5x13 E' Sempre la Stessa Musica

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  1. scarlett'69
     
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    Notte ragazze.
     
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  2. Niky11
     
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    Grazie!
     
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  3. DeanLover
     
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    uffa è stata attuata ai miei danni una congiura??? prima mi salta il digitale, vado al pc e il video sul sito non è disponibile (oltre al fatto che mi si è ingrippato pure firefox <_< ) e quando finalmente un televisore funziona sono già alla fine. a rai2 ma 'o sai che ti dico mo rivedo in originale :tiè:
     
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  4. thinias
     
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    La migliore caratterizzazione di Michael sicuramente Matt ha fatto un ottimo lavoro, più che con lo stesso John, anche se la sua aria sperduta di fronte al soprannaturale è una caratteristica molto forte del personaggio (forse troppo pensando al fatto che era un reduce del Vietnam) ma come in più interviste voleva mostrarne l'innocenza prima che diventasse un cacciatore.
    Che dire di nuovo se non che questa puntata è fantastica (il che non è nuovo per niente :D).
    Ho adorato ogni scena, ogni inquadratura. Jensen immenso come al suo solito, sia nel discorso con Michele (mamma le sue espressioni, quanta delusione, quanta amarezza e sempre in sottofondo il dolore fisico per le legnate prese da Uriel), sia come sempre nel raffronto con Mary; tutte le volte che Dean incontra sua madre ha quell'espressione da bimbo smarrito, ferito, che vede la mamma come un raggio di sole nell'oscurità, in ogni espressione si legge il senso di perdita subito da Dean.
    Questo giro bravissimo anche Jared. Il discorso che Sam fa a John fa andare il cuore in mille pezzi, letto come le parole di un figlio che in qualche modo cerca di chiedere scusa al padre, di sistemare una cosa lasciata in sospeso fin dal tempo della sua dipartita. Credo che per quello che verrà, questo dialogo sia una delle cose che hanno fatto definitivamente crescere Sam
    e che gli faranno prendere le decisioni che verranno e che lo faranno essere forte anche per Dean, nel momento in cui Dean non lo sarà

    per una volta lasciatemi dire BRAVA Sera questo episodio è scritto davvero davvero bene.
     
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    Io sono una cercatrice del mistero e del paranormale, viaggio nel cuore della notte e caccio i vostri incubi..Vivo tra le tenebre e una nuova alba

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    Una puntata assolutamente meravigliosa quella di ieri sera.. Mi sono emozionata nel vederla e di sicuro rientra nelle puntate più belle che ho visto su Supernatural :D... è stato bello vedere i fratelli che viaggiono nel tempo per salvare i genitori, Mary l'ho trovata strepitosa, una mamma davvero esemplare...Alla fine quando c'è John/Micheal che parla con Dean l'ho trovato davvero commovente :D

    E poi alla fine quando Mary dice al piccolo Dean che era tutto apposto e che c'era un angelo che lo vegliava...L'ho trovato adorabile come momento...:wub: :wub:

    Una bella puntata..Da vedere con tutta la famiglia :D
     
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  6. >milly<
     
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    che dire...sicuramente una delle mie puntate preferite, di solito tento di trattenere la commozione, anche perchè guardando la puntata con mia mamma lei ogni volta che mi vede piangere per qualche film o cmq qualcosa visto in tv finisce per sfottermi per tipo 3 giorni ma stavolta non ce l'ho fatta proprio vedendo la faccina di Sam quando vede Jaohn e Mary e poi il discorso che fa a John e quello che Dean fa a Mary, insomma ho finito con piangere per mezza puntata...per il resto starei a descrivere ogni + piccola scena per finire sempre col dire che è stupenda e che non cambierei una virgola di questa puntata...veramente fantastica
    ...poi alla fine gli angeli saranno anche dei grandissimi bastardi XD però Mary non aveva torto, c'è davvero un angelo che veglia su Dean, il nosto adorato angioletto (che in questa puntata anche se è comparso poco l'ho trovato + adorabile del solito :wub:) sempre disposto a tutto per Sam e Dean,a spigersi sempre al limite e nonostante tutto non riesce mai a dire di no a Dean :wub:
    ho rivalutato il personaggio di Michael che all'inizio non mi faceva impazzire, invce riguardando la puntata l'ho apprezzato parecchio :sisi:
    per quanto riguarda il cast, vabbè non c'è bisogno di dire nulla si commentano da soli...tutti stupendi, hanno fatto un lavoro perfetto, buono anche l'adattamento :sisi:
    ok, volevo essere sintetica e ho finito come al solito per scrivere un romanzo XD...w il team free will :wub:
    mi manca Cassie!! :cry:
     
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  7. Saiyukina
     
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    CITAZIONE (>milly< @ 17/8/2011, 13:45) 
    però Mary non aveva torto, c'è davvero un angelo che veglia su Dean, il nosto adorato angioletto (che in questa puntata anche se è comparso poco l'ho trovato + adorabile del solito :wub:) sempre disposto a tutto per Sam e Dean,a spigersi sempre al limite e nonostante tutto non riesce mai a dire di no a Dean :wub:
    mi manca Cassie!! :cry:

    Infatti non riesce mai a dirgli di no :shifty: :shifty:
    Manca tanto anche a me!

     
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  8. Vivaldi4love
     
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    :(

     
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  9. jessystorm
     
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    Bellissimo episodio. Le scene Dean/Mary sono sempre strappalacrime sia che lei sia la versione matura, sia che sia la versione giovane...Dean ha sempre avuto un'immagine pura e perfetta di sua madre e dopo la sua morte non c'è mai stato niente che gli abbia fatto cambiare questa idea (come invece è successo con John). Per lui, Mary sarà sempre la coraggiosa, amorevole e bellissima madre che lo ha fatto sentire amato e protetto in quei 4 anni in cui l'ha conosciuta.
    Ed è il motivo per cui odio quando i 'cattivi' lo colpiscono proprio su questo punto..vedi Zaccaria quando fa dire a Mary cose orribili a Dean in Dark Side of the Moon (5x16) o quando Eve si trasforma in Mary nella sesta.


    Bellissima anche la scena di Sam con John. Credo che Sam non abbia mai capito prima della sua morte quanto amasse suo padre. Infatti uno dei suoi più grandi rimpianti è sempre stato il non essere riuscito a fargli capire quando era in vita che al di là di tutta la rabbia nei suoi confronti, gli voleva bene. E' ironico tra l'altro vedere come prima che John morisse Dean venerava suo padre, mentre Sam non lo sopportava, e dopo la sua morte Dean ha cominciato a vedere i difetti del padre, mentre Sam ha cominciato a vedere i suoi pregi..come cambiano le prospettive in cinque anni.

    Molto bravo davvero Matt con Michael. L'ha interpretato nel modo giusto (tra l'altro se non erro lo ha aiutato Jensen a trovare il personaggio, mi sembra di averlo letto da qualche parte). Devo dire che Michael è l'unico altro angelo oltre Cass che non ho mai trovato antipatico...
    a parte quando lo ha interpretato l'attore che fa Adam...lo ha fatto troppo aggressivo secondo me, ti veniva quasi voglia di tifare per Lucifero :lol:.


    Tra l'altro se pensi a quanto lunga sia stata la storyline della frase: 'gli angeli vegliano su di te' ti viene un orgasmo. L'abbiamo sentita per la prima volta nella seconda e dico SECONDA stagione quando Dean rivela a Sam che sua madre usava dirglierla prima di andare a dormire (Houses of The Holy, 2x13, altro bellissimo episodio scritto dalla Gamble, dove tra l'altro il prete dell'episodio fa vedere a Dean e Sam il quadro di Michael, l'arcangelo, il che mi fa pensare che tutta la storyline sugli angeli e su Michael/Dean sia stata un'idea della Gamble), fino ad arrivare alla quarta dove abbiamo scoperto che gli angeli 'vegliavano' davvero su Dean. Tanto di cappello agli autori.

    CITAZIONE
    per una volta lasciatemi dire BRAVA Sera questo episodio è scritto davvero davvero bene.

    Ma sinceramente la Gamble ha sempre scritto bellissimi episodi secondo me..Faith (1x12), Crossroad Blues (2x08), Houses of The Holy (2x13), Heart (2x17), Jus in Bello (3x12), It's a Terrible Life (4x17), The Song Remains the same (5x13), Appointment in Samarra (6x11) e Let it Bleed (6x21), sono i suoi episodi che mi sono piaciuti di più, ma in linea di massima è sempre brava a scrivere...o per lo meno a me è sempre piaciuta. Dopo Ben Endlund (che è intoccabile secondo me), è sempre stata l'autrice che preferisco..poi se valutiamo il suo rendimento come show runner è un altro discorso.
    E' innegabile che nella sesta certe cose non abbiano funzionato, specialmente diverse storyline non sviluppate a dovere, ma come autrice non ho mai avuto niente da ridire personalmente.
     
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  10. dani61
     
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    Troppo bello e dolce, e anche commovente, in poche parole, in questo episodio c'è di tutto!!
    Purtroppo mi sono persa la parte che preferisco, quando Sam di fronte ad un John perplesso ma stranamente coinvolto, fa outing dei suoi veri sentimenti per il padre, due attori davvero straordinari, chissà se anche la versione italiana ha saputo dare la stessa intensità, ma sono sicura di si!
     
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    Lilith vs Sam

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    E' un episodio talmente ricco che penso che mi limiterò a qualche riflessione sparsa, soprattutto di tipo "filosofico/psicologico".

    Anche per me il momento che mi ha toccato di più è stato lo sguardo incantato e avido di Sam su Mary. Povero piccolo, ho pensato, lui non l'ha mai conosciuta! :cry: Ma tutte le espressioni di Sam in questo episodio mi hanno spezzato il cuore: tanto rimpianto, tanto rimorso... :cry:

    FInalmente, dopo Lucifero, anche Michele fa la sua apparizione, ed è un'apparizione col botto, come quella di Castiel all'inizio della quarta stagione. Mi è piaciuta molto la caratterizzazione data al personaggio: così oltremondana e distaccata, con la calma olimpica di chi sa di non aver bisogno di dimostrare la sua forza, l'aria arrogante e condiscendente di un re assoluto verso i più umili dei suoi sudditi, l'assoluta convinzione di essere nel giusto, e che quindi ogni azione è giustificata. Insomma, antipaticissimo. :P Così diverso dall'insinuante, seducente "comprensione" di Lucifero.

    E' interessante come siano diversi i loro metodi per convincere i loro rispettivi vessel a cedere, e come tuttavia entrambi finiscano per ribattere sullo stesso concetto di inevitabilità del destino: Lucifero punta sulla psicologia, sui difetti, le ferite, le paure, i desideri segreti, i rimpianti, i sensi di colpa, mostra di comprenderli, condividerli, si mostra persino compassionevole, ma sempre e solo per rigirare il coltello nelle piaghe aperte o purulente dell'anima e sprofondare l'interlocutore nella sensazione di non poter "sfuggire a se stesso", che "la canzone resterà sempre la stessa" ( "La stessa canzone con parole diverse" dice Jess/Lucifero a Sam in "Liberi di essere noi stessi") e che quindi fiirà per dirgli sì perché la sua stessa natura lo spingerà a farlo; Michele invece punta sull'astratta giustezza del piano divino che si autorealizza a prescindere dai desideri e speranze individuali dei "piccoli, insignificanti" personaggi in esso coinvolti, schiacciandoli in una sensazione di inutilità e nullità, sotto la disperante certezza che "qualunque passo farai, qualunque dettaglio modificherai, noi ci ritroveremo comunque qui", come Sam/Lucifero sottolinea in "La Fine".

    Il fatto che la carta del "piano che si autorealizza nonostante qualunque tentativo di fermarlo" venga giocata anche da Lucifero parlando con Dean mi fa riflettere che le suddette diverse modalità di "convincimento" dei due arcangeli non dipenda solo da loro differenze caratteriali, ma anche dai loro interlocutori. Sam e Dean hanno problematiche psicologiche diverse, e quindi diversi devono essere i "grimaldelli" usati per indebolire la loro risoluta opposizione.

    Sam è perseguitato dai sensi di colpa fin dalla morte di Jessica. Non per qualcosa che ha fatto, ma semplicemente perché esiste. Perché è quello che è, perché da sempre si sente un "mostro", un "freak", un "diverso". Perché ha qualcosa di oscuro in sé, perché tutti sembrano morire a causa sua, a cominciare da sua madre. E sapere di avere il sague di Azazel in sé non fa che confermare questi suoi timori. E' dalla seconda stagione che Sam teme di poter "passare al Lato Oscuro", e nella quarta ci è andato pericolosamete vicino, ora se ne rende conto. Ora vuole espiare, redimersi, cercare di cambiare, ma quella paura è sempre presente, sotterranea e strisciante. Lucifero gioca su questo per alimentare la sua disperazione, la consapevolezza di non potergli sfuggire, che finirà per dirgli di sì perché sarebbe la realizzazione definitiva di quel destino instillato in lui insieme al sangue di Azazel.

    Dean ha grossi problemi di autostima, più che di immagine di sé. Il suo terrore più grande non è essere rifiutato perché "mostruoso", ma abbandonato perché inutile, incapace, non all'altezza. Debole, come lo ritiene Sam durante la quarta stagione. E se Sam ha bisogno di credere di poter cambiare, di poter essere normale nonostante la sua "mostruosità", Dean ha bisogno di credere di pter essere utile e necessario, di poter fare la differenza. Che i suoi cari abbiano bisogno di lui. Di poterli salvare e proteggere. Il suo crollo sotto le torture infernali e il piacere provato nel torturare hanno pesantemente marchiato la sua già fragile autostima, facendolo sentire debole, impotente, fallito, una cosa su cui aveva giocato Alastair in "Sulla punta di uno spillo" e su cui ora gioca Michele (e aveva giocato Sam/Lucifero), insistendo sulla sua "minuscola, insignificante esistenza", sulla sua impotenza/impossibilità di cambiare le cose, di fermare la realizzazione di quel piano tanto più grande di lui, per convincerlo che dire sì è l'unica strada percorribile.

    In questo episodio viene anche esplicitamente stabilita la posta in gioco, ossia il Libero Arbitrio: la libertà di decidere di se stessi o senza sentirsi legati a nessun destino predeterminato. Che poi è la base per la scelta morale e quindi per la responsabilità. Così viene elevata a valore assoluto la naturale ribellione dei bros (e di qualunque essere umano) all'essere manipolati come burattini

     
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  12. Vivaldi4love
     
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    bellissimo Bryn. Stupenda interpretazione dell'episodio.
     
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  13. bloodyjane
     
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    CITAZIONE (Brynhild @ 19/8/2011, 01:53) 
    E' un episodio talmente ricco che penso che mi limiterò a qualche riflessione sparsa, soprattutto di tipo "filosofico/psicologico".

    Anche per me il momento che mi ha toccato di più è stato lo sguardo incantato e avido di Sam su Mary. Povero piccolo, ho pensato, lui non l'ha mai conosciuta! :cry: Ma tutte le espressioni di Sam in questo episodio mi hanno spezzato il cuore: tanto rimpianto, tanto rimorso... :cry:

    FInalmente, dopo Lucifero, anche Michele fa la sua apparizione, ed è un'apparizione col botto, come quella di Castiel all'inizio della quarta stagione. Mi è piaciuta molto la caratterizzazione data al personaggio: così oltremondana e distaccata, con la calma olimpica di chi sa di non aver bisogno di dimostrare la sua forza, l'aria arrogante e condiscendente di un re assoluto verso i più umili dei suoi sudditi, l'assoluta convinzione di essere nel giusto, e che quindi ogni azione è giustificata. Insomma, antipaticissimo. :P Così diverso dall'insinuante, seducente "comprensione" di Lucifero.

    E' interessante come siano diversi i loro metodi per convincere i loro rispettivi vessel a cedere, e come tuttavia entrambi finiscano per ribattere sullo stesso concetto di inevitabilità del destino: Lucifero punta sulla psicologia, sui difetti, le ferite, le paure, i desideri segreti, i rimpianti, i sensi di colpa, mostra di comprenderli, condividerli, si mostra persino compassionevole, ma sempre e solo per rigirare il coltello nelle piaghe aperte o purulente dell'anima e sprofondare l'interlocutore nella sensazione di non poter "sfuggire a se stesso", che "la canzone resterà sempre la stessa" ( "La stessa canzone con parole diverse" dice Jess/Lucifero a Sam in "Liberi di essere noi stessi") e che quindi fiirà per dirgli sì perché la sua stessa natura lo spingerà a farlo; Michele invece punta sull'astratta giustezza del piano divino che si autorealizza a prescindere dai desideri e speranze individuali dei "piccoli, insignificanti" personaggi in esso coinvolti, schiacciandoli in una sensazione di inutilità e nullità, sotto la disperante certezza che "qualunque passo farai, qualunque dettaglio modificherai, noi ci ritroveremo comunque qui", come Sam/Lucifero sottolinea in "La Fine".

    Il fatto che la carta del "piano che si autorealizza nonostante qualunque tentativo di fermarlo" venga giocata anche da Lucifero parlando con Dean mi fa riflettere che le suddette diverse modalità di "convincimento" dei due arcangeli non dipenda solo da loro differenze caratteriali, ma anche dai loro interlocutori. Sam e Dean hanno problematiche psicologiche diverse, e quindi diversi devono essere i "grimaldelli" usati per indebolire la loro risoluta opposizione.

    Sam è perseguitato dai sensi di colpa fin dalla morte di Jessica. Non per qualcosa che ha fatto, ma semplicemente perché esiste. Perché è quello che è, perché da sempre si sente un "mostro", un "freak", un "diverso". Perché ha qualcosa di oscuro in sé, perché tutti sembrano morire a causa sua, a cominciare da sua madre. E sapere di avere il sague di Azazel in sé non fa che confermare questi suoi timori. E' dalla seconda stagione che Sam teme di poter "passare al Lato Oscuro", e nella quarta ci è andato pericolosamete vicino, ora se ne rende conto. Ora vuole espiare, redimersi, cercare di cambiare, ma quella paura è sempre presente, sotterranea e strisciante. Lucifero gioca su questo per alimentare la sua disperazione, la consapevolezza di non potergli sfuggire, che finirà per dirgli di sì perché sarebbe la realizzazione definitiva di quel destino instillato in lui insieme al sangue di Azazel.

    Dean ha grossi problemi di autostima, più che di immagine di sé. Il suo terrore più grande non è essere rifiutato perché "mostruoso", ma abbandonato perché inutile, incapace, non all'altezza. Debole, come lo ritiene Sam durante la quarta stagione. E se Sam ha bisogno di credere di poter cambiare, di poter essere normale nonostante la sua "mostruosità", Dean ha bisogno di credere di pter essere utile e necessario, di poter fare la differenza. Che i suoi cari abbiano bisogno di lui. Di poterli salvare e proteggere. Il suo crollo sotto le torture infernali e il piacere provato nel torturare hanno pesantemente marchiato la sua già fragile autostima, facendolo sentire debole, impotente, fallito, una cosa su cui aveva giocato Alastair in "Sulla punta di uno spillo" e su cui ora gioca Michele (e aveva giocato Sam/Lucifero), insistendo sulla sua "minuscola, insignificante esistenza", sulla sua impotenza/impossibilità di cambiare le cose, di fermare la realizzazione di quel piano tanto più grande di lui, per convincerlo che dire sì è l'unica strada percorribile.

    In questo episodio viene anche esplicitamente stabilita la posta in gioco, ossia il Libero Arbitrio: la libertà di decidere di se stessi o senza sentirsi legati a nessun destino predeterminato. Che poi è la base per la scelta morale e quindi per la responsabilità. Così viene elevata a valore assoluto la naturale ribellione dei bros (e di qualunque essere umano) all'essere manipolati come burattini

    Direi che non ho altro da aggiungere al commento di Bryn... quest'episodio è semplicemente perfetto, anche l'adattamento e il doppiaggio sono stati all'altezza
     
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  14. mario winchester
     
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    bell episodio non so alla fine ho voluto che anna morisse.
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  15. Vivaldi4love
     
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    Stasera, c'è questa bellissima puntata non so se potrò commentare con voi dato che ho gente ma ci provo :P
     
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638 replies since 9/11/2009, 07:42   7884 views
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