Supernatural Legend - Community | {Supernatural is around You!}

Posts written by Brynhild

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    Scusate, non ho ancora visto l'episodio, ho solo visto le gif della scena tra Dean e Sam e il famigerato dialogo delle mutande portate da 4 giorni... nessuno ha notato la quasi-citazione di "Big Hero 6"? :P

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    CITAZIONE (goldfish @ 9/2/2017, 00:32) 
    ahahah! Doppiaggio oscenissimo!

    Trimmer, mi sa che ci avevi preso con la storia della ragazza, deve averci dormito e non se lo ricorda :lol:

    In perfetto stile Jack Sparrow... :lol:
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    Scusatemi, volevo sapere se il problema è stato risolto e solo io continuo a non vedere le icone delle sezioni, dei topic e dei nuovi messaggi (oltre ai banner e alle intestazioni e alla gallery), oppure se tutti continuano ad avere lo stesso problema.

    Le icone degli utenti e le foto postate nei topic si vedono, comunque.
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    CITAZIONE (trimmer @ 30/1/2017, 19:09) 
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    @JasonFischer77
    #supernatural QOTD courtesy of @EmmaPeterson_

    Veramente la citazione è di Chesterton, non di Gaiman. O forse Gaiman l'ha detto citando Chesterton.
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    Ma... le celebrità americane hanno qualcosa contro i nomi normali? :blink: Chessò, quelle cose tipo Thomas, John, Christine, Jennifer? O magari anche Justice, o Hawk, o Poppy, o Fox, o Waterlily, o quello che volete... ma Zeppelin e Arrow nun se ponno sentì... :wacko:
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    Che meraviglia! :wub: Ho sempre adorato questa canzone associata a SPN e questo video è talmente suggestivo...
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    Sì, scusate, credevo di aver cliccato su un topic della 12ma stagione, e siccome non ricordavo l'inizio di questo episodio mi sono confusa. :P
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    Cioè... Supernatural presenta un ragazzino di 12 anni GAY??? Con un fratello maggiore che non sembra stupito della cosa? :blink: Wow. Decisamente audace. Almeno di questi tempi e per questo show (l'anno scorso abbiamo avuto la coppia di cacciatori gay, Charlie era lesbica, i due fan della Quinta Stagione erano gay... ma si parlava di adulti).
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    CITAZIONE (thinias @ 18/11/2016, 23:18) 
    In questo caso Lotus dovrebbe essere un riferimento a Potus (President Of The Unite States), l'acronimo con cui viene definito il presidente USA. Presumo che la L di Lotus si riferisca a Lucifer

    Non sapevo dell'acronimo. Pensavo che "Lotus" potesse far riferimento al "fiore di loto" che i compagni di Ulisse mangiano durante una delle loro soste, su esempio degli indigeni, e che fa dimenticare loro ogni cosa del viaggio e della casa lontana. Magari il doppio senso è voluto, chissà come si svilupperà la trama?
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    SERIOUSLY??? :lol: Già avevo visto in giro delle manip con Crowley che diceva a Trump "Ci rivediamo tra dieci anni", dopo un episodio come questo gli anti-Trump del fandom si scateneranno! Considerando poi che lo script sarà stato fatto mesi fa... c'è da chiedersi se nel team creativo di SPN si sentiva già l'aria che tirava nell'elettorato americano...
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    Mi sa che in questi giorni una citazione del genere, specie di un tale autore, ci voleva... :(
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    Io non credo affatto che una cosa del genere potesse essere detta e percepita in modo meno doloroso. Mary non dice "voi non siete i miei figli", dice che lo sa a livello intellettuale, ma non emotivo. Guarda caso PROPRIO LA STESSA COSA che dice l'autore della recensione a proposito delle ragioni di Mary. E come potrebbe essere una madre, ORA, per loro, se non li "sente" come suoi figli?

    NON è vero che Mary li "rifiuta". Dice solo che i suoi figli, quelli che lei CONOSCEVA erano i piccoli Sam e Dean. QUesti che vede... lei SA che sono i suoi figli, ma non può, non è umanamente possibile che possa provare per loro quello che provava per i suoi bambini. Non li "rifiuta", dice solo che ha bisogno di tempo per accettare la realtà, una realtà fin troppo dura da accettare. E' tutto psicologicamente MOLTO credibile, e non mi sembra proprio che abbiano "cercato l'effetto drammatico". Questa situazione E' drammatica, e GRAZIE A DIO non ci sono passati sopra come fosse acqua fresca. Sarebbe stato molto meno credibile se Mary NON se ne fosse andata, e non solo perché sapevamo già che, a meno di non destabilizzare la dinamica fondamentale dello show, la sua presenza non poteva essere stabile e duratura, ma proprio perché sono riusciti a rendere credibile e umanamente comprensibile la sua uscita di scena.

    Forse non tutti, tra voi, sono genitori, e forse non tutti possono capire i sentimenti di una madre. Ma tutti noi siamo stati figli, e molti di noi hanno o hanno avuto un partner, quindi forse è più facile immaginare la situazione di lutto e negazione che sta vivendo Mary immaginando la persona più amata (partner, genitore, figlio... quel che è) subire un incidente devastante e tornare a casa dopo molto, molto tempo, sfigurata o comunque in qualche modo fisicamente diversa da prima, e completamente cambiata nella personalità e nel modo di fare. Pensateci DAVVERO, senza ammantare la vostra posizione di eroico altruismo. Cercate testimonianze in giro, e vedrete che nessuno riesce DAVVERO ad accettare subito e senza problemi quella persona del tutto NUOVA che ha di fronte. Pensate per QUANTO tempo continuereste a ricordare quella persona per come era prima, a cercare quella persona in colui/colei che avete davanti, senza riuscire DAVVERO a vedere colui/colei che avete davanti, ad accettarlo per come è adesso, senza rimpiangere ciò che era un tempo. Senza, in alcuni momenti, ritrovarvi persino ad odiare ciò che è adesso, perché non è questo quello che volete, quello che volevate per lui/lei o per voi stessi.

    Ma il fatto di capire benissimo le ragioni di Mary e di empatizzare perfettamente con lei (a differenza dell'autore/autrice della recensione) non mi impedisce di empatizzare perfettamente anche con Sam e Dean. Ciò che, per me, ha reso questo episodio di gran lunga più godibile dei primi due (che, detto per inciso, non mi hanno impressionato un granché) è proprio il fatto che sono riusciti a non farmi parteggiare per nessuno e a farmi capire le ragioni di tutti quanti (in realtà io non capisco perché si debba parteggiare per qualcuno, ma pare che per qualcun altro non sia così scontata la cosa). E così non penso affatto che Dean sia "infantile". Impulsivo, sì, ma anche la sua reazione è perfettamente umana e comprensibile, così come lo è quella di Sam.

    Mary NON rifiuta i suoi figli, ma ciò non toglie che Dean percepisca il suo allontanamento come l'ennesimo abbandono da parte di qualcuno che ama. L'impressione che mi ha dato, quell'irrigidimento immediato alle parole di Mary, la chiusura, il "muro", come lo ha chiamato Thinias, è stata quella di un pugile che incassa l'ennesimo colpo, e forse non è nemmeno tanto sorpreso del fatto che la vita glielo abbia rifilato, per quanto è abituato ad essere pugnalato alle spalle dal destino e dalle persone a cui si attacca. COme se, nonostante tutta la sua ostentata sicurezza, il compiacimento nel notare le somiglianze tra lui e sua madre (ma quanto di quello che Mary fa è autentico e quanto è dettato dal suo desiderio/tentativo di trovare il proprio posto accanto a quei due "nuovi" figli?), in realtà, sotto sotto, si aspettasse che la cosa era "troppo bella per durare". La sua stessa accorata preghiera a Sam: "Per una volta che ci capita qualcosa di buono, possiamo evitare di trasformarlo in un problema?" a mio parere è rivelatrice del fatto che Dean SA che invece il problema c'è, ma cerca disperatamente di ignorarlo, di prendere quel che di "buono" c'è in tutta la situazione, ma di fatto non volendo riconoscere le necessità della madre come essere umano.

    Così possiamo dire che se Mary, da un lato, "rifiuta" (ripeto, non credo che lei faccia questo, ma secondo qualcuno è così, quindi...) i suoi figli per come sono adesso e resta attaccata al ricordo dei "piccoli Sam e Dean", anche Dean "rifiuta" la persona reale di sua madre, per restare attaccato al ricordo della "mamma" che era tutto il suo mondo (e quindi per cui, nella sua percezione di bambino, lui doveva essere tutto il mondo). Anche questo è talmente umano che non so come si possa pensare che lui potesse reagire in modo diverso, anche considerando la sua storia e la sua personalità. Pensate a quanto è normale, per un figlio, avere difficoltà ad accettare il fatto che un genitore è una persona e un essere umano, con esigenze e debolezze, persino vivendoci insieme e crescendo mentre lui invecchia. Pensate a tutti quei figli, anche adulti, che hanno difficoltà ad accettare un genitore vedovo o separato che si risposa. Pensate al trauma nello scoprire che quella che era la tua figura di riferimento in realtà non è così perfetta come pensavi, o semplicemente nel sapere di una malattia grave di quello che è sempre stato una roccia, la tua roccia.

    La situazione qui è solo APPARENTEMENTE meno drammatica. Certo, Mary, Dean e Sam sono sani e vivi e vegeti, ma lo smarrimento, la frustrazione di cercare nell'altro ciò che si ricorda e non trovarlo (Dean è compiaciuto di trovare così tante somiglianze tra lui e sue madre, ma è anche costantemente spiazzato e sconcertato, perché ciò che vede non corrisponde a ciò che ricorda), di cercare dentro di sé ciò che si provava per lui/lei un tempo e non trovarlo (perché lui/lei non è lo stesso per cui si provavano quei sentimenti), la sensazione di dover danzare sulle uova intorno a lui/lei (perché è questo che continuano a fare Mary e Dean fin dal primo episodio), quel senso di precarietà e di "non appartenenza", il rimpianto infinito per ciò che era e che non potrà mai più tornare, e insieme il senso di colpa per non riuscire a dare all'altro ciò che si aspetta da noi (cioè, appunto, affetto e accettazione) sono reali e analoghi, sia per Mary che per Dean. Ed entrambi devono venire a patti con la realtà: Mary ha perso i suoi bambini, Dean ha perso la sua mamma, ed entrambi devono cominciare a "vedere" davvero l'altro che hanno di fronte e reinventare completamente un rapporto che, in realtà, non c'è più da 30 anni.

    Pensate davvero sia una cosa facile, che basti qualche caccia insieme e un viaggio nell'Impala? Come quando i fan si lamentavano che Dean non riusciva "ancora" a perdonare Castiel nella settima stagione: ma davvero pensate che i rapporti umani, che le emozioni umane siano roba da romanzo rosa o da (brutta) fanfiction? Che garbugli emotivi di questo genere si risolvano con una chiacchierata cuore a cuore? Se davvero fosse così facile, perché certe persone avrebbero bisogno di ANNI di psicoterapia per superare un lutto, o persino la fine di una relazione? Tutti "infantili"? Tutti "egoisti"?
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    Certo che è egoistico. È SANAMENTE egoistico. È UMANAMENTE egoistico. Esattamente come sono (erano?) egoisti Sam e Dean quando pensa(va)no a salvarsi l'un l'altro perché l'uno senza l'altro non può vivere.

    Chi è Mary PER SE STESSA? Questo deve capirlo prima ancora di capire cosa è o potrebbe essere per Sam e Dean. Perché ne è la premessa fondamentale. Mary in questo momento è una persona IN LUTTO. È non parlo solo di John. Di fatto i suoi figli Mary li ha persi. Perché I SUOI figli erano il piccolo Dean e il piccolo Sam. Quelli erano quelli che conosceva. Quelli nei cui confronti sapeva qual era il proprio ruolo, il proprio posto: quello di "mamma", di educatrice, di assistente per tutte le piccole cose quotidiane che non sapevano ancora fare, colei che cucinava per loro, che li nutriva, li assisteva, li aiutava a vestirsi, lavarsi, gli insegnava ad allacciarsi le scarpe e a comportarsi bene... tutto quello che fa una madre, quel milione di piccole cose di cui nemmeno ci si rende conto... finché non lo perdi.

    Sono tutte cose che cambiano e si trasformano man mano che i figli crescono, e il tuo ruolo di madre cambia, smetti di fare certe cose e cominci a farne altre, capisci che tuo figlio non ha più bisogno di te per certe cose mentre ne ha bisogno per altre... è di volta in volta ti "aggiusti", ti adatti alla realtà cambiata. Eppure anche così ci sono momenti in cui non è per niente facile, in cui la differenza si fa più netta e improvvisa... quando tuo figlio va via di casa, quando si sposa, quando ha un figlio e all'improvviso la SUA famiglia viene prima di te e di suo padre o dei suoi fratelli.In quei momenti una madre si sente persa, perché davvero deve reinventarsi da capo e capire di nuovo non solo il suo ruolo rispetto a suo figlio, ma anche se stessa: chi è, cosa vuole, cosa sognava, chi era prima di diventare madre.

    Ora, immaginate di dover fare questo senza aver avuto NESSUNA possibilità di adattarsi gradualmente, di veder suo figlio crescere e quindi abituarsi a i SUOI cambiamenti, di continuare a riconoscerlo come il proprio figlio anche attraverso quei cambiamenti, e sentirsi ancora madre nonostante questi cambiamenti. Forse solo chi ha figli capisce, non so, ma davvero io non so come si possa tacciare di "egoismo" un comportamento che è ESATTAMENTE quello che una madre, che CHIUNQUE fa continuamente nella vita, quando c'è una trasformazione profonda.

    Chi è Mary per i Sam e Dean che ha ora di fronte? La loro madre, certo.E che vuol dire, ORA, essere la loro madre? Lei era la madre di due bambini piccoli, e si comportava, fino a due giorni prima (perché nella sua percezione questo è il lasso temporale), come la madre di due bambini piccoli. Ora ha davanti due uomini adulti, che, come già detto da altri, sono fondamentalmente degli ESTRANEI:come deve comportarsi? cosa deve essere? cosa deve fare? deve preparargli da mangiare come faceva allora? deve coccolarti quando si fanno male? deve riprenderli quando li sente usare le parolacce? deve star loro vicina o lasciar loro spazio? deve rifargli i letti? deve chiedere il loro aiuto? Cosa gli piace? Cosa li irrita? Cosa può fare per loro che loro non sappiamo già fare? Cosa deve essere per loro? Per tutto l'episodio si vede Mary cercare di interpretare una parte, procedendo per tentativi per capire esattamente come deve comportarsi, se da amica, collega cacciatrice, utile supporto, ritrovandosi a sentirsi un peso, qualcuno da salvare, e che addirittura rischia di UCCIDERE i suoi figli.

    E tutto questo con la consapevolezza da una parte delle loro aspettative, che però lei non sa come soddisfare (di nuovo: per lei quelli sono degli SCONOSCIUTI), dall'altra del fatto che quella non era la vita che sognava per loro, che le sue stesse aspettative (per quanto ci sforziamo, tutti noi genitori abbiamo delle aspettative, o almeno delle speranze, soprattutto le speranze che i nostri figli siano felici) sono state deluse. E in più col peso del senso di colpa perché Mary capisce che tutto è partito dal suo patto

    Come pensate, davvero, come pensavate che potesse prenderla? Come fossero bruscolini? Come se bastasse dormirci sopra? Come se potesse dire a Sam e Dean "Scusate, lasciatemi da sola nella mia camera qui al bunker che devo risolvere qualcosa per conto mio"? Davvero sarebbe stata una soluzione? O avrebbe solo peggiorato le cose?

    Inoltre forse non è chiaro per tutti cosa prova una madre per il suo bambino: credo sia l'amore più "carnale" dopo quello erotico-passiinale. Una madre non ama solo la personalità del suo bambino. Non ama solo l'IDEA del suo bambino. Ama il suo ASPETTO: il viso, i capelli, le mani, i piedi, la pelle, l'odore. Una madre ha un bisogno FISICO di guardare e toccare il suo bambino, di coccolarlo, accarezzarlo, pettinargli i capelli, fissarlo negli occhi. Vi rendete conto di cosa prova una madre che perde tutto questo di colpo? Persino quando il figlio è grande una madre rimpiangerà sempre un po' la possibilità di fare tutto questo, figuriamoci quando tutto questo scompare all'improvviso. E a Mary è successo esattamente questo. Non si tratta di "non accettare i suoi figli per come sono adesso" o di "restare attaccata al passato": si tratta del fatto che Mary è una madre che ha perso i suoi bambini e non ha avuto un attimo di tempo per elaborare questo lutto SPAVENTOSO. E non conta che quei due adulti le dicano di essere i suoi figli, per quanto ne sa lei potrebbero essere chiunque, perché non c'è più niente di quei bambini in loro, non è ancora in grado di "riconoscerli".

    Mary ha bisogno di tempo e spazio per elaborare il lutto più ORRIBILE che può capitare ad una donna: perdere insieme un marito amatissimo e tutti i suoi figli. Vi sfido ad accusare una donna in queste condizioni di egoismo.
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    MiRta, Euclase, Pompei77 e Petite-Madame per me sono i Fantastici 4 degli illustratori di SPN...
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    Giusto qualche giorno fa mi è capitato di incrociarne un episodio dove Jared era praticamente bambino... che tenerezza! Già spilungone e spallelarghe, ma con qualche decina di chili di muscoli in meno... :lol:
3550 replies since 10/6/2010
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