Il mio desiderio più grande

FanFiction by shinji-ito

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  1. Amariah
     
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    BELLA BELLA BELLA!!!

    Povero Sam... sono troppo curiosa di capire cosa gli sta succedendo!!!
     
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  2. eli*dreamer
     
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    wow...splendido...ma povero Sammy :(
     
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  3. shinji-ito
     
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    CAPITOLO CINQUE


    John rimase fermo qualche secondo cercando di pensare a qualcosa da raccontare al ragazzo ma poi decise di dire solamente la verità “un lupo mannaro”. A quel punto si aspettò una reazione normale di rifiuto alla realtà che gli aveva appena offerto e invece si sorprese sentendo Nathan semplicemente dire “e come lo si ammazza?” . Sul momento il cacciatore rimase sbigottito dalla determinazione del ragazzo e poi rispose “con una pallottola d’argento dritta al cuore” – “bene…allora mi dovrò procurare una pistola”- “Tu cosa??” intervenne dean “devo uccidere quell’essere che ha mangiato il cuore di mia madre!” – “tu non sai neanche di cosa parli, non si può decidere da un giorno all’altro di voler uccidere un lupo mannaro, ci vuole addestramento e preparazione!”- “ e allora insegnatemi come fare, lo so che voi lo sapete bene” rispose immediatamente il ragazzo rivolgendosi a john. “Non so se è il caso, Nathan. Una volta che sei dentro a questa vita non ne puoi più uscire, una volta che sai cosa c’è nascosto nel buio la tua vita non sarà più la stessa” – “La mia vita è già cambiata, quella cosa ha ucciso mia madre. MIA MADRE!! Ho il diritto di vendicarla” rispose con fermezza. A john piacque subito il ragazzo e la sua determinazione. “Come vuoi, abbiamo un mese per addestrarti prima che il lupo si faccia vivo, spero che sarà sufficiente. Il mio nome è john Winchester in ogni modo e questi sono i miei figli dean e sam”- “Grazie tante!” – “Bene, ora che siamo d’accordo noi ce ne dobbiamo andare prima che arrivi la polizia, ci vediamo domani mattina al motel all’ingresso della città”.”Grazie ancora, a domani” rispose Nathan sentendo l’eco della sirena della polizia e, girandosi di nuovo verso la famiglia che aveva appena conosciuto, li vide già scomparire dietro l’angolo.
    “Non posso credere che tu abbia deciso di accettare la richiesta di quel ragazzo, papà!” esclamo dean mentre entrarono nell’amata impala. “ Non avevo nessuna alternativa, ormai aveva visto tutta la scena e non potevo inventarmi niente, inoltre mi piace quel ragazzo, per me ha un futuro da cacciatore” “Vabbè, come vuoi” rispose seccato il figlio maggiore. Intanto sam era seduto afflitto nei sedili posteriori della macchina pensando a tutti gli avvenimenti della serata, il petto gli faceva male e il suo umore era sotto le scarpe “ho deluso ancora papà, come ho fatto?perchè non riuscivo a correre?cosa mi sta succedendo?” pensò spaventato il ragazzo.
    Il giorno seguente john e i ragazzi stavano facendo colazione in silenzio quando sentirono bussare alla porta della loro stanza. Il padre si alzò ed andò ad aprire la porta. “Hei, ragazzo, vedo che non hai cambiato idea questa notte” disse john rivolto al giovane in piedi all’ingresso della camera, “No, signore” rispose decisamente Nathan, “Bene, allora entra, abbiamo molto lavoro da fare…intanto che ne dici di una colazione?” –“Non ho molta fame a dire il vero” rispose entrando quietamente e stando in piedi vicino al tavolo dove stavano mangiando i fratelli. “Prima regola:se vuoi diventare un cacciatore devi seguire esattamente quello che ti dico. E poi oggi ti aspetta una giornata intensa quindi hai bisogno di mangiare. Intesi?” – “Certo” rispose semplicemente Nathan sedendosi al tavolo mentre john andò a prendere la sua tazza. Mentre si sedette di fianco a Sam non potè non notare l’occhiata di avvertimento che Dean rivolse prima a lui e poi a suo fratello. Era chiaro al nuovo arrivato che a Dean non piacessero estranei intorno a sam. “Definire intensa questa giornata è il minimo, credimi!” sussurrò il più giovane dei fratelli rivolto a Nathan. Il ragazzo lo guardò curioso ma poi sorrise a Sam quando il ragazzino aggiunse “Ma non ti preoccupare, credo che tu stia molto simpatico a mio padre e forse oggi inizierà con qualcosa di leggero”. “Lo spero proprio” rispose con un piccolo sospiro. “Sei nato in questa città?” chiese poi sam– “Si, sono di San Antonio ma da settembre dell’anno scorso vivo in california, frequento Stanford… o almeno la frequentavo. Ero qui da mia madre per le vacanze estive” – “staford?veramente??” chiese eccitato sam, “si” rispose un po’ sorpreso il ragazzo diciannovenne “ah, sammy, sei sempre il solito secchione!” derise dean rivolgendosi al suo fraellino.
    Dopo che john ritornò al tavolo con un piatto per Nathan tutti stettero in silenzio mangiando la propria colazione tranne Sam che sembrava voler giocare per ore con i cereali che erano immersi nel latte. “Avanti, sammy, devi mangiare” incitò dean mentre versò altro latte nella tazza del suo fratellino. Nathan osservò sbalordito la scena davanti ai suoi occhi, era chiaro dallo sguardo che si scambiarono i due ragazzi che i fratelli winchester erano molto vicini e john sembrava quasi escluso da questa rapporto mentre guardava con indifferenza i suoi figli. “Bene, se tutti abbiamo finito passerete la mattinata nel bosco qua vicino a esercitarvi a sparare mentre io vado in città a cercare un appartamento per il mese che resteremo qui. Tu dean insegnerai a Nathan come tenere una pistola in mano e tu sam…tu basta che non combini guai, intesi?!” – “Si signore!” risposero insieme i tre ragazzi ma gli occhi di sam stavano luccicando con le lacrime che rischiavano di scendere sulle sue guance dopo aver sentito le parole del padre per lui. Dopo aver dato ulteriori disposizioni John uscì dalla camera e prese l’impala per raggiungere la città e i tre ragazzi preparano l’attrezzatura necessaria nello zaino e si avviarono a piedi verso il bosco.
    Arrivati al punto di addestramento dean si rivolse subito a Nathan “Ecco qui la tua pistola, ne hai già vista una dal vivo, no?” – “ehm, veramente no, mia madre era contro le armi e non ne tenevamo una in casa” – “grande!” rispose sarcasticamente dean mentre diede nelle mani del nuovo ragazzo una calibro 45. “E’ semplice in realtà, devi solo abituarti a tenere la mano ferma” intervenne sam con un piccolo sorriso di incoraggiamento “Grazie, sam, speriamo che sia semplice come dici tu”. Passarono il resto della mattina esercitandosi, Dean era costantemente tra Nathan e suo fratello e questo non sfuggì al ragazzo che si meravigliò sempre più dell’incredibile senso di protezione che il più grande dei fratelli winchester aveva verso il fratellino. Dopo molti colpi fuori dal bersaglio finalmente Nathan cominciò a prenderci la mano e fece quasi sempre centro. “Beh hai un talento, nath” disse dean mentre mise una mano sulla sua spalla “Grazie, sto immaginando che al posto di quella meta ci sia quello stronzo di un lupo!” rispose il ragazzo con uno sguardo pieno di odio “so come ti senti, amico, è lo stesso anche per noi”. Mentre loro cominciarono a parlare sam si sedette esausto su un grosso masso vicino ai due ragazzi, anche un semplice esercizio con le pistole lo stava massacrando ma non volle farlo vedere a dean visto gli atteggiamenti da chioccia che aveva verso di lui quando era ammalato. Dopo pochi minuti la pausa venne però interrotta dall’arrivo di john che ordinò 7 kilometri di corsa nel bosco prima di andare a pranzo. A sam non sembrò vero, come poteva sostenere 7 km di corsa quando a mala pena riusciva a camminare senza avere il fiatone? “Andiamo, sammy, prima che papà raddoppi la distanza!” disse dean mentre offrì a suo fratello una mano per alzarsi.
    Dopo pochi minuti di corsa sam già si trovava a qualche metro dietro agli atri due ragazzi e il suo passo continuava a rallentare preoccupando dean che si girò verso di lui e poi lo raggiunse “tutto bene, amico?sei piuttosto fiacco oggi” –“ già, devo avere un inizio di raffreddore o qualcosa, non riesco a respirare bene” rispose a fatica sam mentre il fiatone gli rendeva difficile parlare. “Non c’è problema, andremo al tuo passo” rispose dean con un sorriso e arruffando i capelli del suo fratellino. Anche Nathan rallentò il passo e si affiancò ai suoi compagni di addestramento pensando sempre più che il rapporto tra questi due fratelli era il più profondo e forte che avesse mai visto. John, notando che i ragazzi ancora non erano passati davanti al punto dove li stava aspettando diventò spazientito e quando finalmente li vide avvicinarsi non poteva credere a quello che stava vedendo, Nathan, Dean e Sam stavano praticamente camminando e si notava chiaramente che era il più giovane a rallentare il gruppo. “Hei voi tre! Ho forse detto che potevate fare una passeggiata?io ho ordinato una corsa ed è una corsa quello che otterrò! Sam, altre 3 miglia di corsa e questa volta ti seguirò con la macchina” – “ma..” – “vuoi discutere forse?!” interruppe subito john le proteste di sam. “Si, signore” rispose il quattordicenne mentre accellerò il passo lungo la strada asfaltata dove era parcheggiata l’impala. Dopo pochi minuti sam era già allo stremo delle forze, stava trascinando a fatica le sue gambe, si sentiva il cuore in gola e aveva un male al petto quasi insopportabile ma non poteva deludere suo padre e suo fratello, doveva tenere duro e andare avanti, suo padre sarebbe stato orgoglioso anche di lui.
    Dopo quasi un’ora aveva terminato la distanza richiesta dal padre e venne caricato sull’auto dove già erano seduto suo padre, Dean e Nathan. Appena entrato nell’impala dean , che era seduto davanti nel posto del passeggero, si rivolse dietro a suo fratello vedendolo molto affaticato e pallido “Sammy?” – “sto bene” rispose brevemente il ragazzo, non aveva né il fiato né la voglia che suo fratello si preoccupasse per lui e aggiunse lui “ho solo una gran voglia di una doccia”- “si ma non finire l’acqua calda come l’ultima volta” rispose dean cercando di rallegrare il fratello.
    Arrivati finalmente al nuovo appartamento i ragazzi si accorsero che c’erano 3 camere da letto, una per john, una per Sam e Dean e una per Nathan. Il più giovane dei quattro andò subito in bagno per fare la doccia che sperava gli avrebbe fatto scivolare via un po’ della fatica che sentiva ma dopo poco che fu costretto a stare in piedi sotto l’acqua si sentì ancora più esausto, la testa cominciò a girare, il cuore batteva veloce e a scatti e all’improvviso la sua visione si appannò e vide quasi tutto nero. Per non precipitare si appoggiò pesantemente contro la parete del bagno e prese aliti lenti e profondi finchè la sua respirazione tornò sotto controllo e la sua visione nitida. Cosa gli stava succedendo?cosa c’è che non va in me? Si chiese spaventato il ragazzo.
     
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  4. eli*dreamer
     
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    Sammy :(
    Bellissimo come descrivi il rapporto tra Dean e Sam, non mi stancherò mai di dirlo
     
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  5. dani61
     
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    Bravissima - molto avvincente - ma così ci fai morire ------
     
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  6. Amariah
     
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    Povero Sammy!!! Sono sempre più curiosa!

    Scrivi davvero molto bene! Complimenti.
    Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
     
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  7. shinji-ito
     
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    CAPITOLO 6


    Cosa mi sta succedendo?si chiese spaventato sam mentre si vestì con i jeans e la maglietta che aveva preso dalla sua borsa. Ora rischio di svenire come una femminuccia?devo forse dire qualcosa a papà o a dean?No!papà già pensa che sono una persona inutile, uno spreco di spazio, devo fargli vedere che può essere orgoglioso anche di me!pensò il ragazzo raggiungendo gli altri cacciatori a tavola per il pranzo.
    Dopo mangiato John disse che aveva bisogno di andare a fare rifornimenti e chiese a dean di andare con lui mentre sam e Nathan sistemavano la casa nuova. “Certo, signore” rispose subito dean ma mentre uscì dall’appartamento guardò con preoccupazione per qualche secondo il suo fratellino, “riposati, sam, dopo ti aiuterò a pulire” – “Non ti preoccupare, dean, posso maneggiare una scopa e detersivi” rispose sarcasticamente sam con un leggero sorriso. “Certo, secchione, a dopo allora” rispose il fratello maggiore mentre raggiunse suo padre. “Bene… da dove cominciamo?”chiese Nathan con entusiasmo al suo giovane amico “tu prendi la scopa e io vado a pulire il bagno, che ne dici?” – “sta bene” .
    Erano passate due ore e il nuovo appartamento stava luccicando, tutto era stato pulito da cima a fondo e i due ragazzi ammiravano soddisfatti il loro operato. “Beh, direi che abbiamo finito,sam” – “si e sono completamente distrutto” rispose il ragazzino tuffandosi sul divano della sala. Dopo qualche secondo lo raggiunse Nathan e sam non resistette più e decise di fare una domanda al suo nuovo compagno di caccia, “senti,amico, posso farti una domanda un pò personale” – “certo, spara!” rispose Nathan. “Com’è andare all’università?” – “mi stai chiedendo com’è andare all’università?”chiese meravigliato il ragazzo “si, perche?” – “perché con la vita che conducete tu e la tua famiglia non pensavo che andare all’università fosse uno dei tuoi pensieri”. Per qualche secondo sam rimase in silenzio pensieroso e poi rispose “Lo so, non dovrei avere questi pensieri ma…” – “ma?” – “ma mi sento diverso da dean e mio padre, loro vivono per cacciare io invece preferisco studiare o fare le ricerche in latino per le cacce” – “ne hai mai parlato con loro?” – “no e non so neanche perché lo sto dicendo a te…ti conosco appena ma volevo solo sapere com’è essere uno studente di Stanford” – “beh… che c’è da dire, è un ambiente fantastico per chi vuole veramente studiare, ci sono grandi biblioteche, professori in gamba, corsi estremamente interessanti da seguire e poi ragazze, tante belle ragazze,amico!” rispose sorridendo Nathan e poi continuò descrivendo i corsi che aveva seguito durante il suo primo e unico anno, della ragazza che aveva conosciuto in mensa e sam era completamente affascinato da quel racconto, si immaginava di trovarsi al posto del ragazzo di fronte a lui in un aula a stanford o a chiaccherare con i suoi amici mentre mangiavano nella pausa pranzo. “Deve essere magnifico” disse sam ancora incantato e un po’ si vergognò per il tono con cui aveva detto quella frase che aveva fatto sorridere nathan. “si, è un posto molto stimolante, li potresti trovare tutti i libri che vorresti da leggere” – “forte!” rispose il ragazzo. “Ma che bella coppia di secchioni!” disse dean ad alta voce mentre era entrato nella sala dove i due ragazzi stavano parlando e poi aggiunse“non dirmi, nathan, che il piccolo marmocchio qui ti sta chiedendo dei libri che hai letto o altre cose da secchione come al suo solito” - “basta, dean! Non sono un secchione, mi piace leggere, tutto qui!” – “io dico che non è normale preferire leggere ai videogame o a uno di quei bei giornaletti…” rispose il fratello maggiore mentre già si era perso nelle sue fantasie sessuali. “Non tutti pensano soltanto col cervello inferiore, dean” rispose sam causando nathan per ridere di gusto. Il diciannovenne si sorprese molto nel trovarsi a ridere veramente di gusto, dopo la morte della madre avvenuta solamente pochi giorni prima pensava che non lo avrebbe più fatto e invece questi due ragazzi ci erano riusciti; in qualche modo si sentiva già legato a loro a filo doppio.
    Dopo cena i tre ragazzi si misero a pulire tutte le armi dell’arsenale Winchester mentre john era impegnato con delle telefonate e dean annunciò di aver trovato un impiego part-time in un garage in città. “Grande,bro! Ma come farai con l’addestramento?Papà non ti lascerà mai trascurare gli esercizi per un lavoro da meccanico” – “Tranquillo, è un lavoro solo per 4 ore, sarò a casa poco dopo il tuo ritorno da scuola” – “ah, bene.A proposito, domani posso andare a scuola da solo,giusto?tu sei anche a lavoro…” – “Potrei sempre accompagnarti io!” rispose Nathan anticipando la risposta di dean. “Non ti preoccupare” disse il fratello maggiore mettendo una mando davanti a nathan per fargli capire che aveva la situazione sotto controllo, “Lavoro dalle 11 e quindi posso accompagnare sam, se vuoi puoi andarlo a prendere alle 3 quando esce” – “ah, si bene, sono contento di essere d’aiuto”. “Ehi! Io sono qui davanti a voi se non ve ne foste accorti e ho detto che posso andare a scuola da solo” protestò sam. “NO!” rispose secco il fratello maggiore “la scuola è lontana da qui e il quartiere non mi piace” aggiunse poi dean guardando dritto negli occhi suo fratello intendendo che non c’era una possibilità di fargli cambiare idea. Questo atteggiamento da iperprotettivo di dean verso il suo fratellino era certamente apprezzato da sam perché sapeva quanto dean tenesse a lui ma andava contro il suo scopo principale, dimostrare a suo padre che era un ragazzo in gamba, indipendente e farsi accompagnare a scuola di certo non aiutava.
    Il giorno seguente era l’ennesimo primo giorno di scuola di sam, un’altra battaglia per farsi accettare dai suoi nuovi compagni, o almeno per non entrare nel mirino dei bulli della scuola.”Allora, ecco qui, sam. Hai preso tutto?” chiese dean mentre si fermò con l’impala davanti alla scuola superiore, “si, ho tutto” sbuffò sam in risposta “Hei, hei… cosa c’è che non va?” – “niente” rispose il fratellino alzando gli occhi al cielo “avanti, dimmi tutto, lo so che hai qualcosa” – “E’ solo … è solo che oggi sarei potuto venire qui da solo, già papà pensa che io sia un bambino capriccioso e cosi peggioro solo la situazione…” rispose sconfortato il quattordicenne tenendo lo sguardo basso. “Lo so che questo ti preoccupa ma quello che preoccupa me è la brutta gente che abita nel quartiere dove abitiamo ora e, anche se tu sei piuttosto in gamba, non puoi difenderti se ti assaltano in massa. Quindi prova a pensare alla mia di preoccupazione vedrai che riuscirai a mandar giù un semplice passaggio a scuola da tuo fratello” rispose dean alzando il mento di suo fratello così che lo potesse guardare negli occhi. “cos’è questo?forse uno dei momenti sdolcinati che tanto odi?” rispose con un sorriso sam, “Ma che dici?” rispose indignato ma divertito il fratello maggiore aggiungendo poi “ e ora muoviti da a uscire da questa macchina prima di fare tardi”.
    La giornata nell’appartamento era piena di cose da imparare per Nathan, John gli aveva dato una montagna di libri da leggere e dei dizionari di latino. Latino?ma che diavolo? Pensò sconfortato il ragazzo. Vedendo il suo nuovo allievo in difficoltà John gli si avvicinò mettendogli una mano sulla spalla “Non ti preoccupare, figliolo, all’inizio è dura per tutti ma appena avrai un po’ di dimestichezza col latino andrà tutto piu velocemente…” – “e come posso migliorare col latino?a me sembra impossibile!” rispose sconfortato nathan “basta avere un buon maestro. Quando tornano i miei ragazzi ti potranno dare una mano, devo dire che sam se la cava piuttosto bene col latino”. “Sam! Tra poco sono le tre, devo andarlo a prendere io a scuola” disse nathan mentre si alzo velocemente dalla sedia dove era seduto. “Calma, calma! Penso che a sam farà bene una passeggiata, in questi giorni è piuttosto fuori forma” – “ma…” – “ma?? Cosa ti ho detto sui miei ordino, ragazzo?” – “si, signore, ho capito” rispose il ragazzo mentre si rimise a sedere. Non voleva avere dei problemi con il suo addestratore ma si sentì terribilmente in colpa verso sam, anche se lo conosceva da pochi giorni si era già affezionato a quel ragazzino.
    Alle quattro di pomeriggio dean aveva staccato da lavoro e arrivò a casa tutto allegro perché il posto che aveva trovato era veramente grande e voleva raccontare a suo padre e fratello tutto quello che aveva imparato ma appena entrò in casa si accorse subito che qualcosa non andava. “Dov’è sam?” chiese preoccupato il ragazzo rivolgendosi al padre e a nathan che erano seduti nel soggiorno. “Non è ancora ritornato” rispose con calma john mentre no distolse il suo sguardo dal suo diario. “come non è ancora tornato?non doveva andare nathan a prenderlo alle 3?” – “ho preferito lasciar tornare a casa sam da solo, ha bisogno di un po’ di addestramento extra” rispose il padre guardando finalmente negli occhi suo figlio. “da solo?? Ma lo sai che brutta gente gira per questo quartiere?” rispose incredulo dean “Hei, dean, stai calmo, capito? Non mi piace il tono che stai usando con me. Tuo fratello saprà fare un paio di chilometri da solo”- “Io non ci posso credere” rispose seccato dean mentre uscì di scatto dalla casa per andare in contro a suo fratello. Pochi passi fuori dal vialetto della sua casa e dean avvistò sam che a fatica stava camminando verso la sua direzione. Appena lo vide gli corse incontro e notò le gocce di sudore sulla fronte del suo fratellino e la pelle praticamente bianca.“Sam?tutto a posto?”chiese preoccupato, “Si… tutto …ok” rispose sam a fatica tra una alito e l’altro e poi aggiunse “ho fatto una corsa….fino a… qui… ero in…ritardo” – “hei, hei, prendi fiato, fratellino! Hai corso fino a qui?”chiese dean credendo che l’unica risposta plausibile al grosso fiatone di sam fosse questa, “si…si, avevo una …riunione e non volevo fare…troppo…tardi” disse il ragazzino tenendosi la mano al petto. Dean fissò con espressione preoccupata il volto di suo fratello per qualche istante e poi gli disse di entrare in casa per una doccia e poi avrebbe potuto riposare un po’, “grazie, dean. Ma sto bene, basta una doccia e poi aiuterò nathan con il latino” – “sicuro?mi sembri esausto, sammy. Non è un disonore ammettere di essere stanco o malato” – “ma per la nostra famiglia lo è” aggiunse poi il fratello minore con uno sguardo triste verso dean.
    La strada verso casa per Sam era stata un vero inferno, aveva aspettato nathan fuori da scola per 40 minuti fino a quando capì che non sarebbe arrivato nessuno a prenderlo e si incamminò verso casa. All’inizio aveva accettato la cosa come una vittoria, suo padre lo riteneva abbastanza grande e forte per tornare a casa da solo ma, dopo i primi 20 minuti di cammino, sentì le prime fitte al petto, la sua visione era poco nitida e respirare era sempre più difficile. Avrei dovuto chiamare per farmi venire a prendere…no! Ma che sto pensando?chiamare a casa sarebbe da bambini delle elementari, ora sono un adulto! Dopo altri 15 minuti il dolore al petto era diventato insopportabile e camminare sempre più faticoso ma finalmente la sua casa era in vista e si rallegrò ulteriormente quando vide suo fratello venirgli incontro. Ma farsi vedere debole non era un’opzione possibile e così raccolse tutte le sue ultime forze per farsi vedere meno patetico possibile da dean e fargli credere che stesse bene.
     
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  8. Amariah
     
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    Bellissima!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Sono sempre più curiosa di sapere cosa sta succedendo a Sammy!!!

     
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  9. dani61
     
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    BRAVAAAA - e super veloce - grazie -
    rispecchia molto bene il rapporto tra i fratelli - e anche quel burberone di John - ma sono sicura che alla fine si addolcirà quando capirà che il piccolo sta male - vero? -
     
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  10. eli*dreamer
     
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    bravissima...mi piace molto anche questo capitolo!Ma così ci tieni sulle spine...che ha Sammy???
     
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  11. dani61
     
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    Per favore - mi manca la storia dei young brothers - scrivi ancora please -
     
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  12. shinji-ito
     
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    Ciao, scusate tanto se mi sono bloccata con questa storia ma ho avuto una marea di impegni in questo periodo! comunque sono ritornata a scrivere e in questi giorni comincio a mettere qualche nuovo capitolo!
     
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  13. PioggiaDiStelle
     
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    La prima cosa che posso dirti è che nessuno nasce imparato, per quanto riguarda lo scrivere fanfiction...ti basti pensare che la mia prima fanfiction (mamma mia quanti ricordi :cry: ) era composta da capitoli lunghissimi anche di 20 pagine ^^!
    Quindi non ti preoccupare, con il tempo ogniuno di noi trova il proprio stile di scrittura...quindi continua, e non lasciarti scoraggiare ok?!
    La tua fanfiction è molto carina, molto diversa dal solito (mie comprese XD) il primo capitolo mi è piaciuto molto, e te lo dice una che legge poco e niente, devi crederci.
    Un bacino.
     
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27 replies since 19/1/2010, 11:35   878 views
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