Una caccia strana

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  1. morgana_87
     
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    CITAZIONE (thinias @ 20/12/2011, 00:28) 
    caspita ne hai letti di capitoli O_O
    deve proprio averti preso ^^

    c'è molto dello show in questa ff, anzi c'è tutto quello che mi piace di questo show O_o
    hahha mi sono fatta dell'auto-fanservice :D
    be il meglio/peggio deve ancora venire, sono sicura che ti stupirò ;)
    buon proseguimento!

    di nulla!! e sì mi ha presa da morire... infatti ora corro a finire,ma ho già dei brutti sospetti,specie visto l'arco temporale in cui è ambientata...
    e da buona fan di lisa/dean ho adorato leggere degli incubi di dean xkè nel tf sembra quasi ci abbiano dato un colpo di spugna...anke se spero il tutto fuoriesca dopo l'hellatus...ke nn finirà mai troppo presto!!!
    vado a finire!!complimenti ancora!
     
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  2. morgana_87
     
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    CITAZIONE (thinias @ 23/10/2011, 18:37) 
    nuovo capitolo ^^

    enjoy!


    Capitolo XV
    Il buio lo avvolgeva, poi ad un tratto fu come se qualcuno avesse acceso la luce. Il fuoco divampò intorno a lui, su di lui. Urlò.
    Era bloccato non poteva muoversi, le braccia aperte legate a chiodi invisibili, le gambe bloccate anch’esse in una surreale riproposizione dell’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci.
    Sam cercò di focalizzare quell’immagine per distogliere il pensiero dal dolore che stava provando, per non pensare all’odore acre della sua carne che bruciava.
    Piangeva, lacrime di dolore gli solcavano il viso per essere asciugate da quelle fiamme che lo stavano bruciando vivo.
    Aprì gli occhi che aveva serrato in una morsa dopo che la luce delle fiamme li aveva feriti con il loro flash improvviso.
    Urlava, singhiozzava, a stento riusciva a respirare. Il dolore era talmente insopportabile da impedirgli di pensare coerentemente.
    Un urlo lancinante si unì al suo, ci mise qualche momento a capire di non essere lui stesso a gridare, con uno sforzo abnorme cercò di capire da dove arrivasse, tutto per distogliere l’attenzione da quello che stava provando.
    Quello che vide lo lasciò interdetto, perché l’urlo che si era unito al suo proveniva da suo fratello Dean.
    Suo fratello era legato ad una specie di ruota in una posizione simile alla sua, le braccia e le gambe aperte e bloccate saldamente alla struttura su cui era appoggiato.
    Vide Alastair, riconobbe la sua stessa essenza demoniaca e vide che stava torturando suo fratello.
    Dean era coperto di ferite aperte e di sangue su tutto il corpo.
    La tortura doveva essere cominciata già un po a giudicare dallo stato in cui suo fratello versava.
    Sam non riusciva a pensare coerentemente, le fiamme continuavano a bruciare il suo corpo, il dolore in stilettate continue mandava frecciate al suo cervello, ma non riusciva a distogliere lo sguardo da quello che stavano facendo a suo fratello, le sue urla divennero ancora più forti, non fu più solo il dolore che provava a farlo urlare, ma anche la pena per la vista del corpo martoriato di Dean. Le urla inarticolate si trasformarono in un urlo che racchiudeva tutta la sua disperazione e il suo dolore ma non per lui, Sam urlò il nome di suo fratello.

    Dean si trovò catapultato nel passato, fu come se Castiel non lo avesse mai tirato fuori dall’inferno.
    Era di nuovo legato a quella maledetta ruota, le braccia e le gambe serrate in una morsa, impossibilitato a difendersi, costretto solo a subire la tortura.
    Vide Alastair vicino a se e vide l’ormai famigliare rasoio che aveva in mano. Il ghigno di vittoria sulla faccia del demone era raccapricciante, la soddisfazione era ben leggibile in ogni suo gesto. Dean sapeva quello che sarebbe successo e quando cominciò, cercò di resistere al dolore, aveva fatto una discreta esperienza in passato, ma questa volta fu diverso, più reale del reale.
    Alastair cominciò ad infierire su di lui, il rasoio usato con perizia e sadismo cominciò la sua danza sul corpo di Dean, lasciando dietro di se intricati disegni di sangue.
    Più Alastair andava avanti nella sua opera più il dolore si faceva pungente e insopportabile, la tortura divenne straziante.
    Dean cercò stoicamente di resistere il più possibile, anche se tutto quello che stava cercando di sopportare stava velocemente distruggendo la sua forza di volontà.
    Il suo corpo era martoriato in modo raccapricciante, ormai sentiva il sangue scorrere sulla sua pelle e il bruciore delle ferite farsi insopportabile, ad ogni nuova ferita la soglia del dolore aumentava e con essa diminuiva la sua capacità di resistere.
    Ci fu un lampo di luce alla sua destra, ma era talmente concentrato nel tentativo di non cedere da non rendersene quasi conto, poi sentì il calore del fuoco e l’odore di carne bruciata.
    Delle grida si levarono tra le fiamme e squarciarono il velo della sua coscienza come un tuono, perché lui sapeva per istinto che chi stava gridando era suo fratello Sam.
    Con enorme sforzo si voltò verso la luce e le fiamme e vide suo fratello che bruciava.
    Fu il colpo di grazia, quello a cui non riuscì a resistere e che spezzò le sue ultime difese mentali. A quelle grida la sua forza di volontà venne spezzata, il dolore delle innumerevoli ferite che aveva sul corpo lo travolse con tutte la sua intensità, Alastair approfittò del suo cedimento e affondò il suo rasoio sul petto di Dean.
    Dean a quel nuovo colpo subìto non resistette più e urlò dal dolore con tutto il fiato che ancora gli rimaneva. Alastair a quella resa sembrò reagire infierendo con maggior vigore i suoi colpi.
    La sofferenza per Dean divenne insopportabile voleva che finisse, voleva morire.
    Una cosa cambiò tutto, sentì il suo nome, sentì che Sam seppure tra la sofferenza delle sue torture urlava il suo nome.
    Sentì quel richiamo, la disperazione di suo fratello, il dolore e la preoccupazione, sentì l’affetto, il legame che li aveva sempre tenuti uniti a dispetto di tutto.
    Bastò.
    Fu sufficiente per lui per ricacciare indietro il dolore e per riprendere il controllo.
    Si concentrò e ricordò, ricordo che era uscito dall’inferno, che Cass lo aveva salvato. Si ricordò degli incubi e si ricordò di Raphael, degli angeli e del libro.
    Pensò che poteva controllarlo, pensò che avrebbe potuto liberarsi, che avrebbe dovuto svegliarsi.
    Tra le spirali del dolore guardò Alastair. Il demone si fermò con il rasoio a mezz’aria, il sorriso si era spento sul sua faccia. Poi scomparve.
    Dean forzò le braccia, tese i muscoli e fece leva sui gomiti per cercare di liberasi, le ferite che aveva sul corpo gli mandavano ondate dolorose ad ogni movimento.
    Digrignando i denti e resistendo al dolore riuscì a spezzare i lacci invisibili che lo tenevano legato alla ruota.
    Scese dalla ruota a fatica, il suo sangue lasciò una scia grondando dai vestiti mentre si staccava dal sostegno e cercava di raggiungere Sam. Chiamò il suo nome. “Sam!” fu solo un sospiro all’inizio, ma continuò a ripeterlo come se fosse un mantra, ogni passo era una sofferenza, ma ogni movimento che lo avvicinava a suo fratello pareva renderlo un pò più forte.
    Ripeteva il nome di Sam, la voce si fece più sicura, più salda.
    Era un incubo lo sapeva, ma aveva anche la sensazione che stessero facendo lo stesso incubo che in qualche modo stessero vivendo la stessa esperienza nella realtà.
    “Sam” urlò quando ormai era a pochi passi dalle fiamme e sentiva il calore bruciante che gli scaldava il viso, “Sam, puoi fermarlo! È un incubo Sam!”.

    Sam era disperato il dolore lo stava sopraffacendo, non riusciva più a vedere suo fratello tra le fiamme e non lo sentiva più nemmeno urlare, pensò o almeno sperò che almeno per lui la sofferenza fosse finita. Sentiva la sua pelle sfrigolare e staccarsi dal corpo carbonizzata.
    Il dolore era continuo ormai e nemmeno descrivibile. Sperò che finisse presto anche per lui, che l’eternità non fosse un tempo così indefinito.
    Il suono del suo nome urlato tra le fiamme lo riportò presente a se stesso, richiamandolo dall’oblio nel quale stava scivolando. Sentì la voce di suo fratello che lo chiamava, l’urgenza con la quale urlava il suo nome.
    Non sapeva cosa credere, pensò di essere preda di uno scherzo crudele ideato dal suo aguzzino.
    Poi vide suo fratello al di la delle fiamme, era conciato male, ferito e sporco di sangue ma veniva verso di lui e chiamava il suo nome.
    Dean stava venendo da lui, una sensazione di sollievo lo travolse attutendo il dolore che aveva sentito fino a quel momento. Le fiamme parvero reagire a quella nuova sensazione diminuendo la loro intensità. Vide Dean che si avvicinava a lui e sentì le sua parole, gli stava dicendo che era un incubo.
    Un incubo. Sam ricordò.
    Come suo fratello realizzò quello che stava succedendo e improvvisamente come erano cominciate le fiamme si spensero e lui cadde in ginocchio ansimante.
    Dean vide le fiamme spegnersi e si avvicinò ulteriormente a suo Sam, le condizioni del suo corpo erano tremende.
    Sam piegato a terra cercò di riprendersi e prese coscienza delle parole del fratello. Se era un incubo allora poteva non sentire dolore, perché non era vero era solo nella sua mente e pensò al suo corpo intatto. Sentì il dolore scemare e la sua pelle risanarsi.
    Dean lo vide coi suoi occhi, video suo fratello che guariva.
    Il suo sollievo fu tangibile e fu il suo momento di cadere in ginocchio vicino a Sam, era sfinito.
    Sam si rialzò e si protese verso suo fratello, erano insieme in quell’incubo e ne sarebbero usciti insieme. Prese Dean sotto le braccia e lo tirò in piedi, lo abbracciò “grazie” disse “mi hai salvato”.
    Dean alzò lo sguardo su di lui “ci siamo salvati a vicenda”.
    ”Se è un incubo Dean, possiamo controllarlo dobbiamo solo svegliarci” passò un braccio intorno alla vita del fratello per sorreggerlo.
    “Dobbiamo svegliarci” disse Dean risoluto.
    L’aria intorno a loro tremolò e l’ambiente circostante parve farsi etereo, alla fine scomparve.

    Sdraiati sulla fredda pietra i corpi dei due fratelli erano stati scossi da tremiti, delle ferite si erano aperte sul corpo di Dean che sanguinava abbondantemente, mentre sul corpo di Sam erano comparse delle ustioni.
    Il libro in mezzo a loro emanava un bagliore sempre più intenso, gli angeli intorno a loro continuavano a fare a loro cantilena per mantenere vivo l’incantesimo.
    Poi successe qualcosa di strano, i corpi dei due fratelli smisero di tremare ed agitarsi, come erano comparse le ustioni sul corpo di Sam cominciarono a guarire, a regredire fino a lasciare solo qualche alone arrossato sulla sua pelle. Anche le ferite di Dean cominciarono a rimarginarsi e quelle più leggere sparirono senza lasciare traccia.
    L’energia intorno a loro parve perdere d’intensità.
    Sam e Dean diedero segno di svegliarsi fino a che entrambi non ripresero i sensi. Dean si porto una mano sul petto ed emise un gemito di dolore. Sam indolenzito e dolorante si girò sul fianco verso suo fratello e verso il libro che era posto tra di loro. Anche Dean sofferente si girò verso l’artefatto.
    Si guardarono e come in una comunicazione telepatica i due allungarono contemporaneamente le mani verso il libro.

    :crybaby: :surprise:

    CITAZIONE (thinias @ 30/10/2011, 21:59) 
    ed ora ecco a voi l'ultimo capitolo e la conclusione della storia

    spero davvero che vi piaccia ^_^

    Capitolo XVII

    Il corpo di Sariel ormai ridotto ad un guscio vuoto, si accasciò al suolo. Dean steso sull’altare aprì gli occhi e riuscì a vedere Cass, con il pugnale angelico in mano che si voltava ed attaccava uno degli altri cinque angeli che nel frattempo si erano ripresi dallo shock dell’uccisione del loro capo. Tirò un sospiro di sollievo e si lasciò che la sua testa poggiasse sulla pietra
    Sam riuscì con fatica ad alzarsi in piedi e ad avvicinarsi a Dean. Vide Balthazar comparire alle spalle di uno degli altri angeli e trapassarlo con la sua lama, chiuse gli occhi per non rimanere accecato dal bagliore che si sprigionò dal corpo dell’angelo morente.
    Sam prese suo fratello per le spalle e lo trascinò giù dalla pietra per cercare di trovare riparo dietro di essa e sfuggire alla lotta che si stava svolgendo. Dean emise un gemito e si lascò scivolare oltre il bordo sorretto dalle braccia di suo fratello. Sam si accucciò a terra e lo fece stendere. Si tolse la giacca e la usò per premere sulla ferita che suo fratello aveva al petto per cercare di frenare l’emorragia.
    Cass si voltò a fronteggiare gli angeli rimasti, Balthazar si spostò vicino a lui.
    ”Direi che siamo in minoranza Cassy e abbiamo perso l’effetto sorpresa” disse Balthazar guardando i due angeli che aveva di fronte e che facevano il paio con in due che aveva di fronte Castiel.
    I quattro angeli sopravvissuti avevano estratto i loro pugnali e si disposero in cerchio per circondare i due angeli ribelli.
    “Come hai vecchi tempi Balthazar, era da parecchio che non combattevamo fianco a fianco” disse Castiel. I due angeli si misero fianco a fianco aspettando il momento per attaccare.
    Non dovettero attendere a lungo. Due dei quattro angeli si lanciarono contemporaneamente contro di loro. Balthazar schivò facilmente l’arma puntata su di lui e favorito dalla perdita di equilibrio del suo avversario, gli diede una gomitata in pieno volto. L’angelo non riuscì a frenare il movimento del suo attacco e quando venne colpito perse definitivamente l’equilibrio finendo a terra.
    L’altro angelo che era rimasto in disparte si gettò contro Balthazar, con il pugnale proteso ed indirizzato verso il suo fianco scoperto.
    Castiel deviò l’attacco del suo aggressore e facendo passare il braccio dell’angelo che teneva la lama, sotto al suo, lo torse incastrandolo contro la sua stessa schiena. Con quel movimento si portò contemporaneamente alle spalle del suo avversario, usandolo poi come scudo verso l’attacco del secondo angelo che aveva sentito arrivare. L’altro angelo non poté evitare il suo compagno e invece di infilzare Castiel, affondò il pugnale nella pancia del suo alleato. Castiel con movimento veloce, approfittando di quel passo falso lo colpì al fianco ed i suoi contendenti caddero a terra privi di vita.
    Castiel si voltò verso Balthazar e si accorse che era in difficoltà, uno dei due angeli che lo aveva attaccato lo aveva buttato a terra e gli puntava il pugnale alla gola, mentre Balthazar cercava di trattenere la lama di quest’ultimo con entrambe le mani. L’altro angelo si stava rialzando e stava per andare a dare manforte al suo compagno. Castiel arrivò alle spalle dell’angelo che era incombeva si Baltazar e gli mise una mano sulla fronte tirando indietro la testa, con gesto sicuro gli conficcò il pugnale alla base del collo. L’angelo morente lasciò cadere la sua lama, Balthazar la raccolse velocemente e la lanciò verso il secondo angelo colpendolo al centro del petto.
    La lotta era finita, sei corpi giacevano al suolo e l’impronta nera delle loro ali era come tatuata sul terreno.
    “Ce ne hai messo di tempo” disse Balthazar allungando la mano verso Castiel per farsi tirare in piedi. “Ti sei arrugginito col tempo” rispose Castiel afferrando la mano dell’angelo e tirandolo su.
    Balthazar sorrise e si scrollò la polvere dai vestiti.
    “Prendi il libro” ordinò Castiel con voce sicura all’angelo e si avvicinò al punto in cui Sam si era nascosto con Dean.
    Trovò i due fratelli nascosti dietro l’enorme pietra, Sam era piegato sul corpo disteso di Dean. Il volto del maggiore dei Winchester era terreo.
    “Respira appena” disse Sam rivolto a Castiel “aiutalo ti prego”, il volto preoccupato di Sam strinse il cuore all’angelo.
    Cass si inginocchiò vicino a Dean il suo sguardo lasciava trasparire il senso di colpa per aver messo in pericolo la loro vita.
    Sam si tirò indietro guardando prima l’angelo e poi di nuovo suo fratello.
    Cass allungò una mano sul petto di Dean, aveva perso molto sangue e poteva sentire sotto il suo tocco che il suo amico respirava in piccoli rantoli irregolari. Si concentrò e sentì il suo potere di guarigione fluire attraverso di lui, concentrarsi sul palmo della mano e attraverso di esso passare al corpo di Dean.
    Sam vide che al contatto con la mano di Cass la ferita di suo fratello smise di sanguinare, un po’ di colore parve tornare sul volto di Dean e vide che il petto ora si alzava e riabbassava con un andamento più regolare, il viso si era rilassato.
    Castiel si voltò verso Balthazar che in piedi dietro di loro teneva il grosso libro tra le braccia “vai” disse. Dopo aver fatto un cenno Balthazar scomparve.
    Rimasti soli l’angelo si rivolse a Sam “In che motel alloggiate?”.
    Sam gli diede l’indirizzo, Castiel si spostò tra lui e suo fratello e allungò le mani per toccarli.
    In un attimo si trovarono nella stanza del motel. Castiel senza sforzo sollevò Dean e lo adagiò su uno dei letti “deve riposare adesso, tra qualche ora si sveglierà” disse.
    Sam era furioso e frustrato “Cosa diavolo sta succedendo Cas? Cosa ci faceva qui Raphael? Credevamo di doverci occupare di demoni non di angeli!” lo guardava con sguardo accusatorio. Castiel li aveva buttati nella fossa dei leoni senza dire loro nulla dei pericoli cui andavano incontro, Dean era quasi morto e non sapevano nemmeno per cosa.
    “Così credevo anch’io” disse l’angelo, ma non guardò Sam negli occhi, si sentiva in colpa, “comunque sia avete impedito a Raphael di impossessarsi di altro potere, ve ne sono grato”, alzò lo sguardo su Sam , “La guerra che si sta svolgendo in Paradiso… potevamo perdere questa notte se lui si fosse impossessato di quel potere… “ spostò di nuovo lo sguardo su Dean “Andatevene da questa città il più in fretta possibile Raphael potrebbe tornare”.
    Detto questo scomparve in un battito d’ali, lasciando Sam con la sua frustrazione e una brutta sensazione di qualcosa che non andava. Lo sguardo che Castiel aveva posato su Dean, Sam era sicuro di averci visto colpa e rimorso, l’angelo non era stato onesto con loro, ma al momento lui non aveva modo di capire cosa stesse succedendo davvero.
    Si avvicinò al letto di suo fratello per controllare il suo stato, vide che respirava in modo regolare e toccando la sua fronte sentì che era fresca. Decise che anche lui si era meritato un po’ di riposo e si sdraiò sull’altro letto, non ci volle molto perché anche lui si addormentasse.

    Epilogo

    Qualche ora dopo rimessi in sento e con abiti puliti, i ragazzi raccolsero le loro cose e le caricarono sull’Impala.
    Sam aveva raccontato a Dean quello che era successo dopo che lo aveva tirato giù dall’altare, ma non riuscì a condividere con lui le sensazioni spiacevoli che aveva avuto sul comportamento di Castiel.
    Dean non faceva che elogiare l’angelo per il tempismo che aveva avuto nel venire a salvarli e continuava a dire che Castiel era un bamboccio perché si era fatto fregare dall’arcangelo e che li aveva involontariamente messi in pericolo.
    Alla fine Sam si convinse di essersi fatto influenzare dagli eventi e che forse tutte le colpe non erano dell’angelo.
    Sulla strada si fermarono alla clinica e cercarono Laura, la ragazza li accolse a braccia aperte ringraziandoli per averla salvata. Tutti i pazienti si erano risvegliati e nessuno aveva più avuto incubi.
    “Come avete giustificato le ferite dei pazienti?” le chiese Sam
    “Sulle cartelle le abbiamo registrate come ferite auto inflitte guaribili in pochi giorni” gli rispose Laura “siete sicuri che non ci saranno più incubi?”.
    “Si stai tranquilla, abbiamo risolto il problema una volta per tutte” le disse Dean con un luminoso sorriso sulle labbra.
    Lei non gli staccava gli occhi di dosso.
    “Ok, io comincio ad andare in macchina” disse Sam rivolto al fratello, alzò gli occhi al cielo e cominciò ad allontanarsi.
    “Grazie infinite dell’aiuto Sam” gli gridò dietro la dottoressa, poi si girò verso Dean “grazie davvero non so cosa avrei fatto senza di voi” fece un piccolo passo per coprire la distanza che la separava da lui.
    “Non c’è di che” disse il cacciatore guardandola negli occhi e sorridendole “sempre pronto ad aiutare una ragazza in pericolo”. Lei sorrise di rimando, gli poggiò le mani sul petto, si alzò sulle punte dei piedi e lo baciò sulla bocca.
    Dean si abbassò leggermente e ricambiò il bacio.
    Lei si staccò da lui guardandolo negli occhi. Dean si sporse per darle un altro piccolo bacio al lato della bocca e le sussurrò un addio.
    Un minuto dopo Laura rimase a guardare la macchina nera che si allontanava e a pensare a quel ragazzo dagli occhi verdi che l’aveva salvata e aveva fatto perdere un paio di battiti al suo cuore.

    Balthazar si avvicinò a Castiel “il libro è andato” gli disse “i tuoi protetti hanno fatto un casino, è bruciato e con esso il suo potere”
    “Loro hanno fatto quello che dovevano” disse Castiel “sono solo arrivati troppo tardi”.
    Balthazar si voltò sbuffando “non capisco perché tu tenga così tanto a quelle scimmie senza peli, non sono comunque riusciti a portare a termine il tuo piano”.
    “Sono miei amici” disse Castiel risoluto.
    “Se è come dici fratello, allora perché gli hai mentito?” gli chiese sarcastico Balthazar
    “non ho avuto scelta…”
    “questa è una guerra Castiel, e in guerra tutti sono sacrificabili” Balthazar scomparve dopo aver pronunciato quell'ultima frase, lasciando Castiel da solo con i suoi pensieri.




    Ringraziamenti

    Eccoci qui, siamo arrivati alla fine. finalmente? per fortuna? non saprei. devo dire che quando ho cominciato non sapevo fino a dove sarei arrivata e se la storia avrebbe avuto un senso. Ora posso dire che nel mio cuore e nel mio cervello l'ha avuto. Mi sono divertita a scriverla e credo di essere anche abbastanza soddisfatta del risultato complessivo. E' un'opera prima come sapete, per cui mi do un sacco di attenuanti :P

    Volevo ringraziare tutti colore che l'hanno letta e hanno avuto la pazienza e la voglia di seguirla fino alla fine, spero di non avervi annoiato e di avervi seppur in minima parte intrigato con questa mia piccola storia. Un grazie infinito a tutti quelli che hanno commentato e mi hanno fatto capire che valeva la pena portarla la storia fino alla fine.

    grazie a tutti e alla prossima ;)

     
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  3. thinias
     
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    Posso dedurne che i due capitoli e in generale la ff ti sia piaciuta
     
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  4. morgana_87
     
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    CITAZIONE (thinias @ 20/12/2011, 08:41) 
    Posso dedurne che i due capitoli e in generale la ff ti sia piaciuta

    sì tantissimo!!! te l'ho già detto su fb ma te lo ridico: bellissima!!! anke se sei davvero una killer anke nelle ff.. poveri ragazzi cn quegli icubi orrendi..
    e povera me ke dovevo leggere!!!
    bella bella!
     
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  5. thinias
     
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    lo sò l'anima del killer non sempre riesco a tenerla a bada :D
     
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  6. selene Woods
     
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    Bella, bella, bella!!!!!!!
    Bella davvero! Scritta bene e ricca di colpi di scena!
    La descrizione dei personaggi, delle loro emozioni e reazioni poi è azzeccatissima!
    L'ho letta e riletta in un paio di giorni..Veramente avvincente!
    Se girato, sarebbe stato uno degli episodi più avvincenti della 6° stagione!
    Tanti complimenti a Thinias!

     
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  7. thinias
     
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    Oh ma grazie quanto entusiasmo ^_^ sono felice che ti sia piaciuta!
    L'ho scritta proprio con l'intento di creare una sorta di episodio che si infilasse nella seconda parte della stagione :)

    Grazie ancora :)
     
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201 replies since 17/9/2011, 17:27   1574 views
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