Don't Play With The Fire

Fan Fiction by O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O

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  1. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    CITAZIONE
    maledetto Alastair... povera Jo, al dolore non c'è mai fine

    sarò sadica O.ò xD però rileggendola, mi viene male per lei :(
     
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  2. Vivaldi4love
     
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    :(
    Povera figlia... ma ora mi aspetto grandi cose con Crowley e soci ma soprattutto con il nostro Lucy...
     
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  3. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    CITAZIONE
    Povera figlia... ma ora mi aspetto grandi cose con Crowley e soci ma soprattutto con il nostro Lucy...

    Non dico nulla, non voglio rovinarti/vi a storia :) Ma con Lucy annuncio solo che non fare la stessa cosa che ha fatto con Alaistar ... xD
     
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  4. sahany09
     
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    E non c'è fine neppure all'egoismo....
    Complimenti, cara.
     
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  5. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    CITAZIONE
    E non c'è fine neppure all'egoismo....
    Complimenti, cara.

    ribadisco i miei ringraziamenti :)




    Capitolo 4


    10 anni prima

    Anche se erano passati 6 anni dall’accaduto, Rose non si era ancora ripresa del tutto. Le aveva provate tutte per avere il suo piccolo Matt, ma senza alcun risultato reale.
    “Mamma cosa fai?” le chiese un giorno Jo vedendola cercare presa nella libreria in salotto.
    “Nulla tesoro, torna di là …” rispose lei velocemente.
    “Io sono preoccupata per te mamma … Non ho più sette anni, mi dici cosa stai facendo?” continuò a chiedere con tono serio Jo cercando lo sguardo della madre.
    Rose sospirò e si voltò a guardare la figlia. “Sto cercando un libro Jo.” rispose di nuovo ma con tono freddo.
    La ragazzina chinò la testa alle parole della madre e tornò in camera, si sedette alla scrivania ed aprì il quaderno dei compiti. Prese la sua penna preferita, osservò il foglio tutto scritto, espressioni su espressioni. Sospirò e posò la penna su un lato del quadernetto, si alzò e andò alla finestra.
    “Matt, che cos’ha mamma? Io non la capisco più ... Da quando te ne sei andato, lei è sempre triste ed io non so cosa fare … Darei di tutto per vederla di nuovo sorridere.” disse guardando il sole splendere in cielo.
    La madre intanto continuava a cercare un libro, trovato lo prese e di corsa lo appoggiò sul tavolo della cucina, indossò gli occhiali da vista ed lo aprì all’indice.
    “Dov’è … a pagina … mmmh okei …” disse mentre leggeva, girò le pagine e si fermò trovato ciò che cercava. “Ecco … oggetti necessari … scatoletta: presa, foto di chi fa il rituale: presa …” continuò a dire prendendo vari oggetti, scritti sulla pagina del libro che stava leggendo. “Ho tutto l’occorrente … ora devo soltanto … perfetto.” disse infine sorridendo.
    Jo intanto continuava a fissare il cielo, appoggiando la testa al vetro della finestra. “Papà è lontano, a casa non viene mai, è sempre fuori per lavoro, mi sento così sola senza te fratellino …”ammise la piccola tirando su con il naso e passandosi la mano sugli occhi per asciugarsi le lacrime.
    Rose prese la scatoletta, che riempì con i vari oggetti letti sulla pagina del libro, e si mise la giacca, guardò la porta della stanza di Jo e poi uscì di casa di corsa prendendo le chiavi dell’auto.
    “Un incrocio … Si certo …” si disse mentre saliva in macchina e accendeva il motore. Guardò la cartina autostradale e la studiò per bene, poi trovò il luogo adatto e si allacciò la cintura.
    La piccola sentì un rombo di un motore e vide la madre uscire dal garage, si affacciò dalla finestra e guardò la macchina fare retro marcia con occhi sgranati. “Mamma ora dove vai?” si chiese lei vedendo l’auto sfrecciare verso la campagna.
    Jo sospirò abbattuta e scese dalla finestra.
    Rose, arrivata vicino ad un incrocio, si fermò di colpo e mise il freno a mano, scese dall’auto tenendo in mano la scatoletta e prese la pala nel baule. Si mise a scavare una piccola buca; finito di scavare, mise la scatoletta nel piccolo fosso fatto con la pala e sotterrò il tutto.
    “Ciao.” udì da dietro le sue spalle, si voltò di colpo. “E’, è con te che devo parlare per fare il patto?” chiese poi deglutendo a vuoto.
    L’uomo annuì e la guardò intensamente. “Allora, dimmi cosa vuoi in cambio di cosa.” la informò lui.
    Rose ci pensò un po’ e poi decise di parlare. “Rivoglio mio figlio, Matt … in cambio ti darò mia figlia, anima e corpo.”
    “Anima e corpo? Sicura? Condannerai tua figlia ad essere un … beh è una tua decisione, quindi io non devo giudicare …” ammise l’uomo alzando le spalle. “Quindi va bene, patto fatto, tra dieci anni verrò a prendere tua figlia e quello stesso giorno riavrai il tuo adorato figlio.” disse poi avvicinandosi a Rose.
    “Cosa, cosa vo … ” iniziò a dire lei prima che l’uomo la interruppe con un gesto della mano. “Prima però dovete darmi un bacio perché il patto sia firmato.” aggiunse lui.
    Rose si avvicinò al viso dall’uomo e lo baciò. Poi indietreggiò subito e lo guardò senza dir nulla.
    “Ci vediamo tra dieci anni, Rose.” disse prima di svanire.
    Lei rimase lì in piedi senza dir nulla e guardò la terra un po’ smossa in mezzo all’incrocio. Sospirò profondamente e salì in auto, prendendo la pala appoggiata al palo della luce lì vicino. Accese il motore e mise la retro, fece manovra e ritornò sulla strada per tornare in città.
    Jo sentì di nuovo il rumore delle gomme della macchina e alzò la testa dal libro che stava leggendo. Corse fino all’entrata e vide la mamma entrare dalla porta.
    “Dove sei stata?” le domandò la bambina vedendola silenziosa mentre Rose chiudeva la porta e posava la giacca. Jo notò l’orlo dei jeans sporchi di terra bagnata e guardò la madre negli occhi. “Sei sporca di terra mamma, cos’hai fatto?” domandò ancora con sguardo serio.
    Rose la guardò e respirò profondamente, si grattò la nuca non sapendo cosa dire e poi infine volle rispondere. “Nulla che ti interessi, p-piccola …” disse con tono sforzato andando in cucina per preparare la cena.
    Lei ci rimase male per la risposta e sospirò abbattuta avente sul viso una smorfia di pianto.
    Rose iniziò a tagliare nervosa le verdure per lo stufato mentre guardava l’ora. Per distrazione di tagliò con il coletto e mise subito il dito sotto l’acqua.
    Jo osservò i gesti della madre entrando in cucina e guardò le verdure un po’ sminuzzate. Andò in bagno e le prese un cerotto, ritornò in cucina e glielo porse. Rose si voltò e prese subito il cerotto, avvolse il dito con esso e chiuse il rubinetto del lavabo.
    Almeno dimmi grazie … pensò la bambina guardando la madre essere indifferente al gesto della figlia.
    Rose riprese a tagliare le verdure e la piccola tornò in camera sua sbattendo la porta. Si buttò sul letto piagnucolando. “Perché mi odia così tanto?!” si chiese mentre il suo viso affondava nel cuscino.
    “Dieci anni …” pensò Rose mentre cucinava e preparava il tavolo per lei e la figlia.
    Dopo cena, Jo spreparò tavola e andò in camera sua senza fiatare. Si mise il pigiama e cercò rifugio sotto le coperte. La madre, quando ebbe finito di lavare i piatti, la raggiunse in camera e la guardò dormire sospirando. “Cosa ho fatto …” si disse tirando su con il naso e si sedette sul letto della piccola. “Ti ho condannato per sempre ad essere una, una di loro … Potrai mai perdonarmi?” aggiunse poi amareggiata accarezzandole i capelli.
    “Mamma, ti voglio bene anche dopo tutto quello che subisco in silenzio …” disse la piccola mentre dormiva e Rose strizzò gli occhi a quelle parole e si mise a piangere silenziosamente. Deglutì a vuoto e si asciugò la lacrime che le solcavano il viso.
    “Perdonami …” finì poi dandole un bacio tra i capelli e si alzò, andò sulla porta e si voltò per un secondo a guardare la piccola, spense la luce e chiuse con delicatezza la porta per non svegliare la figlia. Uscita dalla stanza, si accasciò restando attaccata alla porta e iniziò a singhiozzare in silenzio, si chiuse a riccio e appoggiò la fronte sulle ginocchia.
    Jo intanto continuò a dormire, ignara di quello che successe. Quel giorno segnò il suo destino … per sempre.
     
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  6. Vivaldi4love
     
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    che razza di madre vende la figlia per riavere quello morto?
    La lacrimuccia se la può risparmiare...
    Molto intenso questo capitolo, brava ^^
     
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  7. sahany09
     
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    Non ci sono parole !!!
    Come può una madre arrivare a questo?
    Hai reso molto bene il dramma.
    Brava.
     
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  8. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    CITAZIONE
    che razza di madre vende la figlia per riavere quello morto?
    La lacrimuccia se la può risparmiare...
    Molto intenso questo capitolo, brava ^^

    Grazie ^///^

    CITAZIONE
    Non ci sono parole !!!
    Come può una madre arrivare a questo?
    Hai reso molto bene il dramma.
    Brava.

    Ricevere commenti positivi da voi, per me, è importante, grazie :)
     
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  9. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    Capitolo 5

    Il tempo. Lì, in qualunque posto si trovasse, lì sembrava non passasse mai.
    Era appoggiata al muro della cella, mentre canticchiava un canzone guardando il suo riflesso nello specchietto d’acqua creatosi per terra a causa delle perdite del soffitto.

    “If you only knew
    I'm hanging by a thread
    The web I spin for you
    If you only knew
    I'd sacrifice my beating
    Heart before I lose you
    I still hold onto the letters
    You returned
    I swear I've lived and learned…”


    Un uomo sentì la voce di Jo e si fermò dal suo camminare vicino alle celle.
    “Abbiamo una cantante qui …” disse la voce, lei fece un sobbalzo e guardò l’uomo dallo spioncino della porta.
    “Cosa, cosa vuoi? Tocca di nuovo a me?” chiese passandosi una mano sulle vecchie ferite.
    “No, o almeno non credo” rispose alzando le spalle “Continueresti a cantare per me?” domandò poi accennando un sorriso.
    “Io, io non stavo cantando …” disse lei alzandosi e rannicchiandosi in un angolo.
    Si sentì uno scricchiolio e la porta si aprì lentamente. Jo guardò l’ombra entrare. “Non farmi del male.” lo pregò spaventata chiudendo gli occhi e stringendo le gambe al petto.
    “Oddio come ti ha ridotto quello stronzo di Alaistar …” disse dispiaciuto l’uomo avvicinandosi a lei.
    “Ti prego non toccarmi.” disse con un filo di voce piagnucolando, lui si chinò vicino a lei e le accarezzò i capelli. Jo aprì gli occhi e alzò la testa. “Perché non mi picchi?” gli domandò guardandolo negli occhi.
    “Perché dovrei farlo?” chiese lui stupito inarcando un po’ il sopracciglio sostenendo il suo sguardo.
    “Perché tutti qui mi fanno del male: aprono di colpo la porta, mi prendono per un braccio e mi trascinano per i capelli in quella … in quella stanza là in fondo …” rispose lei asciugandosi le lacrime.
    Lui sospirò e le accarezzò il viso delicatamente. “Da quanto sei qui, emh come ti chiami?” si informò guardando le chiazze di sangue sui brandelli di vestiti.
    “Mi chiamo Jo e non ne ho idea da quanto io sia qui …” rispose lei tirando su con il naso.
    “Io sono Brady, piccola Jo.” le disse con tono pacato porgendole la mano.
    Lei guardò il gesto di lui un po’ stupita e poi prese la mano tirandosi su da terra, si ritrovò faccia a faccia con lui. “Grazie …” sussurrò lei stringendo le spalle.
    Brady si tolse la giacca e la mise sulle spalle di lei. “Avrai freddo … Vieni, ti porto in un altro luogo, qui non è alla tua altezza.” ammise lui facendola uscire dalla cella, guardata con invidia e gelosia dalle altre povere anime, che come lei, erano rinchiuse in un metro quadro.
    Lui le fece strada fino ad una stanza, molto più accogliente di quella cella buia e umida.
    “Perché mi hai portato qui? Io sono come gli altri …” disse Jo guardandosi intorno.
    “Tu non sei come gli altri … Tu sei molto di più, cara piccola Jo …” ammise lui guardandola negli occhi.
    “Di più? In che senso?” domandò lei non capendo.
    “Lo scoprirai quando sarà il momento, ora fatti un bagno caldo e vestiti, il Capo vuole parlarti.” la informò prima di sparire.
    Jo si strofinò gli occhi e guardò la vasca piena di acqua e schiuma. Mi devo fidare? si chiese mentre studiava la stanza. Scosse il capo e si tolse di dosso gli ultimi brandelli rimasti dei suoi vestiti, per poi immergersi nell’acqua e rilassarsi socchiudendo gli occhi. Appoggiò la testa e sospirò profondamente.
    Dopo ciò, uscì dalla vasca e prese uno tra gli accappatoi appoggiati su tavolino lì vicino. Strinse la cinta e strizzò i capelli. “Pronta?” sentì dire da dietro le sue spalle. Lei fece un sobbalzo e si voltò immediatamente diventando un po’ rossa. “B-beh in un certo senso … Non, non ci sono dei …” cercò di chiedere prima che lui si avvicinasse a lei e divenne tutto nero. Riaprì gli occhi e si ritrovò in un'altra stanza.
    “D-dove … ?” iniziò a domandare, ma venne zittita da Brady. Lui le fece cenno indicando col capo un uomo seduto su una specie di trono che la osservava interessato.
    “Sarebbe lei?” chiese l’uomo seduto porgendo lo sguardo su Brady.
    Quest’ultimo annuì senza dir parola e spinse Jo in avanti, la quale deglutì a vuoto sentendosi a disagio davanti a quell’uomo.
    Lui si alzò e le andò vicino, la guardò dall’alto al basso. “Cosa avrebbe lei di così tanto speciale?” si informò guardando Brady.
    “ Non è solamente un anima, potrebbe diventare un demone signore. Ed io la prenderei sotto la mia ala per insegnarle ogni cosa.” rispose lui sicuro.
    “Capisco …” disse prendendo una ciocca di capelli di lei e Jo lo guardava con le labbra socchiuse senza muovere un muscolo. “Ti faccio paura?” le domandò chinandosi sul viso di lei e sussurrandoglielo all’ orecchio.
    Il suo cuore batteva forte e lei non ne capiva il perché. Scosse il capo alla domanda di lui e lo guardò fisso negli occhi.
    L’uomo le scostò i capelli dal viso e porse lo sguardo su Brady. “Fanne ciò che vuoi.” disse infine.
    Lui annuì e si avvicinò a Jo, le prese il polso delicatamente e la fece indietreggiare, mentre le teneva lo sguardo fisso su quell’uomo, quell’uomo che le fece battere il cuore solo guardandola.
    “Ora dobbiamo andare piccola Jo, ci sono tante cose di cui ti devo parlare.” le disse Brady con voce bassa.
    Lei annuì e si voltò verso il demone. “ Lui, lui chi è?” domandò riferita all’uomo che si risedette sulla specie di trono guardando i due. Lui sentì la domanda di Jo e accennò un sorriso divertito. “Molti mi chiamano Satana o il Diavolo, ma il mio vero nome è Lucifero.” rispose lui appoggiando il gomito sul legno del trono guardando Jo.
    “Lu-lucifero?” chiese ancora incredula.
    “Sicuro che sia una ragazza sveglia?” si informò lui ridacchiando.
    “Io, io sono sveglissima.” fece notare Jo balbettando un pochino.
    Lui rise e si grattò la nuca. “Da quel che vedo non mi sembra …” ammise Lucifero fregandosi le mani l’una all’altra.
    “H-ho molte doti.” disse lei abbastanza sicura, infastidita dalla sua risata.
    “Le vedo le tue doti, non ti preoccupare.” confessò Lucifero ridacchiando e con sguardo malizioso.
    Lei si coprì meglio e andò dietro Brady, tenendo lo sguardo basso. “Noi andremo, signore. Quando avremo informazioni su quella cosa, le farò sapere. Con permesso.” disse il demone facendo un mezzo inchino, Lucifero fece un cenno il capo e Brady sparì insieme a Jo.
    Ricomparirono in una stanza di motel sulla terra.
    “Tesoro, sei quasi una di noi adesso. Al capo non disgusti, quindi è una cosa a tuo favore.” disse mentre apriva un po’ le tendine della finestra. Jo si sedette sul letto e guardò i movimenti del demone. “Ma, ma perché mi hai portato qui adesso? Cosa, cosa vuoi farmi?” si informò non capendo nulla di quello che stava succedendo.
    “Nulla Jo, non voglio farti nulla. Mi servi. Devi aiutarmi in una cosa. Sarai una informatrice perfetta per questo compito.” ammise il demone passandole dei vestiti puliti.
    Jo prese i vestiti e si schiarì la voce. “Ehm ehm.” disse tenendosi l’accappatoio ben chiuso. Lui capì e si voltò di spalle. Jo lo tolse e lo fece scivolare a terra. “Che, che compito scusa? Io non sono solamente un anima come tutte le altre?” chiese infilandosi l’intimo.
    “No … Chi l’ha detto è un ingenuo. Tu hai molto potenziale, piccola Jo, solo che devi ancora scoprirlo e con questo semplice compito, lo farai vedere a tutti.” rispose Brady rimanendo di spalle.
    “Cosa dovrei fare? Qual è questo compito?” domandò ancora lei sospirando stancamente mentre si infilava la maglietta.
    “E’ molto semplice: devi solamente abbordare un uomo, Dean Winchester, e con il tuo corpo non avresti aver problemi.” ammise Brady facendo un sorrisino malizioso.
    Jo divenne un po’ rossa in viso e finì di vestirsi. “Puoi girarti.” gli disse, lui si voltò e la guarda negli occhi. “Quindi devo solo provarci con uno? Chi è questo qui? E perché poi dovrei aiutarvi dopo tutto quello che mi avete fatto?” si informò guardandosi le cicatrici.
    “Jo, ritieniti fortunata che non sei ancora in quella cella buia che tu ami tanto.” disse il demone con tono sarcastico. “Comunque lui è un cacciatore, ti basti sapere questo.” rispose poi passandosi una mano nei capelli.
    Lei annuì e si grattò il collo sospirando. “Perché sono capitata qui, con voi? Cos’ho fatto di male?” chiese quasi più a se stessa che a Brady, lasciandosi cadere sul letto.
    “Jo, veramente non sai perché sei capitata all’Inferno?” domandò dispiaciuto lui.
    La ragazza scosse il capo facendo spallucce.
    “Tua madre ha venduto la tua anima e il tuo corpo al nostro Signore per riavere indietro tuo … tuo fratello.” le spiegò con un filo di amarezza nelle parole.
    “C-cosa?! Lei, lei mi ha venduto per …” esclamò incredula portando una mano davanti alla bocca spalancata.
    “Mi spiace Jo, so che è brutto ma è la dura verità.” potette solamente dire lui sospirando abbattuto.
    Lei si prese il viso tra le mani e fissò un angolo vuoto della stanza. Poi sospirò e si alzò dal letto.
    “Ora tu devi stare qui, okei? Ti verrò a trovare quando sarà l’ora.” disse prima di sparire.
    Jo stette in quella stanza, in piedi vicino al letto e guardò fuori dalla finestra.
    E’ questa la vita che mi aspetterà, eh?
     
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  10. sahany09
     
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    Wow! Sempre meglio...o peggio?
    E così ora entra in scena Dean.
    Ma quel Brady.....
    Vabbè, aspetto il seguito, tanto ho visto che posti con molta frequenza.
    Comunque, tutto okay. :)
     
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  11. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    Capitolo 6

    Passò una settimana dall’incontro di Jo con Brady e Lucifero. Come le disse il demone, restò in quella stanza di motel, escluso quando doveva uscire per non impazzire del tutto dato che restare chiusa per sette giorni in una stanza di quattro metri quadri non è così stupendo.
    Quella mattina lei stava dormicchiando, disturbata dai rumori del traffico. Si stiracchiò e scostò un po’ le coperte dal suo corpo. Aprì gli occhi e si vide davanti il demone. Lei fece subito un sobbalzo e indietreggiò guardandolo stranita.
    “Ehi Jo, rilassati, sono io.” disse Brady con tono allegro e divertito.
    Lei sospira e china la testa. “Mi hai fatto prendere un …” inizia a dire prima di essere fermata da lui mettendola un dito davanti alle labbra.
    “Sssh… Zitta un po’.” le disse ridacchiando. “Ci sono novità: il nostro ricercato cacciatore è stato avvistato in città, qui. Una buona occasione per conoscerlo e farlo tuo Jo.” aggiunse poi facendole l’occhiolino.
    Jo annuì e si alzò da letto. “Ma dopo questo, cosa dovrei farne di lui?” si informò mentre si sfilava la canottiera, non curante ci fosse Brady.
    Lui guardò i suoi movimenti alzando un sopracciglio e sorridendo malizioso. “Beh, scopatelo, ubriacatevi insieme, fanne ciò che vuoi basta che tu lo divida dal fratello, Sam.” rispose in modo chiaro ed esplicito.
    “Capisco … E perché tutto questo? O non posso chiederlo? Se no so troppe cose eh?” domandò Jo sarcastica mentre si cambiava l’intimo dandogli le spalle.
    Brady si avvicinò un po’ a lei osservando le sue curve. “Lo scoprirai a tempo debito.” rispose solamente lui deglutendo a vuoto continuando a fissare il suo corpo.
    “Odio quelle parole. Beh dove si trova di preciso questo tale?” chiese infine vestendosi con una semplice maglietta e un paio di jeans. Si legò i capelli e si voltò verso il demone.
    “Alloggia con il fratello in questo motel.” Le rispose porgendole un pezzettino di carta con scritto sopra un indirizzo. Lei annuì e lo prese. “Ma è dall’altr…” iniziò a dire prima di accorgersi di essere rimasta da sola. Sospirò profondamente e prese la giacca. Uscì dalla stanza del motel e scese di corsa le scale di servizio senza essere vista, sgattaiolò dalla porta di emergenza e arrivò sul marciapiede. Guardò il cielo plumbeo, fece uno smorfia al solo pensiero che potesse piovere e fermò un taxi quasi buttandosi sulla strada.
    “Ehi! Ma s…” cercò di dire l’automobilista prima di vedersi sul sedile dietro Jo che lo fissava. “Dove ti porto?” chiese sospirando stancamente guardandola dallo specchietto retrovisore.
    “A questo indirizzo grazie.” rispose lei con un mezzo sorrisino sul viso facendogli vedere il post it. Il taxista annuì e iniziò a guidare verso il posto indicatogli.
    Arrivato lì, scaricò Jo bruscamente e quasi imprecò per il modo scortese usato nei suoi confronti. Si sistemò la giacca ed entrò nel motel. Ma una cosa la fermò. Si voltò di scatto e incontrò lo sguardo di un uomo. Uno sguardo glaciale che le fece battere il cuore. Tenne la mano sulla maniglia della porta di ingresso dell’hotel e socchiuse le labbra.
    Lo aveva già visto. Che fosse … ? No, perché avrebbe dovuto seguirla sulla terra?
    Scosse la testa ed entrò nel motel cercando di rilassarsi. Si diresse al bancone della hall, appoggiò i gomiti e guardò il signore. “Vorrei un informazione: potreste dirmi dove si trovano i signor Winchester?” domandò guardandosi intorno.
    “Emh io non potrei dirvelo però …” iniziò a dire prima che i suoi occhi divenissero neri. “ … però si trovano nella stanza 209, fai buon lavoro Jo.” finì con un sorrisino malefico.
    Le venne quasi un colpo vedendo gli occhi dell’uomo cambiare colore, poi si ricordò cosa le insegnò Brady riguardo queste cose: “ Jo, ci sono due cose che devi sapere sui noi demoni: una è che non mentiamo mai su le cose importanti. Due, è che per riconoscerci i nostri occhi ogni tanto cambiano colore, in base alla potenza e forza del demone possono diventare dal nero, livello base, a bianchi, che spero non incontrassi mai demoni così forti.”.
    Sospirò e si passò una mano sul viso, poi annuì alle parole dell’uomo e si avviò verso la stanza dettale.
    Arrivò davanti alla porta che si aprì davanti ai suoi occhi. Il ragazzo alto davanti a lei la guardò stranito.
    “Emh si?” le chiese con sguardo stranito e un po’ insospettito. Chi è questa ora? pensò osservandola per bene.
    “Scusa, sono … Sono una cacciatrice … Ho sentito che i famosi fratelli Winchester erano qui in città e allora volevo chiedervi se potevo unirvi a voi per questa caccia che probabilmente state svolgendo.” rispose lei tutto di un fiato notando il borsone a tracolla del ragazzo.
    “Beh … Noi veramente cacciamo da soli ma … Dovrei chiedere a mio fratello veramente perch …” iniziò a dire prima che Jo si avvicinasse a lui guardandolo negli occhi. “Cosa, cosa c’è?” domandò indietreggiando un po’.
    “Nulla.” disse lei semplicemente facendo un sorrisino.
    Lui deglutì a vuoto e sospirò. “Mio fratello, mio fratello è al bar qui sotto se vuoi conoscerlo così puoi chiedere dirattameeeen…” disse fino a quando Jo lo prese da una manica della giacca e corse insieme a lui dal motel, tenuti sotto occhio dall’uomo della hall.
    Uscirono per strada ed andarono al bar di fronte all’edificio. Entrarono e Dean fece subito cenno a Sam appena lo ebbe visto e osservo con aria stranita la ragazza al fianco del fratello.
    “Dean questa è … aspetta co…” cercò di presentarla quando Jo allungò la mano verso Dean sorridente. “Jo, piacere. Cacciatrice come voi due.” finì lei per Sam.
    Dean alzò un sopracciglio e sospirò, posando lo sguardo sul corpo di lei, e fece un sorriso malizioso. “Beh piacere Jo, come mai non ci siamo mai incontrati sulla strada?” domandò poi.
    “Oh non ne ho idea. Sono nuova tra “voi” quindi penso sia normale.” rispose lei semplicemente prendendo posto al tavolo seguita da Sam.
    Dean appoggiò i gomiti sul legno del tavolino e la guardò incuriosito. “Beh, Jo, come mai qui?” domandò ordinando un caffè nero come piaceva lui.
    “Mmmmh voi perché siete qui? Non penso che siate venuti in questa monotona città, o almeno fino a poco tempo fa, per passare il week-end. Per quello di sono gli stadi.” disse con tono sarcastico chiedendo se potessero portarle un caffè espresso.
    Lui sorrise divertito per la risposta sentita e si avvicinò un po’ di più al viso di lei. “Un caso. Da poco.” le disse in modo coinciso Dean guardandola negli occhi.
    “Capisco. Beh, potremmo lavorare insieme no?” chiese alzando le spalle prendendo la sua ordinazione portatole da un cameriere e sorrise.
    “ Mmmmh… Noi lavoriamo da … Ahi!” esclamò Sam quando Dean gli pesto il piede e quest’ultimo accennò un sorriso. “Perché no? Aiuto ce ne serve sempre.” ammise poi osservando il particolare colore degli occhi. Wow, che bella ragazza … pensò deglutendo a vuoto.
    Jo annuì Perfetto, fase uno fatta si disse fra sé e sé voltandosi verso Sam. “Io alloggio in questo motel, se trovate delle informazione sul caso che state seguendo avvertitemi ed io scambierò le informazioni che ho a voi.” disse bevendo tutto di un colpo l’espresso e sospirò posando la tazzina sul tavolo.
    Dean annuì “Accettiamo vero Sam?” chiese guardando il fratello per storto, quest’ultimo sospirò e alzò le spalle. “Se proprio dobbiamo.” rispose guardando Jo, che sorrise e si alzò di scatto.
    “Beh, signori, io ora devo tornare al motel, il perché non ve lo dico dato che non vi interessa, quindi ci si vede.” disse andando vicino al bancone per poi pagare il caffè. Pagato, salutò i due con un gesto della mano ed uscì dal locale.
    “Senti, non guardarmi. Quando ci ricapita una come quella che fa la cacciatrice come noi, figa oltre tutto, e anche volenterosa, che si offre a darci una mano?” chiese facendo spallucce.
    “Faci come credi, però di lei non mi fiderei molto.” ammise Sam sospirando guardando fuori dalla finestra.
    Intanto Jo era tornata al motel, si buttò sul letto e guardò il soffitto.
    “Brava, piccola Jo, lo avevo detto che c’è l’avresti fatta.” disse una voce vicino a lei.
    La ragazza fece un sobbalzo e sospirò vedendo che era … “Brady …” disse lei tirandogli un cuscino in pieno viso. “Pirla, mi hai fatto prendere un colpo.”
    Lui rise mettendo a posto il cuscino e la guardò. “Ora che hai stretto “amicizia” con il nemico, devi stringere di più con il bel soldatino tutti muscoli e niente cervello di Dean.” le ricordò.
    “Lo so, lo so, non sono stupida.” disse lei facendogli la linguaccia con tono da superiore, Brady ridacchiò e si mise a posto la giacca.
    “Ah! Il Capo vuole vederti.” la informò. “Con una certa urgenza pure.”
    “Perché mai?” domandò Jo stranita grattandosi la tempia.
    “Non ne ho idea …” rispose lui semplicemente alzando le spalle.
    Jo sopirò e si fece cadere sul letto a faccia in giù.
    Lui volle accarezzarle i capelli ma retrasse la mano a malincuore.
    “Vedrai che non sarà nulla di grave.” riuscì solamente a dire. So cosa vuole farti quel cazzo di bastardo, e non posso far nulla per questo … pensò stringendo il pugno mentre la guardava lì, nel suo splendore, che solo lui aveva saputo cogliere. Chiuse gli occhi per poi riaprirli porgendo lo sguardo sulla schiena di lei, mezza scoperta.
    Jo tirò su la testa e lo guardò. “Cos’hai?” gli domandò vedendolo pensieroso.
    “Nulla. Ti porto dal Capo prima che si inferocisca.” le disse prima di sparire con lei e riapparire all’inferno.
    Lei si avviò alla stanza di Lucifero mentre Brady la osservava da lontano. Piccola Jo, fai attenzione. disse guardandola chiudersi alle spalle l’enorme portone di metallo. Restò lì, si sedette a terra, sarebbe restato così fino a quando non avrebbe visto Jo, quella ragazza che ormai riteneva importante, uscire da lì, senza un solo graffio. Neanche uno.
     
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  12. sahany09
     
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    Riusciranno Sam e Dean a capire che stanno per essere fregati?
    Ottimo lavoro !!!
     
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  13. Vivaldi4love
     
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    Ma Brady è quel Brady, giusto? Ha un debole per Jo? Ma sbaglio anche Lucy non è da meno... uhm....................... l'idea che vogliano ingannare Dean però mi preoccupa, povero.
    Brava molto belli questi due ultimi capitoli.
     
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  14. sahany09
     
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    CITAZIONE
    Vivaldi4love
    Ma Brady è quel Brady, giusto?

    Me lo stavo chiedendo anch'io.
     
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  15. O.o° Cr@zy TRiCKSTeR °o.O
     
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    CITAZIONE
    CITAZIONEVivaldi4love
    Ma Brady è quel Brady, giusto?

    Me lo stavo chiedendo anch'io.

    Avete pensato giusto, è QUEL Brady :)
     
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168 replies since 28/4/2011, 12:40   1589 views
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