I'm Your Guardian Angel

..perchè a volte il destino gioca brutti scherzi..

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    Beatrice

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    Wow, davvero mi piace! Poi con tutto questo mistero intorno.. mi attira assai :) Nn vedo l'ora di leggere il prox cap!!
     
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  2. sahany09
     
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    CITAZIONE
    Ti posso dire che hai capito quasi tutto... Ma non posso dirti cosa, altrimenti rovino la suspance

    Va bene così. Non rovinarmi la suspence.
    Attendo seguito. ;) :)
     
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  3. Vivaldi4love
     
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    molto ben scritto, bravissima
     
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    Io sono una cercatrice del mistero e del paranormale, viaggio nel cuore della notte e caccio i vostri incubi..Vivo tra le tenebre e una nuova alba

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    Da Casa Winchester o dal Paradiso

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    Molto brava ^_^ Complimenti
     
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  5. C$i Girl
     
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    Ehi ragazzi ;D Tranquilli, non mi sono dimenticata di andare avanti, ma ho avuto un paio di problemi a casa e non sono riuscita a scrivere negli ultimi giorni. Comunque adesso è tutto passato e sono qui per postare il nuovo capitolo ;)

    Enjoy


    3.
    Il mattino giunse in fretta, inondando l’intero stato del Colorado di una luce accecante; il vento proveniente da est alzava turbini di sabbia, che si impigliava ovunque e si intrufolava all’interno delle fessure, rendendo l’aria opaca.
    Sam si svegliò e, mettendosi a sedere sul letto, si ritrovò avvolto in milioni di micro particelle di polvere entrate dalla fessura sotto la porta; dopo essersi stropicciato gli occhi, notò con sorpresa che Dean era già sveglio e, seduto al tavolino, guardava qualcosa sul portatile.
    -Che ci fai già alzato?- gli chiese, avvicinandosi.
    -Beh veramente sono già le 9 del mattino- rispose lui, bevendo un sorso di caffè -Sei tu che stamattina sei in ritardo-.
    -Non so, stanotte sono riuscito a dormire abbastanza tranquillamente…-.
    -Nessun incubo su Jessica?-.
    -Non proprio… Subito dopo che mi sono addormentato sì, ma dopo sono scomparsi- spiegò -Volatilizzati-.
    Dean rimase sovrappensiero per un istante -Forse stai iniziando a dimenticare-.
    -Ah non lo so- Sam prese una sedia e si mise di fianco al fratello -Allora, hai trovato qualcosa?-.
    -Qualcosa sì- disse Dean, bevendo un altro sorso -Mentre tu dormivi come un angioletto, ho fatto qualche ricerca su internet, e credo di aver scoperto di che cosa si tratta-.
    -Ah sì? E che creatura è?-.
    -Si chiama Gnarl, originario delle zone del sud. A quanto pare privilegia la pelle umana, soprattutto quella di giovani ragazze-.
    -Potrebbe essere un tuo concorrente, Dean- lo punzecchiò Sam -C’è scritto come si uccide?-.
    -Evitando la tua battuta di spirito- replicò Dean, senza soffermarsi troppo sulle parole di Sam -Per ucciderlo bisogna colpirlo negli occhi- lesse.
    -Oh aspetta un secondo- Sam si avvicinò di più al monitor, leggendo l’articolo sul sito -Colpirlo agli occhi… Con le mani?!-.

    C’era qualcosa di strano, in città. Lo riusciva a percepire perfettamente: centinaia di vibrazioni negative si allargavano su Eagle, e lei sapeva perfettamente che non era la creatura che aveva affrontato il giorno precedente a provocarle. No, era qualcosa di molto più grosso, qualcosa che probabilmente non sarebbe mai riuscita a sconfiggere da sola. Era qualcosa di veramente malvagio, una creatura molto più potente di lei, che a malapena - forse - poteva appena contrastare.
    Non poteva permettere che succedesse qualcos’altro. Non era riuscita a salvare quella povera ragazza innocente dalle grinfie di quel mostro, doveva almeno cercare di impedire che il male dilagasse su tutta Eagle.

    -A quanto pare non c’è un altro modo per uccidere questo Gnarl- disse Dean.
    -Sì, ma… Mettere due dita negli occhi di un demone fa abbastanza schifo!- contestò Sam.
    -Che c’è, hai paura di sporcarti un po’ Sammy?-.
    Sam lo guardò di traverso, poi aggiunse -Credo che dovremmo fare qualche ricerca in più. Facciamo un salto alla biblioteca?-.
    -Ecco che salta fuori di nuovo il mio fratellino secchione- commentò Dean sarcastico, alzandosi e mettendosi il giubbotto di pelle marrone.
    Sam prese il portatile e lo mise all’interno di uno zaino, mentre Dean preparava una borsa con diversi oggetti per proteggersi: una pistola, un fucile a canne mozze, proiettili d’argento, acqua santa, rosari e croci. Presero su le due borse e aprirono la porta per uscire; non fecero nemmeno in tempo a salire sull’Impala che diverse auto della polizia passarono davanti a loro a sirene spiegate.
    I due fratelli si lanciarono uno sguardo interrogativo non appena tutte le pattuglie sparirono dietro l’angolo un paio di metri dopo il motel.
    -Secondo te che è successo?- chiese Sam.
    -Andiamo a vedere- rispose l’altro, salendo in auto e partendo, mettendosi subito all’inseguimento delle macchine della polizia.
    Riuscirono a trovarli qualche minuto dopo, a quasi un chilometro di distanza dal motel, quasi dall’altra parte di Eagle, davanti a un edificio che un tempo doveva essere una fabbrica. I Winchester scesero e si avvicinarono con discrezione alla folla accalcata attorno al nastro giallo della polizia.
    -Che è successo?- chiese Dean a una donna accanto a lui.
    -Hanno trovato un’altra ragazza morta là dentro- rispose lei con il terrore negli occhi.
    -Un’altra?- chiese Sam, sottolineando le due parole -Che intende dire?-.
    -Come le altre due di qualche settimana fa. Sembrano siano state scuoiate da qualche mente perversa-.
    -Grazie mille, signora-.
    La donna rimase ancora per qualche minuto a fissare la porta buia da cui entravano e uscivano i poliziotti poi, non appena ne uscì la barella coperta da un telo nero, si fece il segno della croce e scappò via. Non appena si fu allontanata e, Dean tirò fuori dalla tasca due distintivi e ne porse uno a Sam, poi passarono sotto il nastro giallo e si avvicinarono agli uomini in uniforme.
    -Voi che ci fate qui?- un uomo sbarrò loro la strada, piantonandosi proprio di fronte a loro: Joel Miller, come diceva il cartellino appuntato alla tasca dell’uniforme.
    -Siamo sceriffi federali- rispose Dean, esibendo per un momento il documento falso -Stiamo indagando su questi omicidi-.
    -Vorremmo vedere il corpo- intervenne Sam -E dare un’occhiata anche ai referti delle altre due autopsie-.
    -Venite- Joel fece un cenno di seguirlo e con un altro fermò i due uomini che stavano spingendo la barella verso un ambulanza parcheggiata lì vicino, i cui lampeggianti ruotavano in silenzio mandando bagliori bluastri. L’uomo alzò il telo che copriva il cadavere e rivelò uno spettacolo agghiacciante: il corpo di una giovane ragazza dai capelli scuri era quasi intonso, se non per il fatto che la pelle del torace e dell’addome era stata completamente asportata.
    -Sono segni regolari- sussurrò Dean -Come sull’altra vittima-.
    -Avete qualche sospetto a riguardo?- chiese Sam all’uomo che li osservava in silenzio.
    -Ancora no- rispose lui -E voi?-.
    -Stiamo battendo tutte le piste- intervenne Dean -Grazie, abbiamo visto abbastanza-.
    Sam e Dean si allontanarono, mentre gli uomini dietro di loro caricavano la barella e se ne andavano, in silenzio.
    -Ehi voi- urlò Joel alle loro spalle -Non volete vedere i referti?-.
    -Oh sì, certo- Dean tornò sui suoi passi e, dopo aver scarabocchiato un indirizzo su un foglietto, lo porse all’agente Miller -Li faccia portare a questo indirizzo, per favore-.
     
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    Beatrice

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    Sempre più interessante..
    Uccidere quell'essere conficcandogli due dita negli occhi??? Nn credo sarà tanto facile, soprattutto perchè lo gnarl nn permetterà di avvicinarsi troppo.. Sn curiosa di leggere il prox cap!!
    Mi disp k tu abbia avuto dei problemi a casa, spero nn fosse niente di grave..
     
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  7. sahany09
     
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    Sono d'accordo con Bea in tutto.
    Nel tuo racconto c'è molto dello spirito della serie.
    Brava.
     
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  8. C$i Girl
     
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    CITAZIONE
    Uccidere quell'essere conficcandogli due dita negli occhi??? Nn credo sarà tanto facile, soprattutto perchè lo gnarl nn permetterà di avvicinarsi troppo..

    E se ci fosse un piccolo aiutino esterno? :shifty:
    CITAZIONE
    Nel tuo racconto c'è molto dello spirito della serie.

    Sono contenta che ci sia questa impressione, visto che è la prima volta che scrivo su Supernatural! ;)
     
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  9. John7776
     
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    beh che dire mi affascina la donna misteriosa vedremo cosa ci stai riservando a presto ;)
     
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  10. C$i Girl
     
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    Ragazzi, vi piacerebbe vedere da vicino il nostro caro amico Gnarl?
    Scoprite come andrà a finire nel nuovo capitolo!

    Enjoy


    4.
    -Credi che quell’uomo se la sia bevuta?- chiese Sam più tardi, mentre consultavano vecchi articoli di giornale e navigavano su internet dai computer della biblioteca locale.
    -Ma certo- rispose l’altro -Ormai siamo diventati abili bugiardi-.
    Sam gli lanciò uno sguardo interrogativo poi, dopo aver allontanato quei pensieri, tornò a fissare lo schermo del computer che aveva davanti a sé. Continuò a navigare per una decina di minuti prima di entrare in un sito completamente dedicato a fantasmi e esseri del mondo soprannaturale; scorse per un po’ la pagina, finché trovò ciò che stava cercando.
    -Credo di aver trovato la foto del nostro amico- disse, richiamando l’attenzione di Dean.
    L’altro lasciò perdere per un momento il giornale che stava sfogliando e si avvicinò al fratello, guardando con attenzione il monitor: sullo schermo c’era un’immagine di una creatura decisamente orribile. La pelle era verdognola, con migliaia di venuzze che si intravedevano sotto l’epidermide rugosa; sotto un’ampia fronte s’infossavano due occhi senza iride, contornati da un margine rosso. Il naso aquilino e pronunciato nascondeva in parte la bocca, che si apriva in un ghigno che scopriva denti acuminati e corrosi. Per il resto poteva sembrare un uomo normale - a parte la pelle, s’intende -, se non fosse stato per le mani: erano piccole e sporche, con lunghe unghie a forma d’artiglio; probabilmente erano state quelle a provocare le ferite regolari.
    -Oh- commentò Dean, esaminando la riproduzione -Avrebbe bisogno di una visita da un chirurgo plastico-.
    -Allora, questa creatura vive in posti umidi e bui, nutrendosi ogni quindici anni di pelle umana- lesse Sam, scorrendo la pagina web -Cattura le sue prede attirandole nel suo rifugio e poi con gli artigli le immobilizza-.
    -Come fa a immobilizzarle?-.
    -Aspetta, deve essere qui… Ecco, dice che le unghie secernano un veleno che paralizza le vittime, in modo che questo Gnarl possa nutrirsene in pace-.
    -Quindi probabilmente è per questo motivo che le ragazze non avevano segni da difesa- disse Dean, leggendo i rapporti della polizia che aveva preso dalla stanza del motel prima di andare lì in biblioteca.
    -Senti qui, è piuttosto interessante- Sam richiamò la sua attenzione al computer.
    -Che cosa?-.
    -Dice che se viene ucciso piantandogli due dita negli occhi l’effetto del veleno si annulla, e le vittime tornano a muoversi-.
    -Questo è un buon segno- constatò Dean -Almeno sappiamo quali sono i suoi punti deboli-.
    -Quando hai intenzione di agire?- chiese Sam.
    -Stanotte-.

    Si era fatta notte fonda. Il sole era scomparso dietro la linea dell’orizzonte da un paio d’ore, sostituito da una pallida luna che imbiancava d’avorio il paesaggio; le stelle si riflettevano nelle luce delle altre, come se il cielo fosse un immenso specchio davanti a cui una singola lucina si rispecchiava centinaia di volte. Nonostante la notte inducesse a romantici pensieri, c’era un mondo nascosto che usciva solo al calare del sole; ed era un mondo di paura e sangue.
    Dean e Sam conoscevano molto bene questo mondo, facendone parte loro stessi, anche se loro erano dalla parte opposta rispetto alla maggior parte di quella popolazione; mentre le creature notturne disseminavo terrore e morte sulle loro strade, i fratelli Winchester li bloccavano, mettendo fine alle loro barbarie. A bordo della Chevrolet Impala i due fratelli attraversavano tutti gli Stati Uniti, fermandosi dove il male aveva messo radici; quella volta erano stati condotti lì a Eagle da un paio di efferati omicidi di tre ragazze innocenti.
    Mentre l’auto del 1967 correva sulle strade della cittadina del Colorado, Sam stava facendo un piccolo riassunto delle informazioni che possedevano a riguardo dell’ultima creatura che stavano cacciando, mentre Dean guidava verso il luogo in cui molto probabilmente si sarebbe svolta l’ennesima battaglia.
    -E soprattutto- concluse il discorso Sam -Dobbiamo stare attenti a non farci graffiare, o siamo condannati-.
    Dean si fermò e spense il motore dell’auto, mentre guardavano con attenzione il capanno davanti a loro, vecchio e fatiscente, lontano dal centro della città. I due scesero dall’auto e, con la pistola assicurata alla cintura, si avventurarono all’interno della vecchia fabbrica.
    L’odore di vecchio e di un posto chiuso galleggiava nell’aria, rendendo quel lavoro ancora più fastidioso. Quasi tutte le porte erano sfondate e il legno delle pareti era ammuffito e in certi punti era caduto a terra, roso dalle termiti. Con le torce in mano, Sam e Dean si diressero verso una scala che portava nei sotterranei, da cui proveniva una debole luce e un calore asfissiante. Con passi lenti e misurati per non fare troppo rumore e farsi scoprire, arrivarono in un locale umido e terribilmente caldo, in cui bruciavano più di un fuoco; davanti a loro, girato di spalle, c’era una creatura orrenda, con la pelle verdastra, inginocchiato a terra davanti a una ragazza, immobile ma con il terrore negli occhi scuri.
    -Vedi, io non ce l’ho con te- disse l’essere alla ragazza -Ma anche io ho bisogno di mangiare, e io adoro la pelle umana- detto questo, con i lunghi artigli intaccò il ventre della ragazza, tagliando una buona porzione di carne.
    -Ehi, tu!- Dean, non potendo assistere a quello spettacolo, si fece avanti -Perché non te la prendi con noi?-.
    Non appena sentì la voce del maggiore dei Winchester, la creatura si girò di scatto e, con gli occhi senza iride che erano diventati di un rosso acceso, si fece avanti, mostrando le lunghe unghie ingannatrici.
    Sam sparò qualche colpo in direzione del demone, ma era come se gli avesse lanciato addosso una manciata di sabbia negli occhi; quel gesto irritò la creatura, che con impeto rabbioso disarmò entrambi i cacciatori. Con una velocità sorprendente, riuscì a colpire sia Sam che Dean, che caddero a terra senza più muoversi, entrambi con un taglio all’addome non molto profondo.
    Il demone si avvicinò con lentezza, quasi volesse gustarsi il suo momento di gloria e di vittoria sui due fratelli.
    -Non ho mai mangiato la pelle di un ragazzo- disse, inginocchiandosi davanti ai due -Ma c’è sempre una prima volta per tutto- si avvicinò a Dean e fece per attaccarlo di nuovo.
    -Aspetta, aspetta- disse lui, cercando di farsi capire nonostante i muscoli della faccia fossero completamente irrigiditi -Lui è più giovane di me-.
    L’essere scosse la testa, poi si alzò e si mosse verso Sam, che cercava in qualsiasi modo di poter scampare alla morte certa, e tutto grazie al suo caro fratello. Il demone alzò una mano per attaccarlo, ma una voce dietro di lui lo fece ripiegare sulle sue azioni.
    -Ehi, perché non te la prendi con qualcuno del tuo calibro?-.
    Nel momento in cui il demone si spostò, Sam e Dean notarono una donna con il volto da ragazza in piedi davanti a loro; aveva la carnagione un po’ diafana che metteva in risalto i lunghi capelli corvini che le ricadevano sulle spalle; i tratti del viso erano contratti in un’espressione di sfida, mentre negli occhi scuri bruciavano delle fiamme.
    -Guarda guarda chi è tornata- disse il demone -Non ti è bastata la lezione di ieri?-.
    -Stavolta sarai tu a finire male- detto questo, la donna alzò una mano nella direzione dell’essere e ne scaturì un fascio di luce azzurrina accecante, che colpì il demone dritto negli occhi.
    Fu una questione di pochi secondi: il demonio iniziò a contorcersi su se stesso, mentre la luce azzurrina provocata dalla donna lo riduceva al nulla; in pochi istanti dell’essere non rimaneva che un cerchio di cenere nera. La donna si voltò verso Sam e Dean e, con un sorriso di sollievo, sparì, misteriosamente come era apparsa, senza lasciare tracce dietro di sé.
    Sam e Dean si rialzarono a fatica, mentre la ferita si stava velocemente cicatrizzando, e si lanciarono delle occhiate che significavano “Chi era quella? Come ha fatto ad ucciderlo?”; anche l’altra ragazza cercò di alzarsi, ma il profondo taglio all’addome le impediva di muoversi.
    -Aspetta, ti aiuto io- Sam le si avvicinò e premette con cura la sua giacca contro la ferita.
    -Che… Che è successo?- mormorò lei, confusa e spaesata.
    -E’ meglio che dimentichi quello che è accaduto-.
     
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  11. Vivaldi4love
     
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    molto belli questi ultimi due capitoli, brava
     
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  12.  
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    Beatrice

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    Ecco cosa intendevi per aiutino esterno.. beh x fortuna k è arrivata questa donna misteriosa altrimenti nn so cm se la sarebbero cavata i bros..
    Uh questo mostro è stato sconfitto e mo?? Dove andranno?? Cercheranno informazioni su quella donna???
    Dai, posta k sn curiosa!!! :)
     
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  13. C$i Girl
     
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    Hahahahaha grazie :wub:
    CITAZIONE
    Ecco cosa intendevi per aiutino esterno.. beh x fortuna k è arrivata questa donna misteriosa altrimenti nn so cm se la sarebbero cavata i bros..
    Uh questo mostro è stato sconfitto e mo?? Dove andranno?? Cercheranno informazioni su quella donna???

    Eh non so se sarebbe andata a finire tanto bene... Già, questo mostro è stato sconfitto, ma qua siamo solo agli inizi :shifty: Altrimenti mica postavo una ff di soli 4 capitoli, sarebbe un oltraggio per me!
    Se cercheranno informazioni su quella donna? E se fosse lei ad andare da loro? :shifty:
    Comunque, se volete vedere una foto del nostro amico la trovate qui
     
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  14. C$i Girl
     
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    Allora, che impressione vi ha fatto questa donna misteriosa? Chi è in realtà e qual è il suo nome?
    Scoprite qualcosa di più nel nuovo capitolo ;D


    Enjoy

    5.
    -Chi diavolo era quella?- chiese Sam più tardi, una volta tornati al motel.
    -Non ne ho la più pallida idea- confessò Dean, cambiandosi -So solo che ci ha aiutato ad uccidere quel demone-.
    -Secondo me dovremmo fare qualche ricerca-.
    -Non ora, Sammy- Dean si gettò a peso morto sul letto -Vedi di dormire, secchione-.
    Sam gli lanciò una lunga occhiata, poi finì di cambiarsi e si stese sul letto, con le braccia incrociate dietro la nuca, poi spense la luce, facendo piombare la stanza nell’oscurità. Pian piano sentì le palpebre farsi pesanti e a fatica rimanevano aperte; nel giro di qualche minuto si ritrovò circondato dalle ombre dei suoi sogni.

    Erano ormai le 3 di notte. Da qualche parte sugli Stati Uniti il sole aveva già fatto capolino all’orizzonte, tingendo d’arancio il cielo, ma questo non era il caso di Eagle. La cittadina del Colorado era ancora immersa nel mantello della notte, su cui erano ricamate le costellazioni e l’ultimo spicchio della luna che si stava preparando a rinnovarsi come ogni mese. Nel silenzio oscuro, nessuno poteva immaginare cosa sarebbe successo in seguito a quella notte rischiarata da una sola falce lunare; nessuno sapeva che qualche vita sarebbe stata cambiata radicalmente, che nel seno del buio sarebbe nato qualcosa che sarebbe andato oltre ai confini già posti da qualcuno in un tempo remoto. Nel pulviscolo notturno della stanza numero 12 del motel in cui alloggiavano i due fratelli Winchester, la presenza di qualcosa o di qualcuno si fece appena avvertire, lasciando dietro di sé un silenzio impenetrabile.
    Un rumore, una leggera vibrazione si librò nell’aria nera; Dean, che dormiva quasi sempre con un occhio aperto, lo sentì e senza fare movimenti avventati, fece scivolare la mano sotto al cuscino e strinse con forza l’impugnatura placcata in oro del suo pugnale. Nel momento in cui stava per alzarsi, incrociò lo sguardo sveglio di Sam, che come il fratello si era accorto della presenza di qualcuno.
    A un’occhiata decisa, Dean scattò in piedi e si avventò contro l’estraneo nella stanza, reggendo in alto il pugnale che balenò come un fulmine nella luce bianca della luna; convinto di essere in vantaggio ma consapevole di andare alla cieca, iniziò a colpire l’aria, come se avesse voluto trafiggerla e ucciderla. Continuò a menare colpi a destra e a manca, evitando sempre l’intruso; a un certo punto, senza che lui nemmeno se ne accorgesse, si ritrovò il polso bloccato da una mano fredda dalla pelle liscia e levigata che gli impedì di continuare a cercare di difendersi.
    -Io eviterei di colpire alla cieca- disse una voce dolce, femminile, con un tono quasi divertito e per niente minaccioso.
    In quel momento Sam decise di intervenire e la luce riscaldò ogni angolo della stanza del motel; tenendo il fucile a canne mozze in mano già pronto all’uso, osservò con attenzione la scena che gli si presentò davanti non appena la lampada ebbe rischiarato la notte. Davanti a lui, Dean era bloccato con un braccio alzato, la mano che ancora stringeva il pugnale; un’altra mano, dalle lunghe dita affusolate e pallide, era serrata attorno al polso di Dean, che gli dava le spalle e nascondeva con il suo corpo l’estraneo.
    -Lascialo andare- disse Sam con convinzione, facendo scorrere il dito fino al grilletto del fucile, pronto a far fuoco.
    Dean, dal canto suo, non riusciva a togliere gli occhi di dosso alla donna che gli stava davanti dal momento in cui aveva riacquistato la vista: i lineamenti del volto erano dolci e le labbra carnose si piegavano in un sorriso che nascondeva un intero mondo dietro di sé; gli occhi scuri brillavano di una felice malinconia, mentre il suo profumo di note spettrali lo inebriava e lo ipnotizzava.
    -D’accordo- il suono di quelle parole uscì come una musica leggera, una dolce assonanza di lettere.
    La donna schiuse lentamente le dita dalla presa attorno al polso di Dean, lasciando su di lui un impercettibile senso di lontananza; nel momento in cui si scostò, retrocedendo verso il muro, Sam riuscì chiaramente a vederla, e all’istante la riconobbe. I lunghi capelli corvini erano sciolti sulle spalle, con qualche ciuffo che le ricadeva leggero sulla fronte bianca; sembrava che la sua pelle fosse di porcellana, da quanto era liscia e traslucida.
    -Ancora tu?!- quando ebbe recuperato la ragione, Sam imbracciò il fucile e lo puntò contro la donna.
    -Calmo Sam, non voglio farvi del male- disse lei, alzando le mani.
    -Come fai a sapere il mio nome?-.
    -Metti giù il fucile e parliamone con calma- la sua voce non era autoritaria, ma semplicemente stava esprimendo un suggerimento e un consiglio da amica.
    Sam non sapeva se obbedire o meno; e se quella stesse mentendo? Dopotutto aveva visto con i propri occhi quanto sono bravi i demoni a ingarbugliare la verità, nascondendo perfettamente le loro bugie dietro specchi solo all’apparenza puri.
    -Davvero, non ho alcuna intenzione di farvi del male. Voglio solo parlarvi-.
    -Sam, metti giù il fucile- intervenne Dean, che dal tono di voce della donna aveva capito che non c’era alcun pericolo.
    -Ma, Dean…- iniziò Sam.
    -Mettilo giù ti ho detto-.
    Incoraggiato dalle parole del fratello, Sam si decise ad obbedire e, dopo aver messo la sicura al fucile, lo posò sul letto, non senza mandare un’occhiataccia sia a Dean che alla donna misteriosa.
    -Grazie- disse lei, rilassando i nervi e abbassando le mani.
    -Ora dicci chi sei, e perché sei di nuovo qui- l’aggredì Sam, ancora piuttosto sospettoso nei suoi confronti.
    La donna sorrise appena; quasi come se non toccasse nemmeno il pavimento, fece qualche passo di lato, in modo da poter vedere i due fratelli uno vicino all’altro. E mentre Sam era pronto a scattare a qualsiasi movimento sospetto, Dean era completamente preso da lei; non riusciva a staccarle gli occhi di dosso e, non appena l’aveva vista, era stato sommerso da una sensazione di tranquillità.
    -Non so se vi sembrerà assurdo o meno, ma io non sono quello che voi credete- esordì con un sorriso -Non sono una di quelli a cui date la caccia ogni giorno, anche se potrei sembrarvi così-.
    -Se non sei un demone- Sam le si avvicinò, con fare quasi minaccioso -Cosa sei, e perché sei qui?-.
    -Una domanda alla volta- la donna sorrise di nuovo -Sono qui per dirvi che non dovete andarvene da Eagle. Il vostro compito non è ancora finito-.
    -Che intendi dire?- intervenne Dean -Abbiamo… Cioè, tu hai ucciso quel demone, la città è libera-.
    La donna scosse la testa -No, purtroppo non è così. C’è qualcosa, molto più potente di quella creatura-.
    -E tu sai cos’è?-.
    La donna sospirò -Sì. E so per certo che non vi piacerà- disse, con gli occhi pieni di una tristezza remota -C’è solo un modo per ucciderlo, ma io ho bisogno del vostro aiuto per rimandarlo all’inferno. Dovete aiutarmi-.
    -Dicci chi è questo demone almeno- disse Sam.
    -Non posso Sam- la donna distolse lo sguardo -Non posso farlo. Lo saprete quando sarà il momento, ma non ora-.
    -Perché?- insistette lui -Perché?-.
    -Per favore, non chiedermelo- la sua voce si stava incrinando, come se stesse trattenendo a forza le lacrime -Ora non posso farlo, ma quando sarà il momento verrete a conoscenza di tutto-.
    Dean bloccò Sam che stava per ripartire all’attacco e prese lui la parola -Lo faremo, tranquilla- confermò -Riusciremo a ucciderlo-.
    Senza proferire una parola, la donna guardò sia Dean che Sam, ringraziandoli con lo sguardo per l’aiuto che le stavano offrendo e che, a tempo opportuno, avrebbe ripagato.
    La donna annuì -Bene- detto così, si voltò e fece per uscire, con passi silenziosi.
    -Aspetta un secondo- la richiamò indietro Sam -Chi sei? Qual è il tuo nome?-.
    La donna si voltò per una frazione di secondo, il volto rischiarato da un leggero sorriso -Mi chiamo Marjeka Schaerf-.
     
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    Mmh il nome nn mi dice assolutamente niente.. ancora si deve chiarire chi è questa marjeka..
    Ki sarà quest'altro misterioso essere da combattere????
    Dai nn puoi lasciarmi così, sn super curiosa!! Necessito di chiarimenti
    Attendo il prox cap!!
     
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62 replies since 29/10/2011, 22:04   493 views
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