Il portale della paura

crossover Supernatural-Fringe by sahany09

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  1. dani61
     
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    HAHAHAH - Pensando al crossover Fringe-Supernatural - mi è venuto un pensiero osceno - sarà l'ora - e cioè la coppia Walter-Bobby!!!!!! No va be' scherzavo - ma pensare a quei due che interagiscono ..... mi fa sorridere!!!
    Sono contenta che tu condivida i miei gusti "di vita" - semplici - ma essenziali ed appaganti ..... per la terza età!!!! Tu sicuramente ne avrai aggiunti parecchi - sono sicura!!!
     
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  2. sahany09
     
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    CITAZIONE
    HAHAHAH - Pensando al crossover Fringe-Supernatural - mi è venuto un pensiero osceno - sarà l'ora - e cioè la coppia Walter-Bobby!!!!!!

    So che scherzi, e in effetti è spontaneo pensarlo :D :D dopo i tascorsi che conosciamo.
    Ma non sarà la stessa cosa di Bobby e Crowley, poiché Walter Bishop, come personaggio, è molto diverso da Crowley. Comunque, a occhio e croce, potrebbero andare d'accordo. Bishop, in fondo, è molto tranquillo e tollerante.
    Studierò la cosa al momento.
     
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  3. primb_halliwell
     
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    ehi bello cmplimenti, cmq se ti interessa ho pubblicato il terzo epi della mia fanfic :)
     
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  4. sahany09
     
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    Ok, grazie. L' ho letto, e ho commentato sullo spazio apposito.
    Ora vado a finire - e a rifinire - il mio pezzettino.
    A più tardi, forse.
     
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  5. sahany09
     
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    Eccomi!
    Arriva la 2a parte del 4o capitolo.


    Al laboratorio



    Olivia entra veloce e decisa nel grande laboratorio, con il grosso libro, e lo deposita, eccitata, sul primo spazio libero che trova fra tutti i ripiani occupati dei mobili. I due Bishop sono appoggiati ognuno ad una cassettiera, e chiacchierano. In quel preciso momento, Walter è disoccupato, e guarda il libro con avidità.
    “A quanto pare, a questo turno, niente cadaveri da dissezionare, Walter” lo deride scherzosamente il figlio.
    “No. – dichiara Olivia, risoluta – Stavolta niente seghe elettriche o pinze divaricatrici. Anche qui ci vorranno i guanti, ma quelli di velluto pregiato”.
    Walter si avvicina al ripiano dove Olivia ha posato il libro, e osserva l’oggetto con lo stesso scrupolo con cui studia i corpi.
    “E’ straordinario!” esclama dopo aver visto di cosa si tratta. E lo gira in tutte le direzioni, poi chiede lumi alla donna su quale dovrebbe essere il suo compito.
    “Vede questa parola? – gli fa notare Olivia – In un primo momento, era sembrato sangue, e invece non lo è”.
    “Vuole sapere con cosa è stata scritta?” chiede, Walter, candido.
    Olivia annuisce, fissando lo scienziato con sguardo speranzoso.
    “Questo volume vale una fortuna” dice poi.
    Bishop si mette al lavoro: gratta via alcune scaglie di cuoio contaminato dalla sostanza usata per marchiare la parola, le deposita su un vetrino, mette il vetrino sotto al microscopio elettronico e poggia un occhio sul mirino.
    Sono attimi in cui i suoi tre spettatori restano in trepidante attesa di un verdetto.
    “Oh! “esclama alla fine Bishop a bassa voce.
    “E?” fanno eco i suoi tre spettatori.
    Bishop raddrizza il busto e si gira verso di loro.
    “La sostanza usata per scrivere questa parola è inchiostro. – dichiara, facendo poi seguire una pausa – Inchiostro ferrogallico” termina con solennità.
    Olivia lo guarda, leggermente stupita.
    “Cioè?” .
    “E’ un inchiostro che veniva impiegato nella stesura dei manoscritti. – risponde Walter, calmo – Come questo” e nel dirlo apre il libro per mostrare le pagine scritte. Olivia si accosta a Bishop.
    “Ci sta dicendo che questo inchiostro viene dal…”
    “Millecinquecento. – risponde Walter, trionfante – Come minimo. Ma era usato anche prima, nel Medio Evo, soprattutto in Europa ed in particolare, in Italia”.
    “Si trova ancora in giro?” chiede Astrid.
    “No. – risponde Bishop – E’ sparito dalla circolazione da più di un secolo”.
    Peter si avvicina al ripiano dov’è posato il libro, per guardarlo meglio.
    “I caratteri sono neri” osserva, scorrendo gli occhi su una pagina.
    “Ma la scritta sulla copertina è rossastra” puntualizza Olivia, mentre si guarda i polpastrelli ancora macchiati.
    “L’inchiostro ferrogallico si ricava dal gallato di ferro, – comincia a spiegare Bishop – un colorante ottenuto dalla reazione di un tannino generico con sale ferroso. A seconda della percentuale dei due componenti, e del procedimento di ossidazione, si ottiene il colore nero o rosso”.
    “Allora sarebbe riproducibile anche oggi” constata Astrid.
    “Volendo si. – risponde Bishop – Ma non è questo il caso”.
    “Perché?” chiede Olivia.
    “Perché il processo di ossidazione è molto lungo. – risponde lo scienziato – Possono volerci secoli per ottenere quella variante di rosso” .
    “Chi può aver voluto compiere questo danno? - si chiede Olivia, turbata da quel pensiero – E perché”.
    “Perché, TRADITORE?” domanda Peter, più a se stesso che a suo padre, guardando la scritta.
    “Questa è una bella domanda, Peter” commenta Bishop.
    “Non è il titolo del libro” commenta Olivia
    A questa osservazione, Bishop apre il libro e nelle prime pagine riscontra subito due dettagli curiosi, tuttavia, secondo lui importanti: il primo è che non vi è traccia di titolo; il secondo è che nonostante un delicato e minuzioso dipinto racchiuda la prima lettera, la prima frase, nella prima pagina, è incompleta, come se fosse la parte finale di un periodo iniziato altrove. Leggendo velocemente, riconosce subito che la lingua in cui il testo è scritto è l’italiano e, arrivato in fondo, scopre che anche l’ultima frase del testo è incompleta, ed è la prima parte di una frase che finisce senza dubbio in un altro volume.
    “Questo è uno dei volumi di un’opera” sentenzia alla fine.
    Olivia lo fissa con meraviglia e sospetto.
    “Ci sta dicendo che il contenuto del volume è ...una puntata?” chiede.
    “Esattamente” risponde Walter.
    Olivia si ferma un attimo a riflettere.
    “Allora anche gli altri volumi contengono una parte di quest’opera” arriva a concludere.
    “Senza dubbio. - conferma Walter – Quanti altri volumi ha detto che ci sono alla biblioteca?”
    “Altri quattro” risponde Olivia, pronta.
    “Si possono vedere?” chiede lo scienziato.
    Olivia si morde, perplessa, il labbro inferiore, sapendo che ora non è facile accedere a quel settore della biblioteca. Chiama Broyce e si consulta con lui. Dopo alcuni minuti, riceve la risposta del suo capo che le comunica di essere riuscito ad avere un permesso di entrata dopo l’orario di servizio.
    All’ora stabilita, Walter, Peter, Olivia e Broyce si recano alla biblioteca e salgono al terzo piano.
    Ad aspettarli c’è anche Elisabetta Vissani che non molla i suoi volumi.
    Con delicatezza e discrezione, Bishop passa in rassegna gli altri quattro tomi, andando a controllare le prime e le ultime righe del testo, e in questo modo trova l’inizio dell’opera, e il titolo: VERITAS, ma non l’autore. Effettua un ultimo controllo sul volume che ha esaminato al laboratorio e fa un’altra scoperta: il quinto volume non è l’ultimo.




    A bordo dell’Impala




    Dean è al volante, Bobby è seduto vicino a Dean, e Sam è comodo sul sedile posteriore col tomo sulle ginocchia, impegnato nel tentativo di capire qualche parola di ciò che è scritto.
    Si ricorda un po’ di latino studiato all’università, e anche al liceo, e siccome il linguaggio usato nel libro è un italiano antico, molto vicino alla lingua di Virgilio, riesce ad afferrare qualche vocabolo. Legge saltando un po’ qua e un po’ là fra le pagine, ma dal poco che raccoglie, è in grado di capire che si trova di fronte ad un trattato, a quanto gli risulta, a carattere politico, o religioso.
    Ma è colpito da un particolare: la prima frase, alla prima pagina, non è completa. Sembra l’ultima parte di una frase il cui inizio è evidentemente in qualche altro volume. Va a controllare l’ultima pagina, e nota che invece l’ultima frase è completa, e chiusa dal punto.
    Fa subito partecipi della scoperta i suoi compagni di viaggio.
    “Ah, - fa Bobby – allora è un’opera in più volumi!”.
    “Penso proprio di si” conviene Sam.
    “E quello che ho preso io è l’ultimo” deduce Bobby.
    “E dove sono gli altri?” chiede Dean.
    “Forse alla biblioteca di Boston”. risponde Bobby.
    “Scusa, - obietta Dean - ma il tuo amico che te l’ ha venduto non t’ ha detto niente su questo libro?”.
    “Mi ha detto che è un pezzo unico. – risponde Bobby – Che è interessante, ed era un vero affare”
    “Ah, - fa Dean – Quanto l’ hai pagato?”
    “Cinquanta dollari” risponde Bobby, felice.
    “Cosa? – esclama Sam da dietro – Cinquanta dollari?”.
    “E’ poco o molto, Sam?” chiede Dean.
    “E’ niente! – risponde Sam, quasi scandalizzato – Solo perché è del ‘500 potrebbe valerne almeno cinquemila!” .
    “Allora ho fatto davvero un affare!” conclude Bobby trionfante.
    Ma il suo entusiasmo si spegne subito scorgendo l’espressione poco persuasa di Dean.
    “Si. – dice infatti il ragazzo, serio – In effetti potrebbe essere stato un buon affare, oppure…”
    “Oppure?” incalza Bobby sospettoso.
    “Oppure dietro a questo libro c’è una brutta storia” finisce Dean.
    Bobby si fa apprensivo.
    “Vuoi dire che potrebbe essere maledetto?” .
    “Maledetto proprio no ma, - risponde Dean, cercando di essere ottimista – se il tuo amico te lo ha rifilato per cinquanta dollari, significa che voleva levarselo di torno”.
    Bobby fissa Dean e, dal suo sguardo intenso, rammentando ciò che gli ha raccontato di aver visto a casa sua, e riflettendo sulla scritta marchiata sulla copertina, capisce dove il suo giovane collega vuole arrivare.
    “Oh, porca….” impreca a bassa voce.
    Dean sorride e poi si rivolge a Sam.
    “Fratellino, riesci a capire qualcosa di quel che c’è scritto su quel mattone?”.
    La prima risposta di Sam è un muggito, poi arrivano anche le parole.
    “Devo ammettere che non è facile. – rivela – Comunque finora mi pare di aver capito che questo tizio non ha mai avuto rapporti idilliaci con la religione e con la Chiesa”.
    Altro intenso sguardo d’intesa fra Dean e Bobby.
    “Secondo me, - sentenzia Dean - più che al contenuto del mattone, dobbiamo dare importanza a chi lo ha scritto”.
    “Giusto, Dean” conviene Bobby, domandandosi perché ora si sente più sollevato.




    A questo punto è mio dovere apporre qualche nota:

    1) L'inchiostro ferrogallico esiste, o meglio, è esistito, ed è stato adoperato fino quasi alle soglie del XXsimo secolo. Si possono trovare informazioni esaurienti in merito su Wikipedia, ma avverto che ho alterato qualcosina per rendere il tutto meno noioso e difficile. Comunque, la composizione che descrivo è quella che trovate sull'enciclopedia, e i tempi di ossidazione sono molto lunghi, ma il colore ottenuto è marroncino, e non rosso;

    2) Non aspettatevi fenomeni pazzeschi alla riunione dei 6 volumi! Non succederà niente di apocalittico. L'opera di cui parlo è stesa in 6 volumi, ma la cosa finisce qui.
    Semmai, la famosa sagoma scura si manifesterà con più evidenza. Ha ragione Dean quando dice che "non dobbiamo dare importanza a ciò che è scritto sui mattoni, ma a chi l' ha scritto".

    3) Sicuramente più di uno di voi penserà che mi stia ispirando a Dan Brown e al suo Codice da Vinci, oppure al Nome della Rosa di Eco. Un pochino si, ma solo un pochino. Però non preoccupatevi! Non dimentico che in ogni caso Supernatural fa da padrone, e i fenomeni soprannaturali ci saranno. Inoltre, i personaggi di Fringe faranno la loro parte e la loro figura.

    Beh, divertitevi!
    Con il portale ci vediamo fra qualche giorno. Devo meditare ed eseguire ricerche.


     
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  6. \:Darsen:/
     
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    Ho solo poche parole da dire: Bello, Bello, BELLO!!!!
    Mi è piaciuta davvero Molto questa Seconda Parte del Quarto Capitolo!!!! Complimenti!!!! :)
     
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  7. sahany09
     
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    Grazie Darsen.
    Il seguito non sarà da meno.
    Si comincia ad entrare nel vivo della questione, e ci sarà l'incontro fra i Winchester, Bobby, i Bishop e Olivia.
    Voglio tranquillizzare te e gli altri che non vi lascerò a secco a lungo, ma voglio anche elaborare il tutto con una certa logica, quindi mi serve un pò di tempo.
    A presto, e grazie per seguirmi.
    Ehi, Dani61, Vivaldi, primb_halliwell, dove siete? Siete già in vacanza? :D
     
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  8. primb_halliwell
     
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    io sono quiiiiii sto leggendo ora sei bravaaa :)
     
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  9. sahany09
     
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    CITAZIONE
    Ehi, Dani61, Vivaldi, primb_halliwell, dove siete? Siete già in vacanza?

    Stavo scherzando, naturalmente !!!
    So che ci siete, ed immagino siate anche voi impegnati in altre attività oltre a quella di scrivere.
    Grazie, primb (ti posso chiamare solo così? Oppure, Vincent...)
    Volevo dire anche che è bella la presenza di qualche maschietto scrittore. Bravi tutti (anche hunter) !
    Anch'io ti farò un pò di pubblicità.
    A presto, fanciulli!
     
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  10. \:Darsen:/
     
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    CITAZIONE (sahany09 @ 30/7/2010, 00:10)
    Grazie Darsen.
    Il seguito non sarà da meno.
    Si comincia ad entrare nel vivo della questione, e ci sarà l'incontro fra i Winchester, Bobby, i Bishop e Olivia.
    Voglio tranquillizzare te e gli altri che non vi lascerò a secco a lungo, ma voglio anche elaborare il tutto con una certa logica, quindi mi serve un pò di tempo.
    A presto, e grazie per seguirmi.

    Figurati, per me è un piacere seguirti!!!! :)
    E sono sicuro che i prossimi Capitolo non saranno da meno!!!! :D
    E anche se non posti per un po' non preoccuparti, prenditi Tutto il Tempo necessario!!!!
    Farai un Ottimo Lavoro!!!! A Presto!!!! ^^
     
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  11. dani61
     
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    Eccomi - avevo letto il tuo nuovo capitolo già da ieri - ma dato che avevo avuto problemi con il pc che mi ha mandato in tilt la password - non riuscivo a loggarmi al forum - e quindi non potevo PARLARE - ti rendi conto - proprio io non potevo parlare!!!
    Va be' risolto il problema e inizio con il dirti sempre sempre piu brava!!!!!!! Mamma che meraviglia questo capitolo - grandiosa la dissertazione di Walter sul libro e sull'inchiostro - tanto di cappello al tuo lavoro di "ricercatrice" - Grande!!!!!!!!!!!
     
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  12. sahany09
     
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    Scherzavo, Dani, non ti preoccupare!
    So che per quanto vi è possibile mi seguite in questa mia particolarissima avventura. E so anche che i pc fanno i capricci, ahinoi! E anche i forum!!!
    Riguardo alle ricerche, le faccio per due motivi, tra i quali non c'è quello di volermi dare delle arie: il primo è che voglio dare un minimo di veridicità al racconto; il secondo è di ordine pratico, cioè, senza un minimo di documentazione, io stessa non riesco ad orientarmi. Non posso inventare tutto.
    Comunque: sbaglio, o anche tu hai qualcosa che bolle nella tua pentola?
    L'attendo fiduciosa.
    Ma non facciamoci prendere dallo stress!
    A presto, col nuovo capitolo.
    Un saluto affettuosissimo a tutti voi che avete la pazienza di starmi dietro, e che dovrete farlo ancora per un bel pò.
     
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  13. sahany09
     
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    Ed ecco il nuovo capitolo:

    Questa è la 1a parte di questo capitolo sempre per rimanere fedele al mio principio di sottoporvi la narrazione a piccole dosi, ma la 2a parte è già pronta, ed arriverà domani.
    In questa 1a parte non succede gran che, ma Bobby e i fratellini tornano protagonisti. Nella 2a parte invece.....



    5) COSE DA FARE A BOSTON



    L’incontro



    Sam, Dean e Bobby arrivano a Boston a notte fonda. Dopo un giorno intero di viaggio, pur dandosi il cambio al volante, sono sfiniti, desiderano ficcarsi sotto una doccia e riposarsi, ma sentono anche di avere in mano qualcosa che scotta, e vogliono risolvere la questione con una certa velocità.
    Boston non è Lawrence, e non è facile trovare un alloggio popolare ed economico, tuttavia, grazie alle cartine, e al cellulare attrezzato di Sam, riescono a trovare un bed&breakfast a Beacon Street, non lontano dalla biblioteca. Si danno una rinfrescata ed una ripulita, ognuno sceglie il suo letto e ci si stravacca sopra, a momenti senza togliere neppure le pantofole.
    Dean si addormenta quasi subito, Bobby fa per telefonare all’amico del negozio, ma vedendo l’orario – le quattro e mezzo del mattino – ci ripensa e rimanda la chiamata a qualche ora dopo.
    Ma quando richiama, verso le sette, un messaggio registrato lo informa che l’utente è irraggiungibile, fatto che trova strano dal momento che, se deve aprire il negozio, in teoria l’uomo dovrebbe essere già in piedi, e con i vari mezzi di comunicazione accesi e funzionanti.
    Effettua altri tentativi a distanza di dieci minuti l’uno dall’altro, ma nessuno risponde.
    Un’ora dopo i tre sono di nuovo in macchina, in cerca dell’indirizzo dell’amico di Bobby, ma quando arrivano davanti alla sua villetta bianca e grigia secondo le indicazioni del cacciatore, la trovano con le finestre serrate. Dalla cassetta postale, occhieggia un triangolino bianco che Bobby estrae e legge: “X Bobby. Sono dovuto partire urgentemente. Ti farò sapere”.
    Bobby appallottola il foglio e lo getta a terra, furioso, tanto più che Dean lo guarda con la sua solita aria ironica, come a dire: ti ha tirato un bidone.
    Ma la voglia di scherzare finisce presto, e i tre realizzano alla svelta che l’unica cosa da fare è dare il via alle loro indagini. Bobby raccoglie il foglio, lo stende, lo piega e se lo ficca in tasca.
    “Bobby, ricordi per caso dove sta il negozio?” chiede Sam.
    Il cacciatore compie uno sforzo di memoria.
    “Cambridge Street, credo. – risponde – Ricordo che vicino c’è un ospedale, e il marciapiede dove si trova il negozio è coperto da un portico”.
    Sam programma il navigatore sul suo cellulare, e la strada viene fuori subito.
    “Non è lontana da qui” annuncia, trionfante.
    I tre rimontano in macchina, e si dirigono verso la meta.
    I ricordi di Bobby sono esatti. Cambridge Street è una strada larga con una lunga siepe fiorita nel mezzo. Individuano immediatamente il palazzo, e Dean ferma la macchina davanti ad esso.
    Il palazzo è grosso, il marciapiede è lungo, e ci impiegano qualche minuto per arrivare al negozio, ma quando ci arrivano, lo trovano chiuso, senza cartelli che avvisino la riapertura.
    I due fratelli guardano Bobby molto avvilito e arrabbiato, sinceramente dispiaciuti.
    Dopo questa scoraggiante scoperta optano per andare alla biblioteca.
    Quando ci arrivano, nei dintorni tutto sembra tranquillo.
    Forse, a causa del freddo pungente di dicembre, e dell’orario di metà mattina in cui tutti sono più o meno impegnati nelle varie attività lavorative, in giro circola poca gente, e anche l’affluenza alla biblioteca non pare molto intensa.
    Non essendo sicuri al cento per cento di trovare lì ciò che cercano, decidono per un tour informativo e perlustrativo. L’ingresso della biblioteca è lungo e discretamente largo. Le porte che si vedono ai lati dell’ingresso recano due targhe dalle quali si apprende che nelle relative stanze si svolgono conferenze. In fondo all’ingresso c’è una scalinata, e a sinistra l’ascensore, e vicino all’ascensore è appeso un tabellone con la mappa del blocco McKim della biblioteca. Al primo piano, c’è l’ufficio informazioni e, cosa che attira subito Dean, la Map Room Café, ovvero, la caffetteria. E infatti, salito l’ultimo gradino, un profumo di caffè e prodotti da forno arriva irresistibile alle loro narici.
    Non hanno ancora fatto colazione, Dean è affamato e segue subito la scia di aroma del caffè, ma Bobby lo agguanta per il dietro del giaccone blu imbottito e lo riporta alle sue responsabilità.
    “Fa differenza se ci andiamo dopo? – protesta Dean – Non c’è pericolo che quello che cerchiamo si muova, per ora”.
    Bobby lo guarda male, e Sam scuote la testa, ridacchiando. Sotto, sotto, riconosce anche lui di aver fame. Quella mattina, tutti e tre sono vestiti un po’ meglio del solito, ma i due fratelli non indossano la “divisa nera” degli agenti FBI, limitandosi ad aver messo pantaloni nuovi senza buchi, camicia e pullover. Si accordano di presentarsi come professore ed assistenti di un piccolo e remoto ateneo in Kansas, e si avvicinano all’ufficio informazioni per avanzare la loro richiesta.
    “Abbiamo saputo che in questa biblioteca sono esposti dei libri molto rari e preziosi, - inizia Bobby sfoderando tutta l’aria professionale che è in grado di esibire – e ci piacerebbe vederli. Sa, siamo esperti di quel tipo di opere. Abbiamo visto che l’orario è giusto”.
    L’impiegata, una giovane donna di colore, li accoglie con un sorriso triste.
    “Mi dispiace, - si schernisce – l’informazione che avete avuto è giusta; l’orario è giusto, ma la sala dove i libri sono esposti è chiusa fino a data da destinarsi. E’ accaduto uno strano incidente, e sono in corso delle indagini, quindi, per adesso, le visite non sono possibili. – alla vista della faccia delusa di Bobby, aggiunge – Se però i signori restano qui a Boston qualche giorno, può darsi che per il fine settimana sia tutto risolto”.
    Scambio rapido di occhiate fra i tre, poi Sam annuisce.
    Terminata la “recita”, con gioia di Dean, si spostano alla caffetteria.
    Il locale non è grande, è arredato sobriamente in stile moderno,e i tavoli da quattro ne occupano gran parte del centro. In fondo, a destra si stende il lungo bancone su cui sono esposti in modo estremamente invitante cibi salati e dolci. Vanno a servirsi, sistemano tutto sui vassoi di metallo, adocchiano un tavolo libero, lo occupano e cominciano a gustarsi l’abbondante pasto, soprattutto Dean, che ha scelto per sé vari tipi di dolci. Ora la caffetteria è piena, ma il vociare degli avventori non è eccessivamente alto, e i tre possono ascoltare la conversazione dei loro vicini che accenna a presenze ultraterrene nella biblioteca. I tre prestano attenzione al dialogo, ma da esso apprendono che entrare nella sala dei libri è praticamente impossibile. Le chiavi sono in possesso di una sola persona, unicamente autorizzata ad aprire agli inquirenti.
    “Sarà dura, questa volta” commenta Bobby.
    “Ci sarà pure un’ altra entrata. – obietta Sam – Che ne so…una porta antipanico….una porta di servizio”.
    “Dobbiamo ottenere la piantina della biblioteca” propone Dean.
    “Quella si trova anche su Internet. - dice Sam – Quando torniamo al motel ci guardo subito”.
    “Allora è meglio tornare subito al motel. - esorta Bobby – Ho paura che qui, per adesso, non potremo fare molto. Forse è meglio trovare un po’ di notizie. Sam, hai trovato qualcosa su questo tipo di libri?”.
    “Uff! – risponde Sam con un gesto di fastidio – C’è una marea di materiale su questa roba in rete, ma noi abbiamo troppe poche informazioni sul libro che hai. Non so da dove cominciare”.
    “Okay, ragazzi. – delibera Bobby – Torniamo al motel. Forse lì combineremo qualcosa di più”.
    Si alzano tutti e tre e si avviano verso l’uscita.
    In quel momento, nella sala entrano a passo veloce e nervoso due persone: un uomo e una donna che camminano incontro a loro e, nel passare al loro fianco, la donna urta di spalla Dean. Si scambiano le scuse, e Dean le lancia una fugace occhiata di ammirazione. E’ carina, con quei suoi capelli biondi lunghi, raccolti in una coda di cavallo fermata da un nastro nero come i suoi abiti. Anche lei gli sorride, ma poi ognuno va per la sua strada. Tuttavia, istintivamente, Dean si controlla le tasche ed estrae il cellulare per vedere se ci sono messaggi.
    Non si accorge che compiendo questo gesto, qualcosa gli è caduto per terra.


    Lo scrivo lo stesso? TO BE CONTINUED, of course.
     
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  14. \:Darsen:/
     
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    Hai fatto davvero un Ottimo Lavoro anche questa volta!!!! ^^
    Le Descrizioni dei Luoghi e delle Azioni dei Personaggi sono Semplicemente Perfette!!!! Mentre leggevo mi sono proprio immaginato tutto quello che hai scritto in ogni singolo Dettaglio!!!! Poi ho davvero apprezzato la parte finale: "Non si accorge che compiendo questo gesto, qualcosa gli è caduto per terra". Mi è davvero piaciuta moltissimo questa scelta, e immagino già chi potrà raccogliere questo misterioso oggetto!!!!
    Ma come lavora bene il Fato, o in questo caso Tu!!!! :D
     
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  15. sahany09
     
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    Darsen! Non scappare! Arriva la 2a parte del capitolo. Stay tuned !
    Scoprirai chi ha raccolto il quadratino di carta, cos'è, e cosa succede dopo. Solo pochi secondi.
    E comunque grazie per l'apprezzamento e la tua....fede! Sarà premiata.
     
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260 replies since 21/7/2010, 22:57   2406 views
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