8x12 Di Padre in Figlio

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  1. thinias
     
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    CITAZIONE (Purple84 @ 1/2/2013, 13:13) 
    Sam la mente e Dean il braccio!
    E' vero, viene quasi automatico pensarlo, ma io non credo che ci sia questa nettissima distinzione tra i due, nel senso che, secondo me, entrambi erano destinati a diventare il perfetto connubio tra le due cose. Se le cose non fossero andate come sono andate Mary avrebbe dovuto trasmettere loro le conoscenze e le abilità dei Cacciatori e John quelle dei Letterati. Sia Sam che Dean sono due cacciatori formidabili, ora che avranno accesso alla conoscenza degli uomini di lettere potranno colmare quella parte che a loro manca, aldilà delle predisposizioni personali. Sicuramente Dean è più uomo d'azione e Sam più uomo da ricerca, ma Sam non è certo un pappamolle e Dean di sicuro non è uno stupido.

    È esattamente quello che penso non avrei saputo dirlo meglio! Quoto ogni virgola
     
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  2. Rorosysy
     
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    In questo episodio, oltre a John, ho pensato anche a Bobby: chissà cosa avrebbe detto... che sono gli eredi! uff mi manca anche lui :cry:
     
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  3. Purple84
     
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    Stavo proprio pensando che Bobby :wub: sarebbe potuto benissimo essere un Man of Letters visto le sue conoscenze.
     
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  4. Leleontheback_
     
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    Quasi mi dispiace che sia finita.
    Mi dispiace perchè aspettavo questa puntata con un' ansia ed una curiosità pazzesca sapendo che avremmo incontrato il tanto famigerato nonno Winchester. E la puntata di per sè mi è piaciuta, mi è piaciuta davvero. Ma non mi basta. Non mi basta il tempo a disposizione forse. Non mi bastano 41 minuti per apprezzare un personaggio così importante e poi, vedendolo morire, dispiacersi come forse l' occasione avrebbe richiesto. Quindi sono soddisfatto? Così e così. Come è stato già detto magari due puntate sarebbero state meglio per una tematica così imponente, dove in fin dei conti a brillare non è certo stato il personaggio del vecchio/giovane Winchester, ma l' intera dinamica di una famiglia che non smette mai di stupirci nemmeno dopo otto anni. E che dopo otto anni ha ancora così tanto da dare e da mostrarci.

    L' idea c'è tutta ed è molto originale. Non me lo sarei mai aspettato, seriamente. Questi "uomini di lettere" che riversano le loro conoscenze su personaggi singolari destinati ad essere niente popo di meno che quella cerchia di soggetti che abbiamo approfondito già dalla seconda stagione (con John, con Gordon, con Bobby, con Ellen, con Rufus), e che compongono la strada di apprendistato per questi cacciatori che altro non sono che eroi che si impegnano nella costante salvezza del mondo, hanno fatto spiccare una nuova ed importante story-line che spero non verrà accantonata in un angolo ma che ci accompagnerà come un tassello nel più grande disegno prestabilito per questa stagione. Le basi ci sono, le conseguenze pure.. il messaggio finale? Chi vivrà vedrà.

    E questa chiave, che tutto unisce e tutto separa, e che si fà emblema del mondo del sovrannaturale sarà sinonimo di aiuto superiore, o di pericolo? Se Crowley o Naomi mettessero le mani su questo mistico oggetto, quali saranno le conseguenze? Aggiungiamo quest' altro tassello al mosaico.
    E questo luogo, conoscibile dalle coordinate prescritte dal vecchio Larry, quanto sarà figo?

    Tutto sommato, se credevamo questa come una puntata mirata solo a portare avanti la mitologia famigliare ed a riscoprire altri scheletri nell' armadio dei Winchester, ci sbagliavamo. Anche se dettata da poche rivelazione la possente story-line prosegue, e la scoperta che i Winchester oltre ad essere cacciatori/bambiniprescelti/tramiti siano anche eredi dei poco noti Men of Letters apre tante interessantissime porte.

    Henry Winchester è stato un personaggio interessante e ben delineato. Dai modi gentili e dal tono cortese. Classico signorotto colto degli anni 50, che in comune con i suoi nipoti non ha, all' apparenza, nulla tranne le sue conoscenze in campo sovrannaturale. Eppure la linea di sangue Winchester è sottile e tutta uguale. Se il vecchio Campbell ci fu presentato capace di vendere la sua famiglia pur di ottenere un bene superiore fine a sè stesso, Henry presenta i classici geni che da otto anni (o quasi) a questa parte hanno caratterizzato questi ragazzi: la famiglia viene prima di tutto. Potrai pure avere sulle spalle un peso inesorabile, ma saresti disposto a morire per tuo figlio, per tuo fratello, per i tuoi nipoti. I Winchester son questo. Nulla in più, nulla in meno.
    E nonostante Dean, per rimorso, per rabbia, per un rancore che suo padre si portava dentro da troppo e che ha trasmesso a quel bambino che tanto lo stimava, lo abbia attaccato per essersene sbattuto di suo figlio e delle responsabilità che prima di tutto aveva come padre nei confronti della sua famiglia.. alla fine è stato costretto a ricredersene e ad accettare la palese somiglianza che scorre tra loro. Quel figlio di puttana non avrebbe mai abbandonato suo figlio, ma al contrario ha salvato i suoi di figli.
    Il sacrificio (e anche una buona dose di sfiga) regnerà sempre sovrano in questa famiglia.

    Pare quasi scontato, dopo il mare di commenti che mi precedeno, dire che ho trovato fantastico Dean quando ha affermato a cuore aperto che Sam è la sua famiglia, e che non lo lascerà a morire. Quante volte lo abbiamo sentito dire nel corso degli anni? E nonostante ciò.. ancora non ci stufiamo.
    Vorrei, anzi, penso sia necessaria un' affermazione dalla controparte (Sam) che ci induca a capire il suo stato emotivo ora come ora. Perchè oltre al fatto che fino a poco fà soffriva per Amelia, non ho inquadrato molto bene la sua condizione psicologica. Davanti al nonno mi è sembrato impassibile. Al contrario di Dean che era dominato da sentimenti contrastanti, e che è stato in grado di mostrare sopratutto durante lo scambio di opinioni nella camera del motel. "Quell' uomo ha avuto una condanna ad ogni angolo, e nonostante tutto è sempre andato avanti. E alla fine ha fatto più cose bene di quanto ne avesse fatte male". Questo è proprio lui. E mette a nudo quella convinzione che si è sempre tenuto stretto, e che lo ha portato a compiangere drammaticamente suo padre dopo la sua morte.

    E dov' è Sam in tutto ciò? Dov'è il ragazzo che aveva subito litigi, insuperabili paletti e tanta voglia di staccarsi dall' ala della sua famiglia? Resta così, in secondo piano. Facendo parlare suo fratello, facendo esporre solo lui.
    Pongo così quella che per me è stata una pecca pesante in una contestualizzazione azzeccata e ben resa.
    Dov' è quel ragazzo che nella 5x13 parlò al padre a cuore aperto?
    L' unico vero momento in cui mi è parso di scorgerlo è stato durante l' ultima scena, in cui era tentennante nella sua riflessione.

    Se John avesse saputo la verità, sarebbe stato diverso?
    Questo non lo sapremo mai. Ma i suoi figli sono soddisfatti. Ed ora, da uomini adulti, hanno capito e possono affermare che ha fatto del suo meglio. Anche Sam.

    Un albero genealogico pieno di morti che non smette di far uscire tante curiose questioni. Henry Winchester, anche nella morte, è stato un uomo d' onore. Un eroe. Come John. Come Sam e Dean.
    Basterebbe questo per dire che la sua storia sia finita male? Io non credo.
     
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    Pare quasi scontato, dopo il mare di commenti che mi precedeno, dire che ho trovato fantastico Dean quando ha affermato a cuore aperto che Sam è la sua famiglia, e che non lo lascerà a morire. Quante volte lo abbiamo sentito dire nel corso degli anni? E nonostante ciò.. ancora non ci stufiamo.
    Vorrei, anzi, penso sia necessaria un' affermazione dalla controparte (Sam) che ci induca a capire il suo stato emotivo ora come ora. Perchè oltre al fatto che fino a poco fà soffriva per Amelia, non ho inquadrato molto bene la sua condizione psicologica. Davanti al nonno mi è sembrato impassibile.

    CITAZIONE
    E dov' è Sam in tutto ciò? Dov'è il ragazzo che aveva subito litigi, insuperabili paletti e tanta voglia di staccarsi dall' ala della sua famiglia? Resta così, in secondo piano. Facendo parlare suo fratello, facendo esporre solo lui.

    quoto queste due parti perchè sono cose che mi fanno riflettere. in particolare sul fatto che sam è all'inizio della stagione che è cosi purtroppo :// è come sparare sulla croce rossa :(

    in confronto vedevo il sam senz'anima della 6 stagione, molto più brioso e reattivo, e ho detto tutto -_-

    si, è vero, si è un pò riscattato in questi ultimi episodi, ma secondo me ancora non ci siamo...

    se non sapessi che è impossibile, direi che nel periodo in cui dean è stato via, gli è capitato qualcosa di davvero scioccante da ridurlo cosi


    e non mi riferisco alla relazione con amelia

    Edited by lily888 - 1/2/2013, 23:45
     
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  6. Sam&Ruby
     
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    LELE
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    Se il vecchio Campbell ci fu presentato capace di vendere la sua famiglia pur di ottenere un bene superiore fine a sè stesso, Henry presenta i classici geni che da otto anni (o quasi) a questa parte hanno caratterizzato questi ragazzi: la famiglia viene prima di tutto

    Nn sono d'accordo :nono: Pur nn ritenendomi certo un fan di nonno Campbell,a mio parere indisponente,antipatico,addirittura odioso -_- <_< non posso ritenerlo colpevole''di vendere la sua famiglia''.Così,tout court. :hum: Ma quale ''bene superiore fine a sè stesso''? :surprise: Lui voleva riavere indietro la figlia E per un padre questa dovrebbe essere la cosa più importante al mondo Immorale,egoistico,disfunzionale,borderline,ma in ogni modo sempre amore

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    E dov' è Sam in tutto ciò? Dov'è il ragazzo che aveva subito litigi, insuperabili paletti e tanta voglia di staccarsi dall' ala della sua famiglia? Resta così, in secondo piano. Facendo parlare suo fratello, facendo esporre solo lui.
    Pongo così quella che per me è stata una pecca pesante in una contestualizzazione azzeccata e ben resa.

    Purtroppo devo darti ragione :console: Purtroppo perchè questa rischia di diventare l'unica pecca di una stg per molti versi straordinaria :woot: Peccato,perchè non è una pecca da poco :( Inficia la credibilità,la coerenza,e in ultimo persino la comprensibilità :wacko: di un pg principale.Io che in altri post sono sempre stato piuttosto paziente al riguardo con gli autori ora,al giro di boa della stg,comincio ad avere più di un dubbio :hum: Ora è finito il tempo dell'immaginare.E' il momento di vedere,sentire,capire Ora o avremo perso il nostro Sammy :bye2:
     
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    Purtroppo devo darti ragione Purtroppo perchè questa rischia di diventare l'unica pecca di una stg per molti versi straordinaria Peccato,perchè non è una pecca da poco Inficia la credibilità,la coerenza,e in ultimo persino la comprensibilità di un pg principale.

    grande!! sottolineiamo poi più volte la parole CONPRENSIBLITà soprattutto :D :D :wacko: :wacko: :wacko: :wacko: :wacko:
     
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  8. thinias
     
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    CITAZIONE (Sam&Ruby @ 1/2/2013, 23:44) 
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    E dov' è Sam in tutto ciò? Dov'è il ragazzo che aveva subito litigi, insuperabili paletti e tanta voglia di staccarsi dall' ala della sua famiglia? Resta così, in secondo piano. Facendo parlare suo fratello, facendo esporre solo lui.
    Pongo così quella che per me è stata una pecca pesante in una contestualizzazione azzeccata e ben resa.

    Purtroppo devo darti ragione :console: Purtroppo perchè questa rischia di diventare l'unica pecca di una stg per molti versi straordinaria :woot: Peccato,perchè non è una pecca da poco :( Inficia la credibilità,la coerenza,e in ultimo persino la comprensibilità :wacko: di un pg principale.Io che in altri post sono sempre stato piuttosto paziente al riguardo con gli autori ora,al giro di boa della stg,comincio ad avere più di un dubbio :hum: Ora è finito il tempo dell'immaginare.E' il momento di vedere,sentire,capire Ora o avremo perso il nostro Sammy :bye2:

    Non sono molto daccordo, almeno non per quello che riguarda questo episodio. Le pecche nella scrittura del personaggio di Sam in questa stagione ci sono e le abbiamo viste tutti, ma non credo che in questo caso ci siano.
    Come avete già accennato Sam ha avuto un rapporto conflittuale con suo padre, forse perchè troppo simili, come gli ha detto Dean, o forse solo perchè Sam voleva evadere dall'unica vita che conosceva e che aveva vissuto senza possibilità di scelta. Fatto sta, che nella quinta stagione quando sono andati nel passato e lui ha avuto modo di confrontarsi con John, Sam è riuscito a fare quello che Dean non ha potuto o non è stato in grado di fare, perdonare.
    Se anche Sam era quello che aveva il rapporto più burrascoso con John, è poi anche quello che in qualche modo è riuscito a venire a patti con suo padre. Quel chiariemento fatto con un giovane John, ha messo fine ad una vita di conflitti ed incomprensioni. In questo senso è più propenso ad accettare il fatto che Henry sia loro nonno e immagina subito che possa essere rimasto bloccato nel futuro, abbandonando di fatto John, ma contro la sua volontà.
    Proprio in questo sta la differenza rispetto alla reazione di Dean, che invece non ha risolto il rapporto col padre.
    Dean è in conflitto, si sente in colpa per la morte del padre, ma allo stesso tempo era la persona più importante della sua vita assieme a Sam ed era il suo eroe, per cui ovviamente la sua prima reazione è stata aggressiva e di negazione verso il nonno, colpevole di aver abbandonato John. Dean non lo accetta, perchè ha vissuto il dolore di John in modo diverso da come ha fatto Sam, ma soprattutto lui difende la sua famiglia e a differenza di Sam che accetta abbastanza velocemente la figura di Henry, per lui il nonno appena comparso non fa parte della famiglia. Ci vorrà il sangue e il sacrificio perchè lo accetti.
    Sono due livelli diversi, diciamo che la reazione di Dean è più eclatante di quanto non sia quella di Sam e per questo risulta più evidente.
     
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  9. Chris Winchester
     
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    Episodio fighissimo, ho apprezzato tantissimo il coinvolgimento del nonno paterno per introdurre parte di un nuovo arco mitologico e, farci conoscere aspetti importanti dell'eredità dei fratelli. Trovo che questo risvolto sia interessantissimo oltre che originale, se vogliamo si potrebbero sprecare i paralellisimi tra John/Mary e Sam/Dean: Sam che onorerebbe l'eredità paterna essendo un Letterato (in fin dei conti è sempre stato la mente nel duo fraterno) e Dean l'eredità di Cacciatore (il braccio). La cosa curiosa è che paradossalmente è la figura di Sam (spesso in conflitto con il padre) ad avvicinarsi di più al patrimonio paterno, piuttosto che quella di Dean - veramente ben strutturato. Super curioso di vedere come svilupperanno tutto il discorso della chiave e del posto segreto, come anche le figure dei Cavalieri Infernali, spero non sia solo un accenno e poi, signori... qui lo dico e qui lo confermo, voglio tantissimi Demoni Abbadon, ma quanto sono fighi? Urla che creano casino mentale, visioni indotte, super potenza e grande stile, please, li voglio ora. Certo, sarebbe proprio bello riaverli anhe se, non ho ben capito come mai non si siano evoluti, insomma...i demoni del passato/presente recente erano meno potenti, in teoria avrebbero dovuto evolversi in una versione uguale on superiore agli Abbadon, no? L'episodio scorre meravigliosamente, non ci sono tempi morti anche se avrei preferito vedere: a. un Sam più partecipe sentimentalmente in tuttò ciò, forse un pelino meno Dean e più Sam e b. forse e dico forse, se avessero spalmato parte di questo materiale in almeno due episodi avremmo avuto la possibilità di goderci 'con più calma' tutte le sfaccettature ed eventuali dialoghi e comportamenti più esplicativi fra Henry e i bros, tuttavia credo abbiano comunque svolto un ottimo lavoro, il finale è stato davvero agrodolce come amo io e la soluzione con cui hanno ucciso il povero demone, beh...geniale!
    Gran bellissimo episodio, segno di un team degli scrittori per niente in stallo, anzi..., non mi aspettavo che l'idea della chiave e degli Uomini Letterati venisse fuori da un Adam Gralss, il ragazzo sta migliorando molto, *__*
     
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  10. jessystorm87
     
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    Mia recensione:

    Come spesso accade, le puntate migliori di questo show, sono quelle che trattano di famiglia. Quindi non sorprende che una puntata in cui incontriamo il nonno paterno dei Winchester e scopriamo un altro tassello sulla loro famiglia, risulti essere la migliore dell'ottava stagione (e già il resto era piuttosto buono) e tra le migliori forse dell'intera serie.

    Potrei iniziare la mia recensione parlando dei nuovi risvolti mitologici che la puntata ha apportato allo show, ma invece preferisco concentrarmi sui personaggi perchè da sempre in fondo è stato questo il fulcro di tutto. Dean non è un mistero per nessuno quanto amasse suo padre, ma anche quanto il rapporto con lui sia sempre stato complesso. All'inizio della serie, John era il suo eroe, l'uomo senza macchia e senza paura. Non c'è dubbio che se lui fosse rimasto in vita probabilmente ora parleremmo di un Dean ben diverso. Ma John è morto, in modo tragico, lasciando nel ragazzo un vuoto incolmabile, ma sopratutto lasciando dentro lui l'impossibilità di avere un vero confronto. Dean ha sempre fatto quello che suo padre gli diceva di fare, poche volte si è imposto, ha sempre preso sulle sue spalle tutte le responsabilità, anche quelle non sue. Quando John è morto, però, ha cominciato a vedere l'altra faccia della medaglia. Ha cominciato a mettere in discussione il modo in cui il padre aveva cresciuto lui e Sam, e ha cominciato a vedere che forse l'uomo che lui considerava impeccabile, aveva anch'egli dei difetti. E' un pò il risveglio che hanno tutte le persone che amano i loro genitori alla follia, l'idolatrano quasi, e ad un certo punto si rendono conto che forse non erano così perfetti come credevano. E' stato un passaggio duro per Dean da affrontare, credo anche che per quanto amasse John, avesse anche del risentimento verso di lui per tutte le responsabilità che gli aveva affibbiato nel corso degli anni. Ha cominciato a pensare che forse avrebbe avuto una vita diversa se il padre lo avesse cresciuto in modo diverso. Ma poi con il tempo, dopo gli immensi sacrifici che anche Dean ha dovuto fare nel corso degli anni, dopo aver provato anche lui sulla sua pelle cosa voleva dire cercare di avere una famiglia mentre si caccia..dopo tutto questo, ha cominciato a capire e ad empatizzare con il padre. Non era l'uomo perfetto ovviamente, ma ha fatto il meglio che ha potuto date le circostanze.

    E' proprio questa sua empatia con John che vediamo in questo episodio. Quando compare Henry e rivela ai ragazzi di essere il loro nonno paterno, Dean non può fare a meno di avercela con lui per il fatto che avesse abbandonato suo padre. E' come se prendesse le veci di John in quel momento. Sa quanto la cosa gli aveva fatto male, e difende questa fragilità del padre con le unghie e con i denti. C'è anche da aggiungere che lo stesso Henry non si presenta bene ai Winchester: sbuca dal loro armadio, fa il vago, deride il loro lavoro di cacciatori e li chiama scimmie..normale che in aggiunta a quello che sa su Henry grazie a suo padre, Dean non accolga a braccia aperte l'uomo. Ma una delle cose più affascinanti di questo episodio è proprio come muta e cambia questo rapporto nel corso di 40 minuti. I preconcetti di entrambi cadono come neve al sole alla fine, e sia Dean che Henry, imparano ad apprezzare e a fidarsi dell'altro.

    Dean: "La tua responsabilità era verso la tua famiglia! E non ad una sorta di club del libro glorificato!"

    Il concetto di famiglia è ben presente in questo episodio. E come sempre quando questo accade, Dean ne diventa il fautore esecutivo. La famiglia per lui è tutto, ma non solo la famiglia nel vero senso del termine, ma le persone che si sono conquistate la sua fiducia e il suo affetto. Mi ritornano in mente le parole dette a Samuel nella sesta, quando lui continuava a ripetere che si doveva fidare perchè faceva parte della sua famiglia: 'non c'entra niente la linea di sangue. Per essere della famiglia te lo devi guadagnare'. Lo stesso concetto viene applicato qui ad Henry.

    L'uomo infatti, tramite le parole del ragazzo comincia a rivalutare il suo operato e la sua vita e si rende conto che forse la cosa giusta da fare è tornare da John e dargli la vita che meritava. Ma Dean non lo può permettere, specialmente non ora che Sam è in pericolo.

    "Henry, devi capire una cosa. Quando mio padre è morto non ho potuto salvarlo, non importa quanto lo volessi. Non vorrei mai che capitasse di nuovo con Sam. Mai. Se esiste la possibilità di salvarlo lo farò. E' mio fratello, l'unica famiglia che ho."

    Dean ha sempre amato il fratello sopra a qualsiasi altra cosa. Non ha mai potuto salvare il padre, perchè suo padre si è sacrificato per lui. E questo senso di colpa lo ha attanagliato attraverso gli anni, talmente tanto che quando Sam è morto nella seconda stagione, ha dovuto fare un patto sacrificandosi lui stesso, perchè non poteva sopportare il pensiero di non essere riuscito a salvare nemmeno suo fratello. Questo pensiero ha sempre fatto parte di lui. Tramite queste parole Henry fa una scelta: sacrificarsi non per il figlio, ma per i nipoti. Dean mette su un piano geniale, e nonostante entrambi sappiano come andrà a finire probabilmente, e cioè con la morte del nonno, decidono di portarlo a termine ugualmente per il bene di Sam. Con questo sacrificio, Henry si guadagna la fiducia e il rispetto di Dean, e allo stesso tempo il nonno capisce che non tutti i cacciatori sono scimmie senza cervello.

    Henry: "Mi dispiace avervi giudicato così duramente per essere cacciatori. Avrei dovuto saperlo. Siete anche Winchester. Finchè viviamo c'è sempre speranza."

    Trovo davvero tragico che i due si siano trovati proprio quando Henry è in punto di morte. In fondo con tutte le diversità caratteriali del caso, i due erano davvero simili per quanto concerne il sacrificio verso la propria famiglia. Ma d'altronde come succede spesso Dean ci deve sbattere la testa per capire, e in fondo in questo episodio lo ha dovuto fare anche Henry. Altra somiglianza sotto le diversità.

    Concluso tutto questo, passiamo alla mitologia. Perchè questo episodio apre nuove porte e amplia quello che sapevamo in precedenza. Innanzitutto, i Winchester erano destinati ad essere 'Men of Letters', in pratica possedere tutta la conoscenza sul soprannaturale. Questo dà un'altra spiegazione sul perchè Mary e John dovessero stare insieme. Una doveva apportare la conoscenza della caccia, l'altro la conoscenza sul soprannaturale, in modo da instillare nei loro figli il perfetto connubio tra mente e braccio. Molto curiosa di sapere che cosa apra la chiave contenuta nella scatola. Qualcosa mi dice che si collegherà anche con la storyline principale della stagione: le tavole.

    Un'altra cosa che scopriamo è l'esistenza degli Abbadon, cavalieri dell'Inferno, i primi angeli caduti dal Paradiso, trasformati da Lucifero in demoni. Trovo la cosa molto interessante, e mi chiedo se ce ne siano degli altri in giro. E mi domando, anche, se magari pure Crowley lo sia, sopratutto perchè nel decimo episodio era l'unico demone a sapere l'enochiano, e sappiamo che è una lingua che solo gli angeli conoscono. Probabilmente non sarà così, ma il dubbio mi è comunque venuto.

    Scopriamo anche che il potere dell'anima umana può essere usato per teletrasportarsi. L'importanza dell'anima l'avevamo già vista nella sesta stagione, ma non avevamo mai visto un essere umano usare questo potere personalmente.

    Considerazioni Sparse

    -Il 'then' è veramente epico e ti catapulta indietro di diverse stagioni, quando l'ombra del padre era ancora ben presente sui Winchester, e il concetto di famiglia era l'argomento principale dello show. In effetti tutto l'episodio in realtà profuma un pò di seconda stagione.

    -Ho apprezzato molto il titolo 'As Time Goes By' in riferimento alla canzone che Henry tramite un carillon suonava per il piccolo John prima di dormire.

    -I personaggi di Henry e di Abbadon sono entrambi ben costruiti e ben caratterizzati. Specialmente era da un pò che un demone non mi metteva in soggezione. Gli autori hanno ampliamente dimostrato che se vogliono possono ancora creare demoni inquietanti e forti. Henry, invece, a parte essere un perfetto connubio tra le differenze e le similitudini con Sam e Dean, ha anche apportato diversi momenti divertenti nel suo non capire la tecnologia del 2013. Il mio preferito è senz'altro l'uso del cellulare come walkie talkie.

    -Fantastica la battuta: "2013. Suppongo che i Maya avessero torto." Come al solito questo show si tiene al passo coi tempi.

    -Da colpo al cuore la scena in cui si scopre che il diario di John in realtà apparteneva ad Henry.

    Miglior Perfomance

    Jensen Ackles come sempre splendido, specialmente nella scena in cui racconta ad Henry la storia di John. Molto brave anche le guest stars, con Gil McKinney che intepreta un credibile Henry, e Alaina Huffman che riesce a dare quel tocco di inquietudine ad un demone che non vedevamo da molto.

    Domande poste dall'episodio

    -Chi aveva mandato Abbadon a recuperare la chiave?

    -Esistono altri cavalieri dell'Inferno?

    -Che tipo di luogo apre la chiave?

    Conclusione

    Episodio che ha il sentore delle prime stagioni, che apre nuovi scenari per il futuro e che approffondisce la questione famiglia. E' quasi l'episodio perfetto. Voto 9.5
     
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  11. Purple84
     
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    CITAZIONE (Chris Winchester @ 2/2/2013, 10:01) 
    Certo, sarebbe proprio bello riaverli anhe se, non ho ben capito come mai non si siano evoluti, insomma...i demoni del passato/presente recente erano meno potenti, in teoria avrebbero dovuto evolversi in una versione uguale on superiore agli Abbadon, no?

    No perché in Spn è sempre stato spiegato che più i demoni e i mostri sono antichi più sono potenti. I Cavalieri di Lucifer sono i primi angeli caduti e i primi ad essere stati trasformati in demoni direttamente dal diavolo, quindi sono più “puri” e più potenti. Lilith era la prima umana trasformata in demone e quindi era più pura e potente. Questo vale anche per i mostri, infatti nella 8x04 (Bitten) ci spiegano che i mostri trasformati direttamente dagli Alpha sono anch'essi più puri e potenti (e anche capaci di controllarsi) degli altri.
    Non vale il concetto di evoluzione ma di purezza, se sono stati direttamente creati dal male assoluto (e quindi Lucifer per i demoni, gli Alpha per i mostri) allora sono più forti.
    Comunque concordo sul fatto che questi Cavalieri sono veramente fighi!!!
    Spero anch'io ce ne siano altri!!!
     
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  12. Rorosysy
     
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    Credo che sia Dean sia Henry sapessero perfettamente che il secondo sarebbe sicuramente morto, nel tentativo di salvare Sam. Lo sanno da inizio puntata che Henry non sarebbe tornato indietro nel tempo; Henry lo sa quando scopre le iniziali sul diario di John.
    Quando Dean cerca di fermare Henry, che vuole aprire la porta del tempo e ritornare indietro e salvare John, sa che potrebbe non funzionare, anzi secondo me ne è quasi certo. Henry aveva detto di aver bisogno di settimane per recuperare l’energia dell’anima e non rischiare di morire, utilizzandola subito potrebbe non farcela. Aiutando Dean a salvare Sam, potrebbe non farcela. Se ci fosse stata una terza, quarta, quinta o sesta opzione, tutte avrebbero avuto lo stesso possibile risvolto; perché certi fatti del passato non possono essere cambiati. Qualunque cosa si faccia, si concluderà in quel determinato modo. Questa è la prima cosa che impara Dean dal suo primo viaggio nel tempo, quando scopre che la madre era una cacciatrice e cerca di salvare la sua famiglia, da ciò che sarebbe successo… il patto di Mary, la sua morte, il sangue sulla bocca di Sam, ecc. ecc.
    È Castiel a dirgli che fosse lì per sapere, non per modificare il destino. Qualunque cosa avesse fatto, non sarebbe riuscito a salvarli. Per questo Dean odia i viaggi nel tempo e sa che Henry non riuscirà a dare a John una vita diversa, anche se adesso lo vorrebbe.
    Ma Henry può comunque scegliere come far finire la storia: da vero eroe, che non ha mai combattuto, salva Sam, la sua famiglia.


    CITAZIONE (jessystorm87 @ 2/2/2013, 11:21) 
    Un'altra cosa che scopriamo è l'esistenza degli Abbadon, cavalieri dell'Inferno, i primi angeli caduti dal Paradiso, trasformati da Lucifero in demoni. Trovo la cosa molto interessante, e mi chiedo se ce ne siano degli altri in giro. E mi domando, anche, se magari pure Crowley lo sia, sopratutto perchè nel decimo episodio era l'unico demone a sapere l'enochiano, e sappiamo che è una lingua che solo gli angeli conoscono. Probabilmente non sarà così, ma il dubbio mi è comunque venuto.

    Uh, e se lo fosse anche Crowley? Un Abbadon? Magari si spiegherebbe perché conosce l’enochiano…


    CITAZIONE (jessystorm87 @ 2/2/2013, 11:21) 
    -Da colpo al cuore la scena in cui si scopre che il diario di John in realtà apparteneva ad Henry.

    Mette in discussione molte cose, questo particolare.
    Dean ha sempre pensato che John odiasse il padre, per averlo abbandonato, ecc. ecc.; ed è sicuramente così, ma nonostante questo, John ha utilizzato il diario del padre, quando è diventato un cacciatore. Quindi aveva conservato quel diario da quando era un bambino a quando si è sposato e poi è morta la moglie… Sentimenti contrastanti anche quelli di John nei confronti della figura paterna: odio per l’abbandono, ma anche un amore mancato che non ha mai dimenticato e che, portandosi dietro il diario, non ha voluto dimenticare. Anche se era arrabbiato con Henry, era comunque suo padre, la sua famiglia; secondo me, quel diario conservato, significa che l’avrebbe perdonato se gli avesse dato una qualsiasi spiegazione sulla sua sparizione… In fondo, a quell’epoca John era un bambino, potrebbe aver pensato che Henry fosse sparito a causa sua (non lo pensano tutti i bambini?), anche se ovviamente non è così. Una figura assente, che è sempre stata presente attraverso il diario.


    Per me, comunque, una delle parti più toccanti dell'episodio è l'affermazione di Dean che dice che anche ci fosse una sola possibilità di salvare Sam, lui ci proverà. Nonostante non è di certo la prima volta che lo afferma, secondo me stavolta ha un valore ancora più profondo. Perché nonostante sappia che Sam non l'ha cercato quando è finito in Purgatorio, e la cosa non l'ha lasciato di certo indifferente, anzi, lo ha ferito parecchio, a lui non importa minimamente di fronte al pericolo che corre Sam. Certo, è molto da Dean, e anche Sam, adesso, al suo posto, avrebbe cercato insieme a Henry di trovare una soluzione per salvare il fratello. Ma è l'affermazione in sé che è come se desse uno schiaffo a ciò che Sam non ha fatto per lui, quando è andato in purgatorio...
     
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  13. Purple84
     
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    CITAZIONE (Rorosysy @ 2/2/2013, 12:20) 
    CITAZIONE (jessystorm87 @ 2/2/2013, 11:21) 
    Un'altra cosa che scopriamo è l'esistenza degli Abbadon, cavalieri dell'Inferno, i primi angeli caduti dal Paradiso, trasformati da Lucifero in demoni. Trovo la cosa molto interessante, e mi chiedo se ce ne siano degli altri in giro. E mi domando, anche, se magari pure Crowley lo sia, sopratutto perchè nel decimo episodio era l'unico demone a sapere l'enochiano, e sappiamo che è una lingua che solo gli angeli conoscono. Probabilmente non sarà così, ma il dubbio mi è comunque venuto.

    Uh, e se lo fosse anche Crowley? Un Abbadon? Magari si spiegherebbe perché conosce l"enochiano"

    Se i Cavalieri sono i primi angeli caduti trasformati da Lucifer in demoni, Crowley non può esserlo di certo. Lui era un umano, Ferguson MacLeod, vissuto nel 1600.
    Io ho sempre pensato che Crowley all'inizio non fosse un demone molto diverso o più potente degli altri demoni degli incroci, solo più intelligente e più astuto. E grazie alla sua grande astuzia avesse approfittato della morte dei vari Azazel, Alastair, Lilith e del caos post apocalittico per prendere il posto di King of Hell e da quel momento aumentare il suo potere grazie all'energia delle anime dell'inferno che lui controlla, come ci viene spiegato nella sesta stagione.

    Pero' magari chissà... Crowley potrebbe essere stato un "allievo" di uno di questi Cavalieri di Lucifer, e per questo conosce l'enochiano :mmm:

    CITAZIONE (Rorosysy @ 2/2/2013, 12:20) 
    Credo che sia Dean sia Henry sapessero perfettamente che il secondo sarebbe sicuramente morto, nel tentativo di salvare Sam. Lo sanno da inizio puntata che Henry non sarebbe tornato indietro nel tempo; Henry lo sa quando scopre le iniziali sul diario di John.
    Quando Dean cerca di fermare Henry, che vuole aprire la porta del tempo e ritornare indietro e salvare John, sa che potrebbe non funzionare, anzi secondo me ne è quasi certo. Henry aveva detto di aver bisogno di settimane per recuperare l’energia dell’anima e non rischiare di morire, utilizzandola subito potrebbe non farcela. Aiutando Dean a salvare Sam, potrebbe non farcela. Se ci fosse stata una terza, quarta, quinta o sesta opzione, tutte avrebbero avuto lo stesso possibile risvolto; perché certi fatti del passato non possono essere cambiati. Qualunque cosa si faccia, si concluderà in quel determinato modo. Questa è la prima cosa che impara Dean dal suo primo viaggio nel tempo, quando scopre che la madre era una cacciatrice e cerca di salvare la sua famiglia, da ciò che sarebbe successo… il patto di Mary, la sua morte, il sangue sulla bocca di Sam, ecc. ecc.
    È Castiel a dirgli che fosse lì per sapere, non per modificare il destino. Qualunque cosa avesse fatto, non sarebbe riuscito a salvarli. Per questo Dean odia i viaggi nel tempo e sa che Henry non riuscirà a dare a John una vita diversa, anche se adesso lo vorrebbe.
    Ma Henry può comunque scegliere come far finire la storia: da vero eroe, che non ha mai combattuto, salva Sam, la sua famiglia.

    Sono d'accordissimo su questo!!!!
     
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    CITAZIONE (jessystorm87 @ 2/2/2013, 11:21) 
    Domande poste dall'episodio

    - Chi aveva mandato Abbadon a recuperare la chiave?

    -Esistono altri cavalieri dell'Inferno?

    Questo secondo me è l'enigma migliore della puntata, perchè se sappiamo dai promo che i ragazzi si danno da fare a cercare il passato dei Men of Letters, l'idea che ci siano altri demoni tosti oltre a Crowley mi piace da impazzire.
    Non fraintendetemi, Crowley è sadico e adorabile, ma è anche tanto un piazzista di Wall Street, il che lo rende molto umano.
    A volte mi manca Alastair. O Lilith.
    Demoni che mangiavano bambini o che si davano alla tortura con aria da medici di guerra. Insomma, mi manca la versione bibblica del demone.
    E se ci fossero altri cavalieri all'inferno sarei felice di vederli.
     
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  15. Leleontheback_
     
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    Nn sono d'accordo :nono: Pur nn ritenendomi certo un fan di nonno Campbell,a mio parere indisponente,antipatico,addirittura odioso -_- <_< non posso ritenerlo colpevole''di vendere la sua famiglia''.Così,tout court. :hum: Ma quale ''bene superiore fine a sè stesso''? :surprise: Lui voleva riavere indietro la figlia E per un padre questa dovrebbe essere la cosa più importante al mondo Immorale,egoistico,disfunzionale,borderline,ma in ogni modo sempre amore

    Il bene superiore è proprio quello ;)

    E senza fare troppi giri di parole io quello intendevo. Non volendo però assolutamente difendere nè parteggiare per Samuel Campbell, che vendendo i suoi nipoti (STANDO ALLE SUE STESSE PAROLE, E ALLE PAROLE DI DEAN) ha venduto la sua famiglia. In quel momento c' erano loro vicino a lui. Non Mary.
     
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240 replies since 26/10/2012, 07:29   5747 views
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