La nave

fanfiction a puntate by Sahany09

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  1. Amariah
     
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    Accidenti sahany! non riesco a capacitarmi di quanto tu scriva bene! Le descrizioni degli avvenimenti sono così dettagliate... i fatti si incastrano tra di loro in maniera perfetta, come dei puzzle... e la trama è davvero interessante! :wow: :wow: :wow:

    Complimentissimi!!!


    P.S. povero Sammy... il muro che crolla è una delle mie paure di questa stagione :(
     
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  2. sahany09
     
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    Grazie a tutte.

    Allora:

    @Vivaldi4love:
    Sono felice che la locandina ti piaccia. Evidentemente sono riuscita a trasmettere ciò che intendevo trasmettere.
    CITAZIONE
    Posso confessare che ho un debole per Malone e per la Delgado *_* ???

    Ma certamente!!! Nessun impedimento nel manifestare le proprie preferenze.
    CITAZIONE
    Poi i capitoletti: sempre toccanti quelli coi bros, poveri cuccioli ma a quanto pare Bobby vuole instradarli a un nuovo caso mi entra spadellando novità

    Più che altro, Bobby vuole che ricomincino a fare qualcosa. Come sappiamo, vuole molto bene ai ragazzi come fossero suoi figli, ma tre mesi a casa, con gli incubi e tutto il pacchetto post Inferno, sono pesanti anche per lui.
    CITAZIONE
    La bambina è amica di Ben, genialatà assurda.

    E' stato un buon escamotage per far tornare Lisa in scena.
    E comunque, mi è piaciuta l'idea che Ben avesse un'amichetta. Quel ragazzino mi sembra un pò solo.
    CITAZIONE
    POvera piccola chissà quanto è duro per lei e la mamma quella sua capacità.

    A qualcuno, Isabel potrebbe ricordare vagamente Marcine Cornwell, ma senza i travagli interiori che aveva lei. In realtà Isabel non è traumatizzata dai suoi poteri, anzi! Ne va quasi fiera. Forse è più traumatizzata la madre.
    E infine, quando rivedrà Dean, Ben reagirà molto bene.


    @Bloodyjane:
    CITAZIONE
    Wow, posti alla velocità della luce, ma dove trovi il tempo? Io fra le lezioni all'università e le tesine da scrivere, non ho mai tempo...

    Il punto, mia cara, non è tanto la velocità, quanto la disponibilità di tempo che ho fra un'ondata di lavoro e l'altra. Approfitto di un periodo relativamente calmo per andare avanti più che posso, poiché da un giorno all'altro potrei venir sommersa da impegni lavorativi com'è successo a gennaio e febbraio scorso.
    In ogni caso, se ho le idee, devo assolutamente scriverle, a costo di andare a letto alle tre di notte.
    CITAZIONE
    Ma passiamo ai commenti: come ho detto prima, la squadra di Jack è ben inquadrata, e aspetto di vedere quella del NCIS

    Come ho detto a qualcuno, credo Brynhild, dopo aver visto 7 stagioni di Senza Traccia, non mi è stato difficile inquadrarla nel modo giusto. Per NCIS, forse sarà leggermente più arduo, - la serie e i personaggi sono più complessi - ma spero di riuscire nell'intento.
    CITAZIONE
    Il "mostro" visto da Isabel... ho un sospetto, ma lo tengo per me

    E io sospetto cosa sospetti tu. Chi lo sa! :rolleyes:



    @Brynhild:
    CITAZIONE
    A me il mostro ricorda tanto Davvy Jones dei "Pirati dei Caraibi". Non è uguale, ovviamente, ma ha lo stesso "viscidume" .:D.

    In quel senso, effettivamente si (troppo forte !!! :D ).
    Ma poi le differenze verranno fuori in modo più marcato.

    Ok, ragazze. Grazie per la vostra fedeltà e i vostri interventi, sempre graditi, nonche preziosi per me e, a presto con la nuova puntata.
    Un bacione a tutte.

    Amariah !!!!!
    Grazie, cara.
    CITAZIONE
    P.S. povero Sammy... il muro che crolla è una delle mie paure di questa stagione

    Già. Sembra essere il dramma del futuro prossimo e mi è piaciuto parlarne, o almeno, introdurre qualche accenno a questo grosso cruccio del nostro Sam.
    Ma non ne parlerò molto.
    Da adesso in poi, i bros saranno molto impegnati nel nuovo caso, e avranno poco tempo per pensare ai loro guai.
    Un salutone anche a te. :D :D
     
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  3. cacciatrice
     
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    gradioso capitolo! Non vedo l'ora che esca il continuo.
    I due nuovi team mi piacciono già ovviamente come il tuo modo di scrivere e come riesci a inventare le storie se fossi una scrittrice!
    HTML
    stasera mi vedo le prime puntate di Fringe e X-files! Sono davvero così belli come dici? Mi fido. E ho finito di copiarmi sul PC I Custodi della verità

    Eccellente lavoro!
     
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  4. sahany09
     
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    CITAZIONE
    Cacciatrice.
    stasera mi vedo le prime puntate di Fringe e X-files! Sono davvero così belli come dici? Mi fido

    A me queste due serie sono piaciute molto.
    Beh...per molti, tra cui io, X-Files è stata un pò un mito, tant'è che la sto rivedendo su Cielo, ma Fringe non è da meno. Tra l'altro, per alcune caratteristiche, assomiglia a X-Files.
    Tu prova a vederle, poi mi saprai dire cosa ne pensi.
    Aspetto un tuo parere, se vorrai darlo. :) :)
    Ma io penso che ti piaceranno.

    CITAZIONE
    E ho finito di copiarmi sul PC I Custodi della verità

    Oohh, quale onore !!! :D :D

    A presto.
     
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  5. sahany09
     
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    Rieccomi.

    Altra puntata, nuovo capitolo.



    In questa puntata:


    - Sam e Dean si rimettono in moto;

    - Forse c'è un superstite del naufragio;

    - i ricercatori che stanno esplorando il fondale, vedono qualcosa di oscuro;

    - entra in scena l' N.C.I.S.



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    Buona lettura.




    LA NAVE

    2) IL MOSTRO


    Lawrence, Kansas, casa di Bobby


    Sam e Dean erano seduti alla scrivania di Bobby, davanti al notebook di Dean, a fissare lo schermo occupato dalla pagina di una testata giornalistica in cui si parlava di uragani e affondamenti di navi, e avevano appena trovato la notizia sentita in tivù.
    "Secondo me, c'è lavoro per voi. - commentò Bobby - Quella coincidenza di date mi fa pensare".
    "In effetti. - convenne Sam - Ma prima di muoverci, dovremmo saperne di più" e dopo averlo detto, si rituffò in rete.
    "Sam, - disse Dean - ributtarci nel lavoro, per noi sarebbe meglio. Soprattutto per te. Ti aiuterebbe ad allontanarti dai tuoi incubi".
    "Non so se basterebbe, Dean" obiettò tristemente Sam .
    "Beh, - considerò Dean - almeno per un po' ".
    Sam scostò lo sguardo dal computer.
    "Mi dispiace che non ti faccia dormire" si scusò, con una punta sarcastica nel tono della voce.
    Dean si scrollò in una mossa di fastidio.
    "Mi dispiace che non riesca a dormire tu, Sam. - replicò - Non so se ultimamente ti sei visto allo specchio, ma sei uno straccio! Se torniamo a lavorare, ti stancherai come si deve e dormirai come un neonato. Di solito, succede così".
    "Già. - convenne Sam, sempre caustico - Dovrebbe succedere anche a te dopo tre anni".
    Touché.
    Neppure Dean poteva dire che per lui fosse del tutto finita.
    "No, dai, ragazzi, basta rivangare il passato! - li strapazzò Bobby - Secondo me c'è qualcosa per voi. Continuate pure a cercare su Internet, ma vedrete che troverete pane per i vostri denti. Questo è un caso per voi. Lo sento da un miglio".
    Il cellulare di Dean squillò e sia Bobby che Sam videro Dean saltare.
    All'altro capo, una voce femminile, molto familiare lo interpellò.
    "Lisa!" lo sentirono mormorare.
    "Dean. - disse lei - Ho bisogno di te. E non solo per lavoro".
    Agitato per il tono apprensivo della sua voce, Dean le chiese il motivo e Lisa glielo riferì.
    Al termine della telefonata, il viso del ragazzo aveva un'altra espressione.
    "Sam... - disse semplicemente - si parte".
    Sam chiuse il computer e i due radunarono la loro roba nei borsoni.
    "Lo sapevo" dichiarò Bobby, soddisfatto.
    "Non è quello che pensi tu, Bobby. - precisò Dean - Ma abbiamo un lavoro da fare".
    "Va bene lo stesso. - replicò il cacciatore - Di che si tratta?".
    "Un mostro" rispose Dean con aria ironicamente misteriosa.
    "Ottimo!" commentò Bobby, divertito.
    I tre si salutarono e prima di salire in macchina, Dean consegnò solennemente le chiavi dell'Impala a Sam.
    "Guida tu, fratellino. - disse - E un'altra buona scusa per distrarti e concentrarti su qualcosa di diverso dall'Inferno".
    Poco entusiasta, Sam afferrò le chiavi e fece il giro dell'auto per entrare al posto del conducente.
    Quando accese il motore per avviare l'Impala, era ormai buio.
    Avrebbero viaggiato tutta notte, meta: Orlando, in Florida.
    Non avrebbero dormito, ma nemmeno sognato, quindi, niente incubi per tutti e due.





    A bordo della Blu Ocean

    Vanessa Price notò il movimento di scarto del Mermaid e volle subito saperne il motivo, ma il suo collega Colin Roth si mostrò in disaccordo.
    "Lo vediamo dopo, Price. - disse - Ora voglio vedere dove ci porta la nostra Sirenetta".
    Il modulo proseguì, agile, la sua perlustrazione sopra il relitto della nave, passando poi sui fusti disseminati sul fondale.
    E per la terza volta, qualcosa parve interrompere il suo percorso.
    A quel punto, educatamente, ma con risolutezza, Vanessa Price s'impuntò a voler vedere cosa avesse provocato quello stop.
    Un suo collega fu d'accordo con lei e anche gli altri, a cui il fenomeno non era sfuggito, stavolta, non si opposero.
    Price fermò la registrazione e riportò indietro di pochi secondi il dispositivo di ripresa.
    In mezzo a quei fusti, sfuocata dall'acqua che la circondava, un'ombra scura, dai contorni indefiniti, sostava immobile, sospesa a pochi centimetri dal fondo.
    "Che diavolo è?" esclamò Nathan Lowell.
    "Non ne ho la minima idea!" rispose Roth.
    Ma nei fotogrammi successivi l'ombra non riapparve più.
    Nessuno di loro aveva visto stranezze in fondo all'oceano, ma qualunque cosa fosse, Vanessa Price era sicura che quella era stata la causa dei momentanei arresti del Mermaid.



    Baia della Florida, Isola di Layton, mattina

    Della tempesta era rimasto solo un vago ricordo, reso concreto dal materiale marino scaricato dai marosi sulla candida spiaggia dell'isola dove turisti e vacanzieri avevano ripreso a crogiolarsi al Sole, a fare i bagni e passeggiare sulla sabbia in clima di relax prima di ripiombare nei ritmi veloci del lavoro.
    Era una bellissima giornata che metteva maggiormente in risalto i colori di una natura già di per sé sfavillante: l'azzurro del mare calmo, macchiato di verde smeraldo, il bianco rosato della sabbia, le sfumature di verde della vegetazione alle spalle della spiaggia, su cui si affacciava la riserva di Long Key State Park.
    In uno scenario di paradiso in terra, con l'acqua cristallina, come resistere a buttarsi in quello specchio e nuotare fino a una forcella di scogli distanti si e no due, trecento metri dalla riva?
    Ormai cotti e surriscaldati dal Sole, Jim e Mary Rose lo fecero, affrontando quel breve tratto di oceano con lunghe e vigorose bracciate da esperti nuotatori, assaporando ad ogni bracciata la soddisfazione di essere in vacanza insieme.
    Giunti a destinazione, si fermarono e si divertirono a sguazzare come pesci, e a schizzarsi come ragazzini per poi stendersi a pelo d'acqua in posizione di "morto a galla", tenendosi per mano e lasciandosi cullare e trasportare dalla corrente e dalle piccole onde che ogni tanto si alzavano disturbando appena la quiete dell'acqua.
    In stato di assoluto riposo, immersi nel silenzio di una zona dove ci si avventuravano in pochi, un po' per pigrizia, un po' per paura di incontri con i predatori dell'oceano, Jim e Mary Rose scivolarono inerti vicini agli scogli che emergevano di un metro e un metro e mezzo dalla superficie tranquilla del mare, separati fra loro da un metro scarso di acqua in cui però, in quel momento, qualcosa ci si era incastrato nel mezzo.
    Mary Rose avvertì un lieve sfioramento sui capelli e abbandonò di scatto la posizione orizzontale per girarsi a vedere cosa aveva toccato.
    Erano altri capelli, irrigiditi dalla salsedine, appartenenti ad una testa umana, il cui volto era sfigurato da molte lunghe ferite che lo attraversavano in tutte le direzioni, e sporco di un materiale scuro e lucido.
    Rose cacciò un urlo che fece trasalire Jim il quale, a sua volta, si svegliò bruscamente dal suo piacevole stato di torpore, impaurito all'idea che la sua ragazza fosse in improvviso, grave pericolo.
    Ma quando anche lui vide quello spettacolo, si tirò indietro, impressionato.
    La testa, tuttavia, era attaccata ad un corpo, stretto fra i due scogli, con gli abiti di jeans, lacerati in più punti da ferite simili a quelle che aveva in faccia, e chiazzati dalla stessa sostanza nera.
    Mary Rose si strinse a Jim che l'abbracciò per calmarla.
    Ad ogni modo, l'urlo della ragazza aveva richiamato attenzione e un robusto baywatcher, in acquascooter, si avvicinò rapidamente a loro, dopo averli avvistati dalla torretta.
    "State bene?" chiese, credendo forse che fossero in difficoltà.
    Jim lo rassicurò sulle loro buone condizioni e indicò il corpo incastrato fra gli scogli.
    Senza pensarci troppo su, il baywatcher invitò i due ragazzi a salire sullo scooter, li riaccompagnò a riva, andò a chiamare un collega e, insieme, rimontarono sul mezzo per raggiungere il punto di ritrovamento del corpo. Ma una volta compiuta l'operazione di disincastro, non tornarono sulla riva di quella spiaggia, preferendo sbarcare a qualche centinaio di metri più giù per non spaventare i bagnanti.
    Non servì.
    Molti bagnanti corsero in massa al luogo dove i due baywatchers depositarono il corpo del poveretto, oltre una piccola insenatura.
    Da un primo esame, per la verità un po' superficiale, l'uomo sembrava morto e, fatti due conti, non avrebbe potuto essere altrimenti, conciato in quel modo, tuttavia, uno dei due giovanotti si abbassò sul corpo per sincerarsi della sua supposizione.
    Invece, dalla bocca dello sventurato, usciva ancora un refolo di aria. Chiamò subito i soccorsi.
    E mentre aspettavano, molti scattarono fotografie allo sfortunato.
    Fra i villeggianti, un uomo sulla settantina, in camicia avana e bermuda, fisico tarchiato e capelli folti bianchi, si avvicinò al ferito e si chinò per osservarlo bene.
    Malgrado le numerose ferite che lo devastavano, all'uomo, quel viso ricordò qualcosa.
    O meglio: qualcuno. Ma non riusciva a rammentare con nitidezza dove l'avesse già visto e in quale occasione. I tagli che percorrevano il suo volto non avevano cancellato le sue fattezze latino americane che facevano pensare ad una sua provenienza dalla vicina Cuba o, da Haiti, o Santo Domingo, tuttavia, lui doveva averlo visto in territorio statunitense. Dove, accidenti?
    Prese il cellulare e fece una telefonata:
    "Jethro? Sono papà. Mi potresti aiutare?" e spiegò al figlio la situazione.
    All'altro capo. Jethro Leroy Gibbs ascoltò.
    "Puoi scattare una foto, papà?" chiese Gibbs Jr.
    Suo padre confessò poca dimestichezza con le funzioni accessorie dei cellulari, ma con la guida del figlio riuscì a compiere l'operazione e a mandare la foto al telefono di Jethro.




    A bordo dell'Impala

    Il silenzio fu sovrano dell'abitacolo per il primo quarto d'ora di viaggio, poi Sam lo spodestò.
    "Non mi hai detto niente del caso a cui dovremmo lavorare".
    Dean lo mise al corrente di ciò che Lisa gli aveva raccontato.
    "Per ora, non si sa altro" concluse.
    "Un mostro. - meditò Sam - Come ai vecchi tempi".
    "Già. - convenne Dean - Come ai vecchi tempi".
    "Bei, tempi, Dean. - riprese Sam - Quando cacciavamo fantasmi o mutaforma e cercavamo papà".
    "Già - ammise Dean con nostalgia - E' un vero peccato che nella vita poi le cose cambino".
    "E dovremmo fare salti di gioia per essere ancora vivi e insieme" continuò Sam.
    "Hai ragione" convenne Dean.
    Sam gli lanciò una rapida occhiata, cogliendo il suo sguardo triste che penetrava nell'oscurità.
    Quante ne aveva passate!
    Altri minuti di silenzio.
    Poi, Dean si voltò e guardò Sam di traverso, soffermandosi ad osservare l'espressione tesa e concentrata del fratello, che gli induriva i lineamenti. Forse, più di lui, Sam era diventato un uomo, un giovane uomo temprato e provato da mille pesanti traversie che la vita gli aveva già presentato in conto a neanche trent'anni di età.
    "Ehi, Sam. - se ne uscì rompendo la pausa silenziosa - che ne dici se, dopo aver risolto questo caso, rimanessimo qualche giorno giù in Florida e ce ne andassimo un po' al mare? Ci riposiamo, ci rilassiamo, ci distraiamo dai nostri soliti lugubri pensieri. Ti va?".
    "Non so se potrebbe servire ma... - commentò Sam, serio - per quel che vale...Perché no?".
    Sorpreso, Dean sorrise e batté una mano sul braccio di Sam.
    "Fratellino, sei proprio cambiato! - commentò, allegro - Solo l'anno scorso mi avresti rivolto un'occhiata di fuoco e mi avresti fulminato... - fece la voce grossa in un atteggiamento severo, di rimprovero - c'è del lavoro da fare!" finì, scherzosamente.
    Sam accennò un sorriso triste.
    "L'anno scorso dovevamo fermare l'Apocalisse, Dean, - gli rammentò, ironico - Non avremmo potuto concederci vacanze" e dopo questa amara constatazione, ritornò serio, riprendendo a concentrarsi sulla guida.







    Ufficio N.C.I.S.


    Gibbs guardò la foto con una punta di raccapriccio. L'immagine era impressionante e poco chiara.
    Accanto a lui, Tim McGee ebbe anche lui un moto di disgusto misto a pietà.
    "Chi può aver ridotto quel poveretto in quelle condizioni?"commentò.
    "Non lo so ancora, McGee. - rispose Gibbs - ma forse Abby sarà in grado di dircelo. Preparatevi. Potrebbe essere un caso da risolvere".
    "Come puoi esserne sicuro al cento per cento?" osservò Di Nozzo.
    "L' ha trovato mio padre. - rispose Gibbs - E mio padre non mi chiama mai solo per farmi un saluto" detto questo si diresse spedito verso le scale che conducevano al ballatoio, e poi, all'ascensore che portava ai piani superiori.
    Come al solito, il laboratorio, regno incontrastato di Abigail Shuto, rimbombava delle note metal e vibrava ai toni bassi delle percussioni alzate all'esasperazione, mentre la ragazza si muoveva a suon di musica da un tavolo all'altro della stanza.
    Non si accorse dell'ingresso di Gibbs, ma si girò di scatto verso di lui quando l'uomo le piazzò il cellulare ad un centimetro dai suoi occhi. Fece un salto all'indietro, andò ad abbassare lo stereo e tornò a guardare l'immagine che riempiva il display del telefono.
    "Cos'hanno fatto a quel poveraccio?" esclamò.
    "Scoprilo tu, Abby. - rispose Gibbs con la sua abituale calma - E se ci riesci, prova a scoprire chi è".
    "Dove l' hai trovato?" chiese la ragazza.
    "L'ha trovato mio padre sulla spiaggia di Layton. - rispose Gibbs - E ha detto che forse lo conosce".
    "Mi porti il caffè, per favore?" chiese ancora la ragazza.
    "Ti porto un'intera torrefazione - rispose Gibbs con fare complice - se mi identifichi quel tipo" e nel dirlo, come al suo solito, la lasciò con un bacio sulla fronte.
    Abby si mise al lavoro trasferendo la foto al computer e aprendo il programma di ricostruzione di identikit.
    Quando Gibbs tornò alla grande sala degli uffici, i suoi collaboratori stavano discutendo su qualcosa che attirò la sua attenzione.
    "Ehi, avete sentito di quel cargo affondato l'altra notte?" se ne uscì Di Nozzo.
    "Si. - rispose David, in tono annoiato - E allora?".
    "Una tempesta perfetta! - gigioneggiò Di Nozzo, al settimo cielo - Come nel film con George Clooney. Due uragani e una perturbazione si sono ritrovati nella stessa zona e hanno buttato giù un bestione di oltre trentamila tonnellate come una barchetta di carta..."
    "Erano tre uragani, questa volta!" corresse McGee, alzando l'indice come uno scolaretto modello e pedante.
    "Aspetta un attimo, Di Nozzo. - s'intromise Gibbs - Sai anche dov'è affondata esattamente la nave?".
    "Te lo dico subito, capo" e Di Nozzo digitò velocemente sulla tastiera finché il monitor non fu occupato interamente da una mappa Google - 24, 47 latitudine Nord e 80, 68 Longitudine Est. Erano a poche miglia al largo dall'isola di Layton".
    "Dove mio padre ha trovato l'uomo ferito" borbottò Gibbs.
    "Ehi, capo, - saltò su Ziva David - Non dirmi che da quel naufragio si è salvato qualcuno!"
    "Forse, David. - confermò Gibbs - Forse".
    "Ho capito, - si reintrufolò McGee - ma se non ho sentito male, si trattava di una nave da trasporto. Un cargo mercantile. Noi che c'entriamo?".
    "Forse c'entriamo, pivello. - replicò Gibbs, serio - Forse c'entriamo. Comunque, dobbiamo aspettare il responso di Abby. Poi ci muoveremo".



    Alla prossima, presto.

    Baci. :) :)

    @Amariah: ho letto e commentato la tua puntata. Fantastica!!!!
     
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  6. Amariah
     
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    Uauuuuuuuuu!!! E' stupendo!!! L'NCIS :wub:
    non vedo l'ora che i due fratelli e il team si incontrino!

    Bravissima, come sempre!!
     
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  7. cacciatrice
     
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    quando esce il continuo? No dai, fai pure con comodo. Storia sempre più avvincente. Anch'io non vedo l'ora di vedere tutti i nostri eroi insieme.
    Mi dispiace di non essere riuscita a leggere prima la tua fanfiction ma ho avuto molto da fare.
    Aspetto paziente l'atteso seguito.
    Ancora braviiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiissima!
     
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  8. Vivaldi4love
     
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    Wow che bello questo capitolo!
    Finalmente vediamo Gibbs e soci ^^ e già sto rotolando con DiNozzo xD!
    Aspetto il seguito e viva i bros sulla loro gloriosa Impala!
     
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  9. bloodyjane
     
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    Semplicemente stupendo: la squadra di Gibbs è rappresentata alla perfezione, compreso Gibbs senior (che non ne fa parte, ma ogni tanto sbuca fuori per la gioia del figlio), ma è stata una battuta in particolare a catturarmi
    CITAZIONE
    "Bei, tempi, Dean. - riprese Sam - Quando cacciavamo fantasmi o mutaforma e cercavamo papà".

    sarò sentimentale, e sarà che mi manca il papà Winchester (sia in versione giovane che non) che leggendo questa frase mi ha preso la nostalgia della prima stagione di Spn. Complimenti ancora, e continua così!!!
     
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  10. sahany09
     
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    Grazieeeeeeee !!!!!!

    @Amariah:
    CITAZIONE
    Uauuuuuuuuu!!! E' stupendo!!! L'NCIS
    non vedo l'ora che i due fratelli e il team si incontrino!

    Avverrà, ma non per adesso. Al momento, le due squadre lavoreranno separatamente e con destinazioni diverse dovendo agire su fronti diversi.


    @Cacciatrice:
    CITAZIONE
    quando esce il continuo?

    Anche subito, se vuoi. Ho avuto il week end quasi tutto libero.
    CITAZIONE
    Storia sempre più avvincente

    E lo sarà ancora di più.
    CITAZIONE
    Anch'io non vedo l'ora di vedere tutti i nostri eroi insieme.

    Per questo dovrai aspettare ancora un pò. I tre teams indagano ognuno su un aspetto diverso del mistero.
    CITAZIONE
    Mi dispiace di non essere riuscita a leggere prima la tua fanfiction ma ho avuto molto da fare

    Tranquilla. Una volta postata, la puntata resta qui, salvo decisioni diverse dello staff.



    @Vivaldi4love:
    CITAZIONE
    Finalmente vediamo Gibbs e soci ^^ e già sto rotolando con DiNozzo xD!

    Avrai altre occasioni per rotolare con Di Nozzo, specialmente poi quando ci sarà l'incontro con i bros.



    @Bloodyjane
    CITAZIONE
    la squadra di Gibbs è rappresentata alla perfezione, compreso Gibbs senior (che non ne fa parte, ma ogni tanto sbuca fuori per la gioia del figlio)

    Sono molto contenta di sentirtelo dire. I personaggi di N.C.I.S. sono simpaticissimi, ma non facili da gestire. Questo significa che ho reso abbastanza bene le loro caratteristiche, almeno per ora. Il padre di Gibbs mi piace molto e sarà presente in più di un'occasione. Anche in questo caso, vedo un bell'affiatamento fra figlio e genitore. E se faccio sbucare Gibbs senior non è solo per la gioia di Jethro, ma anche per la nostra.


    CITAZIONE
    ma è stata una battuta in particolare a catturarmi

    CITAZIONE
    "Bei, tempi, Dean. - riprese Sam - Quando cacciavamo fantasmi o mutaforma e cercavamo papà".

    sarò sentimentale, e sarà che mi manca il papà Winchester (sia in versione giovane che non) che leggendo questa frase mi ha preso la nostalgia della prima stagione di Spn.

    A chi lo dici, Bloody!! Ogni tanto vado a rivedermene qualche puntata.
    La 1a stagione è come il 1o amore: non si scorda mai !!!! :wub:

    Beh, se ne volete un altro pezzetto, c'è, pronto, sfornato caldo.
    Posto le risposte ai vostri commenti e poi posto la puntata.
    Stay tuned !!!!!
     
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    .
  11. sahany09
     
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    Ed ecco la puntata.

    Approfitto di tutti i momenti liberi che mi càpitano per andare avanti.
    E nella settimana entrante, non so se, e quanti, ne potrò avere.


    In questa puntata:

    - anche sulla nave dei ricercatori, accade qualcosa;

    - il naufrago viene ricoverato all'ospedale più vicino e si affacciano altri personaggi
    Occhio a Consuelo Salinas. Più avanti avrà importanza.

    - negli uffici del N.C.I.S. si lavora per ricostrurire il volto del naufrago e per cercare notizie su di lui.

    Puntata "abbastanza" normale, con alcune considerazioni dei vari personaggi sui fatti avvenuti in quelle ultime ore.





    LA NAVE




    2) IL MOSTRO




    A bordo della Blue Ocean

    Vanessa Price ripassò quel pezzo di registrazione più volte e si accorse che la forma scura appariva soltanto in tre fotogrammi.
    "Perché non l'abbiamo vista?" si chiese rivolgendosi anche ai colleghi.
    "Domanda della settimana" ironizzò Roth, brusco.
    "Forse è stato solo un riflesso dell'acqua. - osservò Lewitt - O forse abbiamo avuto le traveggole. Erano ore che fissavamo lo schermo!".
    "Ragazzi, - esordì Lowell, fino a quel momento rimasto silenzioso - qualcosa mi dice che almeno un paio di noi dovrà uscire per vedere cos'è successo".
    "Non se ne parla. - si rifiutò Roth, continuando a seguire l'itinerario del Mermaid da un altro schermo - E poi è inutile. La Sirenetta sta facendo il suo lavoro e lo sta facendo bene. Quando avrà finito il suo giro, daremo l'ordine per le operazioni di recupero".
    "Hai paura, Roth?" lo sbeffeggiò Holloway, ridacchiando.
    "Neanche per sogno. - si ribellò Roth - Ma trovo superfluo mandare due persone a fare lo stesso lavoro che sta facendo una macchina senza il minimo rischio".
    "Scusate, - s'intromise la Price - ma non vi sembra strano che non ci sia neanche uno squalo? No, dico: uno squaletto....un cucciolo curioso che se ne vada in giro a ficcare il muso nei vari buchi della nave?".
    "Questo l' ho notato anch'io. - avvallò la Holloway, con un occhio ai colleghi e uno al monitor - In una zona dove quelle care bestiole si sono sgranocchiate più di un turista come spuntino".
    "Va bene! - sbottò Roth spazientito - Allora: chi si offre volontario per uscire a vedere di persona?"
    Nessuno alzò la mano.
    Ma non per timore degli squali.
    "Bene. - troncò Roth - La discussione finisce qui. Indipendentemente da squali e stranezze, questa zona è, comunque, molto insidiosa e, per quanto mi riguarda, sarebbe sciocco mettere a repentaglio la vita dei miei collaboratori per scoprire quello che il Mermaid saprà fare con la tecnologia. Lasciamo che il modulo completi la sua perlustrazione, dopodiché comunichiamo il nostro okay per il recupero".
    Più o meno tutti si trovarono d'accordo con lui.
    Nel frattempo, il Mermaid stava passando sopra alcuni fusti.
    Lowell avvisò gli altri di doversi assentare per qualche minuto, causa necessità fisiche, e uscì dalla sala comando. Percorse, fino in fondo, il corridoio che portava nell'area privata; essendo tutti liberi, si concesse il lusso di scegliere il bagno dove soddisfare le necessità e, alla fine, uscì nel piccolo antibagno per lavarsi le mani.
    Si fermò due secondi per guardarsi allo specchio: di statura leggermente superiore alla media, ma non elevatissima; bruno, occhi scuri, viso regolare, ma non particolarmente bello, nel complesso però, si piaceva.
    La luce si affievolì.
    Nel silenzio, udì nitido il suono lieve e liquido di una goccia che cade a terra e, dietro lo specchio, alle sue spalle, la parete opposta chiara del vano scomparve dietro qualcosa di scuro e lucido.
    Si girò.
    Quella cosa per metà scura e lucida, e l'altra metà azzurrognola, indefinita e gocciolante materia densa, era davanti a lui, spaventosa, indescrivibile, e in mezzo a quella specie di melma incrostata, due occhi dorati lo guardavano vivi e penetranti.
    In sala comando l'urlo arrivò chiarissimo ed entrò negli stomaci dei membri della Ocean Rescue che rimasero bloccati sulle loro sedie per due, tre secondi. Poi, Holloway e Lewitt uscirono di corsa dalla stanza precipitandosi verso il punto da cui pensarono provenisse il grido.
    Quando entrarono nell'antibagno, Lowell era a terra, spalmato sul pavimento, con gli occhi spalancati al soffitto, facendo così temere ai suoi colleghi di non essere più fra loro.
    Holloway sollevò il corpo del ragazzo e tentò disperatamente la rianimazione.
    Nell'alzare lo sguardo un attimo per urlare soccorso, Lewitt captò una scritta sullo specchio: AIUTO!




    Ospedale di Layton

    Il dottor Steve Copeland e la collega Consuelo Salinas erano immobili ai piedi del letto dove l'uomo, ricoverato un'ora prima, riposava in coma profondo nella stanza di rianimazione, collegato alle apparecchiature che lo stavano mantenendo in vita. Bendato come una mummia egiziana, il torace si alzava impercettibilmente mosso dal leggero respiro, alimentato dalla macchina salva vita.
    Tuttavia, per quanto fosse ridotto male, Copeland era sicuro che sarebbe sopravvissuto. Viso e corpo erano tappezzati di tagli ma, al momento delle cure, questi si erano rivelati meno profondi e gravi di quel che erano parsi quando era stato portato lì al nosocomio. Oltre tutto, il sale marino aveva in parte agito da disinfettante sulle ferite evitando, al novanta per cento, il rischio di infezioni. Ma l'uomo aveva perso molto sangue, e la lunga permanenza in mare aveva debilitato ulteriormente il suo organismo .
    E quello era il primo enigma.
    Come mai un uomo in quelle condizioni, rimasto in mare chissà per quanto tempo, non era finito fra le fauci degli squali? Il sangue che era uscito dai tagli avrebbe dovuto essere un richiamo irresistibile per quelle creature voraci, e averlo trovato ancora vivo e intero, era veramente un miracolo.
    Secondo mistero.
    Quando i due lo avevano ricevuto in consegna al pronto soccorso, e avevano provveduto alle medicazioni, avevano notato le macchie scure su pelle e indumenti del malcapitato, ma sul momento non avevano dato molta importanza al dettaglio. Però, un paramedico dell'unità, con la passione per le analisi, aveva grattato via con un bisturi qualche scaglia di quel materiale con l'intenzione di darci un'occhiata.
    Terzo mistero.
    Dell'uomo non erano stati ritrovati documenti d'identità.
    Da un taschino del giubbotto, Consuelo aveva estratto una fotografia, rovinata dall'acqua in cui l'uomo era ritratto assieme ad altri due individui: uno dalle caratteristiche latino americane; l'altro, di aspetto più nordico, alto e biondo.
    "Steve...." esordì.
    Copeland si scosse dalle sue riflessioni e si girò verso la donna.
    "Si?" disse.
    "Questo poveretto potrebbe essere un superstite dell'affondamento di quella nave?".
    Copeland assunse un'espressione perplessa.
    "Ne dubito. - rispose, infatti - Chi potrebbe sopravvivere a tre uragani congiunti?".
    Consuelo Salinas annuì in silenzio, rimase per altri cinque secondi ad osservare il paziente, poi seguì Copeland fuori dalla stanza con un pensiero in testa: cercare informazioni su quei tre uomini immortalati nella foto.



    Washington, uffici N.C.I.S.

    Dopo la telefonata di Gibbs senior, quella domanda ronzava anche nelle menti del team di Gibbs junior: l'uomo trovato fra gli scogli nella baia di Layton era un superstite del cargo inabissatosi a qualche decina di miglia dalla costa dell'isola?
    "Ci sono delle probabilità! - annunciò trionfante McGee al termine di poche e veloci digitazioni sulla tastiera del computer - Ho esaminato il movimento delle correnti marine in quell'area e, dall'esito dei miei calcoli, sono in grado di confermare questa possibilità. L'uomo potrebbe, effettivamente, essersi salvato dall'affondamento della nave, ed essere stato trascinato dalle correnti fino alla riva dell'isola.
    Venite a vedere".
    Gibbs, di Nozzo e Ziva David lasciarono le loro postazioni e si raggrupparono alle spalle del loro collega che, orgoglioso, mostrò la mappa con i tracciati dei movimenti oceanici. Le strisce azzurro chiaro partivano dalle coste di Cuba, attraversavano il canale, toccavano la posizione di inabissamento della nave e finivano sulle coste dell'isola di Layton.
    "Incredibile! - esclamò Di Nozzo - Conciato com'era, non se lo sono divorato gli squali?".
    I quattro si scambiarono occhiate interrogative, dopodiché Gibbs si staccò dal gruppo per tornare in laboratorio.
    Isolata dalla musica a volume spacca timpani, Abby stava ultimando l'identikit dello sconosciuto e, come sempre, non si accorse che era entrato qualcuno. Lo scoprì solo girandosi per caso verso la porta.
    Immobile e serio, sostava Donald Mallard, detto Ducky, il loro patologo. La ragazza corse ad abbassare il volume e salutò calorosamente l'amico.
    "A cosa devo l'onore della tua presenza?" lo accolse allegra.
    "Oh, - fece lui con una mossa annoiata - sono momentaneamente disoccupato e non ho un cadavere con cui scambiare due parole, così mi sono detto: perché non andare a trovare la mia amica?".
    Abby gli regalò un bacio su una guancia e Mallard, in brodo di giuggiole, si avvicinò a lei lanciando un'occhiata a ciò che la ragazza stava facendo. L'immagine che occupava lo schermo di uno dei due computer lo attirò e calamitò il suo sguardo occhialuto. Gli venne subito voglia di chiedere chi fosse. Abby lo aggiornò sull'ultimo avvenimento e Mallard si avvicinò ulteriormente al monitor.
    Come lei non fece fatica a indovinare, il patologo parve attratto dalla fotografia che ritraeva il volto sfigurato dell'uomo su cui stava lavorando. Mallard le chiese di stampare l'immagine e, appena ebbe il foglio in mano, cominciò a esaminarlo con grande attenzione.
    Dopo pochi secondi, fu in grado di dare il suo responso.
    "Questo poveretto dev'essere stato investito da una pioggia di vetri. - diagnosticò con il suo consueto, calmo tono professionale - Probabilmente era posizionato davanti ad una finestra che si è spalancata di colpo, sollecitata da una pressione molto forte..."
    In quel momento, entrò Gibbs con la confezione di caffè che porse alla ragazza e anche lui si mosse verso il tavolo dove Abby stava destreggiandosi fra i due monitor in uno dei quali campeggiava la fotografia originale dell'uomo, inviata da suo padre e, nell'altro, la rielaborazione eseguita dalla sua collaboratrice prediletta. Si fermò ad ammirarla e lodò il lavoro dell'esperta. Il volto era stato completamente ripulito e ricostruito, ciò nonostante, non gli diceva molto. Chiese ad Abby di mandare la foto ritoccata al cellulare di suo padre e, nello stesso tempo, incoraggiò paternamente la ragazza a reperire informazioni sull'identità dello sconosciuto.
    "Jethro? - s'intromise Mallard - Mi sono perso qualcosa?".
    Gibbs si voltò verso il patologo e sorrise.
    "Per ora no, Ducky. - rispose - Ma fra non molto lo sapremo" e uscì dal laboratorio.
    Mallard e Abby si guardarono, poi il medico tornò a studiare la foto stampata. E scoprì di aver perso qualcosa d'importante. Si accorse delle macchie scure disseminate sul viso dell'uomo, fra una ferita e l'altra.
    Seconda lunga e profonda occhiata interrogativa fra i due dopo la quale, Abby Sciuto partì alla ricerca di notizie sull' ancora ipotetico naufrago.


    Alla prossima, spero, presto.
     
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  12. Amariah
     
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    Oh che bello! Complimenti per la velocità di aggiornamento e per il capitolo!
    Non vedo l'ora di leggere il seguito!
    Abby e Ducky sono così pucciosi insieme ^_^
     
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  13. sahany09
     
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    Grazie Amariah.
    Come ho detto in principio, scrivo ogni volta che trovo un buchino libero di tempo, quindi non meravigliarti se, a volte, troverai due, tre puntate una dietro l'altra, seguite da periodi di stasi. Ho un lavoro con andamento ondivago, in cui periodi "calmi" si alternano a periodi frenetici, e quando entro nei periodi calmi, ovviamente, tenendo conto delle altre solite piccole faccende da sbrigare, e piccoli impegni, che ci sono sempre, ne approfitto per portare avanti la storia.
    Quindi, detto ciò, appuntamento alla prossima, spero, presto.
    :) :)
     
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  14. Vivaldi4love
     
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    Che bello e poi adoro troppo la squadra di Jethro ^^
    Ottimo lavoro socia ! ;)
     
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  15. sahany09
     
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    Grazie, Vivaldi.
    Uno dei motivi per cui continuo a vedere N.C.I.S. è proprio il gruppo di Gibbs e il lavoro di squadra che lui e i suoi soci riescono a fare. A parte poi, la simpatia travolgente dei personaggi.
    Spero di riuscire a mantenere lo spirito della serie anche in questa mia ff.
    A presto. :) :)
     
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206 replies since 23/3/2011, 00:42   1829 views
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