Una nuova vita

FanFiction by sahany09

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  1. Dean-Winchester
     
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    CITAZIONE (dani61 @ 6/6/2010, 10:17)
    Sahany grazie per quello che hai detto - in effetti il mio problema non è il tempo - ne ho in abbondanza - anche se sul pc posso starci solo in modo "spezzettato" e mi piacerebbe anche scrivere qualche cosa su SPN - ma il fatto è che proprio non so come fare - non saprei nemmeno aprire un topic o fare altre manovre - lo so sono proprio tarda!!! - magari un giorno ti chiederò aiuto per questo !!! A presto!!

    dai provaci magari lo fai come lo voglio io :P
    se non sai come fare chiedi cè anche la sezione apposta x chiedere...
     
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  2. sahany09
     
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    Dean - Winchester, ci sei? Vedo le iconette accese. Occhio che sta arrivando un altro capitolino!!! Attenzione a tutti gli altri interessati! Questione di secondi.
     
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  3. sahany09
     
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    Eccolo che arriva.
    Allora: a parte la caldissima raccomandazione di non leggere se non si è interessati, visti gli accenni, neanche tanto nascosti alla passata 5a stagione, ergo, spoilers; arriva un altro capitoletto della mia personalissima pseudo 6a stagione, ovvero libera interpretazione di cosa potrebbe accadere da settembre in poi.
    A questo giro, la storia è lunga e parecchio; potrebbe essere quasi un episodio tipo, cioè, una puntata vera e propria, ma ve la somministro a piccole dosi per non affaticarvi troppo.
    E poi, ho cercato anche di concentrare i fatti il più possibile senza perdermi in particolari troppo....particolari.
    Stavolta, di scena è Bobby, almeno all'inizio, poi subentra un altro personaggio noto e amato, nonostante sia un demone.


    IL PEGGIOR AFFARE DELLA MIA VITA

    Bobby Singer era rimasto a Lawrence e aveva ricominciato la caccia. Lo aveva fatto mettendoci ancora più ardore di prima, cercando e scovando le creature malefiche con maggior efficienza, velocità e accanimento di quanto ce ne avesse messo prima dei fatti, quasi fosse diventata una vera e propria droga. Sperava in questo modo di stordirsi, di non pensare a tutto ciò che era accaduto nei mesi precedenti, di non pensare a quella che aveva tutta l’aria di sembrargli la perdita più grossa della sua vita, forse più ampia e penosa di quella di sua moglie: i ragazzi.
    I suoi ragazzi.
    I figli del suo migliore amico, del collega più stimato, nonostante le discussioni con lui a volte fossero finite con i rispettivi fucili puntati l’uno contro l’altro: John Winchester, i cui figli, dopo la sua tragica scomparsa, erano diventati suoi.
    Da quanto tempo non vedeva e non sentiva Dean?
    Non riusciva a dimenticare lo sguardo di quel ragazzo. Pochi istanti prima di stringersi in un abbraccio che aveva avuto il sapore di un addio, lo sguardo di Dean era stato paragonabile a quello di uno che avesse perso metà del suo essere, della sua vita. E Sam era scomparso. Morto? Probabilmente.
    Non avrebbe dovuto finire in quel modo dopo ciò che quei due ragazzi avevano passato, ma anche in quel caso, l’esito degli eventi era dipeso da una scelta, folle, ma consapevole, che oltretutto non aveva posto completamente la parola fine ai disastri che avevano afflitto il pianeta.
    Qualcosa ancora era rimasto. In particolare era rimasto lo smarrimento, il vuoto di un futuro incerto, il senso perenne di precarietà.
    Dopo quell’ennesima giornata spesa a scovare e ad uccidere l’ennesimo demone, stanco e quasi annoiato, Bobby entrò nel solito locale a ritirare il premio per il suo infaticabile, strano lavoro, e cioè, una bella birra fresca. E al solito locale trovò le solite facce conosciute o meno, che accolsero il suo ingresso con apparente iniziale freddezza e sospetto, come ormai succedeva da tempo, da quando gli esseri umani avevano smesso di fidarsi l’uno dell’altro.
    Con le facce conosciute, Bobby scambiò un veloce, impercettibile saluto, quasi fosse uno scambio di messaggi in un codice segreto, noto solo a loro; con gli altri, non ci fu nemmeno uno scambio di sguardi seppur fugaci.
    Che nostalgia dei bei tempi!
    Con gli occhi fece una breve panoramica del posto, finché scovò l’ultimo tavolo in fondo dove andò a sedersi piazzando la bottiglia di birra davanti a lui.
    Quanto gli mancavano quei due! Chissà se avrebbe mai più visto Dean? Dov’era? Si augurò solo che stesse bene. Che fosse anche felice, era un azzardo.
    Estrasse il cellulare e lo aprì.
    Sulla rubrica, il numero di Dean era ancora memorizzato e la voglia di chiamarlo fu forte, ma si trattenne. Quel ragazzo aveva bisogno di calma per un lungo periodo.
    O forse per sempre.
    Se avesse voluto tornare a cacciare si sarebbe fatto sentire, ma non lo aveva più sentito, dunque, forse per lui la caccia era ormai un ricordo lontano. Se si era fatto una famiglia, e avesse avuto dei figli, forse i racconti della caccia sarebbero stati solo un sostitutivo delle favole per farli addormentare, ma niente di più.
    Quei tempi erano finiti.
    Bevve la sua birra lentamente, lasciando i suoi pensieri scendere con essa in tutto il corpo, malgrado gli diffondessero tanta malinconia. Ma era una bella malinconia, che avrebbe accompagnato gli anni ancora da vivere.
    Finita la birra, si alzò, andò alla cassa a pagare, salutò gli altri con un cenno della testa ed uscì.
    Fuori, il buio della sera avvolgeva quel remoto, silenzioso angolo di mondo che pochi conoscevano, dove in quel momento, nessuno passava, ma dove si erano svòlti eventi che per un pelo non avevano decretato la fine del pianeta e della razza umana. Ma nessuno, sul pianeta, l’avrebbe mai saputo.
    Attraversò la strada deserta per raggiungere la sua vettura posteggiata dall’altro lato.
    Mentre si avvicinava al pickup gli parve di scorgere una figura. Non era molto alto, ma era ben vestito, con un cappotto scuro dal taglio sartoriale. Fatti pochi altri passi, lo riconobbe e l’effetto fu traumatico. Non seppe dire se fosse stata un’allucinazione auditiva, ma fu certo di sentire lontani, lugubri latrati di cani.
    Era giunta la sua ora?
    Appoggiato al suo veicolo, con elegante e supponente aria di sfida, Crowley lo stava aspettando.
    “Era oggi la scadenza?” chiese Bobby riuscendo a mantenere un filo di dignità nonostante la paura.
    “Quale scadenza?” chiese Crowley a sua volta, dando l’impressione che scendesse dalla Luna.
    “Il mio patto con te” rispose Bobby.
    Crowley scosse la testa con fastidio.
    “Nessuna scadenza, vecchio mio. – disse – Il tempo passa e tu stai perdendo colpi. Hai la memoria corta. La tua anima sarebbe stata per me solo un’assicurazione. E comunque, caro amico, se questo può renderti felice, sei stato il peggior affare della mia vita”.
    Bobby era allibito.
    “Perché?” chiese.
    Crowley si scostò dalla vettura e alzò lo sguardo al cielo, con aria annoiata.
    “Perché? – ripeté seccato – Ma allora ti sei rimbambito veramente! Dopo che Sam ti ha steso, ed è saltato nel buco, quell’angelico rompiscatole ti ha riportato in vita buttando all’aria tutto il mio piano”.
    Bobby provò un senso di enorme sollievo. Il latrato dei cani scomparve per miracolo.
    E dopo mesi ritrovò il sorriso.
    “Allora non devo morire!” esclamò.
    “No” disse Crowley, contrariato.
    “Fantastico!. – fece Bobby, giulivo - Quindi, potresti cancellare quella foto dal tuo telefono” aggiunse ricordandosi molto bene di quel loro “segreto”.
    “Scordatelo! – ribatté Crowley assumendo un’espressione perfidamente soddisfatta – Quella è riutilizzabile in altre occasioni!” .
    Fu un attimo.
    Bobby si avventò sul demone, ma Crowley gli sgusciò via come un rettile e sparì dalla sua vista facendo andare a sbattere l’anziano cacciatore contro la sua vettura.
    “Se riesco a metterti le mani addosso, giuro che ti distruggo!” urlò Bobby, dando un pugno contro il tettuccio, e voltandosi.
    “A proposito di Sam. – terminò Crowley parlandogli alle spalle - Io, in te, starei attento al giovane Winchester”.
    “Come?” urlò Bobby, girandosi.
    Ma Crowley era sparito del tutto.
    Bobby snocciolò a mezza voce il suo personalissimo rosario composto da tutte le parolacce e maledizioni che conosceva, dopodiché salì sul pickup e lo mise in moto per tornare a casa.
    Ma quella sera parve destino che non potesse starsene tranquillo, fra le mura domestiche, a riposare le sue vecchie e stanche membra.


    TO BE CONTINUED
     
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  4. dani61
     
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    Che bello!!! Io adoro la "coppia" Bobby-Crowley - quei due insieme mi fanno morire - e tu hai descritto perfettamente i personaggi - hai ragione potrebbe essere proprio una parte di una puntata - ma povero bobby - mi sembrava proprio di vederlo seduto a quel tavolo del bar - e poi la scena quando ha visto il demone - Bravissimaaaaaaaaaaa - attendo con ansia che ... to be continued!!!!!
     
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  5. Amariah
     
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    Stupenda!!!! Crowley e Bobby mi fanno troppo ridere!!!
    Mi piace molto questa storia! Complimenti!!!

    Sarebbe una perfetta 6° stagione!!!
     
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  6. Dean-Winchester
     
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    CITAZIONE (sahany09 @ 9/6/2010, 01:46)
    Dean - Winchester, ci sei? Vedo le iconette accese. Occhio che sta arrivando un altro capitolino!!! Attenzione a tutti gli altri interessati! Questione di secondi.

    opss l'ho appena letto.....
    brava bello bobby che ci tiene ai brothers :) ma volevo anche i nostri brothers nel racconto ;)
    e cosa voleva dire quel crowley con attenzione a sam <_<
     
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  7. sahany09
     
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    @Dean-Winchester: I brothers ci saranno fra pochissimo, diciamo nel prossimo capitoletto, ma non compariranno ancora insieme, almeno non proprio all'inizio.
    Ciò che Crowley intende con quella battuta....lo scoprirai leggendo appunto il prossimo capitolo. ;)

    @dani61. Si, in effetti, poverino, fa un pò pena. Ma ho voluto dare un'idea pur vaga dell'atmosfera post apocalisse, dove c'è un bel pò di confusione ed incertezza, e dove la gente sembra non riuscire più a fidarsi del prossimo.

    Ad ogni modo, ragazzi, vi ringrazio davvero per il vostro apprezzamento. Continuate a seguire questa mia fantasia narrativa, che, a dire sinceramente, per ora, non so dove mi porterà.
     
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  8. sahany09
     
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    Eccoci.
    Altro capitolo, un pò lunghetto, ma idealmente - e anche in pratica - diviso in due.
    Nella prima parte, abbiamo ancora il nostro Bobby, nella 2a, entra Dean, al momento ritratto in un quadretto di vita familiare, ma ancora per poco.

    Solita raccomandazione: SPOILER 5A STAGIONE, dunque, per chi non l'avesse ancora vista, e non volesse giustamente sapere, non entri qui.


    PRESENTIMENTI


    Bobby tornò a casa, scaricò e trasportò all’interno, con una certa fatica, i libri che aveva acquistato al termine dell’ultima missione contro l’ennesimo demone, li impilò temporaneamente all’ingresso con l’intenzione di guardarli dopo cena, andò in cucina, aprì il frigorifero e passò in rassegna ciò che conteneva cercando di mettere insieme un pasto appena decente e, nel farlo, pensò anche di accendere il piccolo televisore che giaceva sonnacchioso su un credenzino vicino al lavabo. Dopo aver gracchiato infastidito per qualche secondo, l’apparecchio decise di mettersi a funzionare, e trasmise le prime immagini non del tutto chiarissime. Un paio di cazzotti a lato, dati da Bobby con gentile fermezza, convinsero il televisore a entrare in azione come si doveva. La voce si diffuse nel piccolo ambiente, tenendo compagnia all’anziano cacciatore che nel frattempo aveva messo a cuocere quel che aveva trovato nel frigo.
    Alla fine di quello che forse era stato un film andò in onda il telegiornale.
    Una soave vellutata voce femminile lesse una notizia che bloccò Bobby davanti al televisore, con in mano il tegame in cui aveva cotto una coscia di pollo.
    Strane ed inspiegabili morti sono state registrate negli stati del Kansas, nell’Ohio, e nel Sud Dakota. Tre persone, due donne ed un uomo sono state trovate morte nelle loro case e nei luoghi di lavoro con il corpo completamente privo di sangue, come se qualcuno lo avesse loro succhiato. Sui tre cadaveri sono state riscontrate soltanto piccole ferite causate forse da incidenti domestici o sul lavoro. Le indagini sono state subito avviate ma, al momento gli inquirenti non hanno alcun tipo di prova o testimonianza che possa fornire spiegazione a questi misteriosi fatti
    Bobby rimase perplesso davanti alla tv, sempre col tegame in mano.
    Ovviamente, da cacciatore navigato qual era, il primo pensiero andò automaticamente ai vampiri, ma subito dopo si trovò a scartare questa consueta ipotesi. Non era stato specificato dove fossero state rinvenute le ferite, dunque, doveva aspettare di saperne di più.
    Tenne il televisore acceso, nella speranza che più tardi fosse dato qualche altro dettaglio, e si mise a mangiare. Consumata la sua cena, sempre con la tv accesa, andò a prendere un po’ di libri, li pose sul tavolo e ci dette una sfogliata, mentre, con lo sguardo, cercava un posto dove poi metterli, nella sua casa ormai occupata solo da essi.
    Circa mezz’ora dopo, fu trasmesso un altro notiziario in cui vennero forniti altri dettagli delle strane morti, corredati, per fortuna, anche da immagini. Bobby alzò gli occhi allo schermo e incontrò la prima immagine, relativa all’uomo, morto in Kansas, trovato cadavere nel suo ufficio, con un lungo taglio al dito indice sinistro, e deceduto in seguito ad un totale dissanguamento. Quel particolare persuase il buon Bobby che l’uomo non era morto dissanguato a causa del morso di un vampiro, ma quale altra creatura poteva averlo aggredito e prosciugato dell’umana linfa vitale succhiandola da un dito?
    Si tuffò nei suoi libri a caccia di qualche indizio e, passò in rassegna tutti i possibili esseri soprannaturali di tutte le culture, che risultassero assetati di sangue, e che non prediligessero solo il collo per attingervi, ma la ricerca non portò ad alcun risultato soddisfacente a parte qualche sporadico caso fra le popolazioni del Borneo, ma lì si andava con la mano pesante, arrivando addirittura al cannibalismo.
    Gli venne anche da ipotizzare che quelle persone potessero essere affette da emofilia, ma la diagnosi poteva valere solo per l’uomo, più predisposto a questo tipo di male rispetto alla donna, solo eventuale portatrice del disagio.
    Un caso davvero singolare.
    Telefonò ad un paio di colleghi sperando di avere altri lumi, ma le loro risposte non furono quelle da lui desiderate. Ormai c’era diffidenza anche fra cacciatori.
    Si rassegnò a passare la notte sveglio in attesa di ulteriori delucidazioni, scartabellando i suoi preziosi tomi. Ma alla fine ne valse la pena, poiché in uno degli ultimi telegiornali, saltò fuori una testimonianza. In Ohio, un tizio raccontò di aver visto un uomo, giovane, molto alto, uscire dall’abitazione della donna uccisa, e sparire nel nulla dietro di essa.
    Io, in te, starei attento al giovane Winchester!” aveva detto quel bastardo di Crowley, prima di sparire anche lui nel nulla.
    Ci pensò, ma non ci volle credere.
    Non riusciva a crederci.
    E poi, Sam era morto, lo aveva visto anche lui.
    No. Non aveva visto niente, in quanto era “morto” prima. Lucifero, dentro Sam, gli aveva spezzato il collo con lo schiocco delle dita. Ma aveva saputo il resto da un Dean distrutto e devastato dal dolore.
    Dean.
    Povero ragazzo! Dopo tutto quel che aveva subito, aveva perso tutto quello che aveva: Sam.
    E forse doveva ancora riprendersi, se mai ci fosse riuscito.
    Ma l’impulso di chiamarlo si fece così forte da non poter essere più soffocato.




    Da quando aveva chiuso con la caccia, Dean aveva preso anche l’abitudine di spegnere il cellulare al momento di andare a letto, ma quella notte, non seppe dire perché, - forse se n’era dimenticato - lo aveva invece tenuto acceso, e quando questo squillò, l’orologio digitale segnava le cinque del mattino.
    Lisa dormiva come una bambina, con la testa appoggiata sulla sua spalla, e Dean dovette muoversi con molta cautela per non svegliarla. Il silenzio in cui la casa era avvolta parve aumentare il volume del telefono, e Dean cercò di rispondere più in fretta possibile.
    Al sentire la voce del vecchio amico, il ragazzo provò un grande piacere. Aveva chiuso con la vecchia vita, ma non aveva dimenticato le persone che si erano affiancate a lui durante quel periodo che ormai appariva lontano secoli e chilometri. Da quando si erano salutati, non aveva più chiamato Bobby non perché non volesse più saperne di lui, bensì per sopravvenuti altri impegni.
    Dopo i convenevoli, Bobby passò ai contenuti.
    “Non ti avrei disturbato, Dean, - disse, quasi scusandosi – se non fosse per un caso che presenta anomalie davvero singolari, e mi sta facendo pensar male” .
    “Bobby! – esclamò Dean divertito – Tu chiedi consulenza a me? Con tutto quello che sai e che hai fatto?”.
    Attimo di silenzio.
    “Dean, - riprese Bobby – non dimenticare mai che dopo John, tu sei il migliore. E questo caso è veramente strano”.
    Dean lo pregò di tagliar corto e arrivare al punto. E Bobby ci arrivò, raccontandogli l’incontro con Crowley, e rivelandogli la frase sibillina del demone.
    Dean sudò freddo.
    Negli ultimi giorni non aveva più visto Sam in giardino, ma di questo preferì non parlare all’amico, almeno per telefono, per non allarmarlo, volendo conservare quelle visite come un tenero segreto fra lui e il fratello.
    Attese un paio di secondi prima di rispondere, quindi scese dal letto e si allontanò.
    “Cosa intendi fare, Bobby? – chiese poi, teso – Come intendi muoverti?”.
    “Non lo so, Dean. – rispose l’uomo, anche lui teso – Spero solo che non sia quello che penso. Tu non hai più visto Sam, vero? Neanche in formato spirito”.
    “No. – mentì Dean – Neanche in quel formato” ma dicendolo, sentì il cuore stringersi fin quasi al blocco del respiro.
    “Potrebbe essere un mutaforma. – ipotizzò Bobby – Uno che magari prende le sembianze di persone morte”.
    “Si. – disse Dean, assente – E’ una bella teoria. Okay. Cerco di arrivare prima possibile. Ma solo perché sei tu, e me lo stai chiedendo tu”.
    “Grazie, Dean”.
    Quando Dean tornò al letto, Lisa si era svegliata, aveva acceso l’abat-jour, e guardava il suo compagno con dolcezza e desiderio, ma vedendo il suo bel volto tirato, il suo sguardo cambiò, mostrando viva apprensione.
    “Qualcosa di grave, Dean? – chiese – Brutte notizie?”.
    “Purtroppo, si. – mentì anche stavolta Dean – Un vecchio amico di papà sta molto male. Forse è in fin di vita e vuole vedermi per l’ultima volta. Devo andar via, ma si tratterà di un paio di giorni al massimo. Spero di non dover presenziare anche al suo funerale” .
    Dicendo questo, si avvicinò a Lisa che lo accarezzò. Si scambiarono un lungo bacio appassionato dopodiché Dean cominciò a riunire la sua roba per poi metterla dentro al borsone estratto da un angolo remoto dell’armadio.
    Si svegliò anche Ben, e comparve sulla soglia della loro camera da letto.
    “Vai via?” domandò il ragazzino, dispiaciuto.
    “Starò via pochissimo” lo rassicurò Dean avvicinandosi a lui e accarezzandolo.
    Ben mantenne il broncio per qualche istante, poi corse via, tornando dopo poco con un oggetto in mano. Un oggetto che Dean riconobbe, e che gli procurò una forte emozione: il suo ciondolo!
    “Dove l’ hai trovato, Ben?” chiese Dean, mentre sentiva i battiti del cuore accelerati.
    “Fuori dalla porta. – rispose Ben, sicuro – Era appeso alla maniglia”.
    “Quando?” domandò Dean ancora più eccitato.
    “Che giorno è oggi?” disse Ben. Dean guardò l’orologio.
    “Venerdì” rispose, pronto.
    “Lunedì” disse Ben.
    Lunedì era stato l’ultimo giorno in cui Dean aveva visto Sam nel giardino.
     
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  9. dani61
     
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    Bellissimo!!!!! Sempre più avvincente! Hai trovato un modo originale per far riavere il ciondolo a Dean - che emozione!!! Mi è piaciuto molto anche come hai descritto la "vita casalinga" di Bobby - la scena di un Bobby in "meditazione" davanti al frigorifero mi ha ricordato "me stessa" quando - raramente - mi viene voglia di cucinare !!! Molto molto brava!!!!!!!!!!!!!!!!!
     
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  10. Dean-Winchester
     
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    brava bellissimo......
    però ho capito una cosa che mi vuoi XD
    o il ciondolo fantastico
     
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  11. sahany09
     
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    CITAZIONE
    però ho capito una cosa che mi vuoi XD

    Ah Ah!!! E' una delle tecniche principali degli scrittori: tenere i lettori col fiato sospeso. Tranquillo, Dean! Abbi fiducia. Ma dovrai ancora stare sulle spine per....altri due capitoli. Però ti garantisco che l'attesa sarà ampiamente ricompensata. Questo vale anche per gli altri.

    CITAZIONE
    o il ciondolo fantastico

    L'idea mi venuta scrivendo, pensa un pò! Mi spiego meglio: avevo in mente di tirar fuori in qualche modo questo dettaglio, ma quando ho cominciato a scrivere il capitolo, non mi si era accesa la lampadina. Verso la fine, si è accesa.

    @dani61. Grazie sempre del tuo apprezzamento alla mia piccola follia.
    Quanto all'indecisione culinaria di Bobby, anch'io mi ci rispecchio, quindi non mi è stato difficile ricreare la situazione.
     
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    Cacciatore/trice Soprannaturale

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    casa Winchester - Lawrence (Kansas)

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    CITAZIONE (sahany09 @ 24/5/2010, 00:59)
    Voglio fare subito una premessa: sebbene non abbia commentato sempre le vostre FF, questo non vuole assolutamente dire che non mi siano piaciute, anzi! Siete bravissimi/e.
    E adesso scendo in campo anch'io con una mia che vuole essere una sorta di inizio personale della prossima 6a stagione, visto che qualcuno ha già giustamente compiuto qualche piccolo tentativo di immaginarsi come potrebbe iniziare la prossima season.
    Tra l'altro può essere benissimo una terapia anti ansia e anti stress da astinenza della nostra serie preferita.

    ...mi sono imbattuta solo oggi in questa fanfiction a puntate ed hai veramente ragione è un'ottima terapia per la mia astinenza da SPN!
    Sei molto brava, è avvincente, ti prego non ti fermare...continua a scrivere perchè sei veramente brava!
     
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  13. Vivaldi4love
     
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    Che belle soprattutto queste ultime parti!!!!!!!! Bravissima :)
     
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  14. sahany09
     
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    Ancora grazie a tutti. Per me è un grosso incoraggiamento. Infatti ora vado a continuare.
    A prestissimo.
     
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  15. Vivaldi4love
     
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    Buon lavoro! ^_^
     
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72 replies since 23/5/2010, 23:59   828 views
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