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primb_halliwell.
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complimenti sei troppo brava . -
sahany09.
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Grazie carissimo!
Che tempestività!!. -
Vivaldi4love.
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Daaai!!!!!!!!!!! Scrivi il seguito!!!!!!!!!!
Mi fa morire l'idea di Dean che vuole fare quello colto!. -
primb_halliwell.
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eh già siamo notturni xD quale metodo migliore c'è oltra leggere le vostre storie per passare la notte?
hai letto il mio secondo episodio??
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Cacciatore/trice Soprannaturale
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bello aspetto la continuazione! . -
\:Darsen:/.
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Come Inizio mi sembra davvero molto Intrigante!!!! Complimenti!!!! ^^
Sono davvero curioso di leggere il Seguito!!!!. -
sahany09.
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Allora:
@Vivaldi4love
Ma certo che continuo! E pure per un bel pò, ma sempre a piccole dosi, cosi non vi stancate, e mantenete alta l'attenzione.
Quanto a Dean che fa il colto, questo è solo l'inizio poiché, in futuro si troverà a....doverlo fare. E poi, mi piace tanto cambiare un pò le carte in tavola. In fondo Dean non è ignorante.
@primib_Halliwell:
si, ho letto la 2a puntata della tua fiction. Carinissima, peccato che non sappia molto di OTH poiché non l' ho mai visto, ma ho visto Brooke in un video su Youtube, ed alcuni spezzoni di puntate, quindi, cercherò di orientarmi comunque.
Bravissimo! Originale come idea. Tra l'altro, mi pare di averlo detto (e dimostrato) adoro i crossover!! Se non hai niente da fare, vatti a leggere Luci e ombre nella foresta. Crossover fra SPN e X-FILES. Roba da matti!!!
@darsen:
grazie. Lo leggerai. Non ti preoccupare.
Domani dovrei postare già un altro pezzettino.
Devo giostrare il tutto fra impegni lavorativi e un'altra cosa che sto scrivendo. E riesco pure ad andare al mare!!!. -
sahany09.
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2) LA BIBLIOTECA
Boston, giorno pieno, nel laboratorio di Bishop
Da quasi un’ora, Walter e suo figlio sono davanti al computer dove appaiono, a ritmo di un’immagine ogni minuto, volti di uomini e donne le cui vite si sono in qualche modo incrociate con quelle dei due uomini, ma nessuno di quei visi pare possedere le caratteristiche di colui che è apparso nel sogno di Walter Bishop.
“Ha i capelli molto scuri. – precisa Bishop – Quasi neri. E anche barba, baffi e occhi sono scuri, con qualche filo bianco” .
Ricomincia la rassegna dei volti. Alcuni vanno vicino per sommi capi, ma nessuno corrisponde all’identikit disegnato nella mente dello scienziato.
Peter non sa come aiutare il padre, quando, opportunamente, nel laboratorio si presenta Olivia Dunham, che saluta allegra i due uomini e Astrid, l’assistente di Bishop.
“Olivia! – esclama Peter, con toni speranzosi – Sei capitata a proposito! Quando sei andata nell’altra dimensione, oltre a William Bell, hai per caso visto qualcun altro?”
Olivia fissa Peter, con gli occhi sgranati.
“Chi altri avrei dovuto vedere?” esclama.
Peter la prende sotto braccio e si allontana da Walter e da Astrid per parlarle da solo, spiegando cosa è accaduto al padre.
“No, Peter. – risponde Olivia, avvilita – Mi dispiace. Non ho visto nessuno che risponda a quell’aspetto”
“E che mi dici del portale?” chiede Peter, in tono piuttosto nervoso.
Olivia lo inchioda con uno sguardo intenso, ma al contempo allucinato.
“Tutto quello che ti ho detto finora” risponde sconsolata.
Peter stringe le labbra in un moto di rabbia e impazienza, ma non diretto all’amica investigatrice.
Insieme tornano da Walter che è appoggiato al tavolo delle autopsie, e si tiene la testa fra le mani, con atteggiamento disperato.
“Forse sto impazzendo! – sussurra – Vedo persone che non esistono. Cosa mi hanno fatto laggiù?”
Peter si avvicina al padre e gli circonda le spalle con affetto.
“Lo scopriremo, Walter. – lo consola – E se ti hanno fatto molto male, la pagheranno, lo giuro!”.
Walter sorride al figlio. Olivia li guarda entrambi fra lo stupito e il commosso.
Boston, Biblioteca, tarda sera
Anche quel giorno volge al termine, e prima di tornare a casa, Simon Amblin compie il solito giro d’ispezione prima di chiudere ed attivare i vari sistemi di allarme. Percorre l’anonimo e deserto corridoio dalle pareti grigio chiaro, e raggiunge l’ultima porta.
La sala che ospita i preziosi volumi, voluta da Elisabetta Vissani, ricca ed eccentrica italiana trapiantata a Boston, e appassionata di tomi antichi, ha un allarme speciale. Quei volumi, cinque in tutto, non hanno prezzo, essendo pezzi unici, realizzati interamente a mano da pazienti e abili artisti del Medio Evo e del Rinascimento.
Prima di attivare l’allarme, Amblin entra nella sala che la signora Vissani ha voluto trasformare da asettico stanzone bianco, tipico degli ambienti universitari americani, a “tempio” vero e proprio dell’arte e della cultura, ispirandosi all’interno dell’antica Biblioteca Malatestiana, a Cesena, in Romagna, sua terra di provenienza. L’esposizione di quei libri è prevista fino alla fine dell’anno in corso (siamo vicini alle feste natalizie), e i libri vanno tenuti in estrema protezione, calibrando perfino la temperatura del vano che li ospita, non superiore a 15°, rigorosamente Celsius.
Con un certo rispetto, Amblin entra nella sala che sembra una chiesa, composta da tre navate separate da due file di colonne corinzie. La navata centrale, più larga delle due laterali, e le finestre sono di architettura romanica, mentre il tetto delle due navate laterali ha il soffitto a sesto acuto, tipico del gotico. Pavimento e banchi sono in legno. I volumi sono appoggiati al ripiano inferiore dei massicci banchi di legno scuro, e bloccati da catenelle fissate ai plutei.
Non può rimanere indifferente a tanta bellezza e sacralità, e comincia a percorrere lentamente la navata centrale fino in fondo.
Pare tutto a posto.
Il silenzio che regna in quel luogo è quasi tangibile, e gli viene spontaneo farsi il segno della croce, proprio come farebbe in chiesa davanti ad un crocifisso che però lì non c’è. In fondo alla grande sala c’è una porta, ma ora è chiusa.
Amblin la apre con esitazione, ma oltre c'è solo buio. La richiude.
Si gira per tornare indietro e uscire.
La luce ambrata, diffusa discretamente da lampade a torcia, fissate a staffe di ferro lungo le due navate laterali, si affievolisce friggendo fin quasi a precipitare il vano nel buio.
Amblin si blocca in mezzo alla navata centrale, e si volta con molta lentezza.
Si sente osservato.
Giratosi di soli 45° intravede con la coda dell’occhio una forma scura in fondo alla stanza.
Non ha il coraggio di girarsi ancora, ma nello stesso tempo, sentendosi responsabile del settore, sa che deve controllare tutto, però, quando si volta completamente, in fondo alla sala non c’è più nessuno.
“E’ la stanchezza!” dice fra sé ad alta voce per farsi forza.
E decide che per quel giorno è ora di tornare a casa.
Esce dalla stanza con una certa fretta, emettendo un profondo sospiro una volta fuori nel corridoio, chiude la porta, attiva l'allarme, e lascia quella zona dell'edificio con un pizzico di ansia.
“Il portale si aprirà e loro verranno”.
Non è il titolo del prossimo capitolo. E' una frase che ricorrerà nel racconto.
Non c'è bisogno di dirlo ma.....to be continued
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\:Darsen:/.
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Davvero Intrigante questo Secondo Capitolo!!!! ^^
Ho come l'Impressione che quei Libri saranno Importanti nel corso della Storia, come del resto anche quello che hanno sfogliato Sam e Dean!!!!
Non vedo l'ora di leggere il Prossimo Capitolo!!!!
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sahany09.
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CITAZIONEHo come l'Impressione che quei Libri saranno Importanti nel corso della Storia, come del resto anche quello che hanno sfogliato Sam e Dean!!!!
Come no! Sono importantissimi! Sono quasi il fulcro del racconto.
Grazie Darsen per aver letto, e continuare a seguirmi.. -
\:Darsen:/.
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CITAZIONE (sahany09 @ 22/7/2010, 22:49)CITAZIONEHo come l'Impressione che quei Libri saranno Importanti nel corso della Storia, come del resto anche quello che hanno sfogliato Sam e Dean!!!!
Come no! Sono importantissimi! Sono quasi il fulcro del racconto.
Grazie Darsen per aver letto, e continuare a seguirmi.
Figurati!!!! Per me è un Piacere!!!!
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sahany09.
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Mi auguro di cuore che continui a esserlo per te, e per tutti.
Cercherò di fare e dare del mio meglio.. -
Vivaldi4love.
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Brava, molto bene socia.
Scrivi magnificamente.
^^. -
sahany09.
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Grazie Vivaldina! Sei ancora sveglia? Io sto cominciando a sbadigliare, ma forse resisto ancora per un pò. .