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fanfic by Tanis_mezzelfo#21

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  1. Tanis_mezzelfo#21
     
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    più che altro sono io che sto prendendo tempo cercando documentazione sulle torture medioevali XD
     
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  2. Tanis_mezzelfo#21
     
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    CAPITOLO 6: THE DARK SIDE OF THE HEAVEN
    I due soldati si fermarono davanti alla porta chiusa, quasi a dare un'ultima possibilità al loro fratello di ritrattare. Castiel non si mosse, né parlò. Si limitò a restare fermo. I due capirono, e, mentre uno lo tratteneva saldamente, l'altro aprì finalmente i battenti.
    Un nuovo crampo. Questa volta molto più forte del primo, gli attanagliò le viscere. La stanza era completamente buia. Certo. La cosa migliore per abbassare di qualche decina di ottave il morale di un angelo era privarlo della pura, sfavillante e bianchissima luce del paradiso. Lo spinsero dentro e richiusero la porta dietro di lui.
    Il buio, almeno per il momento era totale. Castiel fece un respiro profondo, per calmarsi e riprendersi dall'iniziale paura. Gli sembrava quasi di sentire la voce di Dean prenderlo in giro
    “Ti hanno spento la luce?” gli diceva “e quindi? Sei stato in posti peggiori! Smettila di fare la donnicciola e fatti coraggio”
    Naturalmente non era sul serio il cacciatore a parlargli, ma in qualche modo, la sua mente si stava appoggiando al suo protetto per fagli coraggio. Abbastanza sconsolante, farsi forza con un mortale. Forse era messo peggio di quanto pensasse se anziché confidare in suo Padre confidava in un uomo. ok. La sua mente aveva divagato abbastanza in pensieri astratti. Si costrinse a tornare alla
    realtà.
    Apparentemente lì dentro era solo. Forse era la prima tortura. Volevano cominciare con qualcosa di soft. Probabilmente per un angelo mai sceso sulla terra, ciò avrebbe dovuto provocare una vera e propria crisi di panico, ma lui, come si era detto poco prima, aveva passato momenti peggiori negli ultimi mesi. Si sedette per terra a gambe incrociate e attese.

    -Forse è già perduto- disse Claire a Zaccaria. Naturalmente tutto era sotto stretta sorveglianza dell'angelo. Ora stavano osservando la reazione di Castiel al buio. Un breve sussulto iniziale, poi il pensiero che gliene erano capitate di peggio, e infine eccolo tranquillamente seduto a terra, come in attesa di qualcosa
    -No. È solo stato troppo tempo lontano dalla luce del paradiso. Nel mondo degli umani, il buio non è sempre una brutta cosa, sai?-
    -Dovremo andarci pesante. Molto. Se vogliamo ottenere qualcosa-
    -Sono d'accordo. Non essere triste, sorella. Lo stiamo soltanto salvando- la rassicurò lui sentendo il dispiacere nella voce della ragazza. -E' quello che nostro padre vorrebbe-
    -Lo so-
    -Prepariamo la sala-
    Castiel continuava a rimanere seduto, al buio completo. Ormai era quasi certo che nessuno gli avrebbe fatto nulla. Se avessero voluto farlo, l'avrebbero già fatto.
    La sua mente tendeva a divagare sui pensieri più disparati, ma poiché sospettava di essere sorvegliato da Zaccaria, sopprimeva i pensieri meno angelici sul nascere, per non peggiorare ulteriormente la sua posizione. Tuttavia non reprimeva il pensiero ricorrente del fatto che se volevano indottrinarlo, avrebbero dovuto impegnarsi molto, molto di più.
    La porta infine si aprì, rivelando una sagoma alta, scura e sicuramente senza capelli. Castiel si portò una mano al volto, la luce improvvisa lo stava accecando, ma anche senza vederlo, sapeva chi era
    -Ehi Cass. Tutto bene?- Zaccaria, ovviamente
    L'angelo agì d'istinto. Non sapeva nemmeno quello che stava facendo. Il pensiero probabilmente nemmeno gli attraverso la testa, perchè perfino il suo carceriere venne colto di sorpresa. Muovendosi con una velocità che sembrò raddoppiata per via dell'effetto sorpresa, Castiel ri ritrovo in un battibaleno ad aver tirato un gancio con tutta la sua forza sul viso di Zaccaria, che barcollò e cadde a terra. Castiel fece un passo indietro, ansimante, stupito, ma per nulla pentito o dispiaciuto.
    -Non avresti dovuto farlo, Castiel. Te ne pentirai. Amaramente-
    Detto questo, scomparve.
    Tre angeli comparvero all'istante. Due lo immobilizzarono, usando oltre che alla loro forza anche i loro poteri. Il terzo cominciò a colpirlo. Cass, impotente contro il potere congiunto dei due, non poteva far altro che prenderle. Se fosse stato così facile uccidere un angelo, di sicuro il prigioniero, dopo tutte quelle botte, sarebbe morto. Gli provocarono dolore, lividi e fratture, ma lo lasciarono in vita, stordito e confuso steso ventre a terra.
    Provò ad alzarzi facendo leva sulle braccia, ma il dolore fu così acuto da farlo ricadere pesantemente al suolo, senza forze. Tossì è una chiazza si sangue sporcò il candido pavimento. Cercò di rilassarsi e recuperare le forze. Aveva appena fatto una grandissima cazzata, e ne avrebbe pagato le conseguenze, ma, per il momento, l'unica cosa a cui riuscì a pensare fu “pezzo di merda. Questo è anche da parte di Dean Winchester". Mentre nella sua mente, la voce di Dean gli disse “Ben fatto, Cass. Gliel'hai fatta vedere a quel figlio di puttana”
    Un sorriso appena accennato gli solcò il viso, dopodichè svenne.

    fine capitolo

    ________


    scusate non ho saputo resistere ^^
    spero vi sia piaciuto!
     
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  3. Amariah
     
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    Mi piace Cass incaxxato!!!!!!

    Bravissima!!!!!!!
     
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  4. dani61
     
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    Grazie - altro bel capitolo - mi piace molto la simbiosi con Dean - davvero molto interessante -brava -
     
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  5. Tanis_mezzelfo#21
     
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    sono contenta che vi sia piaciuto!
    mi spiace se a volte cass sempbra troppo Dean quando reagisce, ma purtroppo è una cosa che mi viene naturale perchè le reazioni di Dean sono molto simili alle mie....forse c'è un po' troppo di me in Cass, sorry ^^

    CAPITOLO 7: FIGHT
    Quando aprì gli occhi, con sua sorpresa era ancora steso a terra. La sua natura di angelo gli aveva permesso, durante quella parentesi di incoscienza, di recuperare le forze e guarire completamente le ferite più lievi. Le fratture invece, non si erano ancora saldate del tutto. Con fatica si mise a sedere. Zaccaria era di fronte a lui, in piedi, lo sguardo minaccioso. Lo sollevò di peso e lo inchiodò con le spalle al muro. Castiel gemette di dolore
    -Sei fortunato che i nostri superiori per ora ti vogliono vivo. Ma azzardati ancora e sei morto. Chiaro?-
    -Cristallino- rispose.
    Zaccaria lo lasciò, e il ragazzo si accasciò a terra, scivolando con la schiena lungo tutta la parete fino a ritrovarsi seduto.
    -Bella bravata comunque, Cass. I miei complimenti. Sai volevo andarci piano con te, sei sempre stato un tipo in gamba. Ma dopo questo...-
    Non dovette finire la frase. Castiel sapeva che dopo quello che aveva fatto, sarebbe già stato fortunato da uscirne vivo. Non aveva propriamente paura del dolore, piuttosto di dover alla fine cedere e tornare nei ranghi. Non lo voleva. Non per davvero per lo meno.
    Zaccaria schioccò le dieta, e gli stessi tre angeli che lo avevano conciato per le feste lo tirarono su di peso. Poteva guardarli bene ora. Erano molto giovani, per quanto potessero esserlo gli angeli si intende, e a quanto pareva molto dediti all'obbedienza. Si doveva esserlo, per operare alle torture senza avere mai un minimo dubbio. -Portatelo di là. Cominciamo subito-
    -Sissignore-
    Sissignore. Quante volte aveva detto quella parola, quella semplice affermazione. Cieca obbedienza. Dal giorno della sua creazione, non gli era stato insegnato altro. Obbedisci agli ordini e non pensare. Cominciava a rendersi conto di quanto tutto questo fosse sbagliato.
    I tre lo fecero sedere senza troppa gentilezza su una sedia dorata piuttosto scomoda. Mani e piedi vennero immobilizzati con catene bianche, apparentemente fragili, in realtà indistruttibili o quasi. Di certo, in quelle condizioni non sarebbe riuscito a liberarsi. Forse nemmeno nel pieno delle proprie forze ce l'avrebbe fatta.
    Lo imbavagliarono. Dopodichè lo lasciarono solo. Di certo ti lasciano molto tempo per riflettere, pensò l'angelo fra sé. Ma era ovvio. Lasciato a languire nel suo dolore, sarebbe stato più facile per un angelo cedere. Loro che erano abituati a una vita perfetta e serena.
    Sono più forte degli altri. Si disse, in parte perchè ci credeva sul serio, in parte per convincersi. Posso farcela. Devo farcela.

    Zaccaria fece la propria apparizione dopo un po'. Dietro di lui camminava uno dei tre soliti angeli. A differenza degli altri, aveva i capelli di un rosso fiammante, molto rari sia tra gli umani che tra gli angeli. Gli occhi erano neri, quasi quanto quelli di un essere umano posseduto da un demone, ma mantenevano un po' di bianco intorno all'iride. Non c'era calore. Distacco. Freddezza. Ma nessuna traccia di compassione. Spingeva un carrello sul quale Castiel potè riconoscere diversi stumenti di tortura, e li portava come un cameriere avrebbe servito una colazione. Rabbrividì. E non per la prospettiva delle torture. Anche lui era stato così? Anche lui non aveva avuto sentimenti prima d'ora?
    -E così tornerai, Cass. Te lo prometto. Con le buone- Zaccaria prese in mano un lungo coltello e ne accarezzò la lama come una madre accarezza il proprio figlio. -O con le cattive-
    Castiel si dibattè, emise qualche mugugno soffocato dal bavaglio. Zaccaria glielo tolse, per sentire cosa aveva da dire.
    -Dovranno lavorare duro allora- buttò lì il ragazzo appena potè parlare
    -Non ti preoccupare. Saprò essere persuasivo perfino con te-
    -Ti occuperai tu di me? Devo averti fatto incazzare parecchio allora, se mi merito addirittura l'onore di farti sporcare le mani-
    Zaccaria lo colpì al volto talmente forte da voltargli la faccia dall'altra parte.
    Castiel tossì un altro po' di sangue mentre si riprendeva dal colpo. Zaccaria gli rimise il bavaglio a posto, poi lo guardò, un non so che di sadico nello sguardo che fece per un istante perdere il controllo di sé al prigioniero e trasparire l'angoscia nei suoi occhi blu.
    -Cominciamo-


    fine capitolo

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    spero vi sia piaciuto...dal prossimo si entra nel vivo ^^
     
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  6. dani61
     
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    Stupendo!! Mi piace sempre di più il tormento interiore di Cass - lo turba di più il pensiero di essere stato senza cuore, come gli altri angeli, piuttosto che la paura per la tortura imminente. Ma poi alla fine .. il terrore - un sentimento anche questo prettamente umano - Davvero molto brava - Però temo che il prossimo capitolo non sia propriamente "leggero" -
     
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  7. Amariah
     
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    OOOOOWWWW povero Cass :(

    Mi piace molto il modo con cui risponde a quel --------- di Zachariah.

    Bravissima! Nn vedo l'ora di leggere il seguito!
     
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  8. Tanis_mezzelfo#21
     
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    CITAZIONE (dani61 @ 21/3/2010, 16:32)
    Stupendo!! Mi piace sempre di più il tormento interiore di Cass - lo turba di più il pensiero di essere stato senza cuore, come gli altri angeli, piuttosto che la paura per la tortura imminente. Ma poi alla fine .. il terrore - un sentimento anche questo prettamente umano - Davvero molto brava - Però temo che il prossimo capitolo non sia propriamente "leggero" -

    non sono così sadica dai ^^
    SPOILER (click to view)
    o forse sì? :rolleyes:

     
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  9. dani61
     
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    mmmmmm ... forse si! -
     
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  10. Tanis_mezzelfo#21
     
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    no comment...spero vi piaccia!!
    CAPITOLO 8: LET'S BEGIN

    Aveva perso il conto dei giorni e delle torture ormai da un po'. Ogni due ore, Zaccaria gli chiedeva se gli era bastato. Se aveva imparato la lezione. Se davvero valeva la pena subire tutto questo per un umano che non gli aveva mostrato né rispetto né gratitudine per averlo tirato fuori dall'inferno.
    Castiel non rispondeva mai. Aveva da tempo capito che con Zaccaria non c'erano speranze di farlo ragionare, e sprecare fiato lo indeboliva ulteriormente.
    I tormenti erano vari e spesso e volentieri prolungati. Doveva ammettere che il suo superiore ne aveva di fantasia. Aveva rimosso la maggior parte delle cose che gli avevano fatto. Doveva, se voleva uscirne indenne. Se solo avesse ripensato anche solo una volta a ciò che aveva subito, probabilmente prima di potersi controllare si sarebbe messo in ginocchio a giurare fedeltà e obbedienza eterna.
    Zaccaria non permetteva che svenisse durante le torture. Lo teneva sempre imbavagliato, tranne quando decideva che voleva sentirlo urlare. Ormai Cass aveva imparato che era in quei momenti che doveva avere davvero paura, poiché il suo carceriere dava il meglio di sé. E, diavolo, ci sapeva dannatamente fare.
    Al momento erano tutti in pausa. Dean avrebbe detto che si erano presi il tempo di andare a fare la cacca. Castiel ne approfittò per implorare suo padre di aiutarlo, di tirarlo fuori da lì se poteva, ma in cuor suo, sapeva che non sarebbe accaduto niente. Cominciava a pensare che Winchester e il suo scetticismo non fossero poi così infondati. Scosse la testa. No. Doveva cacciare quei pensieri. E alla svelta anche.
    -Allora Cass?-
    -Non....chiamarmi...Cass- fu la risposta. La voce era incerta, il respiro affannato. Le brevi pause che gli concedevano non erano sufficienti a guarire nemmeno le ferite meno gravi, ammesso e non concesso che ce ne fossero, sul suo corpo.
    Zaccaria alzò le spalle. E schioccò le dita. Entrò l'angelo dai capelli rossi, con una tanica antica in mano. Non aveva intenzione di zittirlo, voleva sentirlo soffrire le pene dell'inferno, e non per modo di dire.
    Se aveva indovinato quello che c'era lì dentro, e di conseguenza le intenzioni del suo carceriere, si prospettavano tempi grigi per lui. Talmente grigi che forse, ammesso che ne fosse uscito vivo, avrebbe davvero capito cosa aveva passato Dean all'inferno.
    -Indovinato, Cass- annuì Zaccaria in tono affabile. Se avesse usato un tono minaccioso, probabilmente il ragazzo avrebbe avuto dieci volte meno paura. Ultimamente stava provando un sacco di emozioni, in compenso l'altro sembrava aver perso anche quelle poche che sembrava avesse avuto. -Olio sacro. Direttamente da Gerusalemme- a giudicare dalle dimensioni, ne aveva fatto una bella scorta.
    Uno schiocco di dita e apparvero per magia un bastone e una di quelle antiche torce che si usavano per illuminare le segrete dei palazzi o le carceri sotterranee nell'antichità.
    A quella vista, Castiel perse completamente la lucidità. Il panico crebbe dentro di lui e si riversò nel suo cervello con la forza di uno tsunami. Cominciò ad agitarsi convulsamente, forse arrivò perfino al pianto disperato. O forse no. Si ritrovò, per la prima volta nella sua vita, completamente in preda a un terrore quasi delirante.
    Zaccaria gli toccò la fronte, usando i suoi poteri per calmarlo all'istante. Cass tornò alla realtà, ansimante e coperto di sudore freddo. Non aveva cancellato il ricordo degli ultimi secondi, e di sicuro aveva imparato una cosa: non avrebbe mai più voluto provare qualcosa di anche solo lontanamente simile. Decisamente.
    L'olio sacro di Gerusalemme, combinato con il fuoco, era l'unica cosa in grado di poter fare del male davvero a un angelo. Evidentemente Zaccaria era arrivato al limite della pazienza se si era azzardato a usare una simile soluzione. Ed era altrettanto evidente che anche i loro superiori cominciavano a dare sempre più carta bianca. Non era un buon segno.
    -Rilassati, Cass. Dopo questo. Tutto sarà finito-
    Zaccaria accese la torcia e la mise a contatto con l'olio, che subito si incendiò. Il suo carceriere aveva un altro bastone, più piccolo, fatto in modo da non consumarsi nonostante le fiamme. Lo accese intingendolo per pochi secondi nell'olio bruciante.
    Con calma si avvicinò alla sedia dove l'angelo era saldamente incatenato. L'istinto di Castiel fu quello di agitarsi, ma per paura di farsi ancora più male, e un po' per non dargliela vinta, riuscì a dominarsi e a restare perfettamente immobile. Nemmeno i suoi occhi tradirono il suo terrore questa volta, anzi riuscì a continuare a guardare in faccia Zaccaria fino all'istante in cui lo strumento di tortura arrivò a contatto con la sua pelle. Riuscì perfino a contenere il grido di dolore che gli stava montando dentro. Il contatto con la pelle dell'angelo fu terribile. Subito si sentì uno sfrigolio, come di frittura e per il progioniero fu come sentire a una a una le cellule del suo corpo friggere e distruggersi. Strizzò forte gli occhi e piegò il busto in avanti.
    -Piaciuto? Ripetiamo? O ti basta?-
    -Fot..ah...fottiti- fu la risposta interrotta da un gemito di dolore
    -Come vuoi...-
    Di nuovo. Questa volta decise di colpire un punto molto più sensibile. La stilettata arrivò sul collo. Resistere fu più difficile, ma di nuovo la forza di volontà vinse sul dolore.
    Continuarono così, ancora e ancora. Ogni colpo intervallato da parole derisorie e dalla solita domanda.
    Le risposte che ottenne, di principio furono taglienti e decise, man mano che Cass si indeboliva, però si affievolirono fino a quando divvenero un lungo e protratto silenzio, in cui l'angelo cercava di recuperare fiato e lucidità per resistere al prossimo assalto.
    -Adesso basta giocare- Esclamò infine, esasperato il carceriere. -Ti farò pentire di essere venuto al mondo-

    ____

    ho deciso di saltare tutta l aprima parte id torture per due semplici motivi:
    1-poi sarebbe diventato noioso alla lunga, così' come descrivere più volte la tortura con l'olio sacro
    2-in realtà faccendo ricerche su vere torture medioevali cristiane, la metà erano su donne adultere/streghe e l'altra metà non avrebbe fatto molto a un angelo credo...per cui ho preferito saltare in toto

    spero vi sia piaciuto...a presto!!!
     
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  11. Tanis_mezzelfo#21
     
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    CAPITOLO 9: BACK WITH THE ANGELS...
    Castiel era di nuovo solo. Dopo quella minaccia, Zaccaria aveva lasciato la stanza, non senza avergli rimesso il bavaglio a posto. L'angelo si guardò, muovendosi il più possibile per quanto glielo permettessero le catene, ma soprattutto le ferite.
    Le torture con l'olio erano state davvero atroci.
    Ancora adesso che era solo e quindi, per quanto possibile vista la situazione, relativamente al sicuro, gli sembrava che in ogni momento quel bastone infuocato gli si posasse addosso, friggendolo vivo. Gli servì tutto il suo self-control per convincersi che almeno per il momento, era finita.
    Finalmente riuscì a calmarsi.
    Il dolore dove era stato scottato era fortissimo, e si espandeva con fitte dolorose e inaspettate in tutto il corpo, lasciandolo ogni volta sudato, ansimante, scosso da un tremito incontrollabile, ma soprattutto lo stavano indebolendo sempre di più.
    L'ustione sul collo aveva decisamente limitato la sua già poca mobilità. L'unica ferita che riusciva a vedere con chiarezza, appena sopra il ginocchio, era una delle prime che che il suo carceriere gli aveva impresso. Alla vista era abbastanza disgustosa; si estendeva per svariati centimetri; la pelle era nera, come carbonizzata, al centro, salvo poi passare attraverso quasi tutte le sfumature del bordeaux e del rosso, fino a giungere al rosso acceso/rosato di una ferita infetta che andava a sfumare, poi, allontanandosi dalla ferita, col rosa della pelle. Il tutto era accompagnato da un bruciore talmente costante che ormai il suo corpo lo registrava come niente più che un un fastidio latente multilocalizzato, il che contribuiva a rendere ancora peggiori le fitte occasionali.
    Zaccaria non si era limitato a torturarlo legato sulla edia. Dopo averlo indebolito per bene, in modo che le sue reazioni fossero limitate, lo aveva fatto slegare. Lo avevano steso a terra, sulla pancia, e mentre i tre leccapiedi lo fermo, il capo si era divertito a incidere con un coltello la zona attorno all'attaccatura delle ali (ora che non era nel suo tramite ben visibile), la parte in assoluto più sensibile degli angeli.
    Il dolore alla schiena era stato così forte che se non fossero state soffocate dalla benda sulla bocca, probabilmente le sue grida sarebbero state causa di un gran infrangimento di vetri e sordità permanente sulla terra. A un certo punto ricordava di essersi sentito svenire, il che sarebbe stata una liberazione, ma Zaccaria non gli permise di perdere i sensi, obbligandolo a sopportare. Anche ora che era passato qualche tempo, il solo pensiero di spiegare le ali lo terrorizzava, per non parlare del volo! Probabilmente gli avrebbe fatto male per molto, molto tempo.
    Non che il resto del corpo fosse messo molto meglio, del resto.
    Cass si stava concentrando su tutto questo per non pensare, poiché al momento, gli unici pensieri vergevano su due argomenti, uno più pericoloso dell'altro. Il primo era che forse davvero suo padre l'aveva abbandonato al suo destino. La seconda, era una semplice, spaventosa domanda: cosa gli avrebbe fatto Zaccaria una volta tornato? Non voleva davvero pensarci: appena lo faceva, doveva poi sforzarsi al massimo per non cedere a un'altra crisi di panico totale.
    Non ce la faceva quasi più. Era al limite.
    Erano passato quasi un mese, se non di più e per come si erano messe le cose, se non avesse ceduto entro breve, l'avrebbero ucciso, o, se proprio era fortunato, spedito a vivere una nuova vita mortale sulla terra, così come avevano fatto con Anna.
    Cedere, d'altro canto, avrebbe voluto dire cancellare, rinnegare il legame creatosi con Dean Winchester.
    Ma per quanto ancora sarebbe riuscito a resistere?

    -Non servono le torture, Zaccaria- disse Claire guardando in fratello da una stanza attigua -Non cederà-
    -Non ha ceduto fino ad ora, è vero, ma cederà con questo. Te lo prometto-
    L'angelo non ne era troppo convinta. Conosceva molto bene suo fratello. Era testardo, o forse sarebbe stato più giusto dire determinato, e poche cose riuscivano a piegarlo davvero.
    Le faceva male vederlo ridotto così, accasciato su una sedia coperto di dsangue, ma era per il suo bene. Castiel era pericolosamente vicino alla ribellione. Non potevano, tra l'altro, permettersi che un così buon elemento passasse dalla parte del nemico. Perciò, avevano soltanto due alternative, e lei sapeva che suo fratello ne era a conoscenza.
    Se Zaccaria non fosse riuscito a farlo cedere con le prossime torture, avrebbe trovato lei qualcosa in grado di farlo cedere.
    In un modo o nell'altro.

    Fatemi spere che ne pensate mi raccomando ^^
     
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  12. dani61
     
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    Ho letto ora i due ultimi capitoli - e dire "avvicente" è poco. Hai fatto bene a saltare le torture per così dire "lievi" - le bruciature con l'olio sacro sono state più che sufficienti a rendere l'idea di tutto il dolore che sta provando Cass - e tutta la buona volontà che ci sta mettendo Zaccaria per piegarlo - nel secondo capitolo commovente la figura di un Cass allo stremo legato alla sedia e coperto di sangue - ma cosa dovrà ancora sopportare? Comunque ti rifaccio i complimenti per come scrivi e descrivi le situazioni -
     
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  13. Tanis_mezzelfo#21
     
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    grazie dani sono contenta ti sia piaciuta ^^
     
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  14. Amariah
     
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    Oooohhhhhhh, povero Cass!!!! :cry: :cry: :cry: :cry:
    Zachariah l'ho sempre odiato e questa fanfic me lo fa odiare ancora di più!!!!!! :angry:


    Comunque bravissima! Le tue descrizioni su ciò che prova Cass sono sempre molto esaurienti!!!!
     
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  15. Tanis_mezzelfo#21
     
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    grazie amariah ^^
     
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64 replies since 14/3/2010, 23:32   488 views
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