Stairway to Purgatory-Lo specchio di lapislazzuli di Eve

Ennesimo esperimento strambo

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  1. sahany09
     
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    CITAZIONE
    Eh Ade è difficile imbavagliarlo e chiuderlo in un armadietto...Ah a proposito, ti saluta ^_^

    Oohhh !! Grazie mille !! Si è ricordato di me quello sciagurato !! Se lo becco.....;)
    Altro che legarlo, imbavagliarlo e chiuderlo nell'armadietto !!!
    Ah ah !!

    Torna presto. Nei limiti del tuo possibile.
     
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    Io sono una cercatrice del mistero e del paranormale, viaggio nel cuore della notte e caccio i vostri incubi..Vivo tra le tenebre e una nuova alba

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    Buonasera a tutti ^_^
    sentendomi molto Persephone quando sale a trovare la madre Demetra, ecco a voi un nuovo capitolo di "Stairway to Purgatory"...Allora, a parte che io penso che prima o poi i miei personaggi si vendicheranno di me, bè in questo capitolo ritroviamo Cass e Gabe parlare con Semeyraza e scopriranno nuove cose...Ma non vi anticipo nulla ^_^
    Prima o poi brillerà il sole ^_^ C'è una sorpresa alla fine del capitolo...
    Spero che vi piaccia :pray: :pray: :pray: Buona lettura ^_^

    24/Ottobre/2026 ore 00.35 della notte Casa Winchester

    Mentre gli Alphas stavano riflettendo sulle parole di Eve, sull’uccidere sua figlia Chronie, simbolo del Purgatorio mescolato all’Inferno, per evitare che Crowley potesse avere sempre più potere all’interno dei regni ultraterreni, con la questione sempre più calzante dello specchio di lapislazzuli, Semeyraza si svegliò. Senza nessun sforzo, il Vigilante riuscì a togliersi la benda che Cass e Gabe gli avevano messo, ma anche così il risultato non era cambiato. I suoi occhi erano stati barbaramente mutilati e poteva vedere solo una pallida ombra di ciò che c’era all’interno della stanza. Per non dire delle ali, alcune strappate dal muscolo e ormai ne restavano dei sanguinanti moncherini. Era un pallido miraggio di quello che un tempo era stato e la potenza dei segni enochiani nella stanza non contribuiva affatto alla sua guarigione. Un tempo era stato il condottiero di alcuni angeli scelti per sorvegliare gli umani e alla fine si erano innamorati di loro, meravigliati dal fatto che la loro mortalità fosse sensuale. L’ultima cosa che ricordava, prima di spuntare nel giardino dei Winchester, prima della musica della BiaThanatie, era lui che scriveva con il suo sangue una lettera alla sua amata in Paradiso. Da quando la Fenice lo aveva spedito nella gabbia, ogni giorno era sempre lo stesso, ogni giornata della durata di seicento anni e tre mesi lo costringeva a guardare tutto il male che aveva fatto ai regni ultraterreni.
    E a vedere in continuazione il massacro della sua amata Esther. Lui che la massacrava.
    “Fammelo uccidere” stava ringhiando Gabe dal piano di sopra “Cass non trattenermi”
    Semeyraza sospirò. Gabe era sempre stato ostile a lui e non avrebbe perso occasione nel ferirlo, avendo anche come giustificazione l’omicidio di migliaia di angeli e anche di Hesediel. L’arcangelo delle annunciazioni non gli aveva perdonato il fatto di avere ferito a morte sua sorella. Di averne procurato la morte, resuscitando Sandalphon e avendogli dato le sembianze di Dimitri CrystalLight, il fratello minore di Violet. E certamente non poteva assolutamente biasimarlo.
    “Gabe, ragiona” lo stava cercando di calmare Cass “Può darsi che abbia qualcosa per noi…”
    Cass non insultare la mia intelligenza” sibilò Gabriel, mostrando tutta la potenza degli Angeli “Ho promesso che, se fosse ritornato, lo avrei ucciso con le mie mani”
    Il Vigilante sospirò, capendo che nessuno degli angeli lo avrebbe acclamato. Durante il periodo di prigionia, laddove il tempo di reclusione si estendeva a dismisura e un giorno era seicento anni di pene, Semeyraza era stato a contatto con tutti gli angeli e i demoni che aveva torturato per la sua nuova idea di regni ultraterreni.
    “Forse, potrebbe avere…”
    “Che cosa dovrebbe avere?” sbraitò l’arcangelo delle annunciazioni “Cass ho fatto questo errore con Lucifero, molto tempo fa. Tu non c’eri, ma Lucy ci promise, dopo un lungo periodo di prigionia e tortura, che era cambiato, che non avrebbe mai fatto del male a Hesediel, che l’avrebbe lasciata vivere in pace con Chamuel, e indovina cosa è successo? Che era più incattivito di prima!”
    “Gabe mi hai insegnato che non sempre è buona cosa uccidere”
    “Stiamo parlando del mentore di Lucifero Cass, non dell’ultimo angelo nato” sibilò Gabe “Hesediel non si merita di avere altri problemi a cui pensare.”
    Ad un certo punto la porta della stanza si spalancò bruscamente e Gabe scese le scale. Hesediel aveva fatto benissimo a progettare una panic room, a prova di angeli e altre creature soprannaturali, sul modello della casa di Bobby Singer. Semeyraza non riuscì a vederlo arrivare, ma sentì il freddo tocco dell’ascia di zaffiro blu di Gabe sulla sua giugulare “Ciao Gabe”
    “Dammi una buona occasione per non ucciderti” sibilò Gabe furibondo.
    Il Vigilante sollevò gli occhi, o meglio quello che ne restava, e vide che in realtà Gabe non poteva ucciderlo. Essendo uno dei primi angeli creati da Dio, Semeyraza aveva il potere della Angelisione, ovvero una tecnica visiva-psichica che permetteva di leggere le anime degli altri angeli, una tecnica che non aveva bisogno della vista come senso. Questo potere era andato definitivamente perduto, dopo la caduta di Lucifero, per evitare che potesse essere usato come arma di ripercussione e motivo di rivalsa. Essendo un arcangelo delle annunciazioni, Gabe era costretto ad amare la vita umana. Anche se in passato, aveva assunto il ruolo da condottiere.
    “Io so che tu non puoi farlo” mormorò Semeyraza in tono stanco “Ma se potessi farlo, ti chiederei di farlo, così posso riabbracciare la mia Esther”
    Gabriele non riuscì a credere alle sue orecchie, Semeyraza si era ravveduto sulle sue cattive idee? Non era possibile! Neanche la prigione creata da Dio lo aveva ammansito, anzi lo aveva incattivito di più, dandogli modo di creare un’idea malsana di distruggere il Paradiso e l’Inferno, solo perché considerava gli angeli e i demoni non più degni del loro ruolo.
    “Sei pienamente cosciente di quello che hai fatto a lei?”
    “Io l’ho soltanto amata” ribattè Semeyraza in tono fiero “E voi l’avete barbaramente uccisa”
    “Forse tu ti ricordi male” lo beffeggiò Gabe schifato “Tu l’hai uccisa, noi abbiamo trasportato l’anima in Paradiso”
    “Mi ci avete costretto” si difese Semeyraza.
    “Come hai fatto a uscire dalla Gabbia, come hai fatto a liberarti del potere della spada di Fenice?”
    “Mi ha aiutato mago Merlino” ironizzò il Vigilante, ricevendo un pugno alla mascella “Sapete, mi doveva un favore”
    “Senti, brutta carogna che non sei altro” ringhiò Gabe arrabbiato “Non ti conviene farmi arrabbiare, come hai fatto a uscire?”
    Il Vigilante si asciugò del sangue e rispose “La BiaThanatie è una musica molto particolare, la quale unisce vita e morte in un mix inusuale ed ha colpito nelle serrature della Gabbia. Di più non so” per un po’ non disse nulla e dopo domandò “Dove ci troviamo?”
    “Nella cantina dei Winchester, nella casa di Hesediel” rispose Gabe irritato “Nella casa dell’arcangelo del Purgatorio”
    “Alla fine ha scelto quindi di adempiere a questa mansione” esclamò Semeyraza e nella sfumatura della voce Cass notò qualcos’altro e domandò “Perché questo tono?”
    “Nulla”
    Gabe non se lo fece ripetere due volte e gli tranciò un ala destra. Il Vigilante non mugolò, non protestò, limitandosi a sorridere sornione e a guardare placidamente il suo sangue scolare lungo le insenatura della sedia. Non per niente era stato il maestro di Lucifero e il dolore veniva visto come una sorta di panacea.
    “Mio fratello ti ha fatto una domanda”
    “Pensavo che fossi un po’ gentiluomo con i prigionieri” rispose Semeyraza ironico, ma vedendo che Gabe non scherzava affatto “Ho avuto questo tono perché so i poteri dell’arcangelo del Purgatorio e il fatto di essere legati allo specchio di lapislazzuli”
    “Alludi alla Cavaliere dell’Apocalisse?”
    “No”
    “A cosa allora?”
    “Al suo ritorno” rispose Semeyraza senza nessuna gioia “Al filo di Persephone”
    Gabe stava chiedendo spiegazioni al riguardo, quando la porta della cantina si spalancò e la voce di Nathaniel domandò “Cosa sta succedendo qui…?” poi i suoi occhi blu grigio si posizionarono sul prigioniero. Per un po’ non disse nulla, chiaramente sotto shock alla vista di colui che aveva resuscitato Sandalphon e aveva permesso la morte di Hesediel.
    “Tu!” esclamò il Nephilim angelico, brandendo il pugnale delle Dominazioni “Io ti ammazzo”
    E con fare irato il ragazzo scese le scale e cominciò a colpire il Vigilante, già ferito gravemente. L’arcangelo delle annunciazioni e l’angelo del giovedì furono colpiti dalla ferocia di Nathaniel, una ferocia nata dalla sofferenza. Dopo circa mezz’ora, Semeyraza fece un sorrisetto a Gabe “Lui ha il coraggio e tu no”
    “Tu hai ordinato l’omicidio di mia madre” ringhiò Nathaniel stringendo gli occhi a fessura “Tu meriti di morire”
    Semeyraza sospirò e allargando le ultime paia di ali ancora sane affermò “Hai ragione giovane Nephilim, meriterei di morire, non una ma centomila volte. Purtroppo ancora ho qualcosa da dire prima di morire”
    “In che senso?”
    “Nel senso che quando Sandalphon ha colpito a morte Hesediel…”
    “Non dirmi che ha rotto la sua grazia” finì di dire Gabriel costernato “Quindi se Cloto filasse il filo di Persephone e lo applicasse a Hesediel, ella finirebbe…”
    “Per diventare un angelo vegetale” concluse Semeyraza senza nessuna gioia “Per evitare tutto questo, dovete cercare..”
    Ma non poté finire la frase, in quanto Nathaniel gli diede un montante e lo fece stramazzare al suolo, laddove era disegnata una trappola angelica. L’aiutante di Lachesi sibilò “Stronzo”
    E dopo salì sopra, fumante di rabbia e con mille pensieri in testa. Aprì la porta e stando attento a non cadere, il ragazzo aprì la portiera dell’Impala e cominciò a accendere la radio. Nel cruscotto c’era la foto di loro, il ricordo pallido di una famiglia felice. Senza urlare, gli occhi cominciarono a riempirsi di lacrime, il cuore colmo della mancanza dei suoi genitori. Voleva vivere la sua adolescenza senza problemi, senza preoccuparsi che una qualche entità soprannaturale minacciasse la loro incolumità, senza doversi proteggere un giorno sì e uno, voleva fare un viaggio alare con sua madre e suo padre e Michelle, voleva sentire sua madre ridacchiare a una battuta dello zio e scompigliare i capelli al marito, voleva vedere sua zia Violet scuotere amorevolmente la testa, voleva uno sprazzo di vita all’interno della famiglia. Era immerso nel suo dolore, che non si accorse che era comparsa Lachesi e che lo stava amorevolmente cullando. La Moira restò con lui fino a quando il sole non comparve all’orizzonte.
    Nel frattempo che Lachesi consolava Nathaniel e gli prometteva che sua madre se la sarebbe cavata anche questa volta, Gabe aveva aiutato di peso Semeyraza a rimettersi in piedi e lo incalzò “Cosa dovremmo cercare?”
    “Le mie catene, le catene con cui mi avete imprigionato”
    “Le catene?” ripetè Gabriel scandalizzato “Vuoi che diventi una nuova Semeyraza?”
    “Le catene modificano il carattere di una persona, se già quest’ultima è in procinto di cambiare e Hesediel non è in questa strada. Il Purgatorio l’ha migliorata, non peggiorata in questo senso. No, le catene hanno il potere di riparare la grazia ad un angelo e la grazia demoniaca a un demone!”
    “Le catene sono andate distrutte tanto tempo fa, figlio di buttana” controbatté Gabe inferocito “Non prenderci in giro”
    “Erano solo una pallida imitazione, quelle lì” sbuffò Semeyraza in tono sprezzante “Le vere catene si trovano in un posto sicuro”
    “Dove?”
    “Chiedete al vostro commerciante di fiducia” rispose Semeyraza “Adesso che vi ho detto tutto, non vi conviene tenermi ancora in vita. Uccidetemi”
    Gabe scosse la testa, chiaramente esasperato dall’atteggiamento di Semeyraza. Ebbe il tempo di girarsi per un po’ e vide Cass afferrare una lancia e ficcarla nel cuore del Vigilante. Gli occhi azzurri del protettore Winchester fissarono gli occhi martoriati di Semeyraza, la sua grazia esplodere con una potenza tale da distruggere cinque città nell’arco di mille chilometri. L’angelo sospirò “Grazie”
    Gabe fissò sconcertato suo fratello, ma non lo biasimò. Fosse stato al suo posto, avrebbe fatto lo stesso, ma dentro di sé non poté essere meravigliato del comportamento di Cass. Se mai era esistito un Cass bonaccione, adesso sembrava scomparso. E pensare che qualche minuto lo aveva pregato di non ucciderlo, perché poteva avere informazioni al riguardo. Lo specchio, quel maledetto specchio causa di tutti i problemi, li aveva cambiati tutti e non in meglio. L’unica che sembrava fiduciosa in un futuro non tanto roseo, era proprio la vittima.
    “Chiamiamo Balthazar” ordinò Cass perentorio, sorpassando il corpo ormai morto di Semeyraza e salendo sopra.
    Quello che colpì Gabe, fu il sorriso di beatitudine comparso nelle labbra di Semeyraza. Nonostante tutte le cattiverie combinate nel corso di millenni, alla fine il Vigilante aveva ottenuto il perdono tanto agognato. Dopo si apprestò a seguire suo fratello sopra. E ancora mancava all’appello per costituire lo specchio di lapislazzuli, l’essenza del Paradiso.
    Mentre era a metà delle scale, una piuma cadde dall’ala destra e si tinse di rosa chiaro. Gabe restò a fissarla, inebetito. Ci mancava solo questa.
    “Gabe ho quasi finito il rituale per chiamare Balthazar”
    “Arrivo” rispose Gabe sovrappensiero, prendendo la piuma rosa e nascondendola nella tasca interna della giacca di pelle che indossava.
    Hesediel non stava rischiando da sola.
     
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  3. sahany09
     
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    Bello, bello, Gabry. :)
    E poi, quando c'è Gabe, l'atmosfera si elettrizza subito e tutto si vivacizza ulteriormente. Sempre brava.

    A presto, spero.
    Sono andata avanti con Adam e Gilda. :)
     
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    Grazie mille Sahany :wub:
    Eh sì quando c'è Gabe tutto si elettrizza e si vivacizza. Semeyraza è stato tolto definitivamente dai giochi (a meno che non interviene qualche legge oscura a riportarlo in vita) da Cass...Lo specchio di lapislazzuli ha cambiato totalmente tutto e per i protagonisti si vuole vedere uno spiraglio di luce ( ma se sei tu che scombini tutto? NDA: Ma prendetevela con Crowley che combina casini e non io!)...Hai fatto caso alla piuma rosa caduta a Gabe? Bè è un indizio decisivo, perchè Hesediel non è affatto sola a soffrire per la ricostruzione dello specchio del purgatorio..E non è nessuno dei personaggi già presenti...Io non posso dire nulla, ma posso dire che ci saranno molte novità ^_^
    Grazie mille ancora :kissing:
     
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  5. sahany09
     
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    CITAZIONE
    Semeyraza è stato tolto definitivamente dai giochi (a meno che non interviene qualche legge oscura a riportarlo in vita) da Cass

    Questo dipende anche da te. ;) L'autore di una storia è un pò come un burattinaio che tiene i fili dei suoi personaggi.

    CITAZIONE
    Hai fatto caso alla piuma rosa caduta a Gabe? Bè è un indizio decisivo, perchè Hesediel non è affatto sola a soffrire per la ricostruzione dello specchio del purgatorio..

    Si. L'avevo più o meno capito. :)

    CITAZIONE
    Io non posso dire nulla, ma posso dire che ci saranno molte novità ^_^

    Bene. :) Le aspetto con trepidazione.

    A presto, spero, ma se hai da fare, capisco. Fai pure con calma.
     
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    Buon pomeriggio a tutti,
    ecco a voi una nuova puntata di "Stairway to Purgatory", una storia ricca di colpi di scena e adrenalina, una puntata in cui si scopriranno nuove cose e ci sarà l'intoduzione di un nuovo personaggio...Diciamo che per ora Ade mi sta dando un pò di tregua, ma mi sta ricordando di essere una Persephone :P Spero che vi piaccia ^_^ Buona lettura :pray: :pray:

    25/Ottobre/2026 ore 4,32 del mattino-Casa di Haniel Purpleflowers


    Tutto era silenzioso nella cucina dell’arcangelo dell’amore, un silenzio che precedeva un’alba carica di significati e misteri irrisolti, e la cercatrice d’angeli stava cercando un bollitore per il thè all’interno della cucina ampia e spaziosa. Non riusciva a dormire, nessuno sarebbe riuscito a dormire e con fare silenzioso aveva lasciato Dean dormire. Nonostante l’amore di Dean nei suoi confronti, nonostante la sua determinazione nell’aiutarla, anche a costo della sua vita, dentro di sé sapeva che questa volta sarebbe stato quasi impossibile. Dentro di sé invidio un po’ il rapporto di coppia tra Christine e Sam, entrambi arcangeli, entrambi capo-gerarchia di due delle più potenti fazioni angeliche. La sua invidia si fermò qui, perché sapeva benissimo a cosa Christine e Sam era andati incontro ed era una grande fortuna ritrovarseli ancora vivi, ancora profondamente innamorati, Christine fin dal primo momento in cui lo aveva chiamato “Brontolo”. Nella visione dello specchio di petali di rosa di Haniel, la donna aveva visto sé stessa combattere contro la sua migliore amica e cognata Christine ed essere anche la causa della sua morte. Aveva visto sé stessa impugnare un pugnale e indirizzarlo verso il cuore di Christine, mentre intorno a loro imperversava una tempesta di proporzioni epiche, il tutto dopo la riparazione del tanto chiacchierato specchio di lapislazzuli, di quello specchio che doveva garantire l’equilibrio tra i tre regni e che in realtà stava scombinando ogni cosa, con un demone con la sindrome da conquistatore spagnolo e una spada di Damocle fra capo e collo. La cercatrice strinse i pugni per lo sconcerto e per la rabbia, in quanto non riusciva a capacitarsi del perché i regni ultraterreni stessero giocando tutte le carte per distruggere la loro amicizia. Non solo era stata scelta come vessillo di Sandalphon, ma era anche una Cavaliere dell’Apocalisse? Questo era troppo! Aveva ragione Dean nel dichiarare che avevano un interesse morboso per la loro amicizia. Ci sarebbe stato un giorno dove nessuno pretendesse qualcosa da loro? Ci sarebbe stato un giorno in cui si sarebbe potuta godere un giorno famigliare, senza doversi tenere sempre allerta, un giorno in cui avrebbe potuto essere una madre e basta?
    “Dovresti guardare lo sportello in basso. Lì teniamo i bollitori”
    Violet sobbalzò di sorpresa, mentre un sorridente ma stanco Haniel stava versando il caffè in una caffetteria. Erano gesti semplici, ma Haniel riusciva a compierli con estrema eleganza. Poi con una maglietta bianca e pantaloncini neri era davvero uno schianto. Con passo sicuro, aprì lo sportello e cominciò a svitare la moka.
    “Una volta sono andato a Napoli e li mi hanno insegnato che il caffè è un arte, ha bisogno dei suoi tempi e bisogna assaporarlo per bene”
    “Io non posso bere il caffè, mi irrita lo stomaco” affermò Violet timida, mentre metteva sul fuoco un bollitore e sceglieva una bustina di thè nero alla mora e mirtillo dall’ampia scelta della moglie di Haniel.
    Entrambi aspettarono pazientemente che il caffè fuoriuscisse e l’acqua bollisse e nella cucina piombò il silenzio. Haniel prese una tazza grande e lunga, raffigurante lui e sua figlia Desideree in Sicilia e ci versò il caffè, mettendo due cucchiaini di zucchero di canna e un pizzico di zenzero. Violet fu colpita dall’amore che Haniel riversava su sua figlia ed ebbe una fitta al cuore. I suoi figli le mancavano terribilmente e voleva essere di nuovo a casa. Ad essere una madre normale come tutte.
    “Una madre sente sempre la mancanza dei figli” osservò Haniel, interrompendo bruscamente il flusso di pensieri della cercatrice d’angeli “Ti posso capire benissimo”
    “Io e Christine manchiamo da molto tempo fa” rispose Violet in tono triste, controllando che l’acqua del thè bollisse “E i nostri figli ci mancano moltissimo.”
    Haniel finì di bere il caffè, mise la tazza nel lavandino e mentre la lavava, chiese “Li vorresti vedere?”
    La cercatrice d’angeli esclamò felice “Lo faresti?”
    Haniel ricambiò la sorpresa nel tono di Violet con uno dei sorrisi più belli, un sorriso che si estese anche agli occhi castani. Haniel si meritava appieno la nomea di arcangelo dell’amore, così come Hesediel quella dell’arcangelo della misericordia. L’arcangelo mosse le mani e fece vedere i figli a Violet. La cercatrice d’angeli fu contenta di vedere che i figli stavano bene, anche se notò una strana sensazione di disagio, come se il fatto di stare bene non implicasse la serenità e poi il fatto dello spaccatura che aveva diviso in due la casa, bè la fece impensierire. Ad esempio Jensen, il figlio che aveva ereditato il suo potere da cercatore d’angeli, fisicamente stava bene ma lo poté vedere mentre piangeva sulla spalla della sorella. Aveva il suo potere e il carattere di Dean. Sullo sfondo c’erano Gabe e Cass con loro, l’arcangelo che teneva in braccio un altro angelo, un angelo con una spada di luce e d’ombra. Impallidì vistosamente, sapeva di chi era la spada di luce e d’ombra e fu contenta che non avrebbero combattuto contro Semeyraza. Ci sarebbe mancato solo questo. Guardò in modo interrogativo Haniel, il quale spiegò “La spaccatura è dovuta alla musica della BiaThanatie, uno dei modi per aprire il Purgatorio, senza utilizzare il sangue. Sono stati scelti i nuovi custodi del Purgatorio”
    “Chi sarebbero?”
    “Michele e Lucifero” rispose Haniel “Chi meglio di loro può suonare la musica che unisce l’immensità della vita e della morte?”
    La cercatrice d’angeli annuì, impensierita. Poi il fischio del bollitore la riportò alla realtà. Spense il fornello e addolcì il thè con miele di castagno. Si gustò il suo thè in silenzio, con mille domande che le frullavano in testa e Haniel interruppe il suo silenzio affermando “Neanche io riuscirei a dormire dopo una cosa del genere”
    “Come è possibile che io sia la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse?” domandò Violet perplessa “Da quello che mi ricordo, i Cavalieri dell’Apocalisse sono quattro e nessuno può ucciderli, al massimo si possono rallentare”
    “Nonostante venga considerata un elemento di terrore all’interno dell’ambiente paradisiaco, molto spesso la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse viene vista come una leggenda. La Quinta Cavaliere è nata dall’unione della terza figlia di Eva, la vostra progenitrice, insieme a tutti i Cavalieri dell’Apocalisse, nel mentre imperversava una tempesta nella quale si sono scatenate le forze della natura”
    “Si è data da fare” sbuffò irritata Violet “Ma non è possibile che io sia la Quinta Cavaliere, è impossibile”
    Per un po’ Haniel non rispose, prendendosi un altro po’ di caffè nella moka e dopo continuò “Durante il periodo di gestazione, tua madre dovette affrontare uno dei più temibili cercatori di demoni, addirittura istruito da Lucifero in persona, un privilegio per loro. Lycos aprì un portale dimensionale e costrinse tua madre a uno scontro all’interno dell’Inferno, laddove Lucifero spedì lo spirito della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse contro tua madre. La Quinta Cavaliere non appena sentì il tuo battito vitale e la tua forza energetica da cercatrice d’angeli, bè decise di non farsi sfuggire l’occasione e fuse la sua essenza con la tua. Ormai siete la stessa persona”
    Violet sputò l’ultimo sorso di thè e fissò costernata l’arcangelo dell’amore.
    “Vuoi dire che non c’è speranza per me?”
    “No” affermò Haniel in tono duro, poi vedendo che Violet era sul punto di scoppiare in lacrime precisò “Volevo dire che non devi perdere la speranza. Ho parlato di mia figlia e del fatto che ti potrebbe aiutare”
    “In che modo?” domandò Violet incredula “Mi hai detto che siamo la stessa persona”
    “Abbi fede” esclamò Haniel con un sorriso misterioso “Io vado. La partenza è prevista tra almeno tre ore e mezza”
    Poi Haniel stava incominciando ad andare via, quando improvvisamente Violet si alzò dalla sedia e proclamò con voce gutturale “Io non andrò da Gemma”
    Memore degli allenamenti militari con Michele, Haniel si piegò sulle ginocchia e materializzò la Lancia dei Principati. Il potere della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse stava crescendo sempre di più e si stava impossessando dell’anima di Violet, con una rapidità che lo sconcertò. Lo spirito della Quinta Cavaliere aveva esercitato un potere più forte di quanto potevano immaginare. Non appena lo specchio di lapislazzuli sarebbe stato riparato, lo spirito si sarebbe fuso completamente con Violet e per Hesediel/Christine ci sarebbero state poche chance di sopravvivenza. Il tempo era davvero fondamentale e dentro di sé sperò che Gemma avrebbe potuto dare loro una mano. Empusa prese il suo pugnale di Anubi e cominciò a menare fendenti contro l’arcangelo dell’amore, il quale affermò “Tu devi essere sconfitta”
    Violet/Empusa inclinò la testa sarcastica “Devo essere sconfitta? Io sono la migliore Cavaliere dell’Apocalisse”
    “Cattiva oltre che stronza” sibilò Haniel, allontanando di un soffio la lama del suo cuore angelico “Vuoi per caso il tappeto rosso?”
    “No, troppa grazia” sghignazzò Empusa e dopo con un abile mossa sferrò un colpo a una delle ali di sinistra.
    L’arcangelo dell’amore mugolò ma non si piegò. Non si sarebbe fatto sconfiggere un’altra volta, questa volta non tanto per se stesso, ma per le persone che amava, per sua moglie Dyane, per la sua splendida Iolye. Empusa evitò un colpo al fianco sinistro e schernì Haniel “Tu non hai il coraggio di farmi del male caro il mio Hany, non puoi farlo perché se no feriresti questa bella cercatrice d’angeli” poi i suoi occhi brillarono di cattiveria e si corresse “Scusami, orsacchiotto”
    Haniel ringhiò, il dolore di un’antica ferita che corrodeva come il peggiore dei veleni “Non nominare quel soprannome”
    “Perché?” domandò Empusa in tono divertito “Eri molto bello trasformato in un grizzly. Quando hai affondato i tuoi artigli…”
    Mentre Empusa stava parlando, Haniel rimembrò quel tragico momento, in cui, manovrato dalla Quinta Cavaliere, aveva trucidato sua figlia con la Lancia dei Principati, ignorando completamente i tentativi di sua figlia di chiedergli di fermarsi. Subito dopo, la Quinta Cavaliere aveva sciolto il suo potere nei suoi confronti e si era divertita a guardare Haniel terrorizzato.
    “Basta” esclamò Haniel stringendo gli occhi dalla rabbia “Non ti azzardare”
    “A fare cosa?” la risata di Empusa fu una coltellata al cuore di Haniel “ A darti l’input per essere il perfetto assassino di tua figlia? Prego non mi ringraziare”
    “In confronto, Lucifero è un gentiluomo”
    “Lo prendo come un complimento!” rise Empusa e proprio mentre Haniel si stava guarendo, la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse diede la sua stoccata finale, tranciando un’ala, la quale cadde con un tonfo sul pavimento. Nonostante avesse subito torture ben peggiori all’Inferno, il fatto di essere stato colpito a morte da Stefan Salvatore, Haniel fu irritato nel perdere quell’ala, perché sarebbe stata utile nel formare il filo di Persephone, come nuovo Moira della Vita.
    “Tanto non ti serviva”
    “Chi sei tu a dirlo?”
    “Quando Semeyraza ha fatto uccidere Hesediel, bè le ha rotto la grazia. Se tu la dovessi riportare in vita…”
    “Potrei renderla un vegetale” affermò Haniel in tono furibondo “Sei una bastarda e ti stai trovando a rovinare una ragazza stupenda”
    La Quinta Cavaliere annuì divertita e l’arcangelo si ritrovò a utilizzare il suo potere da arcangelo. La baciò sulla bocca, con tutta la passione e l’amore che aveva, mentre Violet/Empusa cercò di liberarsi, senza riuscirci. Con quel bacio aveva addormentato per un po’ lo Spirito di Empusa e guadagnato un po’ di tempo. Non gli piaceva baciare altre persone oltre sua moglie, ma era un arcangelo dell’amore e doveva utilizzare l’amore era una sua prerogativa. La cercatrice d’angeli le crollò tra le braccia e lui ebbe l’occasione di metterla sul divano, pronto a svegliarla poche ore dopo. Dopo quello che gli aveva rivelato Empusa, Haniel si rese conto di quanto sarebbe costato caro l’errore di Cassandra ed ebbe paura che neanche sua figlia avrebbe risolto qualcosa. Essendo una Lycos Eros, una licantropo dell’amore, avrebbe esaminato il suo cuore, vedendo se si sarebbe potuto fare qualcosa. A distrarlo, fu il pensiero di ritornare a vedere sua figlia e alla faccia che avrebbe fatto Sheeira nel vederla.
    Il sole era spuntato. Ed era la prima volta che ne era deluso.
    *
    “Violet dobbiamo andare!”
    La cercatrice d’angeli sobbalzò sul divano, mentre una sorridente ma stanca Christine le appoggiò una mano sulla spalla “Avanti dormigliona”
    La donna si stropicciò gli occhi e vide tutti già preparati per il viaggio per la misteriosa figlia di Haniel Purpleflowers. Per un po’ li guardò stranita, come se non si ricordasse di come era giunta in cucina. Ricordava con grande fatica che era scesa in cucina per prendersi un thè per tranquillarsi dalla visione della Quinta Cavaliere, aveva parlato con Haniel di questa cosa e poi il buio. L’ultima cosa che ricordò prima di piombare nell’incoscienza, bè fu l’arcangelo dell’amore che sussurrava “Perdonami” e con delicatezza la posizionava nel divano. Con un balzò andò da Dean, il quale la baciò sulla fronte “Come stai amore?”
    “Come una che deve andare a fare il servizio militare” esclamò Violet terrorizzata “Sono convinta che sarà una perdita di tempo”
    “Abbiamo superato altre cose peggiori come questa” affermò Dean sicuro “Supereremo anche questa difficoltà. Oh se no, non mi chiamo Dean Winchester”
    “Ed allora come ti chiameresti?” domandò Violet ironica ma grata dell’amore che Dean le dava, ringraziandolo anche per il fatto di restare accanto a lei.
    “Sicuramente un nome figo” rispose Dean con un sorriso e dopo in modo serio continuò “Ti ho sentito mentre scendevi in cucina”
    Violet arrossì imbarazzata “Non volevo svegliarti. Avevo bisogno di stare un po’ da sola, per riflettere su quello che abbiamo visto. E tu puoi capirmi meglio di chiunque altro”
    Il cercatore dei demoni scompigliò la chioma castana di sua moglie, sentendo dentro di sé il peso di un’avventura troppo grande e la frustrazione per il fatto che, forse, questa volta non ci sarebbe stato nulla da fare. Da qualunque lato si guardava la situazione, vedeva solo un casino dentro un altro casino. Ma non voleva mollare, voleva combattere per sua moglie, per i suoi figli e anche per suo fratello, il quale si era ampiamente meritato di avere una vita serena insieme alla donna che amava e insieme ai suoi figli.
    “Ho paura di non farcela”
    “Per una volta, bè siamo d’accordo” ironizzò Sheeira, affondando l’umore di Violet, poi la Vaso di Collera fece una linguaccia “Ho solo detto la verità”
    Il cacciatore di demoni scosse la testa, innervosito, ma non si arrischiò a parlare. Dentro di sé sperava che questa figlia di Haniel riuscisse a sistemare le cose e con fare burbero chiese “Sei sicuro?”
    “Mia figlia è una strada da percorrere, ma non so con certezza se sia la strada giusta” asserì Haniel, interrompendo bruscamente i tentativi di Dean di parlare “Dobbiamo andare in un posto pericoloso, quindi tenetevi le vostre armi a portata di mano”
    “Ma non mi dire”
    Dopo senza altre parole, tutti svanirono. Diretti verso l’Anti-Purgatorio. Violet si girò verso Christine e notò la sua stanchezza. Questa sarebbe stata un’avventura diversa dalle altre. Mentre Sam, Dean, Christine, Violet e Haniel partivano per andare a trovare Gemma Ioanthe Purpleflowers, Gabe e Cass stavano tentando di contattare Balthazar, per trovare le misteriose catene di Semeyraza, per ripristinare la grazia di Hesediel, prima che fosse troppo tardi.
    *
    Il viaggio durò parecchio tempo e alla fine finirono all’interno di una foresta intricata. I più fortunati riuscirono ad atterrare in un lembo di terra senza fango, ma Dean atterrò in una pozzanghera profonda e con le sabbie mobili. Con un grande sforzo e con l’aiuto di Sam e Christine, riuscì a uscire ed esclamò sarcastico “Gran bel posto”
    “Questo è l’Anti-Purgatorio, il luogo di attesa dove le anime dei mostri aspettano per essere ammessi al regno del Purgatorio, comunemente chiamato il cimitero delle anime ferali. Qui le anime dei mostri devono aspettare il responso di Eve. Al di là di questa foresta si trova lo specchio di lapislazzuli”
    “Si trova qui, tua figlia?”
    “Poco più avanti” esclamò Haniel “Seguitemi”
    Insieme il gruppo cominciò a camminare in una foresta intricata, una foresta ricca di mostri, molti ansiosi di graffiare e squartare i nuovi arrivati, in alcuni momenti rischiarono anche la vita, se non fosse stato per l’intervento dei tre arcangeli. Anche se la maggior parte dei mostri sapeva che Christine era il loro capo, l’arcangelo a tutela dei loro interessi, alcuni ne erano completamente all’oscuro e quindi vedevano i nuovi arrivati come degli intrusi. Dopo avere ucciso un vampiro, Christine si appoggiò ad un tronco e cominciò a vomitare. Si stava in debilitando sempre di più, aveva perso molto peso, si vedevano anche le costole sotto il seno e non avrebbe retto ancora a lungo. Sheeira e Sam furono i primi a darle soccorso.
    “Chris!” esclamò Sam, aiutandola a sistemarsi “Va meglio?”
    “Non va meglio Sam, non va meglio” esclamò Christine sull’orlo di una crisi nervosa “Lo specchio di lapislazzuli è distrutto e più uccido un membro del Purgatorio, più mi indebolisco. Ho paura Sam, ho paura”
    Il fratello minore dei Winchester la prese tra le sua braccia, non sapendo davvero cosa dire. Questa avventura si stava trasformando nel peggiore degli incubi e incrociò le dita affinché tutto si sarebbe sistemato. Scoccò un’occhiata interrogativa verso Sheeira, la quale stava osservando un cespuglio con un vivo interesse “Cosa stai guardando?”
    “In realtà non sto guardando, sto ascoltando”
    “Sei sempre stata dannatamente brava a riconoscermi” asserì una voce misteriosa, facendo sobbalzare tutti dalla sorpresa e Dean tirò fuori il coltello anti-demoni “Benvenuti”
    Dal cespuglio spuntò una ragazza dall’età approssimativa di ventinove anni, occhi castani a forma di goccia, capelli lisci color biondo-cenere, le orecchie di lupo e le mani con artigli lunghi “Ciao Sheeira”
    “Ciao Gemma” disse Sheeira con gli occhi bassi, meravigliando anche Violet, abituata come era a vederla strafottente e sicura di sé “Ti trovo molto bene”
    “Sei ancora arrabbiata con me?”
    “Anche se potessi, io non potrei essere arrabbiata con te” sussurrò Sheeira arrossendo e in questo momento intervenne Dean “Mi dispiace interrompere questo momento di ritrovo. Ma abbiamo un problema”
    “Lo so” esclamò Gemma in tono serio “Ho appena finito di guardare nel mio specchio e sono molto contenta di rivedere mio padre con voi”
    Il sorriso si estese anche agli occhi e Haniel abbracciò la figlia perduta. Asciugandosi gli occhi, l’arcangelo dell’amore spiegò “Questa ragazza è una Lycos Eros ed è mia figlia”
    “Una Lycos Eros?” domandò Dean incredulo “Cos’è?”
    “Una licantropo dell’amore” rispose Gemma sorridendo in modo tale da mostrare i canini lunghi “Io riesco a vedere se una persona prova amore oppure è talmente compromessa”
    “Una licantropo dell’amore! Non ci credo neanche se la vedo”
    Senza neanche il tempo di potersi difendere, Gemma apparve davanti a Dean e affondò le mani nello sterno del ragazzo. Nonostante dovesse essere un gesto molto intrusivo, il cacciatore di demoni lo vide come una carezza e alla fine Gemma esclamò soddisfatta “Anche se hai molti anni d’Inferno alle spalle, il tuo cuore è più puro di un angelo appena nato”
    Il ragazzo non seppe cosa dire, deglutendo vistosamente. Gemma diede un saluto rispettoso a Christine e poi la sua attenzione verté su Violet, la quale stava aspettando con un misto di rassegnazione e voglia di combattere. La Lycos Eros la scrutò attentamente, corrugando la fronte alla vista di come il potere della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse, la stesse logorando interamente e decise di fare un check-up. Affondò le mani nello sterno, analizzando il cuore e costatando con orrore che il Cordos si stava impossessando non solo dell’anima, ma anche del cuore. Chiuse gli occhi, mentre il potere si estese intorno a loro e poi si rivolse verso suo padre “C’è una speranza. Piccola, ma c’è”
    “In che senso?” domandò Violet sconcertata.
    Gemma non rispose, lanciando un’occhiata eloquente a suo padre. Haniel capì e anche lui non disse le ragioni di sua figlia. Dean guardò incredulo la figlia di Haniel e l’arcangelo e sbottò irritato “Allora cosa c’è?”
    “Non possiamo dire nulla” rispose Gemma in tono misterioso, poi la sua attenzione si diresse verso Christine, più in particolare verso la sua pancia “Non so se farti le congratulazioni o no”
    Hesediel arrossì e si tenne la pancia, in un gesto protettivo. Aveva scoperto quella mattina che era incinta di tre gemelli e non aveva detto niente a nessuno. Quando aveva visto che nelle sue ali erano comparse tre linee, due rosa e una blu, un grande sorriso comparve nel viso di Christine, anche se era preoccupata per il destino che quei piccoli avrebbero avuto. Sam la guardò interrogativo, ma l’arcangelo della misericordia scosse la testa, tranquillizzandolo “Non ti preoccupare Sam”
    “Quando mi dici “Non preoccuparti”, mi devo preoccupare”
    Christine lo tranquillizzò con un bacio appassionato e dopo la Lycos Eros li avvertì “Vi consiglio di andarvene. Tra poco ci sarà un’eclisse di sole e qui sarà un vero inferno” poi si girò verso Haniel “Papà non ti devi crucciare per la mia morte. Non è stata colpa tua”
    L’arcangelo dell’amore annuì, con un groppo al cuore. Nonostante fosse stato manovrato da Empusa, Haniel si era ritenuto il diretto responsabile della sua morte e il fatto che sua figlia lo avesse perdonato, bè era motivo di orgoglio. Non poteva dimenticare tutte le notti passate in bianco, il non potersi confrontare con nessuno, i sogni ricchi di sangue e di dolore immenso, un dolore che spaccava il cuore e l’anima. Poi si riprese e disse “Grazie Gemma”
    La Lycos Eros socchiuse gli occhi e dopo andò da Sheeira. La Vaso di Collera arretrò di qualche passo e Gemma ne approfittò per darle un bacio sulla bocca, lasciando tutti a bocca aperta, prima di tutto Sheeira. Riprendendosi dal bacio, Sheeira chiese “Perché?”
    “Perché mi andava di farlo” poi l’abbraccio calorosamente “ Quando vuoi, vienimi a trovare”
    Sheeira annuì e mentre Gemma scompariva, altre domande comparvero nella mente dei prescelti. La Vaso di Collera guardò il posto in cui Gemma era scomparsa, sconcertata da quel bacio, visto che Gemma era abbastanza timida per sé. Poi il sole del Purgatorio cominciò a oscurarsi e Haniel esclamò “Dobbiamo andare”
    La visita alla Lycos Eros aveva dato i suoi frutti, ma aveva dato altre questioni a cui pensare. L’arcangelo dell’amore, notando il silenzio dei fratelli Winchester e delle loro mogli, disse “Ho una bella notizia da darvi”
    “Immagino le buone notizie” esclamò Dean ironico.
    “Rivedrete i vostri figli”
    La famiglia Winchester si guardarono ed espressero il loro entusiasmo, nonostante un’avventura terribile da affrontare ed ancora un’essenza da recuperare. E presto, se tutto sarebbe andato bene, la famiglia si sarebbe allargata. Il loro incontro era stato visto da Astrea, sempre più in ansia e fiduciosa verso un futuro migliore. L’essenza dell’angelo che aveva tanto amato, era stata sistemata in un tavolino ed era l’ultimo tassello.
    “Prego per voi, amori miei”
     
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  7. sahany09
     
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    E poi non ti dovrei definire Regina del Fantasy?
    Questo capitolo è un capolavoro !!
    Tanto di cappello. Complimenti.

    Bello il momento dell'incontro fra padre e figlia, ma anche tutto il resto non è da meno. Non ho altre parole !!
     
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    Io sono una cercatrice del mistero e del paranormale, viaggio nel cuore della notte e caccio i vostri incubi..Vivo tra le tenebre e una nuova alba

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    Ma grazie mille Sahany
    Davvero lo consideri un capolavoro? Ma io non ho parole, davvero grazie mille :wub: Eh sì il momento dell'incontro tra padre e figlia è molto toccante e come hai potuto vedere la Quinta Cavaliere dell'Apocalisse sta prendendo il sopravvento sulla Cercatrice d'Angeli e come se non bastasse Hesediel è anche incinta di tre gemelli. Questa storia è nata in un periodo particolarissimo per me e anche molto triste e in qualche modo la rottura dello specchio di lapislazzuli è la metafora di un'amicizia importante finita e i tentativi per ripararla :) Grazie ancora Sahany ^_^ Spero di postare al più presto una nuova puntata ^_^ Ade mi richiama con maggior urgenza..Maledetti impegni :cry:
     
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  9. sahany09
     
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    Questo capitolo mi è piaciuto particolarmente per tutto un insieme di cose.
    Per la prossima puntata, fai pure con calma. Tutte, più o meno, siamo impegnate.
    L'ultima puntata di Adam arriverà in settimana. L' ho già scritta, ma forse ci apporterò un paio di piccole modifiche. :)
     
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    Grazie mille davvero Sahany :wub: Sono contenta che stai continuando a leggere la mia storia un pò sconclusionata e grazie davvero per tutti i commenti anche alle altre mie storie
    Buon pomeriggio a tutti,
    con gli occhi di Ade (alias i miei impegni) che mi guardano circospetti, ecco a voi un nuovo capitolo di "Stairway to Purgatory"...Questa volta è un piccolo capitolo di transizione, un capitolo dove Eve incontra sua figlia Chronie e ovviamente sua figlia non sarà felicissima di vederla....Bè non mi resta che augurarvi buona lettura, sperando ovviamente di avere fatto un buon lavoro :pray: :pray:

    Tempo imprecisato- La visita di Eve a Chronie

    Mentre Sam, Christine, Dean e Violet stavano affrontando il viaggio di ritorno dall’Anti-Purgatorio e Gabriel e Cass stavano cercando di contattare da ore Balthazar per avere notizie sulle catene perdute di Semeyraza, Eve decise di andare a trovare sua figlia. La battaglia per la ricostruzione dello specchio di lapislazzuli si stava avvicinando inesorabilmente e molto presto sua figlia sarebbe stata uccisa dagli Alphas, proprio per evitare che fosse portata dal padre all’Inferno e quindi diventare sua seconda in capo. Chronie non doveva essere oggetto di nessuno.
    Oltrepassò la foresta della Lycos Eros, proprio nel momento in cui i prescelti si rivolgevano a Gemma Ioanthe, ed arrivò di fronte a una porta fatta di fuoco e di sangue nero, una porta che riusciva a bloccare la parte dell’Inferno e del Purgatorio che Chronie aveva dentro. La guardia si destò dal suo sonno e s’inchinò “ Vostra altezza”
    “Vorrei vedere mia figlia”
    Senza dire altro, il vampiro tolse i chiavistelli della porta e diede una frusta a due code a Eve. La Signora del Purgatorio rifiutò quell’arma di difesa, con grande sconcerto da parte della guardia, e si addentrò verso quella gabbia che aveva contribuito a creare.
    “Madre”
    Una voce raschiante ma anche delicata la fece girare e vide dopo molto tempo sua figlia. Era seduta sopra una roccia di granito nero, le ali da serafino malconce e le corna divelte “Non immaginavo che tu mi avresti fatto una visita”
    “A volte l’impossibile accade” rispose Eve, accarezzando un fiore “Molto probabilmente tu sai perché sono qui”
    “Posso immaginare” sbadigliò Chronie con sfrontatezza “Stai per annunciare la mia morte con quell’aria afflitta che non ti rende onore”
    A quelle parole il cuore di Eve ebbe un mancamento, ma dentro di sé sapeva che Chronie aveva ragione. Quell’aria afflitta non le si addiceva per niente e poi essendo una creatura del Purgatorio, bè non aveva bisogno di nascondersi dietro falsi buonismi o dietro truffe. Non era certamente un demone. Con disperazione, però, notò che le guardie che aveva mandato per torturarla, bè avevano esagerato. Uno dei suoi occhi era di vetro.
    “Chi mi ucciderà?”
    “Gli Alphas” rispose Eve “ Dopo la ricostruzione dello specchio di lapislazzuli, le catene che ti tengono ancorata a questa roccia si disintegreranno e per evitare che tu possa andare…”
    Ma prima che Eve potesse finire di parlare, Chronie la interruppe con una sonora risata “Dove posso andare? Dove? Intendi dire all’Inferno? Il mio Inferno, cara madre fasulla, è qui, io ibrido e schifoso che avete gettato in un angolo e ci avete fatto i vostri porci comodi”
    “Sai che tuo padre ha usato l’Aletheia Gladia per parlarti?”
    “Causando centinaia di morti e l’indebolimento dell’arcangelo del Purgatorio, sì lo so” affermò Chronie guardando una lince vampirata uccidere una lepre con le zanne “Nonostante io sia imprigionata qui, ho avuto notizie del mondo esterno, so che la ricostruzione dello specchio di lapislazzuli porterà alla rinascita della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse. Una bella situazione, una situazione di cui tu e quello scellerato di mio padre avete contribuito a creare”
    Eve non seppe cosa dire, ammirando e anche avendo paura di quella figlia, di quella creatura, nata da due regni bistrattati, da una creatura che sembrava accettare quel destino con rabbia e con rassegnazione. Si avvicinò a lei e ne ottenne un ringhio e uno sputo “Non ti sei interessata a me, perché lo fai ora, dopo che mi hai annunciato la condanna a morte? Vattene, prima che ti strappo le ali da drago che hai addosso”
    “Volevo solo darti la notizia” rispose Eve e aggiungendo “Non pensare che non mi faccia male vederti morire”
    “Vattene madre”
    Eve la guardò senza dire nulla, Chronie era ritornata in posizione di difesa, totalmente a suo agio ed ignara di due lupi mannari che giocavano con le sua ali, e la sua decisione di ucciderla per evitare che andasse in Inferno, bè stava per vacillare. Era in gioco l’equilibro dei tre regni ultraterreni, ma quella che gli Alphas dovevano uccidere era sua figlia, non l’ultimo mostro sulla faccia della terra. Poi si ricordò di una discussione con Binael e svanì in una nuvola di sangue nero e piume di fuoco.
    Chronie vide sua madre andarsene e cominciò a urlare. Dentro di sé aveva sperato che sua madre la liberasse da quelle catene, ma questo desiderio era svanito. Con la coda dell’occhio vide uno scagnozzo di Crowley scrivere in un taccuino fatto di anime torturate e con un movimento delle ali lo uccise.
    “Ho voglia di vedere mio padre dal vivo. Non c’è alcun bisogno di comunicargli nulla”
     
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  11. sahany09
     
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    In questo caso si dovrebbe parlare di "family love", ovviamente in tono moooolto sarcastico. Rapporto idilliaco fra madre e figlia, vedo. Ma con un madre del genere.... Però, forse, in fondo, si amano. :unsure:
    Bel confronto e, di conseguenza, bella puntata.
    I consueti complimenti, Gabry, ma sempre validi e sinceri, soprattutto in relazione dello stile di scrittura che vai, via, via, perfezionando.
     
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    Grazie mille Sahany
    Sono molto contenta di sapere che sto perfezionando il mio stile di scrittura :wub:
    Eh sì un family love molto sarcastico, Chronie è molto arrabbiata sia con Eve e con Crowley per il fatto di essere stata imprigionata...Ma ancora è tutto da vedere ^_^ Grazie ancora :kissing:
     
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    Buonasera a tutti,
    sentendomi molto Persephone di ritorno dagli inferi e con Ade che mi insegue, ecco a voi il nuovo capitolo di "Stairway to Purgatory"...Nel precedente capitolo abbiamo visto Eve fare visita a sua figlia e non è stato propriamente un incontro facile...In questo capitolo ci sarà la comparsa di Balthazar e la creazione di un'arma molto importante...I tempi si stanno avvicinando...Ma non vi anticipo nulla :-) Spero che vi piaccia e che abbia fatto un buon lavoro :-) Buona lettura :-)

    La comparsa di Balthazar e la Creazione della Lancia di Lete


    Mentre Eve stava salendo in Paradiso per chiedere udienza a Binael per risolvere il problema di sua figlia Chronie e intanto Sam, Christine, Dean e Violet stavano ritornando dall’Anti-Purgatorio dopo avere parlato con Gemma, la Lycos Eros, a casa Winchester Cass stava gettando la ciotola d’oro e di diamante per le evocazioni angeliche. L’intera cucina era piena di segni enochiani, l’incantesimo era stato perfezionato a tal punto che Balthazar si sarebbe dovuto materializzare seduta stante, ma questo non era avvenuto. L’angelo dei Winchester si stava stancando ed era irritato parecchio. L’uccisione del Vigilante Semeyraza non era stata per niente facile, la sua morte aveva fiaccato la sua grazia, già compromessa dalle tante esperienze di vita che aveva vissuto, come la sua collaborazione atipica e sventurata con Crowley per aprire il Purgatorio. E adesso il Purgatorio era in grave pericolo. Era proprio vero che la vita era un circolo.
    “Ci provo io?” domandò Gabe.
    Cass annuì stanco e rimise di nuovo la ciotola delle evocazioni sul tavolo. L’angelo del giovedì guardò le sue mani, scintillanti di grazia e di cuore angelico. Per evitare che un giorno potesse ritornare, Cass aveva preso la grazia angelica di Semeyraza e l’aveva distrutta. Ormai erano quasi tre giorni che provavano a mettersi in contatto con Balthazar, ma senza risultato. Certe volte quell’angelo era proprio incorreggibile. Sicuramente aveva architettato qualche stratagemma per evitare di essere chiamato.
    “Magari avrai più fortuna”
    Gabe triturò gli ingredienti dell’incantesimo e diede un’occhiata alla finestra della cucina. Il nero della notte stava sfumando nel verde dell’alba, uno dei momenti più intensi per la magia e per le evocazioni, un breve lasso di tempo dove gli angeli potevano essere chiamati. L’arcangelo delle annunciazioni pensò al fatto che sarebbe stato più facile se nella stanza ci fossero stati Nathaniel e Jensen, ma i due ragazzi avevano subito troppe emozioni per il momento e Gabe tralasciò di chiamarli. Non avrebbe potuto dimenticare lo sguardo di terrore e disgusto di Nathaniel alla vista del ritorno di Semeyraza e lo sguardo di rabbia ed incredulità di Jensen alla scoperta che sua madre era la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse. Quei due ragazzi insieme alle sorelle erano nati davvero in una famiglia particolare e la notizia che altri tre sarebbero stati investiti dal destino… non sarebbe stato affatto semplice. L’arcangelo gettò un fiammifero nella ciotola e subito nella stanza cominciò a crearsi un mulinello d’aria, i piatti di ceramica affissi ai muri caddero con un gran fragore, le crepe nel pavimento della cucina prodotte dalla musica della BiaThanatie si accentuarono e dopo una voce annoiata rispose “Dovete essere parecchio agitati se mi avete chiamato in tutta fretta”.
    I due angeli si girarono per vedere un angelo biondo, con una leggera barbetta curata, vestito di tutto punto. Balthazar comparve con un sorrisetto sardonico e una bottiglietta di champagne nella mano destra “Spero che sia una cosa importante. Avete interrotto un party”
    “Se non avevamo qualcosa di importante, bè non ti avremmo chiamato” sbuffò Gabe arrabbiato.
    Senza dire nulla, Cass lo prese per il colletto della camicia di seta e lo scaraventò oltre il divano. L’angelo si spostò di lato, poco prima che Cass gli desse una coltellata, l’atmosfera carica di tensione. Con una torsione del busto, Balthazar riuscì a sbilanciare Cass e a fargli cadere il pugnale angelico. L’angelo del giovedì si toccò il polso e ringhiò. Quel bastardo aveva utilizzato polvere del bastone di Mosè e sul polso stavano comparendo delle linee rosse e un principio di pestilenza e con difficoltà si guarì. Gabe allargò le ali e separando i due contendenti abbaiò “Cosa siete diventati? C’è nostra sorella che sta rischiando la vita e voi vi mettete a litigare. Vergognatevi!”
    “Dillo a lui, il Rockefeller della situazione” sbraitò Cass furibondo “L’equilibro sta cadendo a pezzi e lui fa una festa. Stronzo”
    Con fare imperturbabile Balthazar si autoguarì e si guardò intorno. Per un po’ non si dissero nulla, poi l’angelo stappò una bottiglietta d’acqua frizzante e guardando le bollicine affermò “Cass, Cass, tu pensi davvero che non mi importi nulla? Mi importa eccome, ma non ho intenzione di stare un giorno preoccupato e l’altro pure, voglio godermi uno sprazzo di felicità”
    “Forse non mi sono spiegato” ringhiò Cass “La tua tutrice sta morendo”.
    “Tu non sei nelle condizioni per potermi rimproverare, caro il mio cercatore del Purgatorio. Pensi davvero che il Paradiso abbia dimenticato la tua folle idea di collaborare con Crowley e di reclutare le anime del Purgatorio? No Cass, non ce lo siamo dimenticati, così come io non mi sono affatto dimenticato che la mia tutrice sta morendo” ribattè Balthazar in tono freddo, perdendo tutto d’un colpo l’allegria che lo caratterizzava e rivolgendosi a Gabe “Spero che tu non mi voglia minacciare. Perché mi avete chiamato?”
    Castiel guardò l’angelo e si rese conto che il tempo non guariva le ferite, anzi accentuava gli antichi rancori e vecchi asti. C’era voluto un po’ prima di farsi perdonare da Dean, quando aveva deciso di tirarsi dalla battaglia contro Lucifero, nella battaglia dove Sam era stato designato come angelo dell’Inferno, ma Dean era un umano e gli umani sapevano perdonare anche l’imperdonabile, in quanto la loro vita era effimera. Balthazar era un angelo, un angelo guerriero, attento a ciò che era successo e a ciò che sarebbe potuto accadere. Con la memoria andò indietro nel tempo, dove si ricordò in ginocchio di fronte a Dio, e fu con sollievo quando Gabe parlò.
    “Seguici in giardino”
    Insieme i tre angeli andarono nel giardino dei Winchester, laddove era stato sepolto Semeyraza. Con un soffio di vento e un leggero odore di giglio nero, l’arcangelo smosse il terreno e rivelò il Vigilante morto. Balthazar ci girò intorno, toccò le ali di Semeyraza con timore e vide la ferita profonda vicino allo sterno “Chi lo ha ucciso?”
    “Io” rispose Cass senza nessuna inflessione nella voce.
    “Lo immaginavo” rispose Balthazar con un tono che indispettì Cass. Gabe lo fermò con gli occhi e spiegò “Semeyraza ci ha spiegato che quando Sandalphon ha pugnalato Hesediel, bè quest’ultimo ha danneggiato la sua grazia e se dovessimo farla ritornare…”
    “Sarebbe un angelo vegetale” concluse Cass “Per questo ci ha spiegato delle sue catene”
    “Le catene di Semeyraza sono andate distrutte” rispose Balthazar sbuffando “Poi vi fidate di uno che ha avuto il coraggio di distruggere l’equilibro?”
    “Non ci fidiamo affatto” disse Gabe in tono duro “Ho fatto qualche ricerca però. Quando dovevamo distruggere le vere catene, misteriosamente sono andate perdute e quelle che abbiamo nel magazzino, indovina sono una pallida imitazione”
    Balthazar non rispose subito e dopo “Vi ha detto che grazie a queste catene è possibile riparare la grazia di un angelo o la grazia demoniaca di un demone?”
    “Sì”
    “Ma vi ha anche detto che per attivare il potere di queste catene è necessario uccidere tre Vigilanti?”
    “Questo no” rispose Gabe scuotendo la testa “Sarebbe stato troppo facile se ci avesse detto ogni cosa”.
    Balthazar scambiò un’occhiata di intesa a Gabe e schioccando un dito fece comparire delle catene d’argento con delle formule in enochiano, le catene di Semeyraza. L’arcangelo prese le catene e le studiò con circospezione, rendendosi conto che erano le autentiche catene di Semeyraza. Sarebbero bastate quelle catene a salvare la grazia di sua sorella, di quella sorella che avrebbe difeso a costo della sua vita? Il potere di quelle catene era qualcosa d’immenso e il pensiero di uccidere qualcuno per attivarlo, Gabe chiuse gli occhi dal ribrezzo. Si ricordò il momento in cui, dopo avere finito l’eccidio dei Nephilim, si era presentato davanti a Dio e aveva chiesto di essere esonerato dall’uccidere altre persone, un esonero da rompere solo in caso di grave necessità. Mentre pensava a questa cosa, i tre angeli guardarono in cielo e videro tre stelle cadenti schiantarsi nel giardino. Il Paradiso li attendeva. Scomparvero un attimo prima, che Hesediel aprisse la porta e venisse abbracciata dai suoi figli.
    *
    Intanto che tutti salissero per la creazione della Lancia di Lete, Binael sistemò la sua stanza e si guardò allo specchio. Era arrivato il momento di dare una mano alla battaglia per la ricostruzione dello specchio di lapislazzuli, una soluzione temporanea, ma sempre una soluzione. Ogni minuto era prezioso per la creazione della Lancia di Lete. Muovendo i fili del tempo e dello spazio, Binael venne a sapere del viaggio dei prescelti nell’Anti-Purgatorio e il loro incontro con la Lycos Eros. La soluzione proposta da Gemma era interessante, ma bisognava vedere come la battaglia si sarebbe evoluta. Un leggero fruscio, quasi impercettibile all’orecchio umano, lo avvertì della presenza della Signora del Purgatorio. L’ultima volta che era salita in Paradiso, era stato al tempo della creazione dello specchio di lapislazzuli.
    “Da quanto tempo che non sali in Paradiso”.
    Eve avanzò lenta e maestosa, ammirando la biblioteca dell’arcangelo dei Troni e per un po’ nessuno dei due parlò.
    “Vuoi parlarmi di tua figlia Chronie?”
    La Signora del Purgatorio annuì “Sono andata a trovarla e la mia decisione di ucciderla è vacillata di fronte al suo dolore”.
    Binael prese la sua catena d’oro e se la legò intorno alla vita come una cintura, nel suo sguardo un sapere antico e misterioso e capì subito, dove Eve voleva andare a parare. Si girò verso un disegno particolare di Gabriel all’età di tre anni angelici. Era un’arpa d’oro con i fili di seta, con disegni del Paradiso e dell’Inferno, un oggetto nascosto da Dio per il suo grande potenziale. L’ArchangelDemonius Lira.
    “Non posso accordarti il permesso”
    Eve avvampò di rabbia e spalancando le braccia cercò di materializzare un fuoco per punire Binael. Non gli importava nulla del suo dolore e della sua richiesta d’aiuto. Sfortunatamente per Eve, l’arcangelo era nato prima di lei e con un solo impercettibile colpo di ali spense il fuoco e sollevò con una sola mano la ragazza di fronte a sé, gli occhi color vinaccia stretti a fessura “Sai cosa è la ArchangelDemonius Lira piccola sciocca? Sai cosa fa? Te lo spiego in parole povere, è uno strumento in grado di trasformare tua figlia o in un arcangelo o in un demone, solo se lei lo vuole essere. Se tu decidi per conto suo, l’Archangel Lira deciderà per conto suo e…”
    “Ad esempio se io voglio che sia un arcangelo e lei non vuole…”
    “Precisamente” borbottò Binael, lasciandola andare di colpo “L’Archangel Lira la potrebbe trasformare in un demone e sappiamo tutte e due che pericolo c’è in un demone dal sangue di Purgatorio”.
    La Signora del Purgatorio rimase di sasso e guardò Binael prepararsi. Non c’era niente da fare. L’arcangelo dei Troni le mise una mano sulla spalla, uno sguardo di puro dispiacere e di fedeltà al Paradiso, e dopo andò via verso la Sala del Concilio.
    “Ti aspetto fuori. Oggi creiamo la Lancia di Lete”
    Eve non sentì per niente le parole di Binael e calò la testa autonomamente. Sua figlia era condannata a un destino infausto. La voleva salvare ma non voleva farla cadere tra le braccia di suo padre e renderla il mostro che non era. Si ricordò le dure parole che Chronie le aveva gettato, parole sanguinanti e velenose, emo e neurotossiche, parole di una figlia stanca di tanta prigionia e desiderosa di libertà. Strappò il disegno di Gabe e lo ripose nella tasca interna della sua giacca di fumo nero e si avviò a seguire Binael. Non c’era niente da fare, gli Alphas dovevano ucciderla. Ma questo non significava che si sarebbe arresa.
    *
    La sala del Concilio degli Angeli e degli Arcangeli era strapiena e tutti aspettarono di vedere comparire Binael, l’arcangelo dei Troni e vice di Metatron. Il motivo per cui erano stati convocati, era quello della costruzione della Lancia di Lete, l’arma che avrebbe dovuto addormentare lo spirito della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse. Il silenzio era interrotto saltuariamente da Lucifero e Michele che suonavano la musica della BiaThanatie, per esercitarsi nell’incantesimo dell’apertura del Purgatorio. Eve comparve qualche attimo dopo con un fumo nero e il fuoco di drago “Scusate il ritardo”.
    Tutti si accorsero delle lacrime di Eve ma nessuno chiese il perché. Con fare spavaldo, il demone degli incroci le mise una mano sulla spalla e le rivolse uno dei sorrisi più falsi della storia. La Signora del Purgatorio lo fissò e in quell’attimo si pentì immediatamente di essere stata innamorata di lui.
    “Amore mio, com’è andato il viaggio?”
    “Non sono affari tuoi” disse Eve allargando le ali di drago “Sono andata a trovare mia figlia nella gabbia”.
    Il demone degli incroci sobbalzò di rabbia e i suoi occhi divennero neri “Quella è nostra figlia”.
    A quelle parole Eve scoppiò a ridere disgustata e mosse la mano “Davvero? Ma che padre amorevole ho qui di fronte. Dimmi, quando mai ha svolto il lavoro di padre?”
    “Sei stata tu a impedirmelo” sbottò Crowley alzandosi in piedi “Tu hai messo un sigillo e mi hai costretto a utilizzare l’Aletheia Gladia”.
    “Il sigillo serviva a impedire che nostra figlia seguisse le tue orme. Io non sono stata una madre modello e neanche tu sei un padre modello. Quello che posso fare e farò, stanne certo, è quello di impedire che tu possa influenzarla”
    Crowley ringhiò e cominciò a fare comparire un fuoco nero tra le sue mani. Eve fermò il tutto con un’ondata di sangue nero, il quale avviluppò il fuoco e lo fece scomparire. L’atmosfera si fece abbastanza accesa e tra i due contendenti scoppiò una rissa, interrotta solo dall’arcangelo Harahel, il quale battendo un bastone lungo, dichiarò “Binael sta arrivando”
    Il demone e la Signora del Purgatorio smisero subito di combattere, ma Crowley non perse il tempo a punzecchiare Eve “Non ti permetterò di uccidere nostra figlia”.
    La Signora del Purgatorio ricambiò lo sguardo e dopo sussurrò “E chi ti ha detto che voglio ucciderla?”
    Crowley stava per rispondere, quando con passo felpato Binael giunse e i suoi occhi color marrone bruciato abbracciarono l’intera stanza, come a sincerarsi che tutti fossero presenti e nessuno escluso. Per stemperare la situazione, Balthazar fece una battuta “Metatron ha fatto sciopero?”
    “In questo momento l’arcangelo dei Serafini è indisposto” tagliò corto Binael, posando al centro del tavolo il suo specchio del tempo “Per ora sta svolgendo uno stage presso Dio e non gli è stato possibile partecipare a questa riunione”.
    “Il solito nerd” borbottò Balthazar “Qualche volta dovrebbe godersi di più la vita”
    “Vogliamo incominciare” borbottò Crowley indispettito “Ho una visita da fare”.
    “Penso che sappiate tutti per che cosa siete stati convocati” incominciò Binael in tono greve, ignorando il commento sarcastico del demone degli incroci “La creazione della Lancia di Lete”.
    A questa introduzione l’arcangelo dei Troni materializzò un ologramma di una lancia di tredici centimetri di zaffiro e con intarsi di diamanti, la famosa Lancia di Lete. Lucifero volle prenderla ma Michele glielo impedì con uno sguardo. Nessuno poteva permettersi di toccare l’ologramma, senza avere delle ripercussioni a riguardo. Se Lucifero avesse toccato l’ologramma e non la Lancia vera, la sua grazia sarebbe stata bruciata e non era un buon momento perché ciò accadesse.
    “Qualcuno vi ha spiegato che è solo una soluzione tampone?” sghignazzò Crowley con un sorriso sardonico “La lancia non risolverà pratic…”.
    Lucifero strinse il pugno e Crowley cominciò ad annaspare, violaceo in volto. Il demone degli incroci piegò le ginocchia, cercando disperatamente un po’ d’aria e il Serafino Caduto gli sibilò “Tu non hai nessun diritto di parlare, verme. Tu hai combinato questo casino e ricordati una cosa, io solo sono il vero re dell’Inferno”
    Crowley si alzò e non disse niente, mentre Eve ringraziava Lucifero con un sorriso. Era in Paradiso per parlare con Binael riguardo a Chronie e si era ritrovato coinvolto nella creazione della Lancia di Lete, la lancia in grado di addormentare lo spirito della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse. Non appena ebbe l’attenzione di tutti, Binael continuò a parlare “Tra qualche giorno vi sarà la grande battaglia per ricostruire il Purgatorio e indi il combattimento per sconfiggere Empusa, la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse. Prima che il giorno della battaglia finisca, bisogna che qualcuno strappi il Cordos dalla cercatrice d’angeli e lo colpisca con la Lancia di Lete”
    “Chi lo dovrebbe fare?” domandò Michele in tono duro.
    “Colui che l’ha mandata contro la cercatrice d’angeli” rispose Binael serio “Lucifero”
    Il Serafino Caduto annuì sconvolto e guardò Michele. L’arcangelo della giustizia ricambiò il suo sguardo impassibile, anche se dentro di sé aveva già sospettato la scelta di Binael. Solo chi aveva creato l’Inferno, bè aveva il diritto di strappare il Cordos della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse.
    “Non appena il Cordos sarà strappato, dovrà essere immediatamente pugnalato dalla Lancia di Lete e spedito nella Dimora di Astrea” spiegò Binael “Devo avvertirvi che questa soluzione è una soluzione temporanea, durerà solo trecentocinquanta anni e al termine di questa scadenza” l’arcangelo dei Troni girò la testa in direzione di Michele “Michele dovrà scendere all’Inferno insieme al cofanetto del Cordos e lo dovrà congelare”
    L’arcangelo della giustizia divina annuì e Binael mise una mano sopra il tavolo. Congelare significava unire la grazia e il cuore angelico al cofanetto del Cordos, diventando così il guardiano della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse. Tutto questo significava che doveva cercare un nuovo Michele, un nuovo guardiano per la sconfitta del Grande Drago dell’Apocalisse. Intorno a Binael si espanse l’aura dei Troni, un’aura di color grigio perla e con voce solenne affermò “Coloro che hanno rinunciato a qualcosa per costituire la Lancia di Lete, mettano una mano sopra il tavolo e ripetano insieme a me “Ios”
    Con una certa esitazione Gabe, Cass, Cloto e, con una certa sorpresa di tutti, anche Balthazar misero la mano intorno al tavolo di giada e smeraldo e pronunciarono “Ios”.
    In un attimo all’interno della stanza ci fu un potente scoppio di energia e dal cuore angelico di ognuno di loro comparve una linea blu e bianca, la quale cominciò a unirsi per creare la Lancia di Lete. L’atmosfera si fece palpabile e nessuno ebbe l’idea di fiatare. La Creazione della Lancia di Lete durò parecchio, momenti in cui ognuno di loro pensò a quello che avevano rinunciato e dopo l’arma fluttuò di fronte a loro. Binael la prese e con l’altra mano la sfiorò delicatamente, mettendo all’arma un incantesimo di tempo perenne. L’arma brillò di una luce bianca e violacea e dopo ritornò tutto normale. Qualunque cosa fosse successa, la Lancia non sarebbe stata intaccata dal tempo. L’arcangelo dei Troni guardò tutti i presenti e poi giunse a una decisione.
    “Cloto”
    La Moira della Vita si spostò i capelli dietro l’orecchio “Dimmi Binael”.
    “Dì a Atropo di custodire la Lancia di Lete e al momento opportuno di scenderla a Lucifero”
    La Moira capì subito, dove voleva andare a parare e con un leggero fruscio scomparve, l’arma legata alla cintura di smeraldi e diaspro rosso. Crowley sbuffò furibondo, molto probabilmente avevano paura che lui la rubasse e la utilizzasse per i suoi scopi. Cioè vedere sua figlia Chronie. Per quello che aveva combinato, Atropo di sicuro non gli avrebbe fatto la festa di benvenuto. Quindi si smaterializzò sotto una coltre di fumo rosso e fuoco nero. Eve diede una sbirciata a Binael e dopo scomparve, il foglio di Gabriel nel vestito. Lucifero e Michele ritornarono in Purgatorio per esercitarsi con la BiaThanatie, Binael nella sua stanza e alla fine rimasero solo Cass, Balthazar e Gabriel.
    “A che cosa hai rinunciato?”
    “Se te lo dicessi, perderebbe tutto il suo fascino Cass” esclamò Balthazar ridacchiando e poi vedendo Cass rabbuiato si affrettò a dire “Ho rinunciato a rubare dalle scorte del Paradiso”.
    Gabe ricambiò il sorriso e anche Cass. Una delle parti per la battaglia era stata creata e adesso mancava solo l’essenza del Paradiso, l’ultima parte che separava la cercatrice dall’influenza malevola di Empusa. Ormai i giochi erano stati fatti e adesso potevano sperare che tutto si sarebbe svolto per il meglio. Nessuno di loro voleva che Violet combattesse contro Christine, ma ormai non poterono nulla di fronte a ciò che era stato prestabilito. A complicare le cose, c’era anche l’uccisione dei Tre Vigilanti per attivare il potere delle catene di Semeyraza. Con un movimento leggiadro, i tre angeli caddero dalle nuvole e ritornarono sulla Terra, per rincontrare di nuovo Christine.
     
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  14. sahany09
     
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    Aaaaahhhh !! Ben tornato Balthazar !! Cass, Balth e Gabe, che trio !!! :D
    Mia cara Gabry, a volte, leggendo la tua storia, mi gira quasi la testa per tutte le cose che accadono !! Sempre brava !! Sbaglio, o lentamente ci stiamo avvicinando alla resa dei conti? La grande battaglia è in fase preparatoria?
    Lo sapremo nelle prossime avvincenti puntate.
    Complimenti come al solito.
    Attenzione a qualche tempo verbale !! ;) Il resto va bene. Sei in continua fase di ascesa. :)
     
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    Io sono una cercatrice del mistero e del paranormale, viaggio nel cuore della notte e caccio i vostri incubi..Vivo tra le tenebre e una nuova alba

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    Eh sì quei tre angeli sono davvero troppo forti ^_^ Per quanto girare la testa, se gira a te, figurati a me che la scrivo, ma sono contenta che per te sono brava ^_^ Lentamente ma inesorabilmente ci stiamo avvicinando alla grande battaglia...Grazie mille Sahany per avere definito le mie puntate avvincenti ^_^
    Accidenti! Ho cercato di stare attenta a farlo bene questo capitolo, ma qualche volta faccio una cattiva figura con i tempi verbali :unsure: Ancora ho molto da imparare, ma sono contenta che il resto va bene e sono in continua fase di ascesa ^_^ Ti ringrazio per la tua perseveranza nel seguire la mia storia ^_^
     
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