Crossed Destinies

FanFiction by eli*dreamer

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  1. dani61
     
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    Bravissima!! Molto commovente questa parte - mi piace come "Miss fortunata" cerca di dar man forte ai bros - questo quartetto è stato mitico!!!

    Non so se farai anche la tua versione personale della puntata 14 - ma sarei molto curiosa di sapere di cosa avrà " fame" Alex!!!
     
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  2. eli*dreamer
     
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    Grazie dani...spero ti piaccia anche questo capitolo (un pò cortino)...

    Capitolo 25 Sensi di colpa





    Il cellulare iniziò a squillare svegliandomi nel cuore della notte.


    Chi poteva essere?


    Dean e Sam erano nella stanza accanto se volevano avvertirmi per qualcosa.


    “Pronto?” dissi con voce assonnata e infastidita e ancora non del tutto sveglia.


    “A-Alex...” rispose una voce tremante.


    Mi svegliai completamente mettendomi a sedere sul letto.

    “Adrian” dissi a stento.


    Ero preoccupata.


    Perché mi stava chiamando? Quella voce tremante poi mi fece pensare al peggio.


    “L'ho trovata” rispose Adrian.


    Sembrava davvero agitato.


    “Adrian...di che stai parlando? Calmati” dissi tentando di calmarlo.


    Bene...tentavo di calmarlo ma ad agitarmi ero io.


    “Hacate. Ho trovato Hacate. Devi venire subito” disse.


    Il mio cuore mancò di un battito. Deglutii a fatica e mi passai una mano sul viso.


    “Dove sei?” chiesi cominciando a preparare il mio borsone.


    Adrian non rispose per alcuni secondi facendomi agitare ulteriormente.


    “Sono a Phippsburg, nel Maine.”


    Mi fermai un attimo.


    “Adrian, potrei arrivare massimo fra tre giorni” dissi un po' scoraggiata.


    Sentii Adrian sospirare rumorosamente “Non credo che abbia tensione di spostarsi. Portati qualcosa di pesante, fa freddo” disse poi prima di chiudere.


    Delle lacrime si affacciarono sui miei occhi.


    Portati qualcosa di pesante, fa freddo.


    Lo dicevamo sempre quando uno di noi era in pericolo.


    Era una trappola e Adrian stava cercando di avvisarmi.


    Hacate l'aveva preso, non potevo lasciarlo da solo.


    Mi vestii e bussai alla camera dei Winchester.


    “Alex, sono le tre del mattino” disse Dean assonnato appena mi vide.


    Non parlai, non ne avevo la forza. Dopotutto Adrian era sempre stato il mio migliore amico.


    “Cos'è successo?” chiese poi preoccupato notando la mia espressione.


    Entrai in camera, anche Sam era ormai sveglio.


    “Hacate ha preso Adrian” dissi prima di scoppiare a piangere coprendomi il viso con le mani.


    Mi sentivo in colpa. Se non fosse stato per quel litigio e per quello che poi successe con Dean, Adrian non sarebbe mai stato in pericolo.


    Sentii delle braccia stringermi e sollevai lo sguardo.


    Era Sam.


    Sorrisi come per ringraziarlo del conforto.


    “Ti ha detto dove si trova?” mi chiese Dean.


    Annuii asciugandomi le lacrime “A Phippsburg” risposi.


    “Sarà meglio partire subito. Vai a preparare le tue cose” disse Sam.


    Senza dire niente tornai in camera mia e preparai tutto, poi portai tutto in macchina.


    “Vuoi andare con la tua macchina?” mi chiese Dean afferrandomi per un braccio e facendomi voltare.


    “Si, voglio andare con la mia macchina” sibilai senza guardarlo negli occhi liberandomi dalla sua presa.


    “Alex non puoi” insistette.


    Mi voltai “Come sarebbe a dire non posso?” dissi urlando.


    Dean posò le sue mani sulle mie guance e mi guardò dritto negli occhi “Sei sconvolta” disse dolcemente.


    “Ce la posso fare” dissi sicura di me e togliendo le sue mani dal mio viso.


    Dean sospirò "Va bene, ma non fare niente di stupido. Aspettaci ok?" disse.


    "Certo che vi aspetto" dissi sorridendogli dolcemente.


    Salii in macchina e partii subito seguita da Dean e Sam.


    Ero assalita dai sensi di colpa.


    Dovevo salvare Adrian.


    E dovevo uccidere Hacate.

     
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  3. sahany09
     
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    Attendo fiduciosa seguito. Brava!
     
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  4. eli*dreamer
     
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    Capitolo 26 Segreti svelati




    I tre giorni che passammo in viaggio misero i miei nervi a dura prova.


    Ero sempre in ansia ed estremamente nervosa. Non mi sorprese che Dean e Sam se ne fossero accorti.


    Specialmente Sam sembrava preoccupato e faceva l'amicone consolatore dicendo frasi come 'Non preoccuparti Mad, riusciremo a salvare Adrian' praticamente ogni mezzora.


    Col risultato di farmi irritare ancora di più.


    Sapevo che Sam voleva soltanto aiutarmi e in fondo quel suo preoccuparsi per me mi faceva piacere.


    Forse volevo solo rimanere da sola in quel momento.


    Era solo per colpa mia se Adrian si trovava in quella situazione e avrei voluto risolvere la faccenda da sola.


    Ma sapevo che i Winchester non me l'avrebbero mai permesso.


    Dean invece si limitava a pianificare il viaggio e cose simili.


    Probabilmente aveva intuito che se anche lui si fosse messo a consolarmi avrei dato di matto.


    Ero a pezzi, stavo per crollare e per abbandonarmi a un pianto liberatorio quando finalmente lessi il cartello che recitava a caratteri cubitali 'Benvenuti a Phippsburg'.


    Inchiodai la mia Cadillac rischiando che l'Impala di Dean mi venisse addosso.


    “Sei impazzita?” gridò Dean che scese dall'auto e mi venne incontro.


    Io rimasi lì, dentro la mia macchina, le mani inchiodate al volante e lo sguardo fisso in avanti perso nel vuoto.


    Sentii la portiera cigolare ma non mi voltai.


    “Alex...” sussurrò Dean scostandomi i capelli dal viso.


    Fu solo allora che mi voltai e inchiodai i miei occhi ai suoi che mi fissavano dolcemente preoccupati.


    Scesi dalla macchina e dopo aver richiuso la portiera mi appoggiai ad essa.
    “Non ce la faccio” dissi scoppiando in lacrime.


    Dean non disse una parola, mi strinse solamente in un abbraccio e affondò il viso nei miei capelli.


    Mi strinsi sempre di più a lui singhiozzando, poi notai che Sam ci aveva raggiunti.
    Lo afferrai per la maglietta trascinandolo accanto a me e stringendo anche lui nell'abbraccio.


    Dean si scostò praticamente all'istante “Ok, ora non esageriamo” disse strappando un sorriso a me e a Sam.


    “Grazie ragazzi” dissi senza riuscire ad aggiungere altro.


    “Cerchiamo un motel, poi sentiremo Adrian” disse Sam risalendo sull'Impala.


    Il motel era poco distante dall'entrate del paese,
    Prendemmo due camere, poi, cercando di raccogliere tutta la calma possibile, chiamai Adrian per sapere dove fosse.
    Si trovava in una casa abbandonata che io Dean e Sam trovammo facilmente.


    “Entro da sola” dissi incamminandomi verso il portone semidistrutto.


    “Te lo puoi scordare” disse Dean alle mie spalle.


    Mi voltai e lo fissai a lungo negli occhi “Se entrate anche voi, quella brutta puttana, ucciderà Adrian” dissi a denti stretti.


    “E se noi non entriamo, quella brutta puttana, ucciderà sia te che Adrian” ribatté lui.


    Gli diedi le spalle ed entrai nel caseggiato senza badare alle sue parole.


    In ogni caso lui e Sam mi seguirono.


    Il cuore prese a battermi forte.
    Avevo paura, fottutamente paura.


    Paura di rivedere Hacate, paura di ritrovare Adrian privo di vita.


    Ma lo vidi.


    Adrian era ancora vivo, legato ad un pilastro ed imbavagliato, gli occhi sgranati dalla paura non appena il suo sguardo si incrociò con il mio.


    In maniera del tutto irrazionale feci la cosa più stupida che potessi fare in quel momento.


    Mi misi a correre verso di lui per liberarlo senza prima controllare di avere il via libero.


    E il via libero non ce l'avevo.


    Hacate infatti, che era nascosta in un angolo della stanza, mi inchiodò al muro e in quel momento sperai che Dean e Sam non avessero fatto la mia stessa cazzata.


    Che invece fecero.


    La puttana infernale inchiodò anche loro al muro, proprio accanto a me.


    “Anche se sei cresciuta sei sempre la solita stupida ragazzina leale che farebbe qualunque cosa per salvare chi le è caro...Alexis” disse con voce strascicante rimanendo nascosta nel buio.


    “Anche se possiedi un corpo diverso sei sempre la solita puttana...Hacate” ribattei.


    Hacate scoppiò a ridere, una risata fastidiosa, quasi stanca. Si avvicinò ad Adrian e gli diede un colpo talmente forte da fargli perdere i sensi, poi si voltò e avanzò verso di noi, mostrandosi alla luce che filtrava tra le travi di legno che coprivano le finestre ormai prive di vetri.


    “Meg?” chiesero all'unisono Dean e Sam.


    “Oh si, sono proprio io ragazzi. Mi sono sempre scordata di presentarmi con il mio vero nome” disse Hacate sghignazzando.


    “Voi conoscete questa troia?” urlai.


    Con un solo gesto della mano mi fece provare un dolore acuto all'altezza dello stomaco.


    “Ti conviene non offendermi ragazzina. Sai bene cosa sono capace di fare. Ti ricordi quello che ho fatto a tuo padre, giusto?” disse con disprezzo e cattiveria.


    “Lasciala stare Meg”ringhiò Sam.


    “Come vuoi Sammy” rispose lasciandomi cadere a terra.


    “Visto che ci sei lascia andare anche loro?” dissi alzandomi.


    “Non ci penso proprio” fu la sua risposta.


    Mi avvicinai lentamente a Dean per prendere la Colt che aveva nascosto all'interno della giacca.


    Riuscii a essere veloce.
    Presi la Colt e la puntai addosso ad Hacate.


    “Ora che dici? Li lasci andare?” dissi convinta.


    Hacate alzò le braccia in segno di resa e rise lasciando andare i due Winchester “Non ci posso credere. Ce l'hai fatta. Finalmente sei riuscita ad entrare in possesso della Colt” disse.


    Quelle parole arrivarono a me come una pugnalata.


    Dean e Sam mi guardarono straniti.


    “Alex, che cosa vorrebbe dire questo?” mi chiese Dean.


    “Oh...Alexis non ve l'ha detto?” continuò Hacate con la sua solita voce fastidiosamente strascicata.


    “Cosa avrebbe dovuto dirci esattamente?” chiese Sam rivolgendosi ad Hacate ma lanciando a me uno sguardo bieco.


    Hacate rise nuovamente “L'ultimo desiderio del suo caro paparino era che lei trovasse la Colt. Sapete, essendo i diretti eredi di Samuel Colt, la volevano tutta per loro” rispose in tono falsamente infantile.


    Ormai era fatta.


    I Winchester avevano scoperto il mio segreto, per giunta nel modo peggiore.


    Sentivo i loro sguardi arrabbiati e al contempo delusi addosso a me.


    Era come se li avessi traditi.
     
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  5. Amariah
     
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    S.T.U.P.E.N.D.A!!!!!!!!!!!!!

    Mi ero persa un po' di capitoli ma ora li ho letti tutti!!!
    Complimenti!!!

     
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  6. eli*dreamer
     
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    Grazie bella...sono davvero contenta che tu sia tornata a commentare!!!!
     
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  7. dani61
     
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    Bellissimi anche questi due ultimi capitoli - la storia è sempre molto avvincente - bravissima come al solito !!!!!
     
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  8. Vivaldi4love
     
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    molto bella complimenti!
     
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  9. sahany09
     
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    Meg? "Quella Meg"? Cioè, Meg Masters? Ho paura che non sia stata inclusa fra le cose, o meglio, le persone, o gli esseri, che la Colt non può uccidere. Nemmeno tu ci sei riuscita.
    Scherzo, ovviamente.
    Brava Eli*Dreamer! La tua fiction è carinissima.
    SPOILER (click to view)
    Scusa se ne approfitto, ma anch'io ho postato una nuova cosetta.
     
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  10. eli*dreamer
     
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    Grazie a tutti dei commenti...davvero...
    Sahany...mi sa tanto che rimarrai "delusa" hihihi
    Spero vi piaccia anche questo capitolo.

    Capitolo 27: Tutto troppo in fretta




    Ero bloccata.


    Potevo sparare e far finalmente fuori quella puttana.


    Ma ero completamente bloccata, stordita dalle sue parole al veleno, spaventata, o meglio, terrorizzata, dalla reazione che avrebbero avuto Dean e Sam.


    Reazione che non tardò ad arrivare.


    Dean mi attaccò poco gentilmente al muro “Perché non ce l'hai detto?” mi ringhiò contro.


    Mi liberai dalla sua presa “Non mi sembra il momento di discuterne” sibilai infastidita.


    Puntai nuovamente la Colt contro Hacate, ma tremavo.


    Adrian si riprese e Hacate andò nuovamente verso di lui.


    “Liberalo” dissi con voce spezzata.


    Lo liberò, senza dire una parola.


    Adrian corse verso di me “Andiamocene” supplicò.


    “No” urlai con gli occhi fissi su Hacate “Deve morire”.


    Delle lacrime cominciarono a bagnarmi il viso.


    La risata gelida di Hacate riecheggiò nella stanza semibuia.
    “Sei soltanto una debole” disse puntando il suo sguardo freddo e distaccato su Adrian.


    Sollevò il braccio e serrò la mano in un pugno con un ghigno malvagio dipinto sul volto pallido.


    Adrian si accasciò a terra cominciando a sputare sangue.


    Tremai ancora più forte ma mi dovevo fare coraggio.


    Sparai.


    Un unico colpo, sordo, deciso.


    Hacate cadde a terra, morta nel silenzio che stava avvolgendo la stanza.


    Diedi la Colt a Dean, a dire il vero non molto delicatamente, e mi chinai su Adrian, ormai ricoperto di sangue.


    “È tutto finito” dissi singhiozzando accarezzando il volto di Adrian.


    Avevo paura che non ce la facesse, aveva perso troppo sangue.


    Adrian sorrise debolmente “Ce l'hai fatta” sussurrò.


    Ricambiai il sorriso, poi mi voltai verso Dean e Sam.
    “Aiutatemi, non ce la faccio a sollevarlo da sola” dissi.


    Dean e Sam lo sollevarono e uscimmo dal caseggiato.


    “Dobbiamo portarlo in ospedale” dissi ancora sotto shock.


    “Io prendo l'Impala, voi due con Adrian andate con la Cadillac” disse Dean sistemando Adrian nel sedile posteriore della mia auto.


    Lasciai guidare Sam, io non ero di certo in grado di farlo, e mi sedetti dietro, tenendo la testa di Adrian in grembo.
    “Mi dispiace per tutto quello che ti ho detto” disse con voce flebile.


    Posai due dita sulle sue labbra “Non sei tu quello che si deve scusare” dissi io con le lacrime agli occhi “Ora non parlare, riposa”.


    Quel tragitto sembrò interminabile.
    Stavamo per arrivare all'ospedale quando dissi a Sam di fermare l'auto.


    Adrian non ce l'aveva fatta, era morto.


    Ed era tutta colpa mia.


    Sam si voltò a guardarmi, lo sguardo carico di tristezza e di comprensione nei miei confronti.


    “Perché vi siete fermati?” chiese Dean che nel frattempo ci aveva raggiunti.


    Scesi dall'auto “Non ce l'ha fatta” dissi con la voce spezzata da pianto.


    Sam mi avvolse in un abbraccio “Mi dispiace” mi sussurrò dolcemente all'orecchio.


    Mi lasciai andare ad un pianto senza sosta.


    Ero straziata dal dolore.


    Hacate aveva ucciso le persone a me più care.
    Prima papà poi Zach, e adesso anche Adrian.


    Averla uccisa non mi faceva stare di certo meglio.


    Mi rimanevano solo Roxy, Sam e Dean adesso.


    Ma dopo quello che avevano scoperto non ero neanche più certa che Dean rimanesse a lottare al mio fianco.


    “Devo dirlo a Roxy” dissi sciogliendo l'abbraccio.


    Mi allontanai da loro per chiamare la mia migliore amica.

    Roxy rispose allegramente al telefono, come sempre.
    Non appena sentì la mia voce però, capì subito che qualcosa non andava.


    “Adrian è morto”.


    Non rispose subito. La sentii singhiozzare.
    “Sto arrivando” disse poi.


    “Roxy, sono praticamente dall'altra parte degli Stati Uniti” risposi.


    “Non esattamente. Stavo venendo proprio da te, ti stavo seguendo col GPS. Ho mollato il lavoro. Stanotte, sul tardi, sarò lì da te a Phippsburg” mi disse.


    Mi sentii un po' meglio.
    Avere Roxy vicino in questo momento era la cosa migliore che mi potesse capitare.


    Tornai da Dean e Sam “Io stanotte rimango qui, sta arrivando Roxy” dissi.


    Ci avviammo al motel, io nella mia Cadillac e Dean e Sam nell'Impala.
    Come arrivammo Sam mi sorrise e mi avvolse le spalle con un braccio “Non ti lasceremo da sola” disse.


    Dean non sembrava essere d'accordo col fratello.


    Mi avvicinai a lui e Sam ci lasciò soli rifugiandosi nella sua camera.


    “Mi dispiace Dean” dissi non sapendo davvero che dire. “Non sai quante volte avrei voluto dirtelo, ma non potevo.” Era la verità.


    Dean si passò una mano sul volto “Non potevi?” ringhiò.


    “Mio padre Dean, mio padre mi aveva detto di non dirlo a nessuno. Anche io l'ho saputo tardi, poco prima della sua morte. E ti prego, credimi, se ti dico che non vi avrei mai privato della Colt. Mi importava solo uccidere Hacate” dissi supplicandolo.
    “Tu più di tutti dovresti capirmi” aggiunsi.


    Dean sospirò “Ho bisogno di ragionarci su. Da solo” disse avviandosi chissà dove, lasciandomi lì.


    Bussai alla camera di Sam.
    Appena aprì mi strinse in un abbraccio.


    Mi sentivo così bene vicino a lui.


    “Se non ce l'hai detto, avrai avuto un buon motivo” mi disse.


    Gli sorrisi grata.


    Non so cosa successe nella mia testa.
    Sapevo solo che in quel momento l'unica cosa che volevo era lui, era Sam.


    Mi alzai sulle punte dei piedi e lo baciai profondamente.
    Sam ricambiò il bacio e successe ancora una volta.


    Feci l'amore con lui. Le sue mani che mi accarezzavano, il suo respiro affannato sulla mia pelle.


    Tenendolo così a distanza mi ero innamorata di lui.


    Ero ancora abbracciata a lui quando Sam si alzò in piedi e cominciò a rivestirsi senza dire una parola.


    “Che ti prende?” chiesi.


    Lui fece spallucce “Niente” disse.


    Lo guardai accigliata e lui sorrise.


    “Devo ammetterlo Mad, quello con te è il sesso migliore della mia vita, ma le cose sono cambiate.” disse.


    “Cosa vorresti dire?” chiesi impaurita dalla risposta che da un momento all'altra sarebbe arrivata.


    “Mi ero preso una cotta per te. Sei fantastica Mad, ma provo solo attrazione fisica” disse.


    Una stilettata al cuore sarebbe stata meno dolorosa.
     
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  11. sahany09
     
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    Brrrrrrravaaaaaaaa! Sei meglio della Colt!!! Non avevo dubbi!
    Cavolo,mi dispiace per Adrian, poverino! Quanto alla storia fra Mad e Sam....beh, speriamo che migliori!!! Chissà...il tempo!
    Comunque, ottima! Complimenti!
     
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  12. eli*dreamer
     
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    Ahahahahah grazie Sahany...chissà...neanche io so bene come andrà a finire...
    No, non è vero, lo so benissimo ma non anticiperò nulla XD
    Eh si, per Adrian dispiace anche a me ma credo che la sua morte abbia dato una svolta alla storia, no?
    Ancora grazie dei complimenti :)
     
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  13. sahany09
     
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    Attendo fiduciosa gli sviluppi.
     
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  14. eli*dreamer
     
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    Capitolo 28: Funerale




    Non so come, ma riuscii a sfoderare un sorriso.

    “Si...certo...è solo attrazione fisica anche per me” dissi convincente.


    Dentro però morivo dalla voglia di piangere.


    Sam sorrise e prese il telecomando cominciando a fare zapping alla TV.


    Rimasi allibita. Zapping? Sul serio?


    Risi nervosa “Incredibile, Dean sa essere più romantico di te, anche se si tratta solo di sesso” dissi ironica.


    Sam mi guardò con aria interrogativa.


    Feci spallucce “Almeno lui ha la decenza di non cazzeggiare davanti alla TV dopo avermi scopata” dissi infastidita rivestendomi.


    Lo sguardo di Sam si addolcì.


    Lui e i suoi dannati occhi da cucciolo. Che nervi.


    Fanculo. Fanculo a me che ci ero cascata. Scottandomi.


    “Non ti è mai saltato in mente che lui non si comporti così per il semplice fatto che per lui non è solo sesso?” mi chiese poi.


    Di bene in meglio.


    Come poteva venire a letto con me se pensava anche in minima parte che Dean, suo fratello, provasse qualcosa per me?


    Scossi la testa incredula a quello che avevo appena sentito.
    “Davvero pensi che per Dean non sia solo del fottutissimo sesso?” chiesi alterata.


    Lui mi guardò come se avessi detto la cosa più strana del mondo.
    “Si” rispose semplicemente.


    “Pensavo fossi diverso Sam” riuscii a dire.


    “Cioè pensavi che fossi il tipo di ragazzo che va a letto con qualcuna solo per amore?” mi chiese alzando il tono di voce.


    “No Sam, non pensavo quello. Non l'ho mai pensato. Ma credevo almeno che non potessi fare una cosa del genere a tuo fratello. Se davvero credi che Dean provi qualcosa per me, perché sei venuto a letto con me?” dissi.


    Non mi rispose, rimase lì a guardarmi confuso.


    Lo guardai amareggiata, sentendomi anche in colpa per trattarlo così.


    Sentendomi in colpa per Adrian, che giaceva morto nella stanza accanto.


    “Prendo una boccata d'aria” dissi uscendo.


    L'aria fredda della notte mi sferzò il viso.
    Mi sedetti per terra appoggiando la schiena alla porta della mia camera pensando e ripensando a quello che era successo.


    Pensando al corpo perfetto di Sam che si muoveva in perfetta sintonia con il mio sotto quelle lenzuola.


    Poi qualcuno mise la Colt sotto il mio naso.
    “Credo che sia giusto che la tenga tu.”


    Alzai lo sguardo, Dean era davanti a me che mi porgeva la Colt.


    Dean si sedette accanto a me “Appartiene alla tua famiglia” continuò.


    Gli sorrisi “Tenetela voi, ne avete più bisogno di me” dissi.


    Dean sorrise a sua volta “Come mai qui fuori?” mi chiese.


    Sospirai e decisi di dirgli tutto in uno slancio di completa sincerità.


    “Sono andata a letto con Sam. Credo di essermi innamorata di lui ma...” cercai la forza per continuare “Ma per lui non è così” conclusi.


    Non guardai Dean mentre dicevo quelle cose.


    Un silenzio imbarazzante calò tra noi, poi Dean mi abbracciò, sorprendendomi.


    Ricambiai l'abbraccio senza dire una parola.


    “Mad!”
    Mi voltai sentendo quella voce.


    Roxy.


    Gli occhi mi si riempirono di lacrime a corsi da lei ad abbracciarla.


    “Mi mancherà” disse piangendo.


    “Mancherà anche a me” risposi.


    Dean si avvicinò “Ciao Roxy” disse stringendole la mano “Alex ha voluto aspettarti per...bé...per il 'funerale'...vado a chiamare Sam.”

    Sia io che Roxy annuimmo.


    Bruciammo il corpo di Adrian in una radura non molto distante dal motel.


    Le lacrime scendevano copiose sul mio volto e su quello di Roxy.


    Tornando al motel né io né lei aprimmo bocca.
    Salutammo Dean e Sam e ovviamente, per colpa del mio stupido carattere mi dimostrai estremamente fredda con Sam.


    Chiuse in camera, dopo qualche minuto di silenzio, io e Roxy ci raccontammo tutto.


    Venni a sapere che mollò il lavoro per seguire me.
    Voleva fare la cacciatrice e non mi voleva abbandonare.


    E lei venne a sapere tutto quello che era successo con Dean e Sam.


    “Secondo me non sei realmente innamorata di Sam, ma sei certamente confusa” mi disse.


    Forse aveva ragione. Lei mi conosceva meglio di chiunque altro, perfino meglio di me stessa.


    Ora eravamo pronte a cacciare insieme.
     
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  15. sahany09
     
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    Ah l'amore!!!! Che casino!!! :D
     
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168 replies since 20/11/2009, 13:51   2211 views
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