    Jo sbarrò gli occhi quando lui la morse e cercò di dargli una spinta per scappare, ma lui a fermò e la strinse tra le sue possenti braccia.
    “Tu non vai da nessuna parte, ora.” le sussurrò all’orecchio scostandole i capelli dal viso e baciandole il collo.
    Jo rabbrividì e socchiuse gli occhi. Lui le sfilò i resti della maglietta facendola rimanere solo in reggiseno e fece passare la punta della lama fredda sulla pancia di lei tenendola per la gola. Lei continuava a piangere silenziosamente mentre lui continuava a torturarla.

    Brady comparì tra il gruppetto di demoni e li guardò. “Cosa succede?” chiese vedendola la folla guardare il portone di metallo.
    “Non lo sappiamo: il Capo ha preso Jo per un braccio e l’ha trascinata dentro.” rispose Crowley alzando le spalle.
    Il demone strinse i denti e i pugni, guardando la porta con profonda gelosia.
    Jo, devo liberarti da quel mostro. pensò continuando a fissare con lo sguardo l’uscio di metallo che lo separava dall’unica ragazza che riuscì a fargli provare un sentimento a lui sconosciuto, l’amore.

    Era passata un ora, Jo era sul letto piena di tagli e mezza nuda che guardava un punto vuoto del muro e stava con le braccia aperte respirando lentamente, mentre lui era seduto al tavolo e leggere e a giocherellare con il pugnale, lo stesso con cui infierì sul corpo di lei.
    Lei cercò di alzarsi ma non aveva le forze. Lo guardava da lontano, lui era di spalle e non diceva una parola. Jo tremava come una foglia e si guardava le ferite sui polsi e sulle braccia tossendo. Lucifero si voltò di poco e sospirò.
    “Hai freddo?” le chiese alzandosi e andandole vicino, poi le sfiorò la pelle e vedette che era più pallida del solito. Le toccò la fronte e la ritrasse subito.”Scotti.” disse facendo apparire subito un piumone e coprendola bene. Si sedette sul letto e la guardò. “Matt …” sussurrò lei nel sonno delirando per la febbre, si agitava e quasi si scoprì dalle lenzuola.
    “Matt?” si chiese lui continuando ad osservarla sgrovigliarsi dalle coperte.
    “Matt … Ti prego … Non lasciarmi …” continuò a ripetere lei agitandosi sempre di più, Lucifero la bloccò per i polsi mettendosi su di lei e la studiò, avvicinando il suo viso a quello di lei, senza secondi fini.
    Chi è questo Matt? pensò poggiando le labbra su una guancia di lei guardando le sue palpebre ancora chiuse. Jo si fermò un po’ dall’agitarsi e respirò profondamente. Lui restò sopra di lei e le accarezzò la gola dolcemente. “Calma Jo.” le sussurrò poi all’orecchio lentamente. Lei si calmò del tutto e aprì poco gli occhi, fece un sobbalzo vedendo Lucifero su di lei e fece una smorfia di pianto. “No basta ti …” cercò di dire prima di svenire. Lui accennò un sorriso e le diede un bacio sulla fronte, la avvolse nelle coperte e la prese imbraccio come se fosse una bimba, le sfiorò il viso con un gesto dolce e la guardò. Sospirò e poi aprì il portone.
    “Brady.” disse solamente con voce imperiosa.
    Lui, con malavoglia, scattò sull’attenti e guardò ad occhi spalancati Jo tra le braccia di lui, strinse il pugno e si avvicinò a Lucifero senza fare mosse avventate.
    “Portala alla sua stanza di motel e curala.” gli ordinò senza muovere un solo muscolo facciale. Lui annuì e prese Jo dalle sue braccia. La guardò e sospirò abbattuto, poi sentì il portone chiudersi ed alzò lo sguardo.
    Svanì sotto gli occhi degli altri demoni e comparve nella stanza di lei. La adagiò sul letto e prese uno straccio bagnato e una bacinella di acqua. Iniziò la lavarle le ferite dal sangue sospirando profondamente e la guardava dormire con sguardo perso.
    Come farò a salvarti da lui, piccola Jo? si chiese Brady finendo di pulirla e disinfettarla, la fasciò con delle garze e le rimboccò le coperte. Le diede un bacio sulla fronte chiudendo gli occhi e sospirò, poi svanì nel nulla.
    Lei aprì un po’ gli occhi. “Lucifero …” disse mettendosi seduta e guardandosi intorno, capì che non si trovava più all’Inferno e sospirò. Si guardò il corpo tutto fasciato e si chiuse a riccio poggiando la fronte sulle ginocchia. Perché mi deve far questo? si chiese mentre fuori tutta taceva. Stranamente.
     
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  13. Vivaldi4love
     
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    sono commossa... giuro...
    Povera Jo, e povero Brady, mi piace la caratterizzazione che gli hai dato, ma Lucifero è stranuccio assai, lui e le sue manie..........

    PS : comico il siparietto tra Alastair e Crowley , sono morta dal ridere... !
     
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  14. sahany09
     
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    CITAZIONE
    Vivaldi4love
    ma Lucifero è stranuccio assai, lui e le sue manie..........

    Il solito, classico ragazzino viziato che abbiamo conosciuto anche noi. Vuole tutto e tutti senza dover mai chiedere.
    Scene intense.
    Bene, bene....
     
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  15. Vivaldi4love
     
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    Ma la cosa più comica è immaginarlo in boxer xD
     
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168 replies since 28/4/2011, 12:40   1589 views
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