I'm Your Guardian Angel

..perchè a volte il destino gioca brutti scherzi..

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  1. C$i Girl
     
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    In effetti il nome non dice quasi niente, visto che praticamente l'ho inventato io :lol:
    E l'essere da combattere si è fatto vedere poche volte nella stagione, però si è sentito nominare più di una e più di due :sisi:
    Comunque i chiarimenti arriveranno più avanti... insieme a qualche scena decisamente meno "supernatural" :shifty:
     
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  2. C$i Girl
     
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    Forse forse Dean non ci sta raccontando tutta la verità... E Sam come reagirà?
    Scopritelo da voi ;)

    Enjoy


    6.
    Il resto di quella notte così strana scolò via lentamente, come se le gocce del tempo avessero deciso di rallentare la loro corsa e rendere tutto più misterioso e carico di attesa.
    Nel suo letto, Dean continuava a rigirarsi da una parte all’altra del materasso, incapace di prendere nuovamente sonno. Il motivo era sempre quella donna: c’era qualcosa in lei che lo affascinava e che lo attraeva come un canto di sirene; era qualcosa di misterioso e nascosto, magari anche esotico, e non riusciva a toglierselo dalla testa. Era come se la sua immagine fosse stata marchiata con il fuoco nella sua memoria: qualcosa di doloroso, ma estremamente piacevole. La cosa più strana, pensò, era che quando l’aveva vista di fronte a lui, con quel sorriso e gli occhi scuri che brillavano, non si era sentito come tutte le volte in cui incontrava una ragazza. No, con lei era stato diverso; era come se dalla sua persona si sprigionasse una forte sensazione di tranquillità e serenità che lo aveva completamente pervaso, ma nel momento in cui se n’era andata, anche quella dolce percezione era svanita nel nulla, dissolvendosi nell’aria scura, mescolandosi alle micro particelle di polvere lucida.

    Le prime luci dell’alba colorarono d’oro e d’arancio il dolce paesaggio di Eagle, rendendo il tutto ancora più caldo e avvolgente. I raggi del sole entravano nella stanza del motel in tratti obliqui, come lame di luce scagliate con forza.
    Sam si svegliò quando un raggio lo colpì negli occhi, rendendo il buio dietro le palpebre una luminosità arancione e fastidiosa. Stropicciandosi gli occhi, si alzò e, passando di fianco al letto di Dean, lo colpì sulla schiena, cercando di svegliarlo, poi sparì in bagno.
    Dean rimase steso nel letto ancora per qualche minuto, prima di decidersi ad alzarsi, seppur ancora intontito dalla notte movimentata e senza sonno. Si sedette ai piedi del letto, massaggiandosi le tempie come se quella notte si fosse ubriacato e avesse bisogno di smaltire la sbronza. Rimase lì seduto per un paio di minuti, cercando di allontanare quel fastidioso malditesta che lo stava facendo impazzire; si stava ancora massaggiando le tempie quando avvertì una sensazione inconfondibile, quella che si prova quando qualcuno ti sta osservando con intensità.
    Alzò lo sguardo con gli occhi ancora gonfi e leggermente arrossati, e ciò che vide davanti a sé gli mozzò il fiato. La donna misteriosa era seduta di fronte a lui, i lunghi capelli corvini le ricadevano sulle spalle in morbide onde, mentre il suo solito sorriso malinconico le rischiarava il volto.
    -Brutta nottata?- chiese lei, rompendo il ghiaccio.
    -Ne ho passate di migliori- rispose Dean, passandosi una mano sul volto.
    -Mi dispiace di avervi sconvolto così tanto-.
    -Non ti preoccupare- disse, continuando a fissare la donna davanti a lui che non smetteva di sorridere.
    Non sapeva esattamente come definirlo, ma era come se in quel sorriso ci fosse una lontana presenza di Mary, che lo rincuorava e gli diceva di non arrendersi mai, per nessuna ragione al mondo.
    -Come mai sei di nuovo qui?- chiese Dean non appena si fu riscosso dai suoi pensieri, alzando di nuovo lo sguardo verso di lei, ma quando posò gli occhi sulla sedia su cui era seduta lei non c’era più.
    -Dean con chi stai parlando?- disse Sam, ritornando nella stanza.
    -Ehm…- incespicò lui, non sapendo cosa rispondere -Niente di importante- disse poi.
    -Che dici, andiamo a fare colazione?-.
    -Certo- Dean si alzò in piedi e prese le chiavi dell’Impala -Ho voglia di bacon stamattina. E di torta-.
    Uscirono dal motel e, saliti in auto, si diressero verso il primo locale aperto che trovarono lungo la strada. Mentre Sam scese per andare a comprare la colazione per entrambi, Dean rimase in auto aspettando il ritorno del fratello e, nell’attesa, accese la radio ascoltando una canzone dei Led Zeppelin.
    Mentre si scatenava battendo il tempo fingendo di suonare la batteria, si voltò verso il lato del passeggero e notò che lei era di nuovo lì, seduta accanto a lui che guardava davanti a sé, come se non vedesse Dean. Non appena la vide, spense la radio e si mise a fissarla.
    -Mi hai fatto prendere un colpo, lo sai?- disse con un gesto di stizza -Perlomeno potresti avvisare-.
    -Scusa, ma sono fatta così- rispose lei, voltandosi.
    -Già, prima compari all’improvviso, poi scompari e alla fine ricompari. Si può sapere che cosa sei?-.
    -Se te lo dicessi non mi crederesti- rispose lei, serafica -Ma d’altronde sono qui anche per farti cambiare idea-.
    -Oh certo- disse Dean, annuendo sarcasticamente e voltandosi a guardare fuori dal finestrino -Per tua informazione dovresti sapere che io non cambio idea facilmente-.
    -Farò del mio meglio- rispose lei in tutta calma.
    -Allora buona fortuna. Comunque…- si voltò di nuovo verso di lei, ma era di nuovo sparita, senza lasciare tracce dietro di sé -Sparisci sempre sul più bello, eh?- mormorò, mentre Sam stava tornando verso l’auto con una busta di plastica rigonfia e un giornale sottobraccio.
    Aprì lo sportello dell’auto e lanciò a Dean un pacchetto, poi salì e richiuse la portiera con un tonfo. Dean guardò dentro l’incarto per controllare cosa c’era dentro, e si voltò verso Sam, che lo guardò con espressione interrogativa.
    -Che c’è?- chiese lui.
    -Dov’è la mia torta?!- disse lui per tutta risposta, piuttosto contrariato.
    -Ehm…- Sam cercò una motivazione valida, ma non ne trovò -Scusa- disse infine.
    -Solo per stavolta- Dean gli lanciò un’occhiataccia, poi addentò deciso il suo cheeseburger al bacon -Oh sì, ci voleva proprio per iniziare bene la giornata!-.
    Sam appoggiò la sua colazione sulla parte del sedile accanto a lui e iniziò a consultare il giornale, sorvolando sulle pagine che non gli interessavano, soffermandosi piuttosto sulla cronaca nazionale e locale.
    -Credo di aver trovato un nuovo caso- disse a un certo punto -In Oklahoma, a Enid, si parla di uomini che praticamente ogni mese si suicidano gettandosi da un palazzo. I giornali dicono che sia maledetto, anche se io penso che sia qualche fantasma in cerca di vendetta-.
    Dean annuì, continuando ad azzannare il suo panino, senza dire una parola. Sam lo guardò, con un’espressione sempre più interrogativa, fino a quando il fratello si voltò verso di lui.
    -Che c’è?- gli chiese, con la bocca ancora piena di bacon.
    -Dean, ti ho appena detto di un caso che è a meno di cinque ore di auto da qui. Perché non metti in moto e partiamo? Prima arriviamo, più vite potremmo salvare-.
    Dean inghiottì l’ultimo pezzo di cheeseburger che stava ingoiando, meditando su una possibile risposta da dare al fratello -Perché invece non ci prendiamo un giorno di pausa?- chiese -Mangiamo un hamburger, ascoltiamo un po’ di buona musica e andiamo in giro a rimorchiare qualche ragazza. Eh, che te ne pare?- gli fece l’occhiolino, riprendendo a mangiare.
    -Da quando in qua rifiuti un caso così, servito su un piatto d’argento?- lo interrogò Sam, guardandolo di traverso -Tu non sei il tipo da lasciarsi scappare un’occasione del genere-.
    -Andiamo Sammy! Per un giorno potremmo anche fare una pausa, no?- contestò lui, posando il cheeseburger nel suo involucro -Tutti i giorni andiamo in giro, stiamo in auto per ore, ascoltando sempre le solite canzoni, cacciando demoni! Non ti pare che potremmo fermarci un attimo?-.
    -Papà non vorrebbe questo- puntualizzò il minore dei fratelli -Anzi, io non credo a quello che stai dicendo. C’è qualcosa sotto, non è così?-.
    Dean preferì non rispondere; cambiando idea, riprese in mano il panino e riniziò a strafogarsi di bacon e formaggio, ignorando lo sguardo interrogativo del fratello puntato su di lui.
    Vedendo quel comportamento, a Sam non servì molto per fare due più due e capire il perché di quell’improvvisa voglia di rimanere lì; d’altronde, era lui quello che si sarebbe laureato in legge se non fosse successo niente, se Jessica non fosse morta…
    -Aspetta un secondo- disse -Tu stai pensando a quella di ieri sera! È per lei che vuoi rimanere qui?-.
    Dean non si pronunciò; si limitò solo a fare un vago gesto delle spalle, continuando a masticare vistosamente.
    -Non ci posso credere!- Sam alzò gli occhi, esasperato -Dean, ti rendi conto che non sappiamo niente di lei? Non sappiamo nemmeno se è un demone! Come puoi fidarti di una del genere?-.
    -Ehi, sei tu quello che non ha fiducia in nessuno, nemmeno in papà!- protestò lui.
    -Lascia perdere papà. È un’estranea, sappiamo a malapena il suo nome!-.
    -Ascoltami bene: le abbiamo promesso che saremmo rimasti, ed è ciò che faremo, chiaro?-.
    -E’ quello che tu hai promesso, non io! Davvero, vorrei capire perché diavolo sei così testardo a questo proposito-.
    Di nuovo Dean non rispose; finì di mangiare il suo panino e trangugiò in un sol sorso tutto il bicchiere di caffè che ormai si stava raffreddando.
    -No, non è vero!- disse Sam -L’hai vista? Di nuovo?-.
    -S-sì- mormorò a fatica, senza guardarlo negli occhi.
    Sam strabuzzò gli occhi -Quando?-.
    -Stamattina, subito dopo che mi sono svegliato, e poco fa, mentre tu eri a prendere la colazione- confessò.
    -Quando ti ho sentito parlare?-.
    Dean annuì di nuovo.
    -Ma io non ho sentito nessuna voce di donna stamattina. Solo il tuo fastidiosissimo gracchiare di quando sei appena sveglio-.
    Dean si voltò verso di lui con gli occhi fuori dalle orbite; com’era possibile che non avesse sentito la sua voce? Eppure aveva parlato in modo del tutto chiaro e comprensibile, con un tono normalissimo. Sam gli lesse il dubbio nella sua mente, e le parole giunsero allo stesso tempo di Dean:
    -Chi diavolo è quella?-.
     
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  3. sahany09
     
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    Mooooolto intrigante !!!!
    Però non vorrei che quella misteriosa fanciulla avesse a che fare con il caso trovato da Sam....
    Occhio, Dean !! Ascolta il fratellino.....
    Brava C$I Girl.
     
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  4. C$i Girl
     
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    Grazie mille :wub:
    Sai, dicendo così mi hai fatto venire voglia di fare un cambio di personalità alla nostra amica... Però credo che rimarrò sulla scelta originale, così come ho inventato il personaggio :sisi:
     
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  5. Vivaldi4love
     
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    :o:
    Ma bello proprio!!!!
    Complimenti :D
     
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    Beatrice

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    Ho recuperato il capitolo.. che dire più prosegui e più la ff mi intriga!! Quindi continua!!! :)
    Complimenti intanto :D
     
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  7. sahany09
     
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    CITAZIONE (C$i Girl @ 15/12/2011, 18:03) 
    Grazie mille :wub:
    Sai, dicendo così mi hai fatto venire voglia di fare un cambio di personalità alla nostra amica... Però credo che rimarrò sulla scelta originale, così come ho inventato il personaggio :sisi:

    No. Lascia tutto così che va bene.
    La mia era una battutina. ;) :)
     
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  8. C$i Girl
     
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    Allora, chi è questa misteriosa donna? Cosa si potrà mai scoprire di lei? Sam e Dean sono al sicuro con lei, o è solo un altro demone che cerca di imbrogliarli?
    Queste e altre risposte nel nuovo capitolo ;)


    Enjoy


    7.
    -Qui non c’è niente di niente!- sbuffò Sam, appoggiandosi allo schienale della sedia e guardando di sbieco lo schermo del computer su cui erano ancora aperte le finestre delle sue ricerche.
    -Odio ammetterlo, ma te l’avevo detto- disse Dean con aria trionfante, guardando il fratello con un’espressione di sfida.
    -Anche se non ho trovato niente, sono sicuro che ci sia qualcosa su quella Marjeka o come si chiama- disse, rimettendosi al lavoro -Devo solo controllare meglio-.
    -Allora buon divertimento fratellino-.
    Dean incrociò le braccia dietro la nuca e appoggiò i piedi sulla sedia di fronte a lui, masticando vistosamente il suo chewing-gum e guardando con soddisfazione Sam che continuava a cercare notizie su internet.
    In quel momento il cellulare di Dean iniziò a suonare, facendo tremare di orrore i muri silenziosi della biblioteca su cui i ritratti dei più illustri personaggi che erano passati di lì guardavano i due fratelli con espressione di rimprovero, quasi dicessero “come si permettono questi due vagabondi di rompere il perfetto silenzio di questo tempio del sapere?”.
    Sam guardò male Dean che si rizzò a sedere sulla sedia e cercò in tasca il telefono, mentre la suoneria rock irrompeva senza pietà in quelle mura e numerose occhiatacce si levavano dalle postazioni in cui erano sedute altre persone che cercavano di avere un po’ di silenzio.
    -Pronto?- rispose Dean sottovoce, ma dall’altro capo sentì solo un ronzio, basso e costante.
    Pensando che fosse soltanto un’interferenza o che non ci fosse abbastanza segnale all’interno della biblioteca, il maggiore dei Winchester uscì di lì, senza smettere di tenere il telefono incollato all’orecchio per sentire una voce. Non appena mise piede fuori dalla porta, ritrovandosi sotto il porticato che correva lungo tutta la facciata principale, si fermò di scatto, comprendendo subito il perché di quel ronzio.
    -Carino il giochetto con il cellulare- disse, avvicinandosi alla donna misteriosa che se ne stava appoggiata a una colonna del porticato, intenta a osservare la gente che passava lungo la strada.
    -Ero sicura che avresti abboccato- rispose lei, voltandosi a guardarlo negli occhi.
    -Si può sapere che vuoi da me?-.
    -Solo parlare- disse la donna, staccandosi dalla colonna -Puoi concedermi qualche minuto del tuo prezioso tempo?-.
    Dean allargò le braccia, come per dire che non c’era altra alternativa -Ormai sono qui-.
    -Fantastico-.
    -Aspetta un secondo- la interruppe preso da un improvviso pensiero - Devi dirmi che cosa sei. E questa volta non scappare come al solito-.
    -Sapevo che me l’avresti chiesto- la donna sorrise -Ebbene, sono un angelo-.
    Dean rimase folgorato: quella, un angelo? Di stranezze ne vedeva ogni giorno, qualunque cosa la gente credeva follia lui la vedeva, ma quella… Un angelo!
    -Che stronzata- disse quando si riprese -Gli angeli non esistono-.
    -Davvero?- la donna inclinò la testa di lato -Allora perché tutta questa gente non si sta chiedendo se sei pazzo o meno?- con un gesto gli indicò le persone che camminavano sotto il portico e lungo la strada -Perché mi vedono, credono che sia una donna come tutte le altre-.
    -Ma in realtà sei un angelo- concluse Dean.
    -Esattamente. Sono reale quanto te o quanto questo posto- vedendo la sua espressione interrogativa e ancora pieno di sfiducia, aggiunse -Cosa c’è che non ti convince?-.
    -Diciamo che non ti immaginavo così-.
    L’angelo rise -Cosa ti aspettavi? Ali piumate, tunica bianca, riccioli biondi e un’aureola fluttuante sulla testa? Scusa, ma non è il mio stile-.
    -Allora, questo corpo…- chiese Dean, lasciando la domanda in sospeso.
    -Questo?- disse lei di rimando, indicando se stessa -E’ il mio corpo da mortale. Un po’ vecchio ma ancora confortevole-.
    -Vecchio… quanto?-.
    La donna ci pensò un po’ su -Direi… 350 anni, più o meno. Ed è ancora in buono stato-.
    -Stai scherzando?- Dean rimase praticamente shockato, e continuò a fissarla, facendo correre lo sguardo su tutto il suo corpo, notando con sorpresa che era il corpo di una ragazza di non più di 20 anni.
    -Assolutamente- disse Marjeka -E’ la mia Grazia che mi tiene in forma-.
    -Certo- Dean annuì in modo sarcastico -Ora mi è tutto chiaro-.
    Marjeka scosse la testa, con un sorriso quasi divertito -Sei un bel tipo, Dean. Tuo padre ti ha istruito bene, anche se a volte faresti meglio a non ragionare solo con la testa-.
    Dean la guardò con espressione interrogativa, cercando di farle comprendere che non aveva capito niente, ma lei distolse lo sguardo e si concentrò su un altro punto, nella direzione opposta, sempre con il sorriso sulle labbra.
    In quel momento Sam si precipitò verso di loro, brandendo in mano alcuni fogli che aveva stampato e che sventolava trionfante nella direzione del fratello.
    -Avevo ragione io!- esclamò, avvicinandosi -Non dovremmo fidarci di… Ancora tu?!- disse poi, non appena vide la donna che guardava in un’altra direzione.
    -Sam- fece lei, voltandosi verso di lui -Questa volta sei riuscito a battermi. Non ho sentito le tue vibrazioni avvicinarsi. Anche se devo ammettere che me lo sarei dovuto aspettare-.
    -Quindi lo ammetti, eh?- replicò lui, con voce quasi velenosa.
    -Che cosa?-.
    -Sei una strega, vero? E’ per questo motivo che sei stata uccisa, non è così?-.
    Lo sguardo della donna si rabbuiò e il suo sorriso sparì; nei suoi occhi scuri si accesero due fiamme che danzavano al ritmo di una musica silenziosa e travolgente.
    -Sam aspetta- intervenne Dean, bloccando il fratello che stava per ripartire all’attacco -Non è così. Lei è un angelo-.
    -Che cosa…?- mormorò lui, sorpreso.
    -E’ così, Sam- affermò Marjeka -Quello che stai dicendo tu risale a molto tempo fa, ora sono un angelo. Un angelo minore, per l’esattezza-.
    -Oh- biascicò, quasi in imbarazzo -Ehm… Scusa, non volevo offenderti. Mi spiace moltissimo-.
    La donna gli si avvicinò e gli passò una mano tra i capelli, guardandolo fisso negli occhi, senza mai battere ciglio -So che sei una persona razionale, Sam, e che ti fidi solo di quello che vedi. Ma so anche che tu credi in me, anche se può sembrare difficile da accettare. Vuoi assomigliare a tuo fratello, ma per certi aspetti siete troppo diversi, e queste differenze non vi avvicineranno affatto. Anzi, dovrete stare molto attenti, potrebbe succedere qualcosa di brutto in futuro-.
    -Sei anche in grado di prevedere il futuro?- chiese Dean, inarcando un sopracciglio.
    Marjeka fece ricadere la mano e si voltò verso di lui, con espressione severa -Non sono umana, Dean, e posso vedere ciò che a voi è nascosto, ma questo non significa che io sia una veggente o qualunque cosa gli possa assomigliare-.
    Dean si pentì di quello che aveva detto e abbassò lo sguardo, tra sé e sé ancora incredulo: possibile che quella donna avesse su di lui un effetto tanto potente da farlo sentire un verme e quasi inchinarsi a lei? D’accordo, era una creatura al di sopra di lui, ma ciò non significava che dovesse comportarsi così, come un viscido leccapiedi.
    -Sam, posso vedere cos’hai trovato sul mio passato?- disse la donna, indicando i fogli che Sam teneva in mano con un cenno del capo.
    Lui obbedì e le consegnò la mini relazione che aveva stampato, senza battere ciglio; Marjeka fece un cenno d’assenso e iniziò a leggere, voltando loro la schiena e andando a sedersi sui gradini del porticato, alla luce del sole. I due fratelli si scambiarono uno sguardo interrogativo, poi le andarono dietro e si sedettero uno alla sua destra e uno alla sua sinistra, rimanendo in religioso silenzio.
    -Il processo più breve della storia- mormorò lei, alzando lo sguardo dai fogli e puntandolo lontano, in un punto nel passato. Un passato doloroso e terribile.
    -Che è successo?- chiese Dean con un sussurro, quasi strozzandosi per il tono di voce così basso.
    -Niente, ecco che è successo. Sono stata arrestata, torturata e uccisa- la donna si morse con forza le labbra -Ero una cristiana in una famiglia di ebrei, non era forse una scusa sufficiente?-.
    -Tutto quello che è scritto è successo solo per una questione di religione?- aggiunse Sam, quasi incredulo.
    -Ti è tanto difficile da capire?- la donna si alzò in piedi, scrollando le spalle -Sono passati più di tre secoli, eppure l’uomo non è cambiato. Ancora oggi, nel ventunesimo secolo, il mondo è devastato dalle guerre perché credono che una religione sia l’unica verità-.
    -Cosa successe esattamente?- intervenne Sam, affascinato.
    L’angelo sospirò, abbassando appena lo sguardo su di loro, guardandoli da sopra la spalla -Vorrai dire cosa non successe. Semplicemente, ero una di troppo, con un passato sospetto, ed è bastato per farmi arrestare, torturare e poi uccidere. Niente di più-.
    -Ma tutto questo è controsenso!- obiettò Dean -Non aveva senso uccidere una persona per la sua religione-.
    -Hai mai sentito parlare di una completa razionalità degli uomini? Io no, e ne ho avuta la prova-.


    So che i primi riferimenti agli angeli si hanno solo nella seconda stagione e che diventano personaggi ricorrenti solo a partire dalla quarta, ma quando ho iniziato a scrivere avevo appena finito di vedere la prima stagione e il mio personaggio era nato già sotto forma di angelo. Quindi nessun errore ;)
     
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    Beatrice

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    Ah ok, thanks per il chiarimento..
    Oh così Marjeka è un angelo, si chiariscono un paio di cose..
    Il passato sembra davvero interessante kissà k nel prox cap se ne parli un po' di più, ancora però nex indizio su cosa i Winchester debbano cacciare..
    Attendo il prox cap!!
     
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  10. sahany09
     
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    Il microcosmo di SPN si popola di un altro angelo, ma è la benvenuta. Tra l'altro il suo passato è interessante. Anche tu hai compiuto un piccolo tuffo nella Storia: le persecuzioni religiose! Gran brutto capitolo nel cammino dell'umanità !! :cry: E Marjeka ha ragione a dire che non è finita. Non finirà mai a meno che le religioni non vengano abolite, ma sarà difficile, e poi questo è un altro discorso.
    In ogni caso: brava !!!!


    CITAZIONE
    So che i primi riferimenti agli angeli si hanno solo nella seconda stagione e che diventano personaggi ricorrenti solo a partire dalla quarta, ma quando ho iniziato a scrivere avevo appena finito di vedere la prima s tagione e il mio personaggio era nato già sotto forma di angelo. Quindi nessun errore

    Per me non è un problema.:)

     
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  11. C$i Girl
     
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    CITAZIONE
    Tra l'altro il suo passato è interessante. Anche tu hai compiuto un piccolo tuffo nella Storia: le persecuzioni religiose! Gran brutto capitolo nel cammino dell'umanità !!

    Beh a dire la verità è uno dei periodi della storia che mi affascinano di più, anche se è uno dei più tetri e oscuri del nostro passato.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    o che i primi riferimenti agli angeli si hanno solo nella seconda stagione e che diventano personaggi ricorrenti solo a partire dalla quarta, ma quando ho iniziato a scrivere avevo appena finito di vedere la prima s tagione e il mio personaggio era nato già sotto forma di angelo. Quindi nessun errore

    Per me non è un problema.

    L'ho messo solo per dire non c'era alcun fraintendimento, solo che ho cambiato un paio di cose nella storyline ;)
     
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  12. Vivaldi4love
     
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    bellissimo capitolo, e tranquilla per i riferimenti angelici ^^
     
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  13. C$i Girl
     
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    Devo dire che questo è il mio capitolo preferito fino adesso, ed è anche quello che mi è venuto meglio
    Direi che qui usciamo un po' dal cosmo di Supernatural e ci avviciniamo alla realtà... più o meno :lol:


    Enjoy

    8.
    Era di nuovo notte. Fin dal principio del tempo era così: la notte inseguiva il giorno, e le stagioni correvano come cavalli impazziti nel corso degli anni, per secoli, per millenni. Quante altri notti aveva passato così, senza far nulla, seduta da qualche parte a scrutare il cielo? Osservava le costellazioni da secoli, aveva visto la luna nascere e morire più di mille volte, eppure lei era ancora lì, continuando le sue ricerche notte dopo notte, stagione dopo stagione.
    Minuti, ore, giorni, anni, secoli… Il tempo sembrava prendersi gioco di lei, facendola soffrire come non mai, facendole morire le ultime speranze che, ancora radicate in fondo al suo cuore, si stavano lentamente consumando.
    Doveva saperlo, dopo tanto tempo era impossibile che ci fosse ancora un misero barlume di speranza nella sua riuscita, eppure lei era ancora seduta lì, gli occhi rivolti al cielo, il cuore in preghiera alla luna.

    Dean e Sam si erano ritirati nella loro stanza per passare la notte, sfiniti per tutto quello che era successo durante la giornata. Convivere con un angelo vicino non era certo un passatempo… Sembrava piuttosto che stesse giocando a nascondino: un momento era lì, seduta di fianco a loro, e il secondo seguente era sparita, volatilizzata nel vento.
    Svegliandosi improvvisamente per il rumore del vento fuori dalla stanza, Dean sobbalzò nel letto. Rendendosi conto di cosa era stato, si rimise giù, ma appoggiando la testa al cuscino notò qualcosa di strano vicino alla porta. Si rizzò sul letto, e notò che la luce dei neon fuori dal motel entravano solo per due sottili linee vicine allo stipite, mentre il resto era in ombra.
    Decise di alzarsi e andare a controllare, facendo il meno rumore possibile per non svegliare Sam, accucciato sotto le coperte nel suo letto. Non prese nessuna arma con sé, consapevole del fatto che, qualunque cosa fosse successa, accanto a lui c’era un angelo che li proteggeva. Aprì la porta con delicatezza e scivolò fuori, come se fosse un fantasma.
    Di fronte a lui, seduta sui gradini, Marjeka guardava il cielo, mentre il vento le scompigliava i capelli corvini che nella fioca luce lunare brillavano come preziosi diamanti neri; la sua pelle pareva ancora più bianca di quanto già non fosse e gli occhi scuri sembravano puntati da qualche parte nel suo passato misterioso.
    -Non riesci a dormire?- chiese Dean, mettendosi a sedere di fianco a lei.
    La donna si voltò verso di lui con un leggero sobbalzo; era talmente persa nei suoi pensieri che non lo aveva sentito, men che meno aveva avvertito le sue vibrazioni avvicinarsi.
    -No- disse con un sorriso, tornando a scrutare la notte stellata -Non ne ho bisogno. Ma anche se dovessi dormire, cercherei un modo per non farlo-.
    -Come mai?-.
    Sospirò -Perché dovrei tormentarmi con gli incubi, gli stessi di ogni singola notte?- chiese lei di rimando, guardandolo dritto negli occhi con espressione seria.
    -Il tuo passato, vero?- continuò a chiedere Dean.
    Marjeka annuì -Credo sia stata una fortuna diventare così. Almeno non devo dormire e aver paura di rivivere quello che è successo, anche se…- fece una pausa, ingoiando il nodo che sentiva in gola -Anche se non riesco più a trovarli-.
    Di nuovo la donna distolse lo sguardo, raccogliendo le ginocchia al petto e circondandole con le sue braccia, e per un momento Dean giurò di vedere i suoi occhi brillare di lacrime mai versate.
    -Li ho cercati per anni, in qualsiasi luogo su questa terra e in Paradiso, eppure sono sempre qui, a cercarli di notte, sperando di vedere la loro luce parlarmi- disse, appoggiando la testa alle ginocchia, ma ritirandola su subito dopo.
    -Di chi stai parlando?- chiese Dean con espressione confusa.
    -Mio marito e mio figlio- gemette Marjeka, quasi sul punto di scoppiare a piangere ma riuscendo a trattenersi.
    Dean spalancò gli occhi dalla sorpresa, e per un momento si ritrovò senza fiato -T..tuo marito e t..tuo figlio?- farfugliò, ancora incredulo.
    -I superstiti alla mia morte- l’angelo ridistese le gambe sugli scalini e si sbilanciò leggermente indietro, appoggiando le mani dietro alla schiena, chiudendo gli occhi -Gli unici che cercarono di proteggermi, che si opposero alla mia condanna-.
    -Sei davvero sicura di averci detto riguardo al tuo passato?-.
    Marjeka si voltò verso di lui, incatenando il suo sguardo a quello del giovane cacciatore. Per un momento parve che i suoi occhi si illuminassero, che la tristezza che velava l’intensità della sua anima si fosse squarciata e avesse lasciato trapelare, per un solo secondo, un vago ricordo di un momento felice, in cui il suo sorriso era davvero spensierato e non cercava di nascondere il suo inferno.
    Anche Dean, dal canto suo, non poté fare a meno di ricambiare lo sguardo, e rimase a fissare la donna davanti a lui per un tempo che gli parve infinito. Era come se quegli occhi neri non fossero normali, ma come se al loro interno ci fosse una serpentina che si arrotolava su se stessa e lo ipnotizzava, rendendolo incapace di muoversi e di fare qualsiasi altra cosa finché non fosse stata lei a distogliere lo sguardo.
    L’angelo abbassò gli occhi e, se fosse stata ancora umana, probabilmente sarebbe arrossita fino alla punta dei lunghi capelli neri, diventando bollente.
    -Sei intelligente Dean- disse con un filo di voce -Hai ragione, non vi ho detto tutto del mio passato. Il fatto è che…- non finì la frase, perché l’uomo la interruppe, avendo capito dove voleva andare a parare.
    -E’ troppo doloroso e non vuoi ricordare, vero?- tirò a indovinare e, avuta la risposta affermativa, continuò -Sai, anche io preferisco non rivangare il passato. Ricordare quello che è stato… Perché dovrei farlo?-.
    -Già- convenne lei -Ma se davvero ci tieni, se per te è veramente importante sapere di me, del mio passato, metterò da parte i miei sentimenti-.
    -Non è necessario…- provò a fermarla.
    -No, va bene. Forse così riuscirò ad alleggerire questo fardello- fece un respiro profondo, poi iniziò con calma il suo racconto -Come ti ho già detto, questo è il mio corpo, quello di una giovane mortale di 19 anni vissuta nel Seicento. E sai anche che ero cristiana in una famiglia di ebrei-.
    Dean annuì, rapito come da un racconto d’avventura.
    -Appena ebbi l’opportunità di andarmene, mi sposai e mi trasferii in un’altra città- continuò lei -Avevo 18 anni, non volevo finire sul rogo, e rimasi subito incinta. Ma un anno dopo che ci eravamo trasferiti, in quella città scoppiò un’epidemia di peste e io venni additata come strega che aveva portato lì la malattia- si fermò per un momento, cercando di eliminare ogni emozione dal tono di voce -Vennero alla nostra casa e mi portarono via. Mi torturarono, cercarono di farmi affogare, ma poi decisero di farmi morire di fame. Passai le mie ultime ore in una cella buia, lontano dalla mia famiglia, mentre la gente veniva a maledirmi. Ed ora, eccomi qui, con un paio d’ali sulla schiena-.
    -Mi dispiace…- mormorò Dean, sinceramente colpito e avvilito.
    La donna fece un gesto con la mano, come per allontanare quel pensiero -Non è il caso. Ormai è tutto finito-.
    -Ma tu hai detto che li stai ancora cercando…-.
    -E probabilmente non li troverò mai. Quando mi hanno raggiunta io non ero vicino a loro, non so dove siano andati. Forse ci stiamo rincorrendo, probabilmente loro mi stanno cercando e io sto facendo lo stesso-.
    -Allora… Forse dovresti rimanere qui- Dean si avvicinò leggermente a lei e le prese una mano tra le sue -Con me-.
    Marjeka guardò quasi con tenerezza la sua mano allacciata a quella del cacciatore, e per un momento ebbe la tentazione di ritirarla, ma poi il calore bruciante si era smorzato e non sentiva più niente.
    Da quanto tempo non aveva avuto un contatto così vicino con un uomo? Probabilmente da quando era ancora in vita, quando suo marito, rompendo gli schemi dell’epoca, si sedeva accanto a lei e faceva scivolare una mano sul suo pancione rigonfio. Per una frazione di secondo quel ricordo le annebbiò la mente e le attenuò la percezione della realtà, e le parve che intorno a lei non ci fossero le luci abbaglianti al neon del motel, ma soltanto una fioca lampada a olio che ardeva su un tavolo, accanto al camino acceso in cui crepitava un grosso ciocco di faggio.
    Si riprese subito e alzò lo sguardo dalle mani intrecciate, trovandosi poi a incatenare i suoi occhi con quelli di Dean per l’ennesima volta. Se il suo cuore avesse battuto ancora, probabilmente sarebbe esploso in quel momento. Se il suo sangue avesse corso ancora nelle sue vene, forse sarebbe arrossata in una maniera incalcolabile.
    Il viso di Dean era vicino al suo, così vicino che ne poteva cogliere il respiro caldo e avvolgente; i suoi occhi erano ancora fissi in quelli più chiari del cacciatore, e invano cercava di distoglierli. Sapeva cosa sarebbe successo, e non poteva fare niente per evitarlo. In fondo, forse, ci sperava un po’.
    Era solo questione di qualche centimetro, già poteva cogliere la sensazione del suo naso affilato contro il suo, e il suo respiro caldo era a pochi secondi dal farla sentire di nuovo umana.
    Nemmeno se ne accorse, eppure chiuse gli occhi, aspettando; e lui non si fece attendere più di tanto. Le sue labbra scivolarono su quelle della donna, leggere, delicate, appena timide.
    In fondo, era prima di tutto una donna.
     
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    Beatrice

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    è veramente un bellissimo cap! Mi sa che è anche il mio preferito, per ora, xk non si sa mai che ne scrivi un altro ancora più bello!
    Hai gestito le emozioni in modo stupendo, la descrizione andava benissimo e che dire del bacio alla fine?? veramente perfetto!!
    Davvero complimenti!! nn vedo l'ora di leggere un nuovo cap :)
     
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  15. C$i Girl
     
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    Oh grazie mille
    Ho rimuginato talmente tanto su questo capitolo che non vedevo l'ora di scriverlo, soprattutto per la scena del bacio :wub:
     
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62 replies since 29/10/2011, 22:04   493 views
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