Una caccia strana

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  1. thinias
     
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    nuovo capitolo, mi sa che per i successivi ci vorrà un pò di più ;)

    Capitolo IV

    Arrivarono in Colorado in meno di due giorni. Non avevano più avuto visite da parte di Castiel per cui non avevano notizie fresche su cui lavorare. Si misero a cercare segni o presagi che rivelassero la presenza di demoni, ma sembrava che nella cittadina di Salida non stesse succedendo niente di strano.
    Persero una stanza in un motel vicino al centro cittadino. L’impala parcheggiata nello spiazzo di fronte alla porta della loro camera. Sam era seduto al tavolo, il computer di fronte a lui, cercava nei siti di cronaca locale qualche notizia che potesse destare il suo interesse.
    Dean rientrò con dei panini e delle birre.
    “Non capisco” disse Sam. “ho cercato dappertutto ma non c’è nessuna notizia che possa far pensare alla riunione di un gruppo di demoni, niente sparizioni strane, niente aggressioni o segni di possessione”
    “Ho cercato di sondare il terreno mentre ero fuori e non ho ottenuto nulla nemmeno io” gli disse di rimando Dean. “C’è qualcosa che non va o questi demoni stanno facendo davvero le cose in segreto o Cass ha avuto delle informazioni sbagliate”.
    “Continuo ad avere la sensazione che ci sia qualcosa che Cass ci sta tenendo nascosto Dean. Tutta questa storia mi sembra campata per aria”.
    “Hai ragione Sam c’è sicuramente qualcosa che non va” disse il maggiore “ma ora mangiamo sono stanco morto e voglio dormire un po’ prima di rimetterci in caccia”.
    Sam lanciò un ultimo sguardo allo schermo del suo portatile ancora poco convinto di tutta quella situazione, con un sospiro si decise a chiuderlo e agguantò il sacchetto dei panini.
    “hey cosa hai preso?” chiese Sam
    “un panino al tonno e verdure per te e un doppio cheeseburger con bacon per me” un sorriso smagliante affiorò sulla faccia di Dean. “a volte penso che ti servirebbe una bella abbuffata di carne rossa Sammy, ti sentiresti meglio!”.
    “si è a te servirebbe un po’ di disintossicazione dai cheeseburger e dal bacon, il tuo colesterolo starà facendo le capriole felice nelle tue vene!”, gli rispose sarcastico il fratello.
    Dean guardò il panino che aveva davanti alla bocca pronto per essere addentato “forse hai ragione Sammy…” disse, poi lo guardò, alzò le sopracciglia in quella classica espressione da presa in giro “…ma anche no!” gli fece l’occhiolino e addentò il suo hamburger . Sam alzò gli occhi al cielo ma non riuscì a fare a meno di sorridere e si mise a mangiare il suo panino al tonno.

    Poco dopo Dean era già sdraiato sul letto, tutte le ore di guida l’avevano sfinito, era stata una lunga corsa senza soste quella fatta per arrivare fino a lì, scivolò nel sonno molto velocemente.
    Sam ci mise un po’ di più non riusciva a togliersi dalla testa che ci fosse qualcosa che non quadrava. Era anche preoccupato per Dean, aveva notato che aveva ricominciato a bere spesso ed aveva sempre un’espressione preoccupata tutte le volte che lo guardava mentre era distratto. Non riusciva a farlo aprire, a farsi raccontare cosa fosse, cosa provasse davvero, anche se era perfettamente consapevole di essere lui una delle sue preoccupazioni principali.
    Con questi pensieri nella mente finì anche lui per addormentarsi.

    Dean addormentato in un sonno leggero cominciò a sognare, si rivide di nuovo in ginocchio in quel campo, ferito dai pugni presi, non da suo fratello ma da Lucifero che in quel momento ne possedeva il corpo.
    Sentì il vuoto, il dolore , il senso di perdita mentre guardava il terreno richiusosi dopo che suo fratello ci era saltato dentro portandosi dietro Lucifero, Michael e il povero Adam.
    Velocemente come era cominciato, il sogno cambiò e vide Lisa; si rivide nella loro camera da letto, era ancora un vampiro. La sensazione di lei così vicina, il suono del battito del suo cuore, lei non capiva perché lui la stesse respingendo, le diceva di stare lontana, ma continuava a pressarlo a chiederle cosa gli stesse succedendo.
    In una frazione di secondo lui l’aveva spinta contro il muro, l’odore della sua paura era forte in quel momento. La guardò negli occhi e vide quanto fosse atterrita, quanto il terrore si fosse impossessato di lei.
    Attaccò.
    Questa volta non riuscì a fermarsi e la morse. La sua bocca si avventò sul suo collo e sentì sotto i suoi denti la pelle che cedeva e si lacerava. Poi sentì il sapore del sangue. Il sangue di Lisa nella sua bocca, sentiva la sua giugulare pulsare sotto la pelle a contatto con le sue labbra.
    Bevve.
    Lei urlò, cercò di divincolarsi, ma non aveva abbastanza forza per resistere a quell’attacco. Lui continuò il suo pasto scellerato ebbro del sapore del suo sangue. Lisa si dibatteva sempre meno tra le sue braccia, non riusciva a fermarsi, continuò a bere fino a che sentì il battito del suo cuore affievolirsi fino a fermarsi del tutto. Finalmente si staccò da lei e la lasciò scivolare sul pavimento.
    La guardò incredulo. Cosa aveva fatto? Crollò in ginocchio, il sangue che colava dalle sue labbra.
    Sentì un rumore e si voltò, Ben era sulla porta atterrito. Lo guardava senza parole, nei suoi occhi e sul suo volto il terrore puro, l’incredulità.
    Dean si sentì travolgere dall’orrore di quello che aveva appena fatto, dallo sguardo accusatorio di Ben. La sensazione di perdita e di colpa erano così forti che gli procurarono un dolore fisico. Un dolore forte al petto lo colpì come un pugno, cominciò a rantolare.
    Nel sonno sdraiato sul letto del motel iniziò a lamentarsi, ma non riuscì a svegliarsi.

    Anche Sam cominciò ad agitarsi nel suo letto.
    Nel suo sogno era di nuovo nella gabbia.
    Un dolore fortissimo e sentì il gelo che c’era dentro di lui contrarsi, divincolarsi per cercare di uscire.
    Intorno a lui le fiamme, che però non lo toccavano, sembrava non sentirne il calore.
    A terra ai suoi piedi vide Adam, si rotolava avvolto dalle fiamme e urlava. Sam cercò di spegnere il fuoco che avvolgeva il suo fratellastro, ma si accorse che in effetti non stava bruciando, era avvolto dalle fiamme ma la sua carne non stava bruciando. Si rotolava sul pavimento urlando preda di dolori indescrivibili. Un lampo di luce si generò dal corpo di Adam, fuoriuscì prima dagli occhi e dalla bocca, poi tutto il corpo divenne traslucido e tutto si trasformò in un esplosione di luce bianca.
    Sam non riuscì a sostenere lo sguardo.
    Qualcosa dentro di lui reagì a quella luce. Sentì un dolore tremendo alla testa, si piegò sulle ginocchia.
    Sentiva il gelo provenire da dentro di lui e poi sentì Lucifer urlare di rabbia. Un’ondata di rabbia così potente da essere quasi fisica, si sentiva come se fosse rimasto attaccato ad un treno in corsa.
    Cadde sul pavimento vicino a sua fratello Adam e urlò. Urlò di dolore, urlò di paura.
    Sentiva Lucifero che si dibatteva dentro di lui che cercava il modo di uscire. Come una cometa impazzita dentro ad una scatola lo sentiva sbattere furioso contro le pareti del suo corpo, della sua testa.
    Pura ferocia, pura frustrazione, Lucifer alla fine trovò la sua via d’uscita. Una seconda esplosione di luce invase lo spazio circostante. Perfino le fiamme parvero ritrarsi davanti a quella luce. Sam se possibile urlò ancora di più.
    Il tempo parve fermarsi nell’istante in cui l’arcangelo lasciò il suo corpo. Rimase svuotato inerme, steso a terra. Fu solo un attimo in realtà, riuscì a percepire il corpo di Adam disteso accanto a lui e poi di nuovo dolore.
    La sua carne cominciò a bruciare, le fiamme che fino a quel momento parevano non avere effetti su di lui iniziarono ad aggredire le sue carni, la sua pelle cominciò a prendere fuoco. Urlò di nuovo, gli pareva di averlo fatto per tutto il tempo, un urlo si aggiunse al suo, capì che Adam stava subendo la stessa sorte.
    Tra le lacrime di dolore riuscì a distinguere le forme dei due arcangeli che li guardavano impassibili mentre bruciavano.
    Urlò nel sogno che sembrava realtà ed urlò nella realtà della camera del motel.

    Edited by thinias - 19/9/2011, 09:43
     
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  2. Vivaldi4love
     
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    povero Sammy :cry:
    Hai descritto benissimo gli incubi dei bros... è da avere il cuore spezzato. Bravissima.
     
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    Beatrice

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    Miii che capitolo!! Poverini che incubi! Ma non è che siano provocati da qualcuno, magari???
    Anche per me è troppo strano non aver trovato nessun presagio o qualcosa del passaggio dei demoni, mah.. Vedremo nel prox capitolo..
     
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  4. thinias
     
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    @romy
    grazie in effetti la parte degli incubi era molto ispirata :)

    @bea
    si hai ragione i loro incubi non sono una cosa normale, sarà un indizio su cui indagare ;)
     
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  5. >milly<
     
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    mamma mia questo capitolo è stupendo!!!!!
    poveri i bros :cry: però mi sono piaciuti tanto gli incubi e come li hai descritti (si si , lo so sono sadica )
    non vedo l'ora di leggere il seguito ^^
     
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  6. thinias
     
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    grazie milly...emm..in effetti forse sono un pò sadica pure io
     
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  7. {William Angelus Halliwell}
     
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    Bello, veramente. Incubi molti tristi ma li hai descritti al meglio
     
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    Io sono una cercatrice del mistero e del paranormale, viaggio nel cuore della notte e caccio i vostri incubi..Vivo tra le tenebre e una nuova alba

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    Bravissima Simo Hai descritto gli incubi dei bros molto bene...Attendo con fiducia il seguito ^_^

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    Lilith vs Sam

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    WOW! Sono ancora sull'orlo della sedia!
     
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  10. thinias
     
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    grazie a tutti dei complimenti

    mi fate arrossire
     
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  11. sahany09
     
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    Si, anch'io sono del parere che questi incubi siano indotti.
    Da chi?
    Aspetto che ce lo dica tu.
    Comunque, bravissima !!!
     
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  12. thinias
     
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    e si c'è proprio qualcosa che ruota intorno ai brutti sogni ;)

    grazie Sahany :)
     
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  13. thinias
     
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    nuovo capitolo :)
    spero di non avervi fatto aspettare troppo
    enjoy ;)

    Capitolo V

    L’urlo di Sam risvegliò entrambi i ragazzi dai rispettivi incubi, erano madidi di sudore bianchi come cadaveri, entrambi atterriti.
    Sam sentiva perfino male alla gola per l’urlo lacerante che aveva fatto, le lacrime che gli bagnavano il viso segno che nel sonno aveva pianto. Cercò di scusarsi con Dean per averlo spaventato, era ancora scosso a causa del suo sogno, ma si accorse che anche in Dean c’era qualcosa che non andava.
    Dean era devastato, il sogno che aveva fatto era così vivido che poteva quasi sentire il sapore del sangue ancora in bocca; l’urlo di Sam lo aveva strappato a quel sogno e riportato alla realtà, se non fosse stato preoccupato per il motivo che aveva causato quell’urlo, avrebbe perfino ringraziato suo fratello per averlo svegliato. Si passò una mano sugli occhi stringendosi le tempie.
    “Cosa diavolo sta succedendo?” chiese con un filo di voce.
    “Non so se è stata una visione, un ricordo o semplicemente un sogno, ma era spaventoso.” disse Sam la sua voce tremava.
    “Non spaventoso e orribile quanto il mio Sammy” disse Dean di rimando.
    “Io so solo che quella che ho visto era la gabbia ed era tutto così reale Dean, così maledettamente reale…” si prese la testa tra le mani, gli sembrava di sentire ancora Lucifero che si agitava dentro di lui, la sua testa pulsava. “…C’è certamente qualcosa che non va. Aveva ragione Cass, qui sta succedendo qualcosa”, lo disse mentre ancora non riusciva a liberarsi della sensazione della sua carne che bruciava.
    Dean rimase impietrito, istantaneamente divenne preoccupato e spaventato, una cosa del genere poteva dare una bella spallata al muro che Morte aveva messo nella testa di Sam, non poteva permettere che accadesse.
    I due si guardarono confusi e di comune accordo si raccontarono i rispettivi sogni.
    Anche raccontati a parole suonavano terrificanti, sembrava stessero descrivendo avvenimenti realmente accaduti tanto erano vividi.
    “Ok, mi ripeto, cosa diavolo sta succedendo Sammy? Io e te che abbiamo incubi contemporaneamente e così terrificanti? Dio santo è stato orribile” mentre lo diceva Dean ebbe un’altra fitta al petto ancora dolente, negli occhi lo sguardo che Ben gli aveva lanciato dopo averlo visto uccidere sua madre, la sensazione provata in quel momento era scolpita nella sua anima.
    “Ne sono convinto anche io” disse a Sammy “…dobbiamo scoprire cosa sia, anche se in città sembra tutto normale”.
    Dean si era alzato dal letto e aveva cominciato a camminare su e giù per la stanza pensando a cosa fare.
    Si avvicinò al tavolo e si versò un generoso bicchiere di whisky, aveva bisogno di sopire in qualche modo quella sensazione orribile che gli era rimasta addosso a causa dell’incubo e della paura che provava di nuovo al pensiero di perdere suo fratello.
    “Non lo so, ora è notte fonda non troveremmo comunque nessuno con cui parlare” disse Sam, guardava suo fratello e lo vide ancora pallido, due profonde occhiaie gli cerchiavano gli occhi, il suo incubo non era certo stato una passeggiata e Dean aveva ancora, decisamente, bisogno di dormire. C’era dell’altro però, ne era sicuro.
    “Ci conviene chiamare Cass e vedere di capire cosa sta succedendo… e soprattutto chiedergli di portarti subito via di qui Sammy!” Dean aveva peso la sua decisione.
    Sam guardò incredulo suo fratello.
    “Cosa vorresti dire, io non vado proprio da nessuna parte!” si alzò in piedi e affrontò suo fratello. “ne abbiamo già parlato Dean, non ti lascio da solo. Non di nuovo. Qualsiasi cosa sia la affronteremo insieme!”
    “Non possiamo rischiare Sam..”, Dean non guardava suo fratello fissava testardo il bicchiere che aveva in mano, “…se quello che c’è qui in qualche modo risveglia i tuoi ricordi, il muro che c’è nella tua testa potrebbe crollare lo sai. Non posso permettere che accada.” Dean era rabbioso.
    Sam non poteva biasimarlo, ma non aveva nessuna intenzione di cedere e men che meno di lasciarlo in mezzo ad una situazione che non riuscivano a capire.
    Si mise direttamente davanti a lui, “E quindi cosa vorresti fare? Mandarmi a casa dalla mamma tutte le volte che pensi che io sia in pericolo?” gli disse “non puoi proteggermi da tutto e da tutti Dean, dobbiamo affrontare la realtà che ci sia la possibilità che il muro crolli e se mai succederà, allora ne affronteremo le conseguenze” .
    Lo disse in modo tranquillo, voleva che Dean capisse e che accettasse la realtà della situazione. Se non fosse stata quella volta sarebbe stata la prossima, in qualunque momento il muro poteva crollare ed era una cosa con cui perfino Dean doveva venire a patti.
    Sam vide la risolutezza di Dean scemare e le sue spalle curvarsi sotto il peso di quelle parole, si ostinava a
    guardare il pavimento, il bicchiere ancora in mano.
    Dean sapeva che Sam aveva ragione, che non era possibile scappare all’infinito, ma tutto dentro di lui gli urlava di portarlo via Sammy da lì.
    Alla fine cedette. Alzò lo sguardo e intercettò quello di Sam, “D’accordo. Faremo come vuoi tu” si fissarono per un attimo e ci fu muta accettazione della situazione da parte di entrambi.
    Dean bevve l’ultimo sorso dal bicchiere, si sedette sul bordo del letto e chiudendo gli occhi chiamò Castiel.
    “Cass siamo in Colorado, abbiamo dei problemi qui, abbiamo bisogno che ci spieghi cosa sta succedendo! Quindi porta il tuo soffice fondoschiena qui e vedi di farlo in fretta”, “… per favore”.
    Dean riaprì gli occhi. Sam si guardò intorno, era ancora in piedi in mezzo alla stanza. Passarono alcuni istanti ma non successe nulla. I due fratelli si scambiarono uno sguardo interrogativo.
    “Perché non risponde? È stato lui a mandarci qui” Dean pareva incredulo.
    “Forse è occupato, forse è successo qualche casino in Paradiso e non può raggiungerci” nemmeno Sam era particolarmente convinto di quello che lui stesso stava dicendo.
    “Certo e noi che facciamo adesso?? Stiamo qui a guardarci in faccia??” Dean era frustrato e stanco, quella giornata sembrava davvero non finire mai.
    “Dobbiamo riposare un po’ e provare a scoprire se quello che è successo a noi, è successo anche a qualcun’altro da queste parti” dicendo questo Sam si sedette al tavolo e riaccese il computer.
    Dean si alzò prese di nuovo il bicchiere e la bottiglia e tornò a sedersi sul letto.
    Sam lo guardò mentre si versava da bere, non approvava, ma non gli disse niente non voleva aggiungere benzina sul fuoco.
    Dopo alcuni altri bicchieri lo vide cedere al sonno, continuò a fissarlo per vedere che fosse tutto a posto, sembrava tranquillo questa volta.
    Sam continuò a restare al computer cercando tra i siti della cittadina notizie riguardo disturbi del sonno o malattie collegate o qualsiasi altra cosa che potesse avere una qualche attinenza; non voleva dormire, non voleva sognare di nuovo la gabbia e nello stesso tempo voleva poter svegliare suo fratello se fosse di nuovo caduto preda degli incubi.
    Fortunatamente non avvenne, suo fratello riuscì a dormire qualche ora e Sam riuscì a fare un paio di scoperte interessanti.
     
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  14. >milly<
     
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    wow bellissimo capitolo!! sono un amore i bros
    e Sammy che scoperte avrà fatto?? :mmm: attendo il seguito ^_^
     
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  15. thinias
     
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    in effetti mi è mancato così tanto nella sesta il bromance che qui ne stò usando a piene mani ^_^

    grazie milly sono contenta che sia piaciuto, nel prox cominceremo a scoprire qualcosa ;)
     
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201 replies since 17/9/2011, 17:27   1574 views
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